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Autore: sfiorisci    03/11/2014    3 recensioni
Un piccola flashfic incentrata su Jonathan Morgestern, il cambiamento dei suoi pensieri da prima a dopo che è apparso nel terzo libro.
[500 parole]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erchomai. Sto arrivando.

 
Jonathan Morgenstern era stato un fantasma per molto tempo. Quelli che dovevano essere i suoi resti – alcune ciocche bionde – erano custodite con cura dentro una scatola, sulla quale una donna versava lacrime una volta l’anno.
Veniva persino cresciuto da un fantasma, un uomo che tutti volevano credere morto, bruciato in un incendio da lui stesso appiccato, che gli insegnava ad essere l’ombra dell’altro, dell’angelo. Jonathan non lo sopportava ed odiava sentire il padre che ne parlava come se esistesse solo lui: Com’era piccolo e delicato, l’angelo, che non era riuscito a sopportare il falco morto! Com’era dolce, l’angelo, quando fece il bagno negli spaghetti! Com’era umano, l’angelo, quando chiedeva di essere amato!
Che se ne doveva fare Jonathan della delicatezza, della dolcezza o della sua umanità? Era un mostro, nato e cresciuto con il solo scopo di annientare i Nephilim e governare sul nuovo mondo. Non era a lui che suo padre mentiva, ma non era nemmeno quello ad essere amato: tale privilegio non spettava a nessun altro se non all’angelo. Nonostante questo, però, il ragazzo non se ne dispiaceva. Suo padre gli insegnava ad uccidere, a mentire senza essere scoperto, a covare rancore; tutto perché lui era il migliore, l’essere più speciale del mondo. Il suo nome sarebbe stato scritto nei libri di storia, le sue vicende conosciute in tutte il mondo; tutti sarebbero voluti diventare come il grande e potente Jonathan Morgestern. Era ancora un bambino quando sogni di caos e morte affollavano le sue notti, era ancora un fantasma.
Poi venne allo scoperto e diventò Sebastian.
Sebastian, dapprima l’amico saggio, poi la spia di Valentine e infine il mostro, il demone, la feccia a dover essere eliminata. Se non fosse stato per l’unica donna che lo avesse mai amato – Lilith, sua madre – Sebastian sarebbe morto, sopraffatto dalla sua stessa sete di potere. Poter tornare alla vita, fu un’esperienza che lo cambiò: non c’era più suo padre a dirgli cosa fare e, per la prima volta, tutte le responsabilità caddero su di lui e lui era pronto ad accettarne il peso. Non avrebbe commesso gli stessi errori del passato, sarebbe stato più cauto, più freddo, più manipolatore… lentamente, nella sua testa, iniziò a prendere forma un piano ben preciso: far sì che i Nephilm si distruggessero a vicenda – già con suo padre aveva tentato – mentre lui regnava incontrastato il più temuto degli universi.
Geniale.
Jonhatan già vedeva nella la disperazione dei suoi umili servitori mentre – in preda alla paura e alla disperazione – gli avrebbero consegnato l’oggetto della sua bramosia: lei. Lei, innamorata dell’angelo, più armonica di ogni altra creatura, la sua anima gemella, la parte mancante di lui. Insieme sarebbero stati imbattibili e, in un modo o nell’altro, l’avrebbe convinta ad unirsi alla sua causa.
Jonhatan scrutava dall’alto il tetto dell’Istituto di New York, mentre un sorriso diabolico illuminava il buio intorno a lui, compiacendosi di ciò che aveva fatto. Gli Shadowhunters avrebbero fatto meglio a preparasi, quel biglietto conteneva la sua dichiarazione di guerra: Erchomai. Sto arrivando.
 
 
Volevo giusto dire due parole riguardo questa breve storia: mi sono innamorata del personaggio di Jonathan (mi rifiuto di chiamarlo Sebastian) appena dopo aver letto città delle anime perse perché la Clare, con quel libro, ci ha fornito un'ampia descrizione del suo personaggio che poi ha approfondito in città del fuoco celeste. Essendo, come ho detto, un personaggio che mi è piaciuto molitssimo alla fine ho creduto che fosse giusto dedicargli questa piccola storia, sperando che i suoi pensieri e le sue emozioni possano essere compatibili con il personaggio creato da Cassandra stessa. 
Ringrazio moltissimo chiunque abbia letto questa storia, vi ricordo che le creitiche e i consigli sono sempre ben accetti :)

Baci,
Francesca.
   
 
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