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Autore: Niky_94    02/11/2014    3 recensioni
Nicoletta (Niky) è stata adottata da Remus Lupin (
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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<< Hai perso completamente la testa! >>
<< Papà, ti prego... >>
<< Non voglio sentire una parola! >> esclamò Lupin, fuori di sé dalla rabbia.
Nicoletta fece un passo indietro.
<< Diventare un Animagus! >> esclamò Lupin << Si può sapere perché hai fatto una cosa del genere? >>
<< Per starti vicino! >> gridò lei.
Lupin sbatté le palpebre, incredulo. << Cosa... Cosa vorresti dire? >> domandò con voce tremante.
Nicoletta fece un respiro profondo. << Harry una volta mi ha detto che gli hai raccontato di quando tu, James e Sirius eravate studenti, ad Hogwarts... Di come loro sono diventati Animagi per aiutarti e starti accanto nelle notti di luna piena... >>
Lupin non riusciva a credere alle proprie orecchie. << E così hai pensato di poter fare lo stesso, dico bene? >>
<< Volevo solo aiutarti! >> si difese lei.
<< Aiutarmi? >> ripeté Lupin, gli occhi che dardeggiavano.
Nicoletta abbassò lo sguardo. << Sei molto nervoso in questo periodo >> disse con voce tremante << E quando ti trasformi diventi più aggressivo, e ti fai del male... Non voglio che tu soffra... >>
<< Soffrirei se ti accadesse qualcosa! >> esclamò Lupin.
Nicoletta sbatté le palpebre. << Ma... Credevo avessi detto che i lupi mannari fanno del male solo agli esseri umani... >>
Lupin annuì. << Certo, ma é sempre meglio essere prudenti >>
<< Io sono prudente >> borbottò Nicoletta, ma si zittì immediatamente. Lupin le aveva lanciato un'occhiataccia. Entrambi sapevano che non era vero.
<< La trasformazione in Animagus è molto pericolosa, Niky >> riprese Lupin in tono seccato << Credevo avessi studiato gli Animagi a Trasfigurazione... >>
Nicoletta annuì. << L'ho fatto. La professoressa McGranitt ha insistito parecchio sui rischi di una trasformazione mal riuscita... >>
<< E perché ci hai provato, allora? >> gridò Lupin. << Hai detto che ciò che volevi era aiutarmi. Come credi che mi sarei sentito se ti fosse successo qualcosa per causa mia? Pensi che questo mi avrebbe aiutato? >>
Nicoletta abbassò il capo e non rispose.
<< Allora? >> domandò Lupin, infuriato << Rispondi! >>
Nicoletta tacque, gli occhi serrati.
<< Vai in camera tua >> ordinò Lupin, indicando un punto in cima alle scale << Ne discuteremo più tardi. Ora sono troppo arrabbiato per parlare >>
<< Ma papà... >>
<< Silenzio! >> gridò Lupin << Va' via, ho detto! >>
La ragazza si voltò e lasciò la stanza di corsa. Prese al volo l'impermeabile, lo infilò e spalancò la porta d'ingresso.
Lupin la rincorse. La chiamò, ma lei aveva già infilato la porta, e correva a tutta velocità verso il bosco. Lupin corse a prendere il mantello da viaggio. Se lo mise addosso, e stava per lanciarsi all'inseguimento della ragazza quando Tonks entrò nell'ingresso.
<< Che cosa succede, Remus? Ho sentito gridare... >>
<< E-é Niky >> disse lui, senza fiato << Noi... Abbiamo litigato... Poi io ho alzato la voce e... E' corsa nel bosco! Devo andare a cercarla! >>
Tonks gli mise una mano sul braccio e lo trattenne. << Non c'è bisogno che tu vada a cercarla. Sicuramente è solo arrabbiata... Appena le sarà passata tornerà, vedrai... >> disse dolcemente.
<< Ma... Con questo temporale... >> mormorò Lupin preoccupato, fissando il bosco attraverso la porta ancora spalancata.
<< Non temere, Remus. Sono certa che tornerà presto. Ora, vieni... >> disse, tirandolo con delicatezza verso il soggiorno << Siediti sul divano e cerca di calmarti... >>
Lupin obbedì e la seguì nel soggiorno, senza staccare gli occhi dalle fronde degli alberi, agitare dal vento e dalla pioggia.

...

Era passata più di un'ora da quando Nicoletta era sparita nel bosco. Lupin era più agitato che mai. Camminava avanti e indietro per la stanza, le mani dietro la schiena. Non si era nemmeno tolto il mantello. Faceva qualche passo, poi si affrettava verso la finestra. Scostava le tende e scrutava gli alberi, sperando di vederne uscire Nicoletta, invano.
Tonks sedeva sul divano, le mani in grembo e la testa bassa. Era molto preoccupata, anche se faceva del suo meglio per non darlo a vedere. Lupin le sembrava già abbastanza in pensiero.
<< E' ridicolo >> sbottò lui a un tratto << Vado a cercarla! >>
Tonks non cercò di fermarlo, questa volta. Comprendeva la sua preoccupazione, e sarebbe andata con lui, se non avesse dovuto badare a Teddy.
Lupin corse alla porta, la spalancò e sussultò.
Nicoletta era ferma sulla soglia, in piedi di fronte a lui, con la stessa espressione sorpresa. Evidentemente, stava per bussare alla porta quando lui l'aveva aperta, perché aveva ancora il pugno alzato.
<< I-io... >> balbettò imbarazzata.
Lupin non riuscì a dire nulla. La afferrò per le spalle e la trascinò in casa. La tirò verso di sé e la strinse forte tra le braccia.
<< Stai bene? >> le domandò con voce strozzata.
Nicoletta annuì. Era rimasta così sorpresa da quell'abbraccio da non riuscire a dire nulla.
<< Che ti è saltato in mente? >> le domandò Lupin in tono duro, allontanandola bruscamente.
Nicoletta abbassò il capo, senza dire una parola.
<< Sparire in quel modo nel bel mezzo di un temporale... >> continuò Lupin, senza lasciarla andare << Ci hai spaventati moltissimo! >>
La ragazza aprì la bocca per parlare, ma venne interrotta da un'altra voce.
<< Niky! >> Tonks aveva fatto capolino dall'altra stanza, ed era corsa ad abbracciare Nicoletta. << Come stai, tutto a posto? >> le domandò con apprensione << Eravamo così preoccupati! >>
Nicoletta abbassò lo sguardo. << M-mi dispiace... >>
<< Ma guardati, sei bagnata fradicia! >> esclamò Tonks, sciogliendosi dall'abbraccio. << Corri a fare un bagno caldo, o prenderai freddo! >>
Nicoletta annuì, e Tonks sorrise.
<< Bene. Ora é meglio che vada da Teddy. Tra poco si sveglierà, ed avrà fame... >> Si congedò dai due con un sorriso, e salì in fretta le scale.
Lupin la seguì con lo sguardo, poi si voltò verso Nicoletta. La ragazza stava cercando di sgattaiolare su per le scale.
<< Dove credi di andare? >> le domandò in tono severo.
<< A... Fare un bagno... >> rispose lei in tono incerto.
Lupin fece per dire qualcosa, ma si interruppe, vedendo che la ragazza tremava di freddo. Annuì. << Forza, vai. Ma non sperare di cavartela così. Stasera faremo una bella chiacchierata, noi due... >>
Nicoletta annuì, con gli occhi bassi, e riprese a salire le scale. Una volta in bagno, riempì la vasca di acqua calda, si spogliò e si immerse, lasciandosi cullare dal calore e dal profumo del bagnoschiuma.

...

Più tardi, Nicoletta scese per la cena. Entrò timidamente in cucina.
<< Eccoti qui >> le sorrise Tonks, appena la vide. Era china sul lavandino, intenta a lavare un piatto.
Nicoletta la salutò con un cenno del capo, poi si guardò timidamente in giro. << Dov'è papà? >> domandò.
Tonks si voltò nuovamente verso di lei. << Nel bosco. Tornerà domattina >> disse, tornando a concentrarsi sul piatto. << Era talmente agitato oggi, che si é dimenticato che anche stasera ci sarebbe stata la luna piena... >>
Nicoletta avvampò. Si sentiva terribilmente in colpa. Si avvicinò alla finestra e guardò fuori.
<< So che vorresti aiutarlo... >> disse Tonks. Asciugò il piatto e lo ripose nella credenza.
Nicoletta annuì. << Più di ogni altra cosa... >>
Tonks si asciugò le mani in uno strofinaccio e si mise accanto a lei. << E' per questo che sei diventata un Animagus, non é vero? >>
Nicoletta annuì nuovamente. Lanciò uno sguardo fuori dalla finestra, poi sospirò. << Ho sbagliato tutto... >> mormorò, abbassando gli occhi << Speravo di poter fare qualcosa per lui... Di poterlo far stare meglio... Invece l'ho solo fatto preoccupare... >>
Tonks le posò una mano sulla spalla. << Sono certa che Remus sa che volevi aiutarlo... >> le disse dolcemente << Ma ti vuole molto bene, e si preoccupa per te... Non avresti dovuto sparire in quel modo, oggi... Lo hai fatto stare davvero in pensiero... >>
<< Si... Lo so... >> mormorò Nicoletta in tono mesto. Sollevò lo sguardo sulla foresta, e si voltò verso Tonks. << Vado da lui >>
Tonks annuì, e l'accompagnò all'ingresso.
Nicoletta aprì la porta. Aveva appena smesso di piovere e l'odore della pioggia si mescolava con quello delle foglie e del terreno, più intenso del solito a causa dell'umidità. La ragazza rabbrividì, quando la fredda aria della notte la avvolse, insinuandosi sotto i suoi vestiti.
<< Niky? >> la fermò Tonks, mettendole una mano sulla spalla e porgendole un piccolo zaino. << Fa attenzione... >>
Nicoletta sorrise ed annuì. Infilò lo zaino, si voltò nuovamente verso il bosco e si trasformò, assumendo la forma di una lupa dal soffice pelo marrone scuro. Corse verso gli alberi, certa che il suo fiuto l'avrebbe portata presto alla meta.

...

La lupa arrivò a centro del bosco. La vegetazione era molto fitta, e ovunque regnava l'oscurità. La pallida luce della luna piena non riusciva a penetrare le spesse fronde degli alberi.
La lupa restò immobile, le orecchie tese, pronta a captare qualunque suono. Ed improvvisamente, lo sentì: un suono di passi nella boscaglia. La lupa ascoltò con attenzione, e non ebbe più dubbi: erano i passi di Lupin.
Si avviò nella direzione dalla quale proveniva il suono, e presto lo vide, una sagoma scura e sottile, perfettamente nascosta dall'oscurità della notte. La lupa gli si avvicinò cautamente.
Il lupo mannaro si voltò, avvertendo la sua presenza, e scoprì i denti, ringhiando minaccioso.
La lupa abbassò le orecchie e si abbassò, fino quasi a sfiorare il terreno con la pancia.
Il lupo mannaro la riconobbe, ed abbassò la guardia. Si avvicinò e avvicinò il muso a quello di lei, annusandola.
La lupa strofinò il muso contro quello del lupo mannaro.
Questi rispose mordicchiandola dietro le orecchie, in segno di affetto, e fece un passo indietro per permetterle di alzarsi.
La lupa si rizzò sulle quattro zampe e si scrollò, nel tentativo di rimuovere dal pelo le foglie secche ed i rametti che vi erano rimasti attaccati.
Il lupo mannaro emise un lieve guaito di sorpresa, notando il piccolo zaino che la lupa aveva legato alla schiena, e lo annusò con curiosità. Una volta realizzato cosa fosse, si rilassò, e fece cenno alla lupa di seguirlo lungo un sentiero ripido e roccioso.
Questa lo seguì, obbediente, e i due si trovarono presto in una piccola caverna. 
Il lupo mannaro si sdraiò a terra, in fondo alla grotta. Con un guaito di felicità, la lupa si coricò al suo fianco, infilandosi sotto il suo braccio.
Il lupo mannaro la accolse accolse accanto a sé, e lei gli mordicchiò il collo, in segno di ringraziamento.
Ben presto i due si addormentarono profondamente, ascoltando il sibilo del vento che intonava una triste canzone tra le fronde.

...

Lupin si stiracchiò ed aprì gli occhi. Il sole del mattino entrava dall'apertura della grotta, illuminandogli il viso. Si guardò attorno e vide Nicoletta, addormentata al suo fianco.
Facendo attenzione a non svegliarla, estrasse la bacchetta dalla tasca della felpa di lei. Non aveva problemi ad usarla, dato che le loro bacchette erano gemelle.
<< Accio vestiti! >> sussurrò.
Spalancò gli occhi, stupito, non appena vide fluttuare il piccolo zaino che prima giaceva accanto a Nicoletta. Lo afferrò e lo aprì, incuriosito. Sorrise, vedendo che la ragazza aveva portato con sé dei vestiti puliti per lui, in modo che potesse indossarli, una volta tornato umano. Si nascose dietro una grossa roccia e si rivestì. Poi, sistemandosi le maniche del maglione, tornò da Nicoletta. La ragazza era ancora addormentata, rannicchiata su sé stessa.
Lupin le sfiorò con delicatezza le guance. << Niky? Tesoro, svegliati, é ora di tornare a casa... >> sussurrò.
Nicoletta si tirò sù a sedere, strofinandosi gli occhi, e si voltò verso Lupin, ancora assonnata.
<< Buongiorno >> disse Lupin con un sorriso.
<< Buongiorno... >> rispose lei, la voce impastata dal sonno.
<< Alla fine mi hai seguito, questa notte... >> commentò Lupin.
La ragazza arrossì. << Già... >>
Lupin si voltò verso l'ingresso della caverna, e non rispose.
Nicoletta abbassò il capo. << Mi dispiace... >>
Lupin sospirò. << Niky... >>
La ragazza lo interruppe. << Lasciami parlare, ti prego... Mi dispiace di non averti detto di voler diventare un Animagus. E mi dispiace di essere scappata in quel modo, ieri, so che ti ho fatto preoccupare moltissimo... Ma non mi dispiace di aver scelto di diventare un Animagus. L'ho fatto per poterti stare vicino, e se potessi tornare indietro lo diventerei molto, molto prima... So che vuoi proteggermi, ma sono grande abbastanza per fare le mie scelte... E io scelgo di stare al tuo fianco, papà... >>
Lupin si voltò verso di lei. Era commosso dalle parole della ragazza, tuttavia non riusciva a liberarsi dalla sensazione che tutto ciò fosse sbagliato.
<< Non ti rimproverò di nuovo per essere sparita nel bosco, >> le disse, in tono fermo << perché capisco che fossi scossa, in quel momento. Ma non avresti dovuto tenermi nascosto il tuo desiderio di diventare un Animagus >>
Nicoletta scosse la testa << Se te lo avessi detto, mi avresti fermata >>
Lupin serrò la mascella << Se sapessi che che una delle persone che ami sta per fare una cosa della quale potrebbe pentirsi, non cercheresti di impedirglielo? >>
La ragazza annuì. << E' per questo che non ti ho detto nulla... Ti sacrifichi sempre per gli altri, ma non permetti a nessuno di stare al tuo fianco... >> mormorò << Ci sei sempre quando ho bisogno di te... Permettimi di restituirti il favore... >>
Il mago annuì, stancamente. << Immagino di non potertelo impedire... >> Distolse lo sguardo, gli occhi colmi di tristezza. << Se avessi avuto un padre migliore, non avresti avuto bisogno di correre questo rischio... >>  disse, in tono amaro.
Nicoletta lo guardò con gli occhi sgranati. << Ma... Che dici? >>
Lupin scosse la testa. << Non sono tagliato per essere un padre, né un marito... Sono un mostro... Tu, Dora e Teddy stareste molto meglio senza di me... >>
Nicoletta era senza parole. Con uno scatto, si avvicinò a Lupin e gli gettò le braccia al collo. << Non dire così... >> lo supplicò << Non sei un mostro. Sei una persona meravigliosa, Remus John Lupin... Ed io, Teddy e Dora siamo fieri di te. E anche Harry, e Sirius, ed Hermione, Ron, Ginny, Fred, George, i signori Weasley, tutti! Tutti noi siamo fieri di te, e ti vogliamo bene... >>
Chiuse gli occhi, mentre una lacrima le scivolava lungo una guancia, e si strinse a lui con più forza. << Ti voglio bene, papà! >>
Lupin la strinse forte, con un singhiozzo. << Mi-mi dispiace... >> borbottò, imbarazzato. Le accarezzò i capelli, cullandola dolcemente. << Ti prego, smetti di piangere... >>
<< Smetterò solamente se prometti di non pensare più certe sciocchezze... >> borbottò lei.
Lupin sorrise. << Lo prometto >>
Nicoletta sorrise e si sciolse dall'abbraccio. Si asciugò gli occhi con una manica della giacca e scosse la testa. << Sarà meglio tornare, ora, o Dora si preoccuperà >>
Lupin annuì, e i due si avviarono verso casa.

...

<< Ehm... Senti, papà? >>
<< Si, Niky? >>
<< Hai tu la mia bacchetta? >>
Lupin annuì. << Credo che la terrò io per un pò, Niky... >>
Nicoletta sussultò. << Cosa? Ma... Perché? >>
Lupin alzò un sopracciglio, e la ragazza abbassò lo sguardo. << Oh, certo... >>
Lupin annuì. << La terrò nel mio cassetto, per qualche tempo... >>
<< Ehm... Per quanto tempo? >> domandò lei.
<< Abbastanza perché tu capisca che é sbagliato tenere nascoste le cose ai propri genitori, e farli morire di paura sparendo nella foresta durante una tempesta... >>
Nicoletta sospirò. << Hai ragione... Scusa... >>
Lupin le sorrise e fece per salire le scale, quando lei lo fermò.
<< Ehm... Papà? >>
Lupin si voltò. << Si? >>
<< Sei ancora arrabbiato con me? >>
Il mago scosse la testa, sorridendo. << No, non più, non preoccuparti >>
Nicoletta sorrise, raggiante, e corse ad abbracciarlo. << Ti voglio bene, papà! >>
Lupin ridacchiò e la strinse forte. << Ti voglio bene anche io, Niky... >>
   
 
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