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Autore: ice_cream    01/11/2014    3 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Signorina Beckett, la sto per caso annoiando?", alzi la testa di scatto e ti metti sull'attenti.
"Cosa? N-no professore, assolutamente no!" Maddie, di fianco a te, soffoca una risata e tu le tiri una gomitata per farla smettere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Richard Castle
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Capitoli:
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CAPITOLO 4.

Stranamente, tua madre non ti fa domande imbarazzanti quando rientri in casa ma si limita a fissarti con malizia, così ne approfitti per correre in camera tua.
Si dice che quando si è innamorati passa anche la fame e in questo momento ti sembra di capire il senso di quella frase. Non che tu sia innamorata, certo! Ci vuole ben altro per smuovere il cuore di Kate Beckett! Ma non puoi negare a te stessa il fatto che Alex ti piaccia tantissimo ed era da tanto tempo che non provavi una forte attrazione per qualcuno. Da quando tu e Jake, il batterista per cui avevi perso la testa, vi eravate lasciati, nessun ragazzo era più riuscito a sconvolgerti la vita, e tu nemmeno ne cercavi uno sinceramente... fino ad Alex. 
Di cenare ora non ne hai minimamente voglia, l'unica cosa che vorresti fare sarebbe baciarlo ancora, risentire il suo sapore sulle tue labbra e quella sensazione di benessere e pace che provi solo quando sei con lui.
Ti sdrai sul letto e accendi l'ipod. Neanche a farlo apposta, parte una canzone d'amore. Resti a fissare il soffitto mentre ripensi a quel bacio. 
Avete creato un momento magico, avete fermato il tempo e vi siete teletrasportati in un mondo tutto vostro e ora, da sola in camera tua, ti senti incompleta. Ti sembra stupido, alla fine è stato solo un bacio, eppure per te ha avuto significato. 
Sei talmente assorta nei tuoi pensieri da non accorgerti di un ticchettio continuo che proviene dalla finestra che da' sul tuo piccolo cortile.
Avverti quel suono soltanto quando la canzone finisce e vuoi cercarne un'altra. 
Ti volti verso la sveglia sul comodino a fianco al letto e controlli l'ora prima di andare alla finestra. È mezzanotte. Probabilmente sarà il solito gruppo di ragazzini che vuole divertirsi, pensi. Ti avvicini alla finestra pronta ad urlare contro a chiunque stia lanciando sassi contro al vetro di camera tua ma quando apri te ne arriva uno quasi in faccia, fai appena in tempo a schivarlo con la mano.
Stai per insultare in qualunque lingua il cretino che l'ha tirato ma resti a bocca aperta quando ti ritrovi davanti Alex.

"Oddio scusami! Giuro, non volevo prenderti in faccia!", sussurra mortificato.  

"Sarà meglio per te, Romeo!", lo sfotti fingendoti arrabbiata. "Sai che ore sono?", gli chiedi poi.

"Pensavo dormissi, ma poi ho notato la luce accesa e... volevo portarti in un posto. Puoi uscire?", domanda imbarazzato.

Ricontrolli l'orologio e fai una smorfia, poi ti volti verso di lui. "Tecnicamente no, in pratica stasera farò un'eccezione.", gli sorridi. "Aspetta solo un secondo." Rientri in camera e sistemi un paio di cuscini, che tieni di scorta nel tuo armadio, sotto le coperte. Nel dubbio, chiudi a chiave la porta in modo che nessuno possa entrare a controllare che tu stia effettivamente dormendo.
Quando ti affacci di nuovo, lo trovi seduto appoggiato all'albero del tuo cortile. Ti siedi sulla finestra pronta a scavalcare e lo rassicuri dicendogli di averlo già fatto altre volte. Salti sul tettuccio appena di sotto e ti butti giù, atterrando come un felino sul prato.

"Allora, dove mi porti?", sei curiosa.

Lui si alza e ti prende il viso tra le mani; senza che tu ne accorga, ti bacia. Un bacio dolce, senza pretese. Per un attimo ti sembra di respirare di nuovo, come se fossi rimasta in apnea per tutto quel tempo. Assapori quel bacio e le sue labbra fino all'ultimo secondo e quando vi separate rimanete per qualche istante fronte contro fronte.

"Scusa ma dovevo farlo, mi mancavi troppo.", ti sussurra.

Non puoi fare a meno di sorridere e ringrazi il cielo che ci sia buio, così che Alex non possa vedere le tue guance diventare rosse. Vorresti dirgli che anche a te è mancato e che non aspettavi altro che baciarlo ancora e ancora, ma decidi di non sbilanciarti troppo e così ti limiti a prenderlo un po' in giro: "Non ci vediamo da due ore e già ti manco? Qualcuno sta diventando Beckett-dipendente!", ridi. Il ragazzo scuote la testa e si allontana di un passo. Tu lo prendi per mano.

"Sai, se vuoi vado via!", risponde lui stando al gioco e facendo qualche passo verso l'uscita fingendo di andarsene. Istintivamente stringi la presa sulla sua mano e lo ritiri verso di te. "Tu non vai da nessuna parte, scrittorucolo!", e dopo avergli chiarito la situazione, gli prendi il viso tra le mani e lo baci di nuovo. 
Avete fatto poco più di mezz'ora di strada in macchina e ora ti tiene gli occhi chiusi mentre ti guida verso la vostra meta notturna. Non hai idea di cosa ti aspetti e lui non ha la minima intenzione di rovinarti la sorpresa, quindi lo lasci fare. 
Camminate per almeno dieci minuti, forse anche qualcuno in più, e quando ti libera gli occhi ti ritrovi davanti il fiume e una lunga distesa di alberi. Fissi quel panorama che con il buio, la luna e le stelle sembra ancora più magico e ne inspiri a pieni polmoni l'aria fresca. 
Non ti accorgi che intanto Alex ha slegato una piccola barca lì vicino.

"Tu hai una barca?", gli chiedi stupefatta, con la bocca spalancata. Non è grande, ci staranno giusto due persone coricate, ed è in legno.

Lui sorride. "Non ho mica detto che è mia!", ribatte lui come se avesse appena detto la cosa più normale del mondo. Per poco non ti strozzi con la tua stessa saliva.

"Stai rubando una barca?!", tuoni a metà tra l'arrabbiato e l'impaurito. Poi ti accorgi che in realtà siete in due, così ti correggi: “Stiamo rubando una barca!?”

A questo punto scoppia a ridere del tutto e tu lo fulmini con lo sguardo. Vorresti ucciderlo in questo momento.
"Rilassati, è di mio zio Henry.", ti fa l'occhiolino e in tutta risposta gli dai un buffetto sul braccio. 
Sale sulla barca e ti tende una mano per aiutarti a raggiungerlo. Quando siete entrambi seduti, tira fuori una coperta da un cesto di legno lì a fianco a lui e ti invita a sdraiarti. Con un braccio ti cinge la schiena e ti accarezza dolcemente i capelli. Ti accoccoli sul suo petto e per un secondo vorresti poter rimanere in quella posizione per sempre.

"Lo sai? Come cuscino non sei niente male!", affermi sorridendogli.

Lui attiva il motore della barca e questa parte, portandovi in giro per il fiume. Non puoi fare a meno di pensare che tutto quello che stai vivendo, tutto quello che lui ti sta facendo vivere è stupendo. Probabilmente un ragazzo così non esiste realmente sulla Terra, probabilmente, prima o poi, farà qualcosa che ti deluderà, qualcosa che ti farà soffrire. Vorresti innalzare un muro e allontanarlo in qualche modo ma allo stesso tempo non riesci a fare a meno di lui. 
Senza pensarci troppo mandi la tua ragione a farsi benedire e lo baci. Un bacio dolce inizialmente ma che presto si trasforma in un bacio carico di passione. Ti sposti con il suo aiuto sopra di lui, in modo da essergli totalmente coricata sopra e lui ti stringe forte e ti accarezza mentre continuate a baciarvi. Le sue mani vagano per tutta la tua schiena e tu affondi le tue nei suoi capelli mossi, soffici come la neve.
Di nuovo siete costretti a separarvi per prendere fiato. Appoggi la testa sul suo petto e ascolti il suo cuore che batte ritmicamente, mentre continua a passarti una mano tra i capelli e l'altra compie un movimento circolare sulla tua schiena. Restate così per un po', finché non rotoli di nuovo a fianco a lui e gli dai qualche bacetto sul mento. Alex ti risponde dandotene altri sulla fronte, per poi scendere al naso e infine di nuovo alla bocca.
Continuate così per un tempo indefinito, fino a che non cadete entrambi tra le braccia di Morfeo, stretti ancora l’uno all'altro.

 

 

Quando vi risvegliate, il sole è già alto nel cielo e un uccellino appoggiato al bordo della barca vi fissa.

"Buongiorno!", ti saluta Alex con la voce ancora mezza impastata dal sonno.

"Buongiorno.", rispondi con un sorriso mentre ti da il primo bacio della giornata.

Quanto vorrei risvegliarmi sempre così! , pensi.  

Proprio in quel momento, il tuo telefono vibra. Lo prendi cercando di non urtare Alex e quando guardi lo schermo, per poco non rischi lo svenimento. Hai sette chiamate perse da tua madre, quattro da tuo padre e sei da Madison, più qualche messaggio del tipo 'Dove diavolo sei finita?', oppure direttamente 'Com'è stata la nottata col barista?', sempre da parte della tua amica bionda, per non parlare dei messaggi sconci di Phoebe che ti costringono a bloccare il telefono quando Alex si volta verso di te.  
Ma i messaggi e le chiamate perse non sono il tuo più grande problema.
Il problema è che sono le dieci e un quarto, sei su una barca con un ragazzo che conosci da pochi giorni quindi NON sei a scuola come dovresti e, cosa ancora peggiore, i tuoi sanno che hai passato la notte fuori.  
Fissi l'acqua intorno a te con le mani tra i capelli e per un attimo prendi seriamente in considerazione l'idea di affogarti direttamente, ma Alex ti tranquillizza dicendoti che avreste sistemato tutto quanto insieme, mentre ti riporta sulla riva. D'altro canto, anche lui avrebbe dovuto essere al lavoro in quel momento! Scendete in fretta e vi sistemate alla bene e meglio, correte alla macchina e sfrecciate via. Ti accompagna un attimo a casa a prendere lo zaino, ti firma una giustificazione improvvisata e ti porta a scuola. Ti bacia di sfuggita prima che entrambi scendiate dall'auto, una diretta in classe, l'altro al bar.

 


Quando arrivi in aula, la professoressa ti firma la giustificazione e ti siedi immediatamente accanto a Maddie e Phoebe.
Senza nemmeno lasciare loro il tempo di fare la prima domanda, rompi il ghiaccio e sputi il rospo: "Abbiamo dormito insieme. Sulla sua barca. Ma non è successo nulla.", spieghi molto velocemente, omettendo il fatto che all'inizio stavate per spingervi un po' oltre le semplici effusioni e i semplici baci, ma tanto non avrebbero comunque creduto alla versione che avevi dato loro.
Infatti, in men che non si dica, iniziano a riempirti di frecciatine maliziose e battutine a cui tu cerchi di non far caso.

 

 

Alla fine delle lezioni prendi la tua borsa a tracolla e scappi fuori dalla classe diretta al bar. 
Lo cerchi tra le mille persone affamate che si spingono per arrivare al bancone ma non lo vedi da nessuna parte, così chiedi al suo collega, che è sempre stato gentile con voi.

"Ehi Nate! Alex?", chiedi semplicemente. Nathan a quanto hai capito è il suo migliore amico, spesso li vedi parlare insieme anche fuori dall'orario lavorativo e da quando uscite insieme, Nate ti guarda sempre con un sorriso compiaciuto, segno che sa cosa sta accadendo tra voi due.

"Non c'è Katie...", ti risponde con un tono triste e lo sguardo spento come non lo avevi mai visto prima d'ora. Una terribile sensazione si fa largo nella tua mente ma cerchi di non pensarci, almeno fino a che non senti quelle tre maledettissime parole: "È stato licenziato."






ANGOLINO DI POLLAAAA:
Buongiorno a tutti, belli e brutti! :D
Spero vi siate divertiti tutti ieri sera e che abbiate festeggiato Halloween nel modo più strambo possibile! ;) 
Anyway, scusate il ritardo ma purtroppo ieri non sono riuscita a pubblicare (Scusa Giadinaaa! :*) 
Spero vi sia piaciuto questo capitoletto e al solito un mega grazie alla mia Ivi splendida :3 :* Lovviu sister 
Alla prossima settimana e buon weekend!
Ari 
  
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