Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lost dreamer    21/10/2008    3 recensioni
La battaglia è finita, Voldemort è stato sconfitto. Accanto alla gioia per la vittoria c'è il dolore per la perdita..
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa è la mia prima ff.. scritta durante l'ora di antologia, mentre la prof parlava e la mia mente andava per i fatti suoi XD

Spero vi piaccia.. commentate pleaseee ^^

Il dormitorio maschile di Grifondoro era immerso nel silenzio: Era notte e poche ore prima il ragazzo sopravvissuto era riuscito a battere il Mago Oscuro più potente degli ultimi tempi.
Harry Potter probabilmente stava facendo dei bei sogni, vista l'espressione che aveva stampata sulla faccia. Magari sogni che riguardavano una certa rossa di nostra conoscenza..
Neville Paciock stringeva tra le braccia l'elsa della spada di Godric Grifondoro (rischiando seriamente di trafiggersi), probabilmente sognando di salvare una fanciulla in pericolo da Norberto, pardon, Norberta; Seamus russava che era un piacere e Dean abbracciava il cuscino, blaterando alcune cose riguardanti pizza e torta al cioccolato, o qualcosa del genere.
Ma c'era qualcuno che non dormiva.
Qualcuno si rigirava tra le lenzuola, senza riuscire a prendere sonno. Ron Weasley le aveva provate tutte: aveva contato le pecore, si era auto-cantato una ninna-nanna di quelle molto potenti, aveva tentato di leggere qualche capitolo di storia della magia.. ma niente, non riusciva a prendere sonno. Come poteva dormire se appena chiudeva gli occhi vedeva apparire quel ragazzo?
Era un ragazzo con i capelli rossi ed un grande sorriso sulla faccia, ma aveva gli occhi vuoti, nei quali si riflettevano le stelle. Sapeva chi era, e avrebbe tanto non voluto saperlo.
Niente, non riusciva a resistere. Non poteva resistere e restare fermo lì, in quel letto, senza fare nulla. In una notte come quella.

 Si alzò, pensando che magari se si fosse mosso un po' si sarebbe sentito meglio, e scese nella sala comune. Non c'era nessuno, a parte qualche ragazzino che come lui non era riuscito ad addormentarsi. Nell'angolo, sulla poltrona vicino al caminetto, era seduto Colin Canon, il volto nascosto tra le mani. Suo fratello era morto durante la battaglia, proprio come Fred..
Ron lo sentì singhiozzare. Passò avanti, uscì dal ritratto della Signora Grassa e si diresse verso la Sala Grande, dove erano stati messi quelli che non ce l'avevano fatta. Attraversò la sala, passando accanto ai corpi di tanti studenti, persone che forse conosceva ma che in quel momento neanche vedeva. Non aveva occhi che per lui. Era disteso alla fine della sala, accanto ai corpi di Lupin e di Tonks. Non guardò neanche loro, ma si accucciò accanto al corpo di suo fratello. Fred, quello che lo prendeva sempre in giro; Fred, quello che riusciva a farlo ridere anche nei momenti più difficili; Fred, quello che una volta era quasi riuscito a fargli stringere il voto infrangibile; Fred, quello che gli rubava sempre l'ultima fetta di torta.
Il suo Fred, suo fratello, parte della sua famiglia, parte del suo stesso essere. E non poteva credere che un ragazzo tanto pieno di vita, che non stava fermo un minuto, giacesse a terra in quel modo, immobile. Non poteva crederlo, doveva esserci stato un errore, forse era uno dei suoi scherzi..
Ron accarezzò la fronte del fratello, guardandolo con rabbia.
“Stupido" mormorò il ragazzo, vuoto come non era mai stato prima di allora. “Stupido,stupido, stupido..”

Non aveva mai provato una cosa simile, non aveva mai sentito un vuoto tanto incolmabile..

Non seppe mai quanto tempo rimase lì. Un minuto, un ora. O forse un eternità. Fu risollevato da un movimento alle sue spalle. Non si girò.
Sapeva chi fosse. Come faceva a saperlo non lo sapeva. Sentì una mano posarsi sulla sua spalla ed una voce dolcissima sussurrargli parole che non capiva.
"Vieni Ron.. usciamo fuori" Hermione lo aiutò ad alzarsi e lo guidò fuori dalla sala Grande, trascinandolo fino al giardino davanti al castello. Ron la lasciava fare, senza dire nulla. La ragazza si fermò sotto un albero vicino al lago, lo stesso albero dove secoli prima si sedevano lei Ron ed Harry per parlare o giocare a scacchi.
Ron si lasciò cadere ai piedi dell'albero, guardando il cielo notturno, mentre Hermione li si sedette vicino.
"Che ci fai alzata?" Chiese lui dopo un paio di minuti spezzando il silenzio.
"Non riuscivo a dormire" spiegò Hermione. "E volevo farmi un giro del castello”

Silenzio.

“Quanti ricordi.."
Altro silenzio. Entrambi stavano ripensando ai tanti bei momenti passati insieme ad Hogwart,la loro seconda casa. Sembrava passato così tanto tempo..
"Neanch'io riuscivo a dormire. Insomma, sai com'è.. non è facile"
"No che non lo è" Hermione si avvicinò ancora di più, arrossendo e facendolo arrossire. "Ma magari sarebbe un po' più semplice se ti sfogassi"
Ron la guardò, un po' confuso. "Sfogarmi?" ripetè.
"Già.. ti conosco sai? ti tieni sempre tutto dentro. Anche quando eravamo in viaggio con Harry non hai mai versato neanche una lacrima, non hai fatto trasparire nessuna emozione.. neanche 'sta sera. Sei stato sempre accanto a Ginny e alla tua famiglia ma non ti sei mai mostrato triste, neanche per un istante. Non ti fa bene Ronald"
"Non ho voglia di piangere" disse lui volgendo lo sguardo altrove. Odiava quando lo chiamava Ronald.
"Oh sì che ce l'hai. Ti ho visto, sai? mentre parlavi con me e con Harry prima ti sei girato e ti sei passato una mano sugli occhi. Tu vuoi piangere, ma hai paura di farlo"
"Paura? Dopo ciò che mi è successo, come faccio ad avere paura?"
"Hai paura che piangendo ti sentirai peggio. Ma non è così. Io.. ascoltami!”

Strattonò il braccio del ragazzo, che si era girato dall’altra parte e non dava segno di ascoltarla.

“ Ascolta Ron.. prima o poi dovrai sfogarti. Non tenerti tutto dentro. Ti fa male"
“Smettila!” gridò Ron all’improvviso alzandosi in piedi. “Credi di sapere sempre tutto. Bè.. tu non sai niente Hermione, niente!! Non puoi capire cosa.. cosa vuol dire..” Stringeva i pugni e tremava. Aveva le guance umide. “Tu non capisci. Non puoi capire”

Le voltò le spalle e si allontanò correndo. Hermione rimase a terra, a guardarlo, mentre alcune lacrime cominciavano a scorrerle sul viso.

“No, non capisco Ron” le gridò lei dietro “Hai ragione, non posso capire. Ma ti prego, lascia che ti aiuti!”

Ron correva. Non aveva una meta ben precisa, non aveva idea di dove stesse andando. Sapeva solo che stava correndo. Si muoveva come se fosse un automa. Si fermò quando non ebbe più fiato per continuare, e si lasciò cadere a terra, le braccia sopra la testa. Era seduto su qualcosa di umido. Muschio.

Era arrivato nella foresta proibita.

“Proibita” si disse “Lui faceva tutto quello che era proibito.. scherzava sempre con tutto.” Aveva scherzato anche con la vita.

Non lo avrebbe visto più. Non avrebbe più rivisto quella risata malandrina, mai più visto quegli occhi furbi e vispi.

Non avrebbe litigato più per l’ultima fetta di torta.

Non restava che piangere.

Era finita lì. Punto. Non si poteva tornare indietro, non si poteva fare nulla.

Non si poteva cambiare niente.

Si passò una mano sulla guancia. Bagnata.

Sorrise tra sé. Anche quella volta Hermione aveva ragione. Aveva sempre ragione.

Il problema non è per chi muore, ma per chi resta qui sotto e deve continuare a vivere, deve andare avanti, nonostante tutto, giorno dopo giorno.

Ron in quel momento avrebbe dato chissà cosa per essere nella Sala Grande accanto a suo fratello, per non dover sentire il vuoto che sentiva nel petto.

Era un dolore lacerante.

Cosa ci aveva guadagnato? Dopo lotte, sofferenze, momenti orrendi, dopo la morte stessa, era lì. A terra, in una schifosissima nottata di primavera.

E suo fratello era in un altro posto, chissà dove.

Non si era mai sentito così solo. Harry poteva capirlo, aveva perso i genitori. Ma non aveva voglia di parlare con lui. Lui era l’eroe, il salvatore del mondo, l’uccisore di Voldemort. Non poteva essere triste. Dopo tanta sofferenza aveva diritto ad un po’ di tranquillità.

Dopo tutto ciò che aveva passato..

Era il turno di Ron. Adesso lui doveva soffrire, e lo avrebbe fatto da solo.

Ed Hermione… sapeva che voleva solo aiutarlo, sapeva che lo stava cercando, sapeva che era preoccupata per lui ma non voleva coinvolgerla. Era una cosa sua, un dolore troppo forte per poterlo dividere con qualcuno.

E il fatto di sfogarsi.. a cosa poteva servire? Piangi, e poi?

Tuo fratello non torna.

Non tornerà mai più.

E quindi cosa piangi a fare?

Non aveva senso. Niente aveva più senso. Neanche quella maledetta notte di luna piena, passata sotto gli alberi, la testa fra le braccia e la mente invasa da ricordi. Non aveva nessun senso.

E sebbene non avesse senso, sebbene fino ad un momento prima si era ripromesso di non condividere il proprio dolore con nessuno, si ritrovò fra le braccia di Hermione, a piangere come un bambino.

La ragazza lo aveva visto entrare nella foresta e lo aveva seguito.

Era rimasta in disparte, ad osservarlo. Non voleva intromettersi, sentiva che era un qualcosa di troppo intimo. Ma quando lo aveva visto passarsi una mano sugli occhi, quando aveva visto le lacrime solcare le guancie di Ron, quando lo aveva sentito singhiozzare, non aveva resistito più. Era uscita dal suo rifugio dietro l’albero e si era avvicinata, piantandosi davanti a lui, che l’aveva guardata per un decimo di secondo prima di gettarsi fra le sue braccia.

E rimasero così, senza dire una parola.

Non aveva senso.

Nulla aveva senso.

Ma forse c’era ancora un appiglio. Qualcosa a cui affidarsi per tornare a vivere.

L’alba.

Neanche quella aveva senso, ormai.

Fred non l’avrebbe vista più.

Ma il mondo la vedeva.

Lui la vedeva. Hermione la vedeva.

Era lì. Era vivo, e non era solo.

Forse..

Forse qualcosa aveva ancora senso.

 

Dedicata a P e M, che me l'hanno ispirata (non ho idea del perchè O.O)

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lost dreamer