Grigio.

Il cielo di Mosca è sempre così. Non cambia. Non muta. È sempre di questo gelido colore.

In tre anni non è cambiato niente.

Possibile?

Possibile che in questo maledetto posto tutto resti immutato?

Che niente, proprio NIENTE cambi?

-Yuri che fai? Ti vuoi muovere?-

Distolgo lo sguardo dal cielo e mi volto a guardare il mio interlocutore.

-Credo proprio che non verrò-

torno a fissare il cielo grigio attraverso il vetro della finestra.

-Sai che non puoi farlo-

mi risponde lui. Sbuffo

-Lo so....e questo mi irrita tantissimo-

mi avvicino a lui

-Coraggio Kei, andiamo: Vorkov ci sta aspettando-

Già....Vorkov.

Cosa vorrà ora da me e dalla mia squadra?

Un altro lavoro sporco da assegnarci?

Sono stanco di essere manovrato.

Sono un essere umano non un burattino.

Quanto vorrei dirgli queste parole in faccia....

ma non ci riesco.

Non riesco a ribellarmi a lui. Non posso. Non voglio.

Se mi opponessi verrei sicuramente buttato fuori...

E io non voglio che ciò accada.

Non voglio restare solo.

Ho paura.

-Siamo arrivati-

Io e Kei ci troviamo davanti alla porta dell'ufficio di Vorkov.

Se potessi.....se ne avessi la forza....mi girerei e me ne andrei via. Via da qui.

Il più lontano possibile.....

....ma io non sono forte. Posso sembrarlo.

Ma non lo sono.

Sono solo un debole. Un vigliacco!

Entro nella stanza e vedo che Ivan, Boris e Sergay sono già lì ad aspettarci.

La voce ipocrita di Vorkov ci saluta

-Kei! Yuri! Entrate, mancavate solo voi-

Quanto lo odio!

Quella falsa vocina melensa mi da il voltastomaco.

-Sedetevi- ordinò.

Obbediamo, prendendo posto vicino agli altri.

Ci scambiamo sguardi interrogativi, chiedendoci cosa volesse da noi questa volta.

-Dunque- inizia -vi ho fatto chiamare perché devo darvi una notizia importante-

si mette a camminare su e giù per la stanza osservandoci.

-Da oggi- continua -i demolition boys vanteranno di un nuovo membro. Vieni pure avanti-

Si gira a guardare la porta.

Entra una ragazza.

-Questa è Resha-

la presenta Vorkov.

La osserviamo in silenzio: è una ragazza alta e slanciata,dai lunghi capelli argentati. È molto bella ma sembra tremenda. Indossa un paio di occhiali da sole, mi domando a cosa le servano visto il tempo che fa da queste parti.

-Resha farà allenamento con voi d'ora in poi chiaro?-

Annuiamo.

-Bene, ora potete andare. Non ho altro da aggiungere-

Usciamo dall'ufficio senza parlare ma dagli sguardi dei miei compagni capisco che anche loro stanno pensando esattamente quello che sto pensando io: è stano che Vorkov ci chiami per una cosa così stupida e futile come una presentazione. Non è da lui. Dev'esserci senz'altro qualcosa sotto. Già, ma cosa?

Decido di non pensarci per il momento. Potrebbe benissimo darsi che le minaccie di Daitenji siano servite almeno un po'...ne dubito! Uno come lui non si lascia spaventare da cose del genere.

Ci avviamo tutti e sei lungo il corridoi che porta al dormitorio.

-Beh, non c'è che dire: devi essere davvero forte se Vorkov ha deciso di farti entrare nella squadra-

afferma Ivan. Resha non risponde.

-Qualcosa da dichiarare?-

dico in tono scherzoso, ma anche stavolta Resha non risponde. Tira fuori da una tasca un fogletto e lo legge, infine si ferma di fronte ad una porta e la apre.

-ASPETTA!-

riesco a fermarla prima che chiuda la porta

-Gli allenamenti iniziano alle 3....vedi di essere puntuale-

con espressione impassibile dice

-Adesso la vostra squadra non potrà più chiamarsi demolition boys-

Una voce lenta e malinconica, soffice....beh, sempre che una voce possa definirsi soffice. Chiude la porta.

Rimango fermo a fissarla con un'espressione ebete dipinta in faccia.

-Cosa centra questo?- chiedo

-Credo che stesse rispondendo alla tua domanda di prima- ipotizza Boris

-Non vi sembra un po'strana questa ragazza?- chiede Sergey

Annuisco.

Chissà cosa accadrà d'ora in poi?

To be continued....