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Autore: Niley story    01/11/2014    20 recensioni
-Sono complicata- dice lei lei guardandolo negli occhi-Avremo un amore complicato- risponde lui sorridendo mentre scrolla le spalle. Lei nega col capo -Non è così facile- lui come al solito ha la risposta pronta e il sorriso indelebile -Non mi sono mai piaciute le cose facili. Le cose facili sono noiose-
Ta daaa eccomi qui con una nuova storia di...JORTINI (ma no dai chi se lo aspettava? lol)
Allora il pezzo è tratto da un capitolo ma non chiedetemi quale perché ancora non lo so lol
In questa storia Tini ha 20 anni e ha avuto una vita tutt'altro che facile. Dopo un lungo periodo di assenza deve tornare a Buenos Aires e lì si ritroverà ad affrontare i fantasmi del passato che tanto l'hanno torturata. Poi c'è lui Jorge, il ragazzo solare, simpatico e al 100% playboy...ma quale storia nasconde dietro al suo sorriso? Potrà lui aiutarla a fare i conti con il suo passato e riuscire ad aprire il suo cuore?
...A Jortini story...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Ispiro forte quando la sua bocca sfiora la mia, all’improvviso le sue labbra si fiondano sulle mie divorandole, letteralmente. Vengo scossa bruscamente e avvolgo le braccia intorno al suo collo per non cadere, le sue braccia imprigionano la mia vita. Una scossa elettrica che parte dal contatto delle nostre labbra. Non è la prima volta che ci baciamo eppure ogni votla sento come una scossa di terremoto, mi fa indietreggiare lentamente di uno o due passi senza mai far separare le nostre labbra. Le mie gambe cedono e sto per cadere, quasi non le sento, fortunatamente la salda stretta di Jorge intorno alla mia vita mi rimette in piedi continuando a baciare avidamente la mia bocca senza lasciarmi via di scampo…non che mi stessi sforzando di trovarne una. Il suono del battito del mio cuore è così forte che qualsiasi altro rumore in sottofondo sparisce. Mi manca il respiro, mi stringo sempre di più a lui per non rischiare di cadere, d’un tratto mi rendo conto che c’è un suono familiare in sottofondo << Mm…Jorge, il telefono >> riesco a dire tra un bacio e l’altro << Lascialo >> lui lo ignora << No, Jorge…rispondi >> continua a darmi un altro paio di baci mentre allunga la mano sinistra nella tasca dei suoi jeans. Quando riesce a prendere il cellulare si separa leggermente da me ma senza lasciarmi vita. << Hey Fran >> dice, ha messo il vivavoce << Dove cazzo sei Jorge?! Qui si gela! Tu che stai facendo? Una sauna? Porta qui le tue chiappe e già che ci sei trova anche quelle di mia sorella che non si riesce a trovare. Vogliamo tornare a casa! >> << Si Fran, sta calmo, adesso arrivo >> << MUOVITI! >> Francisco stacca il telefono. << Credo che sia meglio raggiungere gli altri >> suggerisce lui << Si lo credo anche io >> dico annuendo col capo. Avanzo e appena arriva al suo fianco lui mi afferra il polso, mi volto per guardarlo << Non devi rispondermi adesso. Pensaci. >> Jorge mi supera dirigendosi verso l’uscita e io resto a fissarlo per alcuni secondi prima di seguirlo. “Pensaci” la fa facile lui. Io non lo capisco, il giorno prima non ne vuole sapere dell’amore, il giorno dopo parte a mille pronto a confondere ogni parte del mio essere, interna ed esterna. O 0 o 100. Con Jorge non c’è mai una via di mezzo. Gli vado dietro e raggiungiamo gli altri << Era ora! >> esclama mio fratello nel vederci << Tini dov’eri finita? Io e Cande siamo venute a cercarti agli armadietti >> mi informa Lodo << E il libro che cercavi? >> mio cugino non aiuta con le domande. << Ehm…ho ricordato di averlo prestato a un’amica…ho fatto le corse per raggiungerla perché era con la macchina e sono uscita dal…dal…la porta vicino la scalanticendio e poi ho incontrato Jorge che mi stava cercando >> cerco di suonare il più credibile possibile, i miei amici mi guardano un po’ dubitosi lanciandosi degli sguardi, pesino Jorge mi guarda strana! Cioè ma dico, è colpa tua sta situazione eh! Aiutami invece di fare l’idiota indiano! Bah. << Beh?! Io ho freddo! Torniamo a casa?! >> affermo avvolgendomi tra le braccia << Si andiamo! >> acconsente e Fran e tutti gli altri dietro. Le parole di Jorge continuano a fare eco nella mia testa. Sono stesa sul mio letto e sfioro le mie labbra con i polpastrelli delle dita, posso ancora sentire bruciare per quel contatto. Jorge ha detto che mi ama. E se invece lui credesse solo di amarmi? Magari mi vuole solo bene ma si è lasciato sopraffare dalla liberazione del suo segreto. Dannazione, sta succedendo tutto così in fretta che non ci sto capendo davvero nulla. Il giorno prima non ci rivolgiamo la parola quello dopo sveliamo i nostri segreti e quello dopo ancora lui confessa di amarmi. Amore. Che parola forte. Una parola che in un certo senso mi spaventa. E io? Io cosa provo per Jorge? Ho avuto solo due ragazzi in tutta la mia vita. Juaquin Benitez, un messicano. La nostra storia finì perché entrambi capimmo di essere più amici che altro e inoltre lui si era innamorato di un’altra ragazza. Ero contenta per lui, non rimasi ferita, forse un po’ delusa sì…ma non da lui, dal fatto che quella separazione non mi faceva soffrire tanto. Il Secondo è stato Damien, con lui è stata una storia più seria, con lui non ho scambiato solo qualche bacio a stampo, con lui è stato…è stato come rivivere la favola dei miei genitori. Tuttavia a causa del mio passato ho rovinato tutto. Quello che provavo per lui però…era amore? No, non lo era. Lo so con certezza perché altrimenti non avrei mai baciato Jorge, perché altrimenti avrei avuto più fiducia in lui, tanta da poter confessargli il mio segreto ma non l’ho fatto. E allora cosa provo per Jorge? Senza ombra di dubbio so che…A) Lui è la mia ancora di salvezza. B) Non so come ho fatto a vivere senza di lui per così tanto tempo, ma so che ormai non potrei più farne a meno. C) Le emozioni che provo quando le sue labbra toccano le mie sono così forti da smuovermi tutto il corpo e tutta l’anima. Così forti da distruggermi e farmi rinascere il tutto allo stesso tempo. So di non aver mai provato o sognato nulla di simile, perché non si può sognare un sentimento così forte se prima non lo si prova. E allora sì, forse quella parola così grande, così imponente, così forte raccoglie davvero tutto quello che provo per lui. Forse è davvero…Amore. Ma se così non fosse? Non posso accettare di dover fare a meno di lui se qualcosa va storto. Non credo di poter farcela a rinunciare a lui, d’altro canto se quello che provo è davvero amore…cosa dovrei fare? Sarebbe giusto provare a stare con lui? Forse sarebbe solo egoista da parte mia, perché so che in fondo non riuscirò mai a dargli tutta me stessa come sono sicura che lui vorrebbe, ci sono cose che io non posso dargli e che so che un ragazzo, soprattutto uno come Jorge ne ha bisogno. Deglutisco. Sono complicata. Si decisamente io sono complicata non ci sono dubbi. Mi copro il volto con il cuscino, lui non ha mai giocato con me, lui ha sempre pensato tutto quello che mi ha detto, lui voleva davvero baciarmi. Ha represso i suoi sentimenti per timore di impedire la mia felicità, ha lasciato che lo insultassi, che lo prendessi a schiaffi e che lo respingessi ogni volta che provava a baciarmi. Basta, devo distrarmi, devo pensare ad altro, come si fa a pensare ad altro? Lancio un urlo stringendo forte il cuscino sul volto in modo da reprimerlo. Quel dannato ragazzo mi ha messo in crisi. Sono le 23:32. Mi avvicino alla porta della sua stanza ma non la apro. Cosa dovrei dirgli? Faccio finta di niente? Ma si in fondo lui non mi forzerà per avere una risposta, posso anche comportarmi normalmente no? Sospiro. A volte si arriva ad un punto in cui non si può più tornare indietro. Un punto dove o ti butti o ti lasci cadere, insomma non hai alternative. Non posso fingere che non sia successo niente, ma non sono neanche obbligata a parne, giusto? Abbasso la maniglia lentamente per aprire la porta, entro in punta di piedi e poi la richiudo facendo attenzione a non fare il minimo rumore. << Ce ne hai messo di tempo Sweety >> << Non trovavo il pigiama >> mento avvicinandomi al letto << Fammi spazio >> dico afferrando le coperte, lui si sposta più sotto il muro e io mi sistemo prendendomi una parte più ampia del letto, stesa al centro. D’un tratto lui si sistema come ieri, con il capo sul mio petto, ancora una volta lasciandomi spiazzata. Dopo un po’ reagisco e rilasso gli avambracci sulle sue spalle nude. Ancora una volta le sue braccia cingono la mia vita e il battito del mio cuore accelera man mano. << Jorge? >> lo chiamo di punto in bianco << Sì? >> << Hai sonno? >> << Un po’, perché? >> << Posso farti delle domande? >> << Teoricamente ne stai già facendo una >> lo sento ridacchiare << Eddai >> protesto io << Dimmi >> dal tono di voce sembra essere tornato serio. Io resto a fissare il soffitto, non che si vedesse molto bene nell’oscurità ma okay. << Quando hai capito di essere innamorato di me? >> << Quando ti ho visto baciare Damien per la prima volta…credo >> << Credi? >> << Ti ho già detto che ho sempre cercato di negarlo a me stesso, quindi non so di preciso quando è iniziato. Sai non è che l’amore ti avvisa prima di arrivare >>. Mi mordo il labbro inferiore restando in silenzio prima di fare la seconda domanda << Quando mi sono messa con Damien. Cos’hai provato? >> prima di rispondere a questa domanda credo ci rifletta un bel po’ dato il silenzio << Ho provato…rabbia. Rabbia nei suoi confronti perché lui poteva stare con te, rabbia nei miei perché non dovevo provare quello che provavo e rabbia per te perché ti eri messa con lui. Ho pensato che allontanarti da me avrebbe aiutato tutti, te soprattutto ma era difficile fare la parte di quello duro con te >> << A me sembra che ti sia riuscita benissimo. Sul serio sei un bravo attore, complimenti >> Jorge sorride alle mie parole e io riprendo la parola << Cos’è successo dopo? >> << Beh ho capito che tu non eri davvero innamorata di Damien per ovvie ragioni. Non gli davi molto peso, non avevi voglia di raccontargli i tuoi segreti, anzi non ti facevi scrupoli a tenergli nascoste cose importanti >> << Tipo? >> << Tipo il fatto che dormi con me. Tutte le sere. >> << E perché questo sarebbe dovuto essere così importante dato che eravamo solo amici? >> << Eravamo? >> << S-siamo >> mi correggo subito << Andiamo Sweety sii obbiettiva, amici o meno non ti darebbe fastidio se il tuo ragazzo dormisse con un’amica? >> arriccio il naso, ha ragione lui << Aha >> non voglio dargli un vero e proprio “sip” gli darei troppa soddisfazione << Okay, ultima domanda ma non meno importante. Cos’è questa novità che ti piace dormire così? >> chiedo riferendomi alla posizione in cui ci trovavamo, senza rendermene conto gli stavo accarezzando delicatamente i capelli con le dita della mano destra. << Ti dà fastidio? Sono troppo pesante? >> il suo tono suona leggermente preoccupato ma comunque non si muove, si irrigidisce << No, no assolutamente anzi…è solo per sapere >> gli spiego rapidamente in modo che non fraintenda. Lui sembra rilassarsi << A volte anche io ho bisogno di sentirmi protetto, e tu mi dai protezione. >> le sue parole sono come un tuffo al cuore. Sgrano gli occhi. Lui ha bisogno di sentirsi protetto e io gli dò protezione. Io. Il mio corpo resta bloccato per qualche secondo, poi istintivamnete avvolgo le braccia intorno al suo collo stringendolo al mio petto e affondo il volto nei suoi capelli castani << Buona notte Jorge >> << Notte Sweety >>. E chiudo gli occhi con dei sentimenti disarmanti che mi sciolgono l’anima annullandomi completamente. Quanto si può essere importanti per una persona? Quanto posso essere importante io per Jorge? E quanto può essere importante lui per me? Tante domande. Zero risposte. Sì perché ci sono domande a cui non ci si può rispondere, perché le parole non possono arrivare a descrivere cose così intense. Il giorno seguente andammo a scuola, come al solito in macchina, il silenzio regnava sovrano. << Ti ho detto di farti più in là Diego! >> << Ma Fran così vado addosso a Lodo >> << Io volevo stare al centro! >> << Nena per favore >> << Per favore cosa?! >> << Jorge, cambi musica? >> << Cande perché lo chiedi a me? Sto guidando >> << Tini? >> << Okay >>. Credo che con tutto questo chiasso ho confuso la parola “silenzio” con quella “rumore” sip. Non ho dubbi. Riuscirò oggi, a fare qualcosa che mi impedisca di pensare a Jorge? << Lodo, che abbiamo alla terza ora? >> chiedo alla mia compagna di banco ignorando il prof. Pallard che è una fusione di “palla di lardo” che poi è quello che è quindi direi cognome azzeccatissimo, sta spiegando per la millesima volta la rivoluzione industriale. Abbiamo appurato che fu una scoperta molto importante, ma adesso guardiamo avanti, soprattutto perché siamo nel ventunesimo secolo! << Educazione fisica >> sospiro. Non è che mi piaccia molto dato che sono una frana a pallavolo ma okay. Sicuramente mi aiuterà a distrarmi dal pensiero di Jorge, si certo! In fondo anche adesso non sto pensando a Jorge giusto? No, un attimo perché se dico di non stare pensando a Jorge in un certo senso penso a Jorge no? Grr << MARTINA!!! >> << Oh che ti urli?! >> dico saltando dalla sedia alla mia migliore amica. Noto che in clesse non è rimasto più nessuno a pate noi << Urlo perché la campanella non la senti e perché ti sto chiamando con calma da un quarto d’ora e ah sì, perché se non ti muovi ARRIVIAMO TARDI ALLA PROSSIMA LEZIONE. Quindi alza il culo dalla sedia e cammina! >> << S-si signore >> rispondo alzandomi in piedi e mettendo frettolosamente le cose nella borsa << Signorina! >> mi corregge prontamente lei << Signorina >> ripeto. Arriviamo in ritardo nell’aula di ed. fisica, proprio mentre tutti stanno uscendo, il professore ci fa una ramanzina e noi supplichiamo il suo perdono dicendo che non si ripeterà. Dopo esserci cambiate negli spogliatoi facciamo riscaldamento prima di una partita amichevole, stiamo correndo a cerchio introno alla palestra e ringrazio il cielo che non ci siano altre persone oltre a noi << Forza pappemolli! Sollevate quelle gambe! Correre, correre, correre! >> io non capisco. La lezione di kick è più faticosa eppure questa mi sembra più noiosa accidenti! << Ricordami perché frequentiamo questo corso >> dico Lodo mentre corriamo davanti a tutte << Io perché mi piace, tu…probabilmente ti serviva un’altra materia per riempire l’orario >> << Oh…già >> beh almeno sono soddifatta della mia prestazione, insomma quando corriamo sto sempre davanti a tutti! << Silenzio! Non si parla mentre si  corre! Respirazione. Ispirare respirare >> ma io dico…perché il professore di educazione fisica non corre con noi? Bah. Avrei una voglia di batterlo in una corsa…mmm…una corsa. Forse almeno in questo potrei battere Jorge, sarebbe una rivincita dato che non riesco a buttarlo ancora a terra. Jorge… << Stoessel! Hai problemi d’udito?! Ho detto STOP! >> alla voce del professore mi rendo conto di stare correndo da sola. << Ehm… >> decido di non dire altro e mi metto in riga accanto a Lodo << Ma che ti prende?! Oggi hai la testa tra le nuvole più del solito e onestamente non credevo fosse una cosa possibile >> la mia dolce e cara amica esprime sottovoce la sua opinione in modo che possa sentirla solo io. Gli faccio una smorfia come risposta e poi  guardo il professore. << Formate due squadre forza >> facciamo come dice lui, io e Lodo ovviamente nella stessa squadra. Lodo sembra molto portata per la pallavolo, a differenza mia è molto brava. Io invece sono portata per la kick. Sì anche se non riesco a buttare a tera Jorge ma che c’entra? Insomma lui è una montagna! Non potrò mai buttarlo a terra e lui lo sa benissimo! Quindi si diverte a prendermi in giro. Ma se io dicessi a Jorge che…<< AH! >> è l’unica cosa che riesco a dire quando il pallone colpisce in pieno la mia faccia, per essere più precisi il mio naso. Ho entrambe le mani su questo, il mio nasino piccolino e carino. << Martina, stai bene? >> Lodovica mi si avvicina con fare preoccupato. Ma si certo che sto bene! Ho solo avuto una pallonata in faccia che vuoi che sia? Ed era pure potente!!! << Oh mio Dio Martina, scusami >> dice Talia avvicinandosi a me correndo. Tranquilla Talia, non è colpa tua se sei una campianoessa di pallavolo e ci giochi da quando avevi CINQUE ANNI! MA CHE CAZZO CI FAI QUI DICO IO?! COSA?! QUI CI DEVONO STARE SOLO I PRINCIPIANTI PORCA MISERIA! Okay, guardiamo il lato positivo, non sono caduta a terra, sarei potuta cadere ma invece sono solo indietreggiata. Ora il problema è che non riesco a parlare, muovo la testa come per dire a  Talia che non fa niente mentre i miei occhi si riempiono di lacrime per il dolore. << Permettimi di accompagnarti in infermeria, ti prego. Sono mortificata >> okay, okay, la vedo molto dispiaciuta ma non voglio neanche andare in infermeria << Tornate a giocare! Non è successo niente, Stoessel tu vieni qui >> tutte obbediscono al professore, tranne Lodo e Taila che restano a guardarmi, si ragazze, se mi fissate non siete d’aiuto, siete preoccupate va bene, ma ora tornate a giocare su. << Togli le mani >> ordina il professore. Faccio come dice e mettendo la mano destra sotto al mento mi fa sollevare di poco la testa per osservare il danno. << Non ti sta uscendo il sangue, comunque va in infermeria e mettici su un po’ di ghiaccio. Forza >> sospiro. Almeno salterò la partita. << Si prof. >>. Bene, adesso per fortuna riesco a parlare. È una sensazione bruttissima essere colpiti da una pallonata sul naso. In infermeria l’infermiera Parker mi offre gentilmente un bicchiere d’acqua e poi mi dà una borsa del ghiaccio. << Non è nulla di grave cara, domattina ti sarà già passato >> domattina!? Questo significa che per il resto della giornata continuerò a sentire il dolore? Piango. Mi dirigo negli spogliatoi delle ragazze e mi avvicino agli specchi. Poggio la borsa del ghiaccio vicino al lavabo e osservo il mio nasino. Okay è un po’ rosso ma sta bene, per un attimo ho pensato di aver bisogno di una plastica nasale. Tutto questo è successo per colpa di Jorge! Si perché se non mi fossi messa a pensare a lui non mi sarei distratta, e se non mi fossi distratta non avrei ricevuto una pallonata in faccia! GRR! Sospiro e prendo il mio cellulare. Non posso continuare a scemonirmi in questo modo, forse è arrivato il momento di chiarire le cose una volta e per tutte. Tutte le ragazze entrano nello spogliatoio per cambiarsi << Tini! Come ti senti? >> Lodo mi si avvicina << Bene! Ho solo un po’ il naso ammaccato ma okay >> << Se ti può consolare non sembra ammaccato >> << Oh…si grazie questo mi consola >> << Tini, ti fa ancora molto male? >> Talia mi si avvicina << Tranquilla Talia è stato solo un’incidente, comunque è già passato >> << Sì Talia, e poi non è colpa tua se Tini ha la testa tra le nuvole costantemente >> interviene Lodo  e io lo guardo male << È inutile che mi guardi così carina! Se non fossi stata sul pianeta occhi verdi ti saresti almeno scansata >> << Pianeta occhi verdi? >> << Lascia stare Talia, è una cosa tra me e Lodo. Sto bene, ciao >> la  saluto con la mano in modo che si allontani e fortunatamente sembra capire. Dò un pizzicotto a Lodo << Ahi!!! Martina! >> << Smettila di dire idiozie! >> << Gne >> << Gne a te! >>. Lentamente tutte quante escono dagli spogliatoi…tutte quante tranne me…<< Martina, che fai non vieni? >> << Sì sì ora ti raggiungo, vai avanti, devo fare una cosa >> << Mmm…se ti perdi non ti vengo a cercare >> << Non mi perderò Lodovica, tranquilla >>. E così anche Lodo si allontana. Faccio un respiro profondo e poi mando un sms a Jorge “Vieni negli spogliatoi femminili, dobbiamo parlare”. Mi siedo a cavallo su una delle panche e attendo la risposta che non tarda ad arrivare “vediamoci in quelli maschili” “Nop. In quelli femminili” “Maschili” mmm…e questo perché? Cioè “Perché non in quelli femminili?” “Perché è meglio se un ragazzo trova una ragazza piuttosto che una ragazza trova un ragazzo negli spogliatoi” “Cos’è lo hai imparato a tue spese?” “No a quelle di tuo cugino” “O.o comunque femminili”. << Hai la testa dura >> alzo di scatto la testa al sentire la voce di Jorge. << Sippp! Muoviti >>. Jorge mi si avvicina e si siede sulla panca di fronte a me nella mi stessa posizione. Quando mi guarda in faccia si mette a ridere << Che hai combinato Rudolph? >> << Rudolph? Chi è Rudolph? >> << La renna di Babbo Natale, quella col naso rosso hai presente? >>. Tu. Vuoi. Morire. Mi copro il naso con la mano destra << Ho preso una pallonata in faccia per colpa TUA! >> << Mia?! Ma se non ero neanche presente >> << Sì va beh, comunque non ti ho chiamato qui per discutere di questo >>. La sua espressione torna seria in un secondo, mi guarda e annuisce una volta col capo. << Ti ho già detto che puoi prenderti tutto il tempo che vuoi Sweety non devi rispondermi così presto >> << Per la mia sanità mentale, devo. >>. Mi fissa in silenzio e sembra che io non abbia neanche il coraggio per iniziare il discorso. Beh da qualche parte devo pure iniziare << Jorge tu sai che quello che provo per te è molto forte ma… >> mi alzo in piedi  e comincio a camminare nervosamente avanti e indietro << Io non posso. Non posso per te e non posso per me capisci? È per il bene di entrambi! >> << Come fai a sapere qual è il bene di entrambi? >> << Lo so, fidati! >> << A Damien l’hai data una possibilità >> << Proprio per questo!!! È stato con lui che ho capito >> << Capito cosa?! >> << Cose che…che mi hanno portato a prendere questa importante decisione. Jorge ti prego rispettala >> Jorge mi strattono afferandomi il polso sinistro facendomi così tornare seduta sulla panca << Stai mentendo, tu hai solo paura di quello che provi per me perché sai che è molto più forte rispetto a quello che hai provato per chiunque altro >> << No, Jorge, sul serio io, ho le mie ragione. Ti prego rispettale >>. Lo supplico guardandolo negli occhi << Qual è il motivo? >> << È-è…sono complicata >> << Sì. E io ti ho rispsoto che avremo un amore complicato. Quindi questo non è il problema. Dimmelo. Dimmi qual è  e se lo riterrò un motivo valido ti lascerò in pace, ma se non sarà tale comincerò a fare di tutto per farti cedere e…Sweety credimi, quando voglio davvero qualcosa non mi arrendo finché non la ottengo. E io voglio te più di quanto abbia mai desiderato qualunque o chiunque altro >>. Una scintilla si accende nei suoi occhi e so benissimo che non sta mentendo. Devo dargli una motivazione più che valida se voglio davvero convincerlo, oppure diventerà la mia tortura e so che può farlo con estrema facilità perché in fondo lui già ci riesce, lui è il paradiso e l’inferno in un colpo solo.




*Angolo autrice*
Zan zannn...Tini troverà una motivazione ragionevole?...chissà forse sì, qualcosa che posso frenare il nostro Jorge...comunqueeeee ho pensato visto che il capitolo precedente aveva una pagina in più questo deve avere una pagina in meno per recuperare eh u.u LoL. Oraaa ditemi voi se vi è piaciuto o meno u.u io come al solito attendo i vostri pareri e sì sto ancora rispondendo alle recensioni del capitolo 19 capitemi ^-^'' LoL. Io amo la parte dove Jorge dorme sul suo petto e poi le dice perché e voi? *w* bah comunque ho così tanta voglia di farvi leggere il continuo che vorrei iniziare a scriverlo ma dò la precedenza alle vostre recensioni tranquille 😅😅😅 ...vi ringrazio per esserci sempre e per sostenermi, come al solito siete eiorfoeirfio *W* ci vediamo al capitolo 24!!!!!!! Zaoooooooooo
(Ps: Misteriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii)
Pps: Dato che mi avete messo fretta per postarlo io non ricordo più cosa dovevo dire ueeee
Ppps: Ma la confusione di Tini non ha confuso un po' anche voi? A me sì mentre la scrivevo lol
Ho ricordato un'altra cosa che vi dovevo dire ma sono stca degli "ps" lol. Comunque voglio dirvi di non avere timore, se pensate di dover farmi qualche critica nello stile, nella storia in generale o altro non abbiate timore di farli perché io li accetto e anzi penso che mi siano utili per migliorare ^-^ zaooooooooooooo

 
   
 
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