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Autore: luna nueva 96    03/11/2014    4 recensioni
SPOILER CAPITOLO 698
"Nel bel mezzo della notte Sasuke gridò. Si alzò di soprassalto dal letto, urlando di dolore, arpionandosi il braccio-o meglio ciò che ne era rimasto"
[...]
"Uno, due, tre squilli.
-Pronto?-
-SAKURA! Anf… anf… Devi venire subito, ho…anf… ho un problema- "
[...]
"-Non è così che si combatte, Uchiha del cazzo, reagisci!"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Nel bel mezzo della notte Sasuke gridò. Si alzò di soprassalto dal letto, urlando di dolore, arpionandosi il braccio-o meglio ciò che ne era rimasto. Faceva male, male da morire. Nella vita il dolore era l’unica cosa che in un modo o nell’altro non gli era mai mancata, ne era abituato, asservito, sapeva come gestirlo e nasconderlo. Ma come comportarsi quando a far male era qualcosa che non c’era più? Il suo braccio arpionato nello scontro con Naruto. Il suo pensiero volò subito al suo compagno di squadra, si chiese se anche lui stesse passando le pene dell’Inferno.

Avevano fatto un percorso di vita insieme.
Erano cresciuti, maturati, avevano fatto i propri errori, erano diventati più forti, si erano battuti l’uno contro l’altro, insieme.
Avevano inseguito i loro sogni, insieme.
Avevano perso un braccio, insieme.

Sperò che non avessero in comune anche quell’ennesimo sassolino nella scarpa.

Prese il telefono tra le mani, digitò a fatica il numero che ormai conosceva bene, e lo portò all’orecchio.
Uno, due, tre squilli.
-Pronto?-
-SAKURA! Anf… anf… Devi venire subito, ho…anf… ho un problema-
-Dammi cinque minuti-

Di minuti ne passarono tre, che vide entrare Sakura dalla finestra della sua camera.

-Cosa succede, Sas’ke-kun?- chiese amorevole
-Ti sembrerà assurdo ma…-
 Un’altra fitta di dolore lo costrinse a stringersi la spalla
-…ma mi fa male il braccio- sputò tutto d’un tratto.

Temeva che Sakura gli avrebbe riso in faccia, e invece blaterò con la massima professionalità un “capisco” appena accennato. Si sedette affianco a lui e posò una mano sul braccio monco. Sasuke sussultò

-I pazienti dopo l'amputazione hanno spesso la sensazione della presenza dell'arto amputato, come se fosse ancora lì-spiegò Sakura- Si chiama sindrome dell'arto fantasma. È come se il corpo non potesse accettare il terribile trauma subito. La mente cerca di avere di nuovo il corpo tutto intero. I pazienti con la sindrome dell'arto fantasma riferiscono diverse sensazioni, ma la più comune è il dolore. Il corpo può essere testardo quando si devono accettare cambiamenti. La mente non abbandona la speranza che il corpo possa tornare a essere intero. E la mente lotterà sempre per la speranza, con le unghie e con i denti. Finché non elabora un modo per comprendere questa nuova realtà, e accettare che quello che non c'è più, non ci sarà più-****

Sasuke aveva ascoltato in religioso silenzio. Sakura si chiese se stesse bene, se avesse capito, se la sua mente come al solito fosse concentrata sul passato.
Poi l’Uchiha aprì bocca e quello che disse non la stupì per niente.

-Fa’ passare il dolore!- era un ordine che non ammetteva replica. Chiunque avrebbe chinato il capo e assecondato la sua richiesta, chiunque che avesse un minimo di cuore, perché Sasuke Uchiha aveva vissuto per così tanto tempo così a stretto contatto con il dolore, che nessuno avrebbe potuto procurargliene altro senza sentirsi un mostro. E Sakura Haruno di cuore ne aveva tanto, ed era tutto traboccante d’amore per lui, da sempre. Per questo ebbe la forza di rispondere un “no” secco alla sua  richiesta.

L’ultimo degli Uchiha si voltò verso di lei con gli occhi fiammeggianti d’ira.

-Non è il momento di scherzare, noiosa ragazzina! Questo… coso fa un male cane, e… ahhh!- altro bruciore intenso lo fece piegare su se stesso- Dammi un analgesico e facciamola finita!-

-Non è così che si combatte, Uchiha del cazzo, reagisci!- gli urlò contro Sakura

Sasuke non sapeva se fosse a causa dell’ora tarda o se gli anni passati a cercarlo l’avessero fatta andare fuori di testa, ma di certo Sakura in quel momento gli sembrava una pazza. Con le lacrime agli occhi, i pugni chiusi e la sua ostinazione a non volerlo curare.

-Cosa c’è, ti stai vendicando?- le chiese in tono sprezzante- Io ti ho spezzato il cuore anni fa e tu oggi mi fai morire come un cane. Ma certo, in fondo me lo merito-

Il ceffone che seguì, e che si schiantò sulla guancia destra di Sasuke, fece calare un attimo entrambi nel silenzio più totale. L’Uchiha digrignò i denti mentre sentiva gli occhi inumidirsi. La consapevolezza che Sakura potesse davvero avercela con lui aveva fatto vacillare le ultime certezze rimastegli: aveva sempre immaginato un suo probabile ritorno a Konoha, con Naruto che faceva il gradasso mentre alzava il pollice in segno di vittoria, e Sakura che gli ripeteva di amarlo ancora e ancora- come quella notte di luna piena- e lo stringeva forte a sé. Ma Sakura Haruno non era più la ragazzina di un tempo: era una donna che era stata forgiata e inasprita dal tempo e dalle circostanze, e in quanto tale non era da escludere che gli serbasse rancore. Chiunque lo avrebbe fatto. Era in assoluto la reazione più umana di tutte.

-Non ce l’ho con te- disse poi Sakura spiazzandolo- Ti amo, Sasuke Uchiha, e tutto ciò che ho fatto nella mia vita e che continuo a fare anche ora, è sempre stato per il tuo bene. Sai perché ti ho dato quello schiaffo? Pensaci un attimo, hai più sentito dolore al braccio da quando ti ho colpito io?-

Solo in quel momento Sasuke sentì riaffiorare l’intenso bruciore al braccio monco, e fu forse più intenso e doloroso di prima.
Però Sakura aveva ragione: era bastato distrarlo un attimo, farlo concentrare su qualcos’altro, che il dolore sparisse.

-Sas’ke-kun, dovrai presto riprendere le missioni e io non potrò stare sempre con te a somministrarti analgesici. Questo tipo di dolore è strano, ad alcuni scompare, altri se lo portano dietro per tutta la vita. Il segreto è saperlo gestire. E’ un po’ come la perdita di una persona cara, fa sempre male il suo ricordo, ma dopo un po’ impari a conviverci- gli spiegò, sicura che nessuno mai come lui avrebbe potuto capire l’esempio. Gli rivolse un sorriso che Sasuke categorizzò come “smielato” e gli spostò un ciuffo nero dalla fronte.

Gli fece cenno di stendersi sul letto, dove si sedette  lei stessa; poi Sasuke, d’istinto, appoggiò la testa sulle sue ginocchia.
Lì, dove si sentiva bene, dove si sentiva a casa.
Sakura iniziò a passare la mano tra i capelli corvini dell’amato, e Sasuke chiuse gli occhi davvero, e si beò di quelle carezze. Da quando qualcuno non gli riserbava quelle dolci attenzioni? Aveva un ricordo indefinito, ma era troppo lontano, troppo vago per metterlo a fuoco.

-Concentrati su qualcosa-  disse Sakura- Un ricordo. Un ricordo che ti fa stare bene-

Sasuke lo fece. Si concentrò su quel ricordo.

-Che cosa vedi?-
-Una donna. E’ dolce e bella. Mi sorride sempre. Si prende cura di me e di mio fratello quando siamo malati, ci sgrida quando litighiamo, ma ci ama. Mi ama-
Sakura ebbe un sussulto. –Mikoto doveva essere una donna meravigliosa-
-Si, meravigliosa…-

Sasuke continuò a concentrarsi su quel ricordo, sentendo pian piano il dolore al braccio scomparire, e le carezze di Sakura farsi più lievi.
Stava quasi dormendo, quando Sakura si alzò dal suo letto. Sasuke la lasciò fare, ancora cosciente ma troppo stanco anche solo per aprire gli occhi. Sentì due labbra posarsi delicate sulla sua fronte, un “buonanotte” sussurrato di sfuggita, e poi la finestra chiudersi.

Sasuke vagò ancora un po’ con la mente, beandosi di quella sensazione di tepore. Ritornò a quel ricordo, quello che lo aveva calmato in precedenza.

Vide Sakura, con gli occhi verdi e scintillanti e un sorriso a trentadue denti, andargli incontro ed abbracciarlo; la vide mentre gli sbucciava una mela, mentre si prendeva cura di lui; la vide sgridare Naruto-suo fratello-  piochè parlava con la bocca piena e poi dargli un pugno in testa; sente la rabbia e la preoccupazione quando scopre che è stata ferita nella Foresta della Morte; sente la vergogna nel dirle che è stato Naruto a salvarla da Gaara; sente il calore al cuore mentre gli dice con le lacrime agli occhi che lo ama.

E Sakura non lo sa ancora, ma la ama anche lui.



****Frase presa dalla 9x12 di Grey's Anatomy

Che dire? Giovedì Naruto finirà definitivamente e io sto morendo solo al pensiero. Non potevo non scrivere, non esternare il mio dolore in questo modo. Perchè se vogliamo anche questo manga è come un arto fantasma. Soffriremo terribilmente nel non averlo più, ma almeno rimarrà sempre con noi, nel cuore.
Baci

luna*

 
  
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