Ricordo ancora la prima volta che la guardai negli occhi.
Era la mia prima notte al Palazzo di Giada e stavo girovagando per i corridoi in cerca della mia stanza, le mura del tempio erano abituate al silenzio più totale e i pavimenti in legno, che di solito sostenevano pesi più leggeri, cigolavano sotto la mia mole da panda gigante.
La porta davanti la quale mi trovavo si aprì e mostrò a me la più bella delle creature: elegante, fiera, mitica e con quegli occhi.