*Casa Lupin, ore 02.30 del mattino.

Lupin sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo, e lanciò un’occhiata ad indirizzo della porta d’ingresso che si stava aprendo.
Nicoletta scivolò silenziosamente all’interno, e chiuse a chiave la porta, cercando di non fare rumore.
<< Ciao, Niky >> disse Lupin in tono calmo << Bentornata >>
La ragazza sussultò, sentendo il suo nome, e guardò l’uomo con u’espressione sorpresa.
<< Oh, ciao, papà… Non credevo che fossi ancora sveglio >> disse con un lieve sorriso. Poi la sua espressione cambiò << Ehm… non mi stavi aspettando, vero? >> domandò.
Lupin posò il libro sul bracciolo della poltrona. << A dire il vero, si >> disse, alzandosi in piedi.
<< Oh, mi dispiace! >> si scusò la ragazza, con aria dispiaciuta << Non avevo idea che… Sarei tornata prima… >>
Lupin scosse la testa << Ti sei divertita? >>
Nicoletta annuì << Moltissimo. Abbiamo ballato, scherzato, chiacchierato tutti insieme… Ho incontrato tantissimi dei miei amici che non vedevo da un po’, è stato davvero divertente! >> dichiarò allegramente.
Lupin sorrise << Molto bene >> Poi sollevò un sopracciglio << E hai portato con te la tua bacchetta, come ti avevo raccomandato? >> le domandò.
<< Certo che si! >> sorrise la ragazza << L’ho infilata nella borsa prima di uscire, come mi avevi detto tu >>
<< Uhm, è molto strano… >> commentò Lupin, assumendo improvvisamente un’aria assorta << Perché sono entrato in camera tua qualche ora fa, per chiudere una finestra che avevi dimenticato aperta, e ho trovato… questa >>
La ragazza sussultò, quando il mago estrasse dalla tasca del maglione una bacchetta di legno di cipresso, lunga esattamente 10 pollici e ¼. La sua bacchetta.
<< C’è qualcosa che vorresti dire? >> domandò Lupin con noncuranza.
Nicoletta deglutì rumorosamente, e non poté fare a meno di pensare che se si fosse arrabbiato, le avrebbe fatto meno paura. La sua calma e compostezza erano il peggiore dei rimproveri. L’aveva messa con le spalle al muro, e, cosa peggiore, lui lo sapeva.
<< Sei certa di non voler ritrattare la tua versione dei fatti, Nicoletta? >>
Nicoletta. Brutto segno. Se suo padre usava il suo nome completo, significava che la ragazza era davvero nei guai.
<< Io… >> abbassò lo sguardo << Si, forse dovrei… >>
<< Molto bene >> disse il mago in tono affabile, invitandola a sedersi sul divano con un cenno della mano << Ti ascolto >>
La ragazza si mordicchiò il labbro inferiore, e, quando alla fine trovò il coraggio, iniziò a parlare: << Non ho portato la bacchetta con me, stasera >>
Lupin annuì << E per quale motivo? >>
Lei esitò << Bé… Ho creduto… che non fosse necessario, tutto qui…>>
Il mago aggrottò la fronte, accigliato << E perché, sentiamo? >>
<< Bé, insomma… Ero ad una festa Babbana, che cosa sarebbe mai potuto succedere? >> rispose lei, alzando le spalle.
<< Che cosa sarebbe potuto succedere? >> sbottò Lupin, ed ogni traccia di calma sparì dal suo giovane volto. << Ricordi che cosa ti ho raccontato riguardo Peter Minus? >>
Nicoletta aggrottò la fronte, con aria pensierosa << Lui… era un tuo amico, ad Hogwarts… >>
Lupin sbuffò << Non mi riferisco a questo, ma a qualcosa di molto, molto più terribile! >>
<< Lui…. ha tradito James e Lily… >> mormorò la ragazza, imbarazzata. Sapeva quanto fosse doloroso per lui affrontare l’argomento, e il parlarne la faceva sentire in colpa.
Lupin scosse la testa << Non mi riferisco nemmeno a questo… >> sussurrò.
<< E allora cosa…? >>
<< Peter Minus >> ringhiò Lupin << Ha fatto saltare in aria un’intera strada affollata di Babbani, uccidendo uomini, donne e bambini a sangue freddo… Credi che i Mangiamorte si farebbero dei problemi ad attaccarti durante una festa Babbana? >>
La ragazza lo fissò, a bocca aperta. Non aveva nemmeno pensato a questo rischio.
<< Ho acconsentito a lasciarti andare alla festa perché mi avevi promesso che avresti portato la tua bacchetta con te >> continuò Lupin << Mi avevi assicurato che l’avresti usata la minimo accenno di pericolo, e che saresti tornata subito a casa se avessi notato qualcosa di strano >>
<< Papà, io… >>
<< Credevo ti rendessi conto del pericolo, soprattutto oggi! >> esclamò Lupin, arrabbiato.
Soprattutto oggi. Nicoletta non riusciva a capire a cosa si riferisse suo padre. Poi, improvvisamente, ricordò: era il 31 Ottobre. L’anniversario della morte di James e Lily. I migliori amici di Lupin.
Come aveva potuto dimenticarlo? Come aveva potuto lasciare suo padre solo in un giorno come quello? Come aveva potuto andare a divertirsi e abbandonarlo in quel modo? Come aveva potuto essere così insensibile?
<< P-papà, mi dispiace… >> balbettò la ragazza, rossa in viso.
Lupin la ignorò << La cosa peggiore non è il fatto che tu mi abbia disobbedito, >> continuò << ma che tu mi abbia mentito. Come posso fidarmi di te, se non mi dici la verità? >>
Nicoletta abbassò la testa, incapace di guardarlo negli occhi. So vergognava moltissimo per come si era comportata. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter tornare indietro nel tempo di qualche ora, e fare in modo che nulla di tutto ciò accadesse.
<< Sei in punizione >> le annunciò Lupin, secco << Vai a dormire. E non metterai il naso fuori dalla tua stanza per un mese, è chiaro? >>
Nicoletta annuì con aria mesta, e salì le scale. Una volta in camera sua, si buttò sul letto e strinse forte a sé il cuscino. Avrebbe voluto scomparire.