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Autore: She loves writing    02/11/2014    1 recensioni
Zayn ed Eveleen sono fatti praticamente l'uno per l'altra.
Si amano e stanno così bene insieme che ancora faticano a crederci.
Però c'è anche l'altra.
Zayn sta bene anche con lei e la sua storia gli fa sembrare quella ragazzina così dolce che non può non proteggerla e volerle bene.
Ma se questo bene si trasformasse in qualcosa di più?
E se in gioco non ci fosse più solo la sua storia con Eve, ma qualcosa di molto più importante?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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End of time.
Una pausa, certo.




 


Mi passo la mano sugli occhi per la centesima volta da quando sono arrivata qui.
Ho appena posato il telefono, dopo una lunga chiamata di consolazione da parte di Lisa ed una decina di messaggi di Louis.
Vorrei poter dire che mi sono serviti, che ora sto meglio e che non sono più nervosa al pensiero di dover fare quell’ecografia, ma purtroppo non è così.
Ho una paura tremenda.
Ho paura che io entri in quella stanza e mi dicano che il bambino sta male o che ci sono complicazioni, perché questo non potrei assolutamente sopportarlo.
Ho paura perché ormai è passato più di un mese e un po’ mi sono abituata all’idea di essere incinta, anche se sono ancora scettica a riguardo.
Dalla stanza di fronte a me escono una donna con una pancia enorme ed un uomo che tiene in braccio una bambina.
Sorridono tutti, sembrano davvero felici e non posso biasimarli, d’altronde, se non fosse così presto e avessi ancora Zayn al mio fianco, sarei entusiasta anche io.
La dottoressa li segue e dà un’occhiata in giro, prima di fermare il suo sguardo su di me e sorridermi.
“Eveleen! Prego” mi fa cenno di entrare.
Mi alzo dalla sedia sulla quale stavo aspettando e guardo la famiglia andare via. Poi entro nella camera.
“Buongiorno”
“Allora, come ti senti?” mi chiede, sedendosi dietro la scrivania.
“Non lo so” ammetto, togliendomi il giubbotto.
“Bene, credo” dico.
“Il tuo compagno non c’è?” Scuoto la testa.
“Oh” Sospira e punta i suoi occhi nei miei. Io abbasso lo sguardo.
“Sarò sincera” dice.
“Lo sai che sarà tutto più difficile, vero?” Io mi mordo il labbro inferiore ed annuisco.
“Non posso farci niente” dico.
“Va bene. Sarà difficile, ma non impossibile. Non sei l’unica, molte donne affrontano la maternità da sole, ce la farai” Annuisco di nuovo.
“Hai fatto un test, giusto?” chiede.
“Sì, sono incinta da 5 settimane e mezzo”
“Ti va di vederlo?” mi sorride dolcemente. Io prendo un respiro profondo e le dico di sì.
Ci spostiamo dietro una tenda e mi fa stendere su un lettino, poi comincia a cercare qualcosa mentre il computer si accende.
Io sento il mio cuore battere un po’ più forte.
La dottoressa mi chiede di alzare la maglia e quando lo faccio mi mette un gel sulla pancia che è veramente freddissimo.
Rabbrividisco.
Lei sorride di nuovo e poggia uno strumento sul gel appena spalmato. Il suo sguardo è fisso sul computer mentre lo muove ed io sono tentata di chiudere gli occhi.
“Eccolo!” esclama all’improvviso. Giro istintivamente la testa verso il monitor e quello che riesco a distinguere sono solo macchie nere.
“Guarda” dice lei, indicandomi un punto.
“Sta bene?” chiedo appena trovo la voce.
“Sembra di sì. Per ora va tutto bene” Continua a guardare lo schermo, sembra felice.
“Ti stampo una copia dell’ecografia?” domanda. Sto per dire di no, quando la voce di Louis mi torna in mente.
“Guai a te se non me lo fai vedere” ha detto.
“Sì, grazie” rispondo quindi. Lei preme qualche tasto e sento il rumore della stampante, poi mi fa segno di alzarmi e mi dà qualche tovagliolo per pulirmi la pancia.
Quando torniamo alla scrivania, lei si ferma per un attimo a guardarmi.
“Tu sei sicura di questa cosa, Eveleen?” mi chiede seria. Io aggrotto la fronte, confusa.
“Perché?”
“Un figlio è una grande responsabilità.. Sai, ho visto davvero tantissime donne venire in questo studio per un ecografia e molte di loro erano terrorizzate, proprio come lo sei tu ora. Avere paura va bene, ma non devi lasciare che questo condizioni né il tuo modo di essere, né il tuo modo di comportarti e interagire con il bambino quando nascerà.. Lo so che in questo momento magari non ti sembra così, ma quella che ti è successa è una cosa stupenda, non lasciare che la paura e la preoccupazione te la rovinino perché non ne vale la pena” dice.
Spilla dei fogli insieme e li mette in una cartellina. Poi me la porge.
“Stai tranquilla, ce la farai” mi conforta.
“Ci vediamo tra tre settimane” sorride infine. Io afferro la cartellina e la metto in borsa, poi mi alzo e le stringo la mano.
“Grazie mille, sul serio” dico, prendendo le mie cose.
“Di niente tesoro” Mi accompagna alla porta e mi saluta, prima di accogliere un’altra paziente.
Cammino lentamente verso l’uscita dell’ospedale e mi stringo un po’ di più nel cappotto quando sono per strada. All’andata sono venuta con la metro, ma ora ne approfitto per fare quattro passi.
La mia mente si concentra su quello che ha detto la dottoressa.
Mi sento terribilmente in colpa, perché sebbene io abbia ormai accettato l’idea di avere un bambino, continuo a non vederla come una bella cosa e soprattutto continuo a non volerlo. Ora come ora, vorrei solo che nascesse il più tardi possibile.
Mi ripeto che non dovrei pensare queste cose, questa è solo l’ennesima dimostrazione che non sono pronta. Sarò una pessima madre e vorrei davvero che ci fosse Zayn al mio fianco in questo momento, perché so che solo lui riuscirebbe a tranquillizzarmi davvero.
Prendo l’ecografia e fisso il puntino che dovrebbe essere mio figlio. I miei occhi si inumidiscono leggermente, ma trattengo le lacrime, perché non sarebbero lacrime di gioia e non voglio che ne scendano altre.
Rimetto la fotografia in borsa e mi fermo perché qualcosa nella mia pancia si è appena mosso.
Vi poggio istintivamente la mano sopra, mentre il bambino continua a scalciare. Stranamente non mi fa male.
“Oh mio Dio..” sussurro, stavolta lasciando scorrere qualche lacrima.
Abbasso lo sguardo e lo rialzo solo quando i colpi si fermano. Rimango immobile ancora qualche secondo, perché da quasi sei settimane, questa è la prima volta che lo sento davvero.
Forse, mi rendo conto solo ora che un bambino sta crescendo dentro di me.
Cammino per neanche venti metri, prima di fermarmi di nuovo. Una coppia ha appena attraversato la strada e non sarei così sorpresa, se non avessi riconosciuto il ragazzo.
Il cuore prende a battermi all’impazzata nel petto, e questo sì che fa male.
Guardo la ragazza che sorride, mentre Zayn tiene il braccio poggiato sulle sue spalle e la stringe.
Flashback di neanche una settimana fa mi affollano la mente, e la figura di lei si fonde con quella della ragazza strana del corso di Zayn, della quale non ricordo il nome.
Li vedo camminare e chiacchierare come se si conoscessero da secoli e forse è anche così e all’improvviso mi sento davvero un’idiota a non aver collegato prima le cose.
Una pausa, certo.
Il trillo del telefono mi avvisa di un nuovo messaggio e mi costringo a leggerlo solo perché altrimenti andrei da Zayn e non risponderei di me stessa.
‘Sono a casa, tu hai finito? Ti passo a prendere?’ Louis.
‘Vengo da te, aspettami’
Accelero il passo e quasi corro per arrivare a destinazione. Suono al citofono tre volte di seguito e Louis mi apre abbastanza sorpreso.
Io entro in casa di fretta e furia senza dire una parola e sbatto la borsa sul tavolo.
“Sta con un’altra” dico, cercando di regolare il respiro e di non esplodere.
Sono arrabbiata e anche delusa e tremendamente ferita.
Louis apre la bocca e la richiude almeno cinque volte.
“Li hai visti?”
“Sì. Aveva bisogno di una pausa, doveva stare da solo. Certo. Facevo bene a non crederci, cazzo”
“E’.. è una storia particolare, Eve, Zayn era parecchio confuso e..”
“Sì, come n.. aspetta” Socchiudo gli occhi e stringo i denti, provando a sciogliere il nodo che mi si è formato alla gola.
“Tu lo sapevi?” chiedo. La voce mi esce fin troppo tremolante. Lui abbassa lo sguardo.
“Lo sapevi e non mi hai detto niente? ‘Dovresti chiamarlo’, ‘aveva davvero bisogno di una pausa’ cos’era, Louis? Eh? Tu lo sapevi che lui stava uscendo con quella tipa, come hai potuto anche solo pensare di mandarmi da lui senza nemmeno avvisarmi di..” Mi fermo per prendere un respiro più profondo.
“Non posso crederci” dico, prima di sedermi su una sedia.
Vorrei avere la forza di prendere la borsa ed andarmene, ma sono stressata, stanca, sentimentalmente distrutta e affannata, non riuscirei a fare un solo passo ora.
“Mi dispiace okay?” comincia lui, avvicinandosi. Io gli lancio un’occhiata che lui ignora.
“Non sapevo stessero insieme, Zayn mi aveva solo detto che era confuso e non sapeva più cosa provava per te e per lei, io credevo si fosse allontanato da entrambe.. mi dispiace” ripete.
Io poggio la testa sul tavolo e chiudo gli occhi.
La mano di Louis mi accarezza la schiena.
Le mie guance si bagnano, le lacrime scendono velocemente una dopo l’altra e quando Louis sussurra il mio nome mi lascio andare ad un pianto disperato, sperando che con le lacrime vada via anche il dolore.
Perché fa male, tutto.
Lo so che sembro patetica in questo momento, non volevo crollare così, ma non ce la faccio più.
Fa male non avere Zayn accanto dopo avercelo avuto per così tanto tempo, fa male svegliarsi la mattina senza di lui e fa male sapere che un’altra può avere tutto ciò che fino ad un mese fa era mio.
Quando è entrato nella mia vita, Zayn si è preso tutto di me.
E quando ne è uscito si è portato tutto via. Il bambino è l’unica cosa che mi rimane e mi dispiace non saperla valorizzare quanto meriterebbe.
Mi volto verso Louis e mi aggrappo a lui come se fosse la mia unica ancora di salvezza. E forse lo è, perché è l’unico che ho accanto ora, insieme a Lisa.
“Va tutto bene, shh” sussurra, passando una mano tra i miei capelli.
Io però non riesco a calmarmi e piango così forte che l’aria comincia a mancarmi.
Mi allontano da Louis e prendo a respirare velocemente, provando a fermare i singhiozzi. Nascondo la mia faccia dietro la mano, poi provo a parlare.
Non ci riesco.
Louis mi abbraccia di nuovo.
“Mi dispiace piccola” dice.
“Va tutto bene” ripete. Anche se so che non è vero, che non va per niente tutto bene, cinque minuti e tremila rassicurazioni dopo riesco finalmente a smettere di piangere. Il mio amico continua a stringermi ed io non me ne lamento, perché ne ho davvero bisogno.
Anche se lui non è Zayn.
“Com’è andata l’ecografia?” mi chiede dopo un po’. Torno a sedermi sulla sedia e lui si siede accanto a me.
“Bene. Vuoi vederla?” Louis annuisce e mi sorride.
“Ovviamente” Caccio la cartellina dalla borsa e gliela porgo.
Lui la apre e rimane a fissare la foto.
“Oh mamma..” commenta.
“Prima si è mosso” lo informo. Lui mi guarda sorpreso.
“Davvero? Quando?”
“Mentre venivo qui. Ha scalciato tantissimo” sorrido debolmente.
Louis mi guarda la pancia.
“Posso..?” Io mi limito ad annuire e lui comincia a toccarmi da sopra la maglia.
“Ciao piccolino” dice.
Ed io sorrido, anche se dentro sto ancora morendo.
Ma va bene. Deve andar bene.
E’ tutto ok.




 

Ehi!
Buona domenica a tutti hahaha
Vi chiedo scusa per il ritardo c.c
Allora, che ne pensate?
A me sinceramente non piace tantissimo, spero che il
prossimo venga meglio o almeno che venga come l'avevo pensato ahahah
In ogni caso, spero vi piaccia almeno un po'.
Io non ho la minima idea di come stia venendo la storia, ma se
avete qualunque cosa da dire che non va, vi prego, fatelo hahaah
Vi abbandono.
Oddio, domani è lunedì, uccidetemi c.c
A presto splendori.
Baci! <3 C.

 
  
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