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Autore: Ranessa    26/01/2005    5 recensioni
[...] "Benvenuto, Regulus Black." accoglie sempre così i suoi figli, come ci chiama, Benvenuto nome-e-cognome. "Sai perchè sei qui?" e mi sta insultando, perchè mi si rivolge senza prima avermi fatto baciare l'orlo della sua veste e si sta prendendo gioco di me, perchè non potrò proferir parola fino a quando non l'avrò fatto...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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[ E la morte è tutto quello che posso vedere ]


Mi spaventa a morte
E la morte è tutto quello che posso vedere
Mi spaventa a morte
E la morte è tutto quello che posso vedere
So che il momento è vicino
E non c'è niente che tu possa fare
cerco la tua fede dentro
"Hai paura di morire?"
Mi spaventa a morte
E la morte è tutto quello che posso vedere
Mi spaventa a morte
E la morte è tutto quello che posso vedere
Mi spaventa a morte
E la morte è tutto quello che posso vedere
Mi spaventa a morte
E la morte è tutto quello che posso vedere

"Thoughts of a dying atheist", Muse


Dolohov avanza lentamente verso di me.
Il pugnale da Mangiamorte stretto ferocemente fra le dita della mano sinistra.
È ambidestro, Antonin.
Rigira la lama saggiandone l'affilatezza con la punta di un dito.
Una goccia del suo sangue cade a terra.
Il mio Signore ha fatto un'ottima scelta.
Dolohov non avrà remora alcuna.
Ed io non indietreggio, come avrei pensato, anche se mi spaventa a morte.
E la morte è tutto quello che posso vedere.
E la morte è l'ultima cosa che vedrò.
E la morte è l'unica cosa che abbia mai visto.


"Black! L'Oscuro vuole vederti."
E' Avery, lo dice entrando nella stanzetta con quel tono distaccato che hanno tutti quando Lui "vuole vederti".
Perchè prima un po' ci si preoccupa per te ma poi si ringrazia Dio che sia toccato a qualcun altro.
Io non mi sono mai preoccupato, ho sempre e solo ringraziato Dio, ma mai l'ho pregato, che sia per questo che il mio Signore "vuole vedermi"?
Annuisco alzandomi dal divanetto verde di fronte al camino.
"Nella sala circolare." aggiunge Avery mentre mi sto avvicinando alla porta e quasi l'ho raggiunta.
Allora mi fermo.
Gli occhi dei miei compagni roventi sulla mia nuca.
Non è mai un buon segno quando "vuole vederti nella sala circolare".
Ma io non mi giro a guardare loro, così riprendo il passo e mi allontano il più rapidamente possibile da quell'odiosa stanzetta.
L'aria è diventata pesante.

Prima di entrare mi soffermo qualche istante davanti alla porta, sistemandomi prima la veste, poi il cappuccio, indugiando ancora sulle maniche, come se fossi tornato indietro con gli anni alle feste di famiglia a Grimmauld Place e mia madre controllasse ancora ogni singolo centimetro della mia persona prima di permettermi di scendere le scale ed incontrare gli ospiti.
Ma non posso attardarmi a lungo, Lui sa sempre se qualcuno di noi gli è vicino... come dimostra il fatto che la porta adesso si stia aprendo a rivelarmi l'ambiente spoglio della sala circolare.
Da sola.
Percorro qualche metro sui freddi lastroni di pietra e mi preoccupo.
Il mio Signore mi dà le spalle, le mani intrecciate dietro alla schiena. A dividerci un piccolo cerchio di Mangiamorte, i fedelissimi, incappucciati, ma non c'è persona che non saprebbe riconoscerli ugualmente, Malfoy, Piton, i tre Lestrange, Crouch, Rosier, Dolohov.
Tutti con il capo rivolto verso il basso, come se stessero dormendo.
Sognando di me.
Mi dirigo lentamente verso il cerchio e mi inginocchio al centro, sollevando il cappuccio e scoprendo poi il Marchio Nero che pulsa doloroso.
Allungo il braccio sinistro sino a che la mano non tocca il pavimento e abbasso anche io il capo.
Non posso vederlo ovviamente, ma so che mentre io ora fisso impotente le mie ginocchia loro hanno alzato lo sguardo, fissando i loro occhi dritti davanti a sé.
È così che funziona, è anche di effetto se non sei quello a terra.
"Benvenuto, Regulus Black." accoglie sempre così i suoi figli, come ci chiama, Benvenuto nome-e-cognome. "Sai perchè sei qui?" e mi sta insultando, perchè mi si rivolge senza prima avermi fatto baciare l'orlo della sua veste e si sta prendendo gioco di me, perchè non potrò proferir parola fino a quando non l'avrò fatto.
Finalmente, o forse no, si gira a guardarmi, distogliendo lo sguardo dal muro grigio di fronte a lui.
Non ci sono finestre nella sala circolare.
"Sei qui perchè io sono un padre amorevole, figlio mio, e giusto e protettivo. È vero ciò che dico, figlio mio?"
E suo figlio non muove un muscolo, il braccio teso a terra già intorpidito.
"Ma certo che è vero..." parla sempre con tono soave, gioviale, gli ho visto ordinare morte e tortura con la stessa voce con cui un innamorato dedicherebbe una poesia alla sua bella e intanto fa sfoggio della sua amara crudeltà.
Lo so che non mi permetterà di parlare.
Lo so che dovrò stringere i denti e mordermi le labbra fino alla fine.
"Eppure, quando un padre ha molti figli, e non può certo seguirli tutti ad ogni passo che essi compiono, spesso deve fidarsi della parola datagli da uno di loro, anche se è una parola triste, deludente, che mai avrebbe voluto udire... Mi stai seguendo, Regulus Black?" nome-e-cognome, nome-e-cognome, sempre e con tutti ed è l'unico che chiama ancora Bellatrix come chiama me, Black. Eppure Narcissa è Malfoy, e Rodolphus impazzisce.
"Ciò non significa che un padre debba fidarsi esclusivamente di chi per primo è venuto da lui. Un padre amorevole e giusto e protettivo deve chiedere lui stesso ai suoi figli di parlargli, perchè i problemi dei suoi figli sono i problemi suoi."
Ha sempre adorato farlo, tenerti così sulle spine, esibirsi in lunghi ed inutili monologhi semplicemente per poterti guardare, guardare proprio te, prostrato ai suoi piedi. Il giorno più felice della sua vita è stato quando il primo di noi lo ha tradito ed il divertimento luccicava prezioso nei suoi occhi rossi. Ora tiene ancora le mani dietro alla schiena e cammina in cerchio intorno a me, calpestando incurante il mio mantello nero.
"Così oggi chiedo a te di parlarmi Regulus Black, poiché uno dei tuoi fratelli mi dice che non mi sei più fedele. Mi dice che c'è un altro fratello, a cui tieni più che a lui... e agli altri."
L'Oscuro si siede sul suo trono di pietra, un semplice scranno, ma lo intravedo soltanto, non posso azzardarmi ad alzare lo sguardo apertamente così la sento soltanto, la porta che torna ad aprirsi... Cigolava anche quando ad entrare sono stato io? È così e troppo concentrato a guardare il cerchio della Morte non me ne sono accorto?
Passi incerti risuonano sui lastroni di pietra e se loro fossero realmente i miei fratelli probabilmente saprei riconoscerli semplicemente dal suono dei loro piedi sul pavimento.
Ma non è così.
"Avanti, figlio mio, vieni avanti" una voce gentile, e nessun benvenuto, nessun nome né cognome.
Secondi interminabili.
"Perchè non dici ai tuoi fratelli, ciò che a me purtroppo già hai riferito?"
"Sì, mio Signore." Karkaroff, e lui evidentemente gliel'ha baciata la veste. "E' stato due settimane fa, mio Signore..."
"Lo stai dicendo a me o ai tuoi fratelli Igor Karkaroff?"
"Ai miei fratelli, mio Signore."
"Allora parla rivolto a loro, figlio mio."
"Sì, mio Signore." e gli trema la voce, come se fosse lui quello con le ginocchia in bocca! "Due settimane fa, quando stavamo progettando l'attacco a..." e racconta di me e di mio fratello, Sirius, che abita vicino al suo amico Peter, quello che è venuto dal nostro Signore due mesi fa, ma di lui non gli ho detto nulla.
E Karkaroff racconta di come ho avvisato mio fratello, di come sono miracolosamente riuscito a convincerlo ad incontrarmi ai Tre Manici Di Scopa... troppa gente poco raccomandabile alla Testa Di Porco... e a fargli sapere dell'attacco, a dirgli che quel giorno, a quell'ora, non avrebbe dovuto trovarsi lì, non avrebbe proprio dovuto... perchè era mio fratello, ecco perchè non doveva... era mio fratello...

"E dovrei anche crederti, Regulus?" il solito tono di scherno.
"Certo che dovresti! Dannazione, Sirius! Perchè diavolo non vuoi ascoltarmi?" è sempre stata la persona più difficile ed insopportabile del mondo mio fratello...
"Già..." spegne la sigaretta e poggia le mani sul tavolo, incrociandole e guardandomi fisso negli occhi. "Ed esattamente chi dovrei ascoltare, Regulus? Il viscido Serpeverde... o il lurido Mangiamorte?"
Ed io che ancora sono qui per lui...


"Cosa hai da dire in tua difesa Regulus Black?"
Crudele.
Estremamente crudele.
"Mi hai tradito, figlio mio, o c'è qualcosa che puoi dire a tua discolpa?
L'Oscuro si alza, sento la sua veste frusciare sul pavimento gelido, si inginocchia di fronte a me, le ginocchia rigide come me e mi prende il volto tra le mani.
"Devo dedurre dal tuo silenzio che le parole di tuo fratello sono vere?" ironico ghigno... silenzio forzato...
E continua a guardarmi e i suoi occhi dicono non c'è niente che tu possa fare, cerco la tua fede dentro e sento la sua mente dentro la mia, le sue sensazioni dentro le mie ma non la trova la mia fede... dentro...
"Hai paura di morire?"
Sì, ho paura di morire e so che il momento è vicino e mi spaventa a morte e la morte è tutto quello che posso vedere.
"Bene, Regulus Black. Bene." e si rialza, allontanandosi dal cerchio dei fedelissimi a grandi passi. "Igor Karkaroff"
"Sì, mio Signore." risponde lui, con un'odiosa vocetta eccitata. Chissà cosa si aspetta in cambio dal suo Signore per avermi venduto...
"Sei venuto da me due giorni fa, vero Igor Karkaroff?"
"Sì, mio Signore."
"Per parlarmi."
"Sì, mio Signore."
"E mi hai riferito ciò che questa sera hai reso noto anche ai tuoi fratelli."
"Sì, mio Signore."
Se solo potessi parlare...
"Hai spiato il sangue del tuo sangue e ti aspetti qualcosa in cambio da me, Igor Karkaroff?"
E lui non risponde e forse comincia a capire e se solo potessi parlare riderei pure, sguaiatamente, anche se mi spaventa a morte.
E la morte tutto quello che posso vedere.
"Hai tradito un tuo fratello, Igor Karkaroff..."
"No, mio Signore, io..."
"... ed avrai ciò che spetta ai traditori come te, perchè anche tu hai tradito Igor Karkaroff e perchè il compito di un padre, figlio mio, è anche quello di punire, se necessario..."
Malfoy lascia il suo posto nel cerchio della Morte e si dirige verso Karkaroff.
"Nei sotterranei Lucius" e Malfoy è l'unico che sembra non avere un cognome e lo prende per un braccio, ma Karkaroff urla e si dimena ed io vedrò la morte e lui il muro di una cella nei sotterranei... a lungo...
"Ti assicuro che fa più male a me che a te, Igor Karkaroff, più a me che a te..."
E Malfoy riapre la porta e lo trascina via a fatica e gli altri lo seguono, anche Rabastan, che mentre Karkaroff parlava guardava suo fratello, Rodolphus, e Bellatrix che se solo ci fosse stata avrebbe fissato sua sorella, Narcissa e l'Oscuro che li precede tutti e mi guarda un'ultima volta e sorride.
Crudele.
Estremamente crudele.
L'Oscuro che li precede tutti tranne uno.
E forse, se questo fosse stato un periodo più facile e felice, non sarei morto così, forse avrei addirittura ottenuto gli onori della tortura e della segregazione... forse...
Ma Dolohov avanza lentamente verso di me.
So che il momento è vicino.
Il pugnale da Mangiamorte stretto ferocemente fra le dita della mano sinistra.
E mi spaventa a morte.
È ambidestro, Antonin.
E la morte è tutto quello che posso vedere.
Rigira la lama saggiandone l'affilatezza con la punta di un dito.
Una goccia del suo sangue cade a terra.
Il mio Signore ha fatto un'ottima scelta.
Dolohov non avrà remora alcuna.
Ed io non indietreggio, come avrei pensato, ora che sono di nuovo in piedi.
E ancora sono silenzioso e cerco di ricordare qual'è l'ultima parola che ho detto prima di entrare in questa sala circolare.
Qual è l'ultima parola che ho pronunciato prima di morire.
Ed io non indietreggio, come avrei pensato, anche se mi spaventa a morte.
E la morte è tutto quello che posso vedere.
E la morte è l'ultima cosa che vedrò.
E la morte è l'unica cosa che abbia mai visto.
E la morte è tutto quello che posso vedere.

   
 
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