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Autore: NathalieKheel    03/11/2014    0 recensioni
John e Sherlock si incontrano casualmente in biblioteca.
Scoccherà la scintilla?
AU| Young| Johnlock
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 A JOHNLOCK STORY

9 ottobre.

John era un ragazzo normale, diciassette anni, magro, partecipante al club di lettura e di medicina. Forse un po’ basso per la sua età, ma dopotutto chisseneimporta.
John amava leggere, e perciò adorava la biblioteca, che era anche luogo di affascinanti incontri con affascinanti ragazze con affascinanti storie da raccontare.
La biblioteca di Londra era proprio il luogo dove si stava dirigendo in quel caldo giorno di ottobre. Caldo per modo di dire, infatti John aveva indossato due dei suoi orrendi maglioni colorati, che purtroppo erano gli unici che si poteva permettere data la sua scarsa attitudina ai lavoretti estivi.
Seduto sulla metropolitana, chiuse gli occhi e pensò alla sua nuova ragazza Maddie.
L’aveva conosciuta il mese prima durante una festa a casa di Molly, la sua migliore amica, e a causa dell’alcool avevano finito per scambiarsi i numeri di telefono.
Maddie Craddock era la più noiosa ragazza esistita sulla faccia della terra. Era alta, prosperosa e fintemente e tristemente bionda, con una passione per lo shopping sfrenato.
Assomigliava terribilmente a Kitty, a Stacey, a Terry e alle sue altre noiosissime ex fidanzate che aveva avuto nel corso degli anni a partire dalla fantastica Muriel che gli aveva fatto spendere tutta la sua paghetta per comprarle ‘’ Il nuovo album di Gossip Girl, Jonnie non è fantastico?-
No. Non lo era. Ed era pure costato dodici dollari.
Per tornare a Maddie, John aveva una voglia terribile di scaricarla, ma non aveva tempo ne nessuna intenzione di fare soffrire quell’oca senza cervello. Dopotutto era una grande baciatrice.
John scese alla fermata vicino ad Hyde Park, e si diresse verso la biblioteca a passo veloce perché aveva un freddo cane.
Spinse il battente, ed entrò nella stanza. Calda e accogliente come sempre, pensò.
Passò a salutare la signora Hudson, un’allegra vecchiettina che si occupava della biblioteca, e che lo accoglieva sempre con dei biscotti e del magnifico the caldo.
-Buongiorno signora Hudson!- la salutò John in modo allegro stampandole un bacio sulla guancia.
-Oh John caro, come stai?-
John si tolse il giubbotto e disse- Bene, grazie e lei? La vedo in forma.-
La signora gongolò di piacere per il complimento- Oh grazie mille caro, sto bene a parte il mal di schiena,ma guarda che ho una brutta notizia. Al tuo solito tavolo c’è un ragazzo … E guarda che è proprio strano. Non mi ha neanche rivolto la parola. Ha preso un libro, ha borbottato qualcosa ed è andato a sedersi al tuo tavolo. Non ho avuto il coraggio di dirgli nulla. Spero che non ti dispiaccia-
John guardò infastidito verso l’usurpatore del suo tavolo.
Era un ragazzo, pressappoco della sua età, ma molto, molto più alto. Aveva i capelli ricci, neri e l’aria concentratissima sulla cosa che stava scrivendo.
-Non importa, mi siederò ad un altro tavolo-
La verità era che quel tavolo non gli dispiaceva affatto. Dopotutto veniva li, da quando aveva sette anni, e adesso quel ragazzo si permetteva di sedersi li, senza neppure chiedergli il permesso?
Ineffetti, non avrebbe potuto. Mica lo conosceva.
John cercò il libro che gli interessava, ovvero ‘’Il conte di Montecristo’’ e iniziò a leggerlo, sedendosi ad un tavolo non lontano dall’usurpatore.
Ogni tanto, con la coda dell’occhio lo fissava. E il ragazzo stava sempre scrivendo frettolosamente. Chissà cosa stava scrivendo?
-Qualche problema?- chiese il ragazzo guardandolo con aria di sfida.
Aveva una voce baritonale, una bellissima voce adatta ad un cantante dell’opera, non a un ragazzino in piena pubertà. John si vergognò per un’attimo della sua che assomigliava ad uno squittio di un topo.
-No, nessun problema- disse John arrossendo e immergendosi di nuovo nelle avventure di Edmund Dàntes.
 
 

12 ottobre.

John si strinse la sciarpa di lana al collo e si avviò verso la biblioteca. Il vento gli entrava nelle ossa, e fu proprio felice di entrare nella biblioteca sempre così accogliente.
La metropolitana si era rotta, e lui aveva dovuto fare tutto il tragitto a piedi. Per fortuna aveva la sciarpa.
La signora Hudson gli corse incontro –John caro! Sei gelato!-
-No, no sto bene- la rassicurò lui.
Controllò il suo tavolo. C’era ancora l’avventore.
Sbuffò e andò a sedersi al suo tavolo, prendendo il conte di monte cristo e riaprendolo alla pagina in cui l’aveva lasciato.
Passò mezz’ora. L’avventore si alzò dal suo tavolo lasciando tutti i suoi fogli sparsi in giro.
John non resistette alla tentazione di dare una sbirciatina.
E quello che lesse lo lasciò a bocca aperta.
‘’ Emily. Donna trentaseienne. New York. Morta per intossicazione durante una cena dove erano presenti I cugini , I genitori, il figlio e il marito. ‘’
O ancora ‘’ Kamil. Rumeno morto a causa di una sparatoria, la polizia brancola nel buio. Sembra che il colpevole sia il compagno di stanza Josh Akerton’’
John strabuzzò gli occhi. Ma cosa diavolo faceva quello strano individuo?.
Corse al suo tavolo, giusto in tempo che il ricciolo ritornasse dalla sua passeggiata tra gli scaffali con le braccia stracolme di libri.
John desiderò ardentemente conoscere quello strambo ragazzo.
 
 

17 ottobre.

John arrivò in biblioteca con la sua migliore amica Molly Hooper. Per fortuna lei gli aveva dato un passaggio.
Ovviamente il ragazzo era seduto al posto di John. Con una montagna di scartoffie e pile di libri sul tavolo.
-Ciao- gli disse cercando di essere amichevole.
Molly gli strattonò un braccio- E’ un tuo amico John?-
John scosse la testa, e il riccio non sembrò neanche accorgersi che il ragazzo gli aveva rivolto la parola.
-Bene Molly, grazie per il passaggio, ci vediamo domani in classe- disse quasi spingendo via la ragazza dalla biblioteca. Voleva conoscere quell’assiduo lettore di crimini, e Molly gli sarebbe stata solo d’impiccio.
-Io sono John- disse rivolgendosi al ragazzo.
-Non mi interessa- ribattè l’altro.
- Ehy, cercavo solo di essere gentile-
-Non mi interessa conoscere un ragazzo comune che legge libri comuni, costretto da un comune insegnante-
John non capii come aveva fatto il ragazzo a sapere che lui odiava ‘’Il conte di Montecristo’’
-Perché ovviamente tu hai una vita spettacolare?-
-Certamente il mio nome è più interessante del tuo John Watson.-
- Ehy come fai a conoscere il mio cognome?-
Il ragazzo gli lanciò un’occhiataccia.
-E’ elementare. La targhetta sulla tua divisa. Che indossavi quattro giorni fa. E comunque mi chiamo Sherlock. E sei pregato di non disturbarmi-
E chiuse un libro con un plop e uscì dalla biblioteca tirandosi su il bavero del cappotto.
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice: Yee. Finalmente posso scrivere questa storia! Spero che la continuerete. Aggiornerò venerdì. Commentate, se no, non vi kisso.
Franci731

 
  
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