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Autore: Sarugaki145    03/11/2014    6 recensioni
Heiji correva a perdifiato, sentiva i polmoni lacerati dall’aria fredda di quel pomeriggio invernale, mentre delle gocce di sudore iniziavano a scorrere sulla sua fronte.
Dove poteva essere finita? Perché non era rientrata a casa dopo scuola??
Se solo quella mattina fosse stato più gentile, se solo non l’avesse ferita con quelle parole. La mente di Heiji continuava a ripensare a tutto ciò che era accaduto quella mattina, cercando una spiegazione di cosa poteva aver spinto Kazuha a sparire, ma più si sforzava più l’orribile sospetto che le fosse accaduto qualcosa di grave gli penetrava fin dentro le ossa.
Ma da ora non ti avrei più lasciata, sarei sempre stato con te, come il tuo angelo custode.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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_Your Guardian Angel_

 
Heiji ormai viveva solo in funzione di Christal, dando tutte le sue energie alla sua ricerca e preparando per ore e ore gli appostamenti per riuscire a catturarla, spesso durante le lezioni o le pause a scuola. Eppure sembrava sempre che lei sapesse precisamente cos’avrebbe fatto il ragazzo, dove si sarebbe nascosto, che trappole avrebbe preparato e questo lo mandava fuori. Quel sabato sera Christal aveva annunciato che avrebbe rubato un paio d’orecchini appartenenti alla moglie dello zar Nicola, attualmente in Giappone per una mostra, Heiji era quindi già da tutto il pomeriggio in quel museo per studiare il territorio.
 
Inaspettatamente però un’ora prima il ragazzo fu chiamato in questura da suo padre, che gli aveva detto che avevano una pista sicura per scoprire l’identità della ladra che lui inseguiva da tempo.
 
Arrivò emozionato ed eccitato, ma quando entrando nello studio di suo padre, si trovò davanti solo lui e Kazuha rimase per qualche momento spiazzato.
 
-Ciao Heiji.-
 
Salutò lei con un sorriso di circostanza, mentre l’amico d’infanzia la fissava stranito, senza riuscire neanche a rispondere.
 
-Bene, sei arrivato figliolo.- Affermò sbrigativo il capo dipartimento della polizia di Osaka –Andiamo Kazuha, non vorrei che tu facessi tardi al tuo appuntamento.-
 
Il ragazzo non poté far altro che seguirli ad una volante, non capendo ancora cosa centrasse la ragazza con la risoluzione di quel caso, mentre loro i due parlottavano tra loro in modo da non essere sentiti. Heizo sembrava molto attento a quello che Kazuha spiegava, tanto da non rivolgere la parola al figlio e a far sedere nel posto anteriore della volante la ragazza.
 
I tre si fermarono davanti al museo da cui il giovane era uscito neanche un’ora prima, quindi si diressero nella sala in cui erano conservati gli orecchini, dove Heizo iniziò a spostare tutti gli agenti e le trappole minuziosamente preparate dal figlio, senza badare alle sue proteste, per seguire le indicazioni di Kazuha.
 
Dieci minuti prima dell’ora annunciata dalla ladra i preparativi erano conclusi e tutti si nascosero, tenendo il fiato sospeso.
 
All’ora X la ladra fece il suo volteggiante ingresso, facendo come di consueto saltare la corrente, guardandosi in giro circospetta. Appena mosse i primi passi iniziò a muoversi come se sapesse precisamente dove le trappole di Heiji sarebbero scattate, finché non si trovò davanti alla teca con gli orecchini. Sicura allungò le mani per prenderli, ma in quel momento si accesero tutte le luci della stanza, con un voltaggio superiore al normale, accecandola.
 
Bastò quell’esitazione perché il padre di Heiji scattasse allo scoperto e l’ammanettasse a lui, in modo da non permetterle di scappare. La ladra cercò di strattonarsi via, ma Heizo la bloccò per un braccio, imprigionandola nella sua stretta d’acciaio.
 
Heiji era immobile a bocca aperta, mentre osservava la scena che gli si parava di fronte. Grazie ad un piano semplicissimo ideato da Kazuha erano riusciti a catturare la ladra che lui rincorreva da mesi.
 
Non appena Kazuha uscì allo scoperto e la ladra la vide le sfuggì un’imprecazione, mentre gli occhi delle due donne si incontravano gelidi.
 
-E’ un piacere per me rivederti, Chieko Morita.-
 
Affermò Kazuha parandosi davanti alla ragazza e sfilandole la maschera in pizzo nero che nascondeva i suoi tratti.
 
L’altra cercò di impedirle di sfilarle la copertura, ma la più giovane fu troppo veloce e mostrò a tutti i poliziotti sbigottiti il viso affascinante della donna, in quel momento nero di rabbia.
 
-Come hai fatto? E’ stata colpa di Bakin, vero?-
 
La mora sorrise affabile e spiegò:
 
-In parte. Quando sono venuta a casa vostra ho visto il “sogno della notte” e quando volevo prenderlo in mano Morita si è irrigidito, temendo che io lo potessi rovinare toccandolo a mani nude. Sempre quel giorno come scusa per non uscire con me questa sera ha detto che avevate una cena con degli amici di famiglia, quando mi aveva confidato che qui non conoscevate nessuno.-
 
L’intera sala era in silenzio ad ascoltare le deduzioni di Kazuha, quindi lei proseguì:
 
-Mi sono poi chiesta come mai tu sapessi sempre dove si trovavano le trappole, questo perché Heiji spesso lavorava a scuola sui suoi piani e a Morita bastava dare un’occhiata ai suoi fogli per capire cosa ti aspettava.-
 
-Maledetta! Se non fosse stato per te io sarei diventata ricchissima!-
 
Urlò Chieko inviperita, cercando di scagliarsi contro Kazuha. Heizo però la bloccò e la consegnò a degli agenti, per portarla in centrale, con anche l’ordine di andare ad arrestare Bakin Morita, in quanto complice di quei furti.
 
Rimasero nella stanza del museo solo Kazuha, Heiji e suo padre, che affermò contento:
 
-Complimenti Kazuha! Tuo padre scoppierà d’orgoglio vedendo che sua figlia ha battuto il mio e anche lei si è improvvisata detective!-
 
Ammise tirandole una pacca affettuosa sulle spalle.
 
-Sa, io non mi faccio incantare da due occhi belli.-
 
Commentò Kazuha con un sorriso angelico mentre il padre di Heiji si congratulava ancora con lei.
 
Heiji stava osservando la scena a pochi passi di distanza, quasi in trance, mentre l’idea che Kazuha fosse riuscita a risolvere quel caso iniziava a penetrare nel suo cervello.
 
Il padre si allontanò lasciandoli soli e solo allora il moro domandò:
 
-Kazuha.. Tu da quando..-
 
Lei lo guardò gelida, come se sperasse che quella scomoda presenza sparisse dalla sua vista seduta stante.
 
-Da quando tu hai smesso di considerarmi.- Rispose lei secca. –Shinichi mi ha giustamente consigliato che finché quella ladra fosse stata in giro tu saresti rimasto rimbambito a pensarla. Quindi mi sono messa d’impegno e con un po’ di fortuna ce l’ho fatta. So che avrei dovuto urlarti addosso che sei un coglione e dovevo smettere di parlarti, ma Heiji..-
 
La ragazza si interruppe, deglutendo profondamente e fissando Heiji negli occhi, mentre i suoi rischiavano di riempirsi di lacrime.
 
-Volevo vedere la tua faccia quando avrei dimostrato di non essere quella stupida che mi consideri.-
 
Concluse lei gelida, ricacciando indietro la tristezza che l’aveva assalita e la voglia di ricevere un suo abbraccio.
 
-Io non pensavo tu potessi risolvere un caso..-
 
Kazuha lo fulminò con lo sguardo e sibilò inviperita:
 
-Non sono stupida Hattori, smettila di considerarti un gradino sopra gli altri. Torna sulla terra bello.-
 
Heiji guardò l’amica senza riuscire a rispondere qualcosa, quindi lei gli tirò uno schiaffo.
 
-E se non l’ho fatto prima, te lo dico ora. Sei un coglione.-
 
Detto ciò si girò ed uscì dalla stanza a passo sostenuto.
 
-Kazuha aspetta!-
 
Riuscì finalmente a dire lui dopo una decina di secondi, ma ormai Kazuha era lontana.
 
*
 
Heiji si aspettava che Kazuha finisse su tutti i giornali la mattina seguente, eppure quando quella mattina aprì il giornale vide una sua foto in bella mostra, con sopra il titolo: “Il giovane Hattori stupisce Osaka un’altra volta!”, sotto l’articolo riportava come avesse brillantemente risolto il caso ed incastrato la ladra che inseguiva da più di un mese.
 
Come mai Kazuha non aveva ammesso di essere stata lei a risolvere il caso? Voleva umiliarlo pubblicamente svelando che non era stato merito suo?
 
Arrivò in classe quasi correndo, piazzandosi di fronte a lei, sbattendole sotto il naso il giornale.
 
-Cosa significa?-
 
La ragazza lesse il titolo e confusa domandò:
 
-Cosa?-
 
-L’articolo!-
 
Rispose lui secco, quindi la ragazza, alzando un sopracciglio, domandò:
 
-Parla della risoluzione del caso della ladra Christal..-
 
Spiegò lei non capendo dove il ragazzo volesse arrivare. Lui buttò il giornale sul banco che gli divideva e sbottò tra i denti:
 
-Perché hai detto che sono stato io a risolvere il caso? Per umiliarmi poi svelando la verità?-
 
-Mi fai così meschina? Pensavo mi conoscessi.-
 
Ribatté lei risentita, proseguendo poi irritata:
 
-Non ho detto che sono stata io per due ragioni genio, la prima è che non ho intenzione di passare per una detective, è stato un colpo di fortuna piuttosto.-
 
Gli occhi di Kazuha lampeggiavano offesi, quindi proseguì con un sibilo:
 
-La seconda è che io – Affermò rimarcando sull’”io” – Non ti avrei mai umiliato pubblicamente dicendo che ci sono arrivata prima di te alla risoluzione del caso.-
 
Heiji non seppe cosa rispondere, non si era preparato ad una risposta del genere e ripensandoci era tutto perfettamente in linea con il carattere di Kazuha, che non l’avrebbe mai e poi mai tradito in quel modo.
 
Si sentì immediatamente uno schifo per quello che aveva pensato, mentre il senso di colpa per il suo comportamento pessimo tornava prepotente.
 
Quando si era finalmente deciso a parlare il professore della prima ora entrò in classe, richiamando la classe all’ordine, quindi il detective tornò a sedersi al suo posto senza una parola.
 
Passò tutto il resto della giornata a cercare un modo per farsi perdonare dalla ragazza, che aveva irrimediabilmente deluso. Passò diverso tempo ad osservarla, mentre rideva, mentre chiacchierava con le amiche o mentre si concentrava su un passaggio particolarmente difficile della lezione e si accorse di quanto gli fosse mancata.
 
Avevano passato tutta la vita insieme, beccandosi e bisticciando fin troppo spesso, ma sempre uno affianco all’altra, coprendosi le spalle a vicenda. E ora, per inseguire una criminale, lui aveva trascurato quanto di più prezioso aveva.
 
Aveva promesso di difenderla, di starle sempre vicino e dopo neanche un mese l’aveva lasciata da parte, delusa, offesa. L’aveva data per scontata un sacco di volte, ma quella aveva superato il limite e anche lui se ne rendeva conto.
 
La osservò lasciare la scuola con Fumiko e sospirò affranto, nella speranza che l’unica idea che gli era venuta in tutto il giorno potesse funzionare.
 
*
 
Quello stesso pomeriggio Kazuha aprì la porta scocciata vista l’insistenza del campanello e si trovò davanti Heiji con un enorme mazzo di rose rosse.
 
-Ma cos..-
 
-Zitta per favore. Devo parlarti.-
 
La interruppe Heiji precipitoso e guardando quegli occhi decisi di Heiji, Kazuha per la prima volta nella vita non seppe cosa ribattere.
 
-So di essere un coglione. So di averti trascurata per inseguire una ladra che pensavo una gran donna. So di averti fatto pensare che non ti considerassi brillante come invece sei. So di non averti mai dimostrato quanto ti sono grato per tutto quello che tu fai ogni giorno per me. So che dovrei solo lasciarti stare e scomparire dalla tua vita. Ma io non ci riesco Kazuha.-
 
Heiji deglutì a vuoto, cercando le parole corrette da usare, mentre lei lo fissava con aria imperscrutabile.
 
-Io non riesco a pensare di non vederti più, di non poterti parlare, di non poter litigare con te. Perché ho finalmente capito che tu sei indispensabile per me.-
 
Kazuha rimase bloccata a guardarlo, senza riuscire a rispondere qualcosa, mentre Heiji sperava che la sua carnagione scura nascondesse il rossore delle sue guance.
 
Eppure era convinto che quella volta valesse la pena di lasciare da parte il suo orgoglio per poter far pace con Kazuha.
 
Era disposto a tutto per lei, finalmente l’aveva capito.
 
-Io voglio che tu rimanga al mio fianco per farmi il culo quando mi prendo troppo da un caso, per sgridarmi quando mi vanto delle mie capacità deduttive, per riportarmi con i piedi per terra, per incitarmi mentre faccio kendo e magari qualche volta per dirmi che mi vuoi bene.-
 
Concluse lui serio, mentre si sforzava di non abbassare lo sguardo, ma di reggere quello scettico della ragazza.
 
Kazuha stava per ribattere qualcosa ma Heiji aggiunse serio:
 
-Perché io sono innamorato di te, Kazuha, volevo dirtelo almeno una volta.-
 
E disse quelle parole perché le sentiva dal cuore, senza aver calcolato l’importanza di quelle affermazioni, perché sapeva che era l’unica cosa che voleva confessarle da tempo, da prima di Morita, di Christal, di tutto ciò che riusciva sempre a mettersi in mezzo a loro due.
 
La ragazza impiegò qualche istante per rispondere, soppesando le parole nella sua testa, quindi si decise:
 
-Heiji Hattori, spero che tu ti renda conto di quanto siano pesanti le tue parole.-
 
Il ragazzo riuscì a reggere lo sguardo dell’amica, che stava cercando qualche ripensamento nei suoi occhi.
 
-Giuro che se un giorno ti rimangerai queste parole io ti farò passare le pene dell’inferno e sai benissimo che ne sono capace.-
 
Concluse lei incrociando le braccia e scrutandolo con cipiglio severo, quasi arrabbiato.
 
-Quindi la tua risposta?-
 
Domandò il moro confuso, iniziando ad entrare nel panico.
 
-Non mi hai fatto nessuna domanda.-
 
Ribatté lei ovvia, per farlo soffrire ancora un po’.
 
-Vuoi essere il mio angelo custode per sempre?-
 
Chiese Heiji con un filo di voce, raccogliendo tutto il suo coraggio e guardando supplichevole gli occhi di cui si era innamorato tanto tempo prima.
 
-Direi che mi tocca detective da strapazzo.-
 
Rispose lei con un sorriso storto prima di catturare le sue labbra con il primo bacio di quella lunga giornata.
 
- The end.
 
 
 
 
 
*Angolino piccino piccino*
 
Ehiii!
A parte la ola perché dopo anni (è iniziata nel 2011 questa fanfic! O__O ) sono riuscita a concludere questa schifezza storia, sono veramente felice che qualche poveraccio abbia continuato a seguirmi in questi ultimi capitoli!
Volevo in particolare ringraziare tutti quelli che hanno recensito questi ultimi capitoli:
Ella1412, che più di una volta mi ha sollecitata per decidermi a concludere questa fan fic quindi forse è proprio grazie a te che sono arrivata a scrivere quel “The End”, senza lasciare di nuovo a metà perché non avevo voglia di mettermi a sistemare le parti che avevo tralasciato.
Titta24 perché hai tanto entusiasmo e ti auguro di continuare a scrivere e a leggere e ti assicuro che sei sulla strada giusta per arrivare a diventare veramente brava!
Lisileo che per fortuna non ho fatto restare troppo in ansia aggiornando in poco tempo!
Rafxsulfusxsempre che spero non voglia più uccidere a padellate in testa Heiji, che finalmente ha capito i suoi veri sentimenti! :)
Ringrazio anche tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate!!
Grazie a tutti! Vi amo e vi abbraccerei tuttissimi!
Ora posso andare a piangere in un angolo! :P
 
Saru! :)
 
 
  
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