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Autore: Ginny W    21/10/2008    3 recensioni
Harry Potter è cambiato dalla fine della Seconda Guerra contro il Signore Oscuro, ha iniziato una nuova vita, cercando di dimenticare il suo passato... ci riuscirà? Un Harry Potter molto Slytherin e un Draco Malfoy molto... Malfoy!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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cap 1

 

 

Il fastidioso squillare di un cellulare destò Harry Potter dai sui sogni: con poca eleganza il moro, finalmente sveglio, si alzò dal letto dove giaceva, proprio nel momento in cui il telefono aveva finito di trillare ed imprecò a bassa voce. Noncurante di scoprire chi l'avesse cercato, si coricò nuovamente sul grande letto matrimoniale situato al centro della sua stanza, trovandolo occupato. Steso accanto a lui, infatti, c'era un ragazzo che dormiva profondamente invadendo la sua metà del letto.

Ormai sveglio, ed infastidito da quella presenza poco opportuna, si diresse in bagno per farsi la sua consueta doccia mattutina: la testa gli doleva e faticava a ricordare quanto avesse bevuto la notte precedente, per essersi ridotto in quello stato. Ma, soprattutto, non ricordava affatto a chi apparteneva quel corpo nel suo letto.

Finita la doccia si guardò allo specchio, e faticò quasi a riconoscere, nello sconosciuto che l'osservava, il "prescelto". Harry Potter era cambiato decisamente tanto dalla fine della Seconda Guerra contro Voldemort. Infatti, dopo aver sconfitto il Lord Oscuro ben tre anni prima, si era rifatto una vita nel mondo babbano. Stanco delle morti e delle pressioni a cui era stato sottoposto negli ultimi sette anni, aveva completamente chiuso con il mondo magico, e si era sforzato di vivere come un babbano, in modo da cancellare per sempre quello che era stato di lui; il dolore, la sofferenza e la devastazione che la guerra gli aveva causato. Dopo i primi mesi di confusione, derivata dall'allontanamento dalla magia, si era ritrovato per caso sotto i riflettori e, più specificatamente, davanti una macchina fotografica. Oramai aveva preso confidenza con quell'ambiente, ed ogni giorno passato lì, gli faceva acquisire sempre più sicurezza sul suo modo di lavorare e di rapportarsi con gli altri. Alla fine si era ritrovato in un'agenzia fotografica a fare il modello ed aveva ottenuto molto successo tra le file di ragazzine che lo veneravano: con sua grande sorpresa era divenuto uno dei modelli più apprezzati d'Inghilterra divenendo, in breve, un stella della moda che veniva invitato quasi ogni sera a ricevimenti e parties.

Proprio durante una di queste feste, la sera precedente, per l'inaugurazione di una nuova campagna pubblicitaria, aveva conosciuto il ragazzo biondo che dormiva, nudo, fra le sue lenzuola.

Non era una novità che l'ex-Grifondoro si intrattenesse spesso e volentieri con aitanti giovanotti: dopo alcune relazione mal riuscite con le rappresentanti del gentil sesso,  aveva scoperto di provare maggiore piacere a condividere le sue serate in compagnia di ragazzi prestanti. La cosa non gli aveva creato molti problemi, dal suo punto di vista aveva solo ampliato le sue possibilità di caccia.

Uscì dal bagno e, ancora stordito dall'alcool ingerito la notte prima, tornò nella stanza da letto, dove svegliò in modo alquanto brusco il ragazzo di cui non ricordava nemmeno il nome. Il biondino, dopo essersi guardato intorno con aria confusa, si soffermò su Harry, vestito solo di un asciugamano, che lasciava scoperte le gambe atletiche e muscolose.

"Buongiorno" disse il ragazzo ancora mezzo addormentato, stiracchiandosi.

"E' ora che tu te ne vada, si sta facendo tardi".

Il biondo, sconcertato da tanta freddezza, agguantò i suoi vestiti, e prima di andarsene, si voltò nuovamente verso Harry allungandogli un biglietto da visita.

"Tieni, questo è il mio numero, chiamami nel caso ti sentissi solo."Harry lesse il nome e il numero e disse:

"Certo... John." Non appena il ragazzo si richiuse la porta alle spalle, Harry stracciò il biglietto con un ghigno strafottente sul volto.

"Puoi contarci".

Dopo essersi vestito con tutta calma, si avvicinò al tavolo, prese il cellulare e compose il numero del suo agente.

" E' mai possibile che tu debba svegliarmi ogni mattina così presto?" sbottò, nel momento in cui Brian rispose al telefono.

"Potter, sono le undici passate, dovevi essere agli studi almeno due ore fa." Rispose, ancor più alterato, il suo manager. Harry controllò rapidamente l'orologio e notando l'eccessivo ritardo, cercò di giustificarsi:

"Ho avuto problemi a casa, sono da te nel giro di un'ora"

"Me li immagino i tuoi problemi, dongiovanni, porta quel tuo bellissimo culo qui il prima possibile, ho un nuovo collega da farti conoscere; devi firmare dei documenti e abbiamo una nuova pubblicità da realizzare..."

"Ehi frena Brian che hai detto? Un nuovo collega?" chiese, scocciato.

"Si, per la campagna pubblicitaria di una nuova collezione di biancheria intima!" rispose, come se nulla fosse.

"No Brian, non se ne parla: io lavoro da solo, non divido l'attenzione e tantomeno l'obbiettivo con nessuno altro... scordatelo!" disse, alterato, Harry.

" Stavolta non puoi proprio farci niente mio caro, il modello ci è stato suggerito proprio dalla ditta che ha richiesto il servizio! E comunque non credo ti dispiacerà conoscerlo... sembra uno di quei tipi che piacciono tanto a te!" riprese l'agente.

"Ah si? Dimmi di più..." disse Harry con tono molto più interessato.

"E' biondo, con degli occhi incredibili: sono azzurro chiaro... quasi argento, e ti guarda come se non gli importasse niente di nessuno; è come te, arrogantemente bello." Disse Brian.

"Caspita devo proprio vederlo questo tizio. Sono agli studi nel giro di un'ora." Rispose Harry.

"Vedi di sbrigarti, non tutto il mondo gira intorno a te, Harry Potter!" L'improvviso segnale di rete libera gli fece capire che la comunicazione era terminata... e che Brian era piuttosto irritato.

 Seccato, Harry scaraventò il cellulare sul letto e si diresse verso il bagno, per darsi un'ultima sistemata, borbottando un irritato:

"Agli ordini, capo!"

Rimirandosi per l'ennesima volta nello specchio si rese conto che in pochi lo avrebbero riconosciuto. Senza dubbio il giovane Potter era migliorato con il passare degli anni, aveva imparato a valorizzare i suoi occhi togliendo i fastidiosi occhiali; i capelli, tagliati insolitamente corti, adesso finalmente riuscivano ad essere domati con una buona quantità di gel, inoltre aveva sviluppato il suo corpo rendendolo atletico ed incredibilmente sexy... erano finiti i tempi in cui indossava gli abiti smessi di Dudley, il suo guardaroba era oramai completamente ricolmo di abiti firmati e tutti molto provocanti.

Scese velocemente le scale, prese dal tavolino d'ingresso le chiavi e si diresse al garage dove partì, sgommando sulla sua moto, diretto al set fotografico.

 

  
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