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Autore: 1rebeccam    03/11/2014    12 recensioni
ULTIMO CAPITOLO scrisse all’inizio del foglio di word a lettere maiuscole, mosse il mouse e puntò il cursore sull’icona ‘centra’.
La scritta troneggiò al centro superiore del foglio virtuale.
Si sistemò per bene sulla poltrona di pelle e, sospirando, cominciò la fine del suo racconto.
Genere: Angst, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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-Bene. Decidi cosa fare, io sono nei sotterranei.-
...getta il cellulare in terra prima di uscire. Non vuole nessuna interferenza esterna. E’ una cosa tra lei e Scott Dunn.
Sente una presenza alle sue spalle, ma non hai il tempo di girarsi.
-Brava Nikki… solo tu ed io…-
E’ l’ultima cosa che sente prima che il cloroformio le faccia perdere i sensi…




 


 
Capitolo 50
 
Apre gli occhi e la vertigine che ne consegue la costringe a richiuderli. Solleva lentamente la testa buttandola all’indietro e un alito di vento freddo le accarezza il collo. Cerca di raddrizzare la testa e, sempre ad occhi chiusi, prende un respiro profondo godendo dell’aria gelida che sente intorno. Socchiude le palpebre, con calma stavolta, per evitare la nausea ed inspira ancora per dare aria al cervello. E’ confusa, non riesce a capire il perché del freddo e della pesantezza che sente negli occhi.
Mentre il pavimento trema leggermente sotto i suoi piedi, un rumore in lontananza le fa aguzzare l’udito: un treno sta attraversando i binari e deve essere abbastanza vicino. Solleva la testa di scatto risvegliandosi dal torpore e, prendendo coscienza, si guarda intorno. La vista è ancora sfocata, sente uno strano sapore in bocca e nelle narici ancora l’odore del cloroformio. Conosce quel posto. Ricorda la metropolitana. Una sopraelevata esattamente.
Una finestra con il vetro rotto è protagonista del freddo e del fascio di luce bianca che la colpiscono. E’ seduta su una vecchia sedia di legno che scricchiola leggermente ad ogni suo movimento e si rende conto di avere i polsi ammanettati alle due gambe posteriori laterali, intrecciati agli scalini centrali.
-Ciao Nikki!-
S’immobilizza di colpo stringendo le labbra, mentre sente i suoi passi dietro di lei. Le sfiora i capelli con le dita, ma lei non si volta, resta ferma digrignando la mascella. Lui fa un giro completo intorno e alla fine si accuccia sulle ginocchia, proprio davanti a lei. Senza toglierle gli occhi di dosso, si appoggia in grembo la sua pistola d’ordinanza, facendo attenzione a non togliere il dito dal grilletto.
-Ricordi questo posto?-
Le chiede parlando con calma e a voce bassa, aspettando un suo movimento che non arriva. Beckett sembra di marmo.
-In questo posto tutto è finito per te e tutto, invece, è cominciato per me...-
Si chiude nelle spalle sorridendo.
-…ho pensato fosse romantico tornare qui!-
Kate solleva un sopracciglio guardandosi intorno.
-E’ questo il tuo concetto di faccia a faccia Scott? Io ammanettata ad una sedia e tu con la mia pistola carica… nel nostroposto romantico!?-
Lui si alza mettendosi davanti alla finestra, dandole le spalle. Muove le dita sul calcio della pistola e guarda la luna.
-Avevo tenuto questo posto in caso d’emergenza. Ti conosco, so che hai delle risorse nascoste… il mio racconto doveva finire al capezzale del tuo scrittore, a costo di tornare in prigione. Sarebbe stato un prezzo giusto da pagare solo per sentirlo rantolare un’ultima volta…-
Si irrigidisce e stringe la mano attorno alla pistola, che adesso tiene rivolta verso il pavimento con il braccio lungo il fianco.
-…ma anche stavolta è stato capace di rovinare tutto!-
Anche lei s’irrigidisce corrugando la fronte.
-Ti chiedo umilmente scusa da parte sua, per aver tirato le cuoia in fretta…-
Lui si volta a guardarla e lei digrigna la mascella.
-…senza il tuo permesso!-
Dunn sorride annuendo, avvicinandosi di nuovo a lei.
-Vedo che sei diventata più spiritosa… anche questa è una cosa che non ti ha fatto bene Nikki.-
Si china ancora sulle ginocchia, fissandosi ad ammirarla. Anche lei lo fissa, mantenendo il contatto con i suoi occhi di ghiaccio.
-Devo ammettere che appena ho sentito la notizia mi sono davvero arrabbiato, ma poi mi sono detto che niente avviene per caso. Alla fine io volevo solo te… e tu sei qui, ora!-
Kate stringe le labbra e i pugni dietro la schiena e lui solleva un sopracciglio.
-Sei tesa Nikki… troppo arrabbiata!?-
La sua domanda retorica doveva innervosirla, ma lei non si scompone e Dunn solleva la pistola, sfiorandole la guancia con la canna. Nemmeno questo gesto la scompone. Non si muove di un millimetro continuando a fissarlo.
-Eri con lui in quel momento Nikki?-
Abbassa la mano sorridendo quando il viso di Kate s’indurisce nell’espressione.
-Era cosciente o alla fine non ha sentito dolore? Aveva paura o era arrabbiato?-
Si avvicina ad una decina di centimetri dal suo volto, sibilando.
-Ti ha perdonata o se n’è andato odiandoti?-
Lei si sporge di poco in avanti, accorciando la distanza tra i loro visi ad un paio di centimetri. Sono occhi negli occhi e sentono i rispettivi respiri, entrambi stranamente calmi.
-Toglimi le manette Scott e capirai cosa sia veramente l’odio!-
Dunn solleva la mano e delicatamente le sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Nemmeno adesso lei si scosta. Resta sporta in avanti continuando a fissarlo negli occhi.
-Nonostante il tuo tradimento, continuo ad ammirarti Nikki. Sei una donna straordinaria!-
Quell’aggettivo tra le sue labbra le provoca la nausea.
-Io invece non posso fare altro che constatare che tu sei il vigliacco di sempre.-
Scuote la testa e sorride beffardo continuando a guardarla accucciato davanti a lei.
-Non avevi coraggio tre anni fa Dunn e non ce l’hai nemmeno adesso. Hai paura di perdere perchè torneresti ad essere la nullità che sei quando non rubi la vita a qualcuno. Invisibile per tutti.-
Cerca di restare freddo e impassibile, ma non ci riesce, le parole della sua Nikki arrivano dritte al punto, tanto che digrigna la mascella senza però fare nessun altro movimento.
-Invece di batterti con me, hai ucciso persone innocenti…-
-Erano personaggi per il mio libro!-
Sibila lui appoggiando le mani sulle ginocchia di Kate insieme alla pistola, senza mollare la presa e lei scuote la testa con veemenza.
-Vita vera Dunn. Vittime innocenti!-
Kate alza la voce e lui si sporge ancora più in avanti, tanto da pesarle addosso con le braccia sulle sue gambe.
-Comparse inutili e di passaggio che dovevano portarmi a te…-
-Persone inermi incapaci di difendersi, che non avevano niente a che fare con me.-
Urla lei sulle sue labbra.
Dunn si alza di colpo puntandole la pistola addosso, senza che lei smetta di fissarlo con lo sguardo furente.
-Sei un codardo!-
Gli ripete rabbiosa. Lui resta con la mano armata tesa verso di lei per qualche secondo, poi i suoi lineamenti, contratti per la rabbia, si distendono mostrando un altro sorriso. Abbassa la pistola e si allontana verso la finestra, si siede sul pavimento con le spalle poggiate al muro, le braccia penzoloni sulle ginocchia sollevate e la pistola sempre in pugno.
-Ti libero Nikki, tranquilla. Sei ammanettata solo perché dovevo essere sicuro che fossi sola.-
Kate solleva un sopracciglio e sorride.
-Cosa ti fa pensare che io sia davvero sola?-
-Perché tu vuoi un epilogo tra te e me quanto lo voglio io e poi… ho preso le mie precauzioni…-
Le fa segno di guardare poco dietro di lei su una cassetta di legno e Kate sorride scuotendo la testa.
-Un rivelatore di trasmittenti! Bravo Scott, non ti fai mancare niente.-
Lui annuisce compiaciuto.
-Non hai cimici addosso e hai lasciato il cellulare nella cabina dell’ascensore perché volevi restare sola con me. Questo significa che abbiamo tutto il tempo che ci serve… anche se sono sicuro che i tuoi amici ti stanno già cercando!-
Si alza e si posiziona ancora davanti a lei.
-Torniamo a noi adesso. Ti libero e ti restituisco la pistola. Dopo che succederà Nikki?-
Kate solleva la testa per guardarlo in faccia, la sua altezza la sovrasta, ma lei mostra solo odio.
-Succederà che il mondo sarà più pulito!-
-Mh-mh… perfetto. E poi?-
-E poi cosa, maledizione!-
Sbotta lei muovendosi sulla sedia cercando di liberarsi, mostrandosi agitata per la prima volta.
-Scriverò io l’epilogo della tua storia. Mi riprenderò la mia vita!-
-Quale vita?-
La chiede secco e il suo tono è così freddo che lei s’immobilizza con gli occhi puntati su di lui, che la guarda sornione.
-Quale vita Nikki? Rispondi!-
Cammina lentamente intorno a lei.
-Quale epilogo scriveresti?-
Occhi negli occhi.
-Come proseguiresti?-
Vuole leggerle l’anima…
Guarda verso la luna e annuisce sorridendo.


-Dopo essere rimasta sola, Nikki tornò al distretto, alle sue vittime, alla sua giustizia… -

Muove le dita a mezz’aria come se stesse digitando su una tastiera immaginaria e si china vicino al suo orecchio.

-…al suo silenzio!’-

Kate corruccia la fronte e lui si raddrizza, continuando.

-Quel silenzio che una volta amava, ma che adesso non le piaceva più. Ci era già passata. Sapeva cosa volesse dire. Sapeva cos’era il dolore dentro una stanza buia quando il cervello continua a lavorare senza riuscire a bloccarlo… come lo sapeva lui…-

Kate lo segue con lo sguardo. La fronte corrucciata, la rughetta marcata sulla fronte.

-Lei lo aveva fermato. Lo aveva rinchiuso. Aveva bloccato ogni sua possibilità di vita dentro un cubicolo dove il giorno e la notte erano uguali, ma non era riuscita a fermare i suoi pensieri. Quelli si susseguivano all’infinito. Notte e giorno.-

Si china ancora su di lei mettendole la mano libera dalla pistola sul viso, smettendo per un attimo la ‘stesura’ del suo racconto.
-Mi hai rubato la vita Nikki e c’è stato un momento in cui ho pensato che sarebbe stato meglio morire…-
-Suppongo che il fatto che tu abbia fatto la stessa cosa con tutte le tue vittime e con me, sia superfluo!-
Esclama lei ironica, ma Dunn non le bada. Sorride passandole la mano sul viso in una carezza, spostandosi poi di poco davanti a lei, sovrastandola ancora con la sua ombra, riprendendo il suo epilogo.


-Proprio in quelle notti ed in quei giorni tutti uguali, bui e dolorosi, aveva trovato forza nella sua unica certezza: NIKKI era l’unico motivo che lo avrebbe tenuto in vita. Lei e il suo scrittore diventarono meta dei suoi infiniti pensieri. L’idea della loro distruzione in mille modi diversi gli diede la forza di sopportare il tempo che lo separava dalla libertà!-

Kate si ritrova a sorridere.
-Sei bravo con le parole, devo dartene atto. Ma continui a tergiversare invece di liberarmi.-
-Bene, bene… la mia detective ha fretta di concludere il gioco. Un libro non si scrive con un battito di ciglia… dovresti saperlo!-
Esclama rivolto alla luna facendosi una bella risata. Sente i suoi occhi trafiggerlo e annuisce sempre verso il cielo.
-Ti libero e ti restituisco la pistola Nikki… qual è l’epilogo?-
Ripete la stessa domanda, sapendo che non sarebbe arrivata nessuna risposta e torna a chinarsi davanti a lei.


-Il momento dell’epilogo era arrivato. Nikki era con lui. Arrabbiata. Fiera. Orgogliosa. Viva più che mai… pronta ad azzannare!-

Kate si dimena sulla sedia ruotando i polsi e tirando le manette, riuscendo solo a provocarsi dolore e la cosa sembra divertirlo.

-Il suo cuore batteva ancora, la sua anima bruciava ancora… per un unico, solo motivo: ME!-

Kate distende la fronte e solleva un sopracciglio.
Sta ‘scrivendo’ il suo epilogo ormai da qualche minuto, ma dopo nove capitoli, Dunn per la prima volta non parla in terza persona, ma entra da protagonista nella trama, fissandola con un che di eccitazione nello sguardo.


-IO… sono l’unico motivo per cui ancora respira. La rabbia contro di ME e contro se stessa sarebbe stata l’unico motivo a spingerla ad alzarsi dal letto d’ora in avanti…-

Kate continua a fissarlo. Il suo racconto è diventato ancora più personale. La prima persona accompagnata dal verbo presente lo ha fatto diventare protagonista assoluto delle pagine immaginarie di una storia reale. Il suo tono mellifluo e quell’espressione imperturbabile le provocano esattamente quello che racconta: rabbia. Vorrebbe riuscire a farlo sparire soltanto puntandolo con gli occhi. Stringe i pugni dietro la schiena ed è consapevole che se fosse libera lo ucciderebbe senza pensarci un secondo, a discapito del distintivo che indossa.
Lui solleva improvvisamente un sopracciglio, sorridendo con soddisfazione, come se avesse letto ogni sillaba dei suoi pensieri.
-Vuoi vendetta, vero Nikki? Oh scusa… tu la chiami giustizia, ma sai, sono due parole che possono avere lo stesso valore. L’una porta all’altra inevitabilmente, se amore e odio si intrecciano. Ci arriviamo Nikki, abbi solo un po’ di pazienza. Alla fine, ormai, il tempo non è più importante per te… giusto?-
Solleva il sopracciglio lasciandole un’altra carezza delicata sulla guancia, beandosi del suo sguardo di fuoco, poi si avvicina ancora alla finestra.
-Allora Nikki, quando avrai soddisfatto la tua sete di vendetta, come sarà il tuo epilogo?-
Naturalmente non ottiene nessuna risposta, ma si sente trafiggere dal suo sguardo.


-Nikki rimase in silenzio. Alla sua domanda strinse le labbra e tornò indietro nel tempo, al momento in cui la sua vita si era fermata per la prima volta… sapeva bene come sarebbero state le sue notti e le sue giornate da quel momento in avanti…-

Kate di rimando stringe davvero le labbra continuando a guardare il suo profilo in negativo rivolto verso il bianco lucente della luna.

-Sapeva che tornare a casa sarebbe stata dura. Avrebbe trovato il silenzio. Aprendo la porta ci sarebbe stato il buio.-

Si scosta dalla finestra e inizia a girarle intorno, lei lo segue solo col movimento degli occhi, senza girare la testa, mentre sente i battiti accelerare ad ogni parola.


-Niente profumo di cena. Niente candele accese. Niente sorrisi di benvenuto e braccia forti dentro le quali cercare protezione…-

E’ dietro di lei adesso e si china tanto da sfiorarle il collo con il naso.

-…e poi quel letto. Grande e vuoto.-

Vuoto! Kate sente esattamente questo. Tra la rabbia e la voglia di eliminarlo, affiora il vuoto in modo subdolo. Sente le lacrime fare capolino e chiude gli occhi cercando di fermarle, ma non riesce a nascondere a Dunn il tremolio delle sue labbra.

-Niente carezze…-

Continua lui sfiorandole il viso con un dito e lei si ritrae di scatto, girando la testa per guardarlo negli occhi.
-Dimostrami di avere coraggio, Scott. Liberami!-

Sibila lei cercando di farlo smettere facendo leva sul suo orgoglio, senza successo.


-…niente baci. Sa già come ci si sente. Ci è passata. Per anni è stata forte: solo Nikki per se stessa. Era perfetta allora. Prima di decidere di affidarsi a lui, di darsi a lui… di farsi accarezzare l’anima da lui…-

Sottolinea con un sibilo l’ultima frase e le passa la canna della pistola sul viso, accarezzandola.
Lei deglutisce visibilmente senza riuscire a rispondergli. Sente il dolore di cui parla. Percepisce il silenzio che le prospetta e vorrebbe solo chiudere gli occhi e non provare nient’altro.


-Ha abbattuto le sue barriere per lui, ed è stato un errore, perché ha perso il suo charme, la sua unicità… ha violentato la sua meravigliosa natura con l’illusione di una vita diversa… ed è questo che la distruggerà.-

-Toglimi le manette o premi il grilletto Scott, ma falla finita!-
Pronuncia la frase tra i denti, dura e con la voce bassa, ma la sua espressione tradisce insicurezza e Dunn rincara la dose.


-Lo scrittore l’ha salvata dal suo baratro, ma adesso nessuno la salverà… LUI E’ MORTO!-

-SMETTILA!-
Urla Kate distogliendo lo sguardo per la prima volta.
Lui è morto…
Il sibilo di Dunn è stato una pugnalata dentro una ferita già mortale e si ritrova a scuotere lentamente la testa.


-Lui è morto… e, da adesso in avanti, le poche volte che sarebbe riuscita a prendere sonno sul divano, perché sarebbe stato impossibile anche solo pensare di distendersi sul quel letto enorme e gelido, avrebbe visto i suoi occhi spenti, il suo dito puntato contro di lei… perché non è stata capace di battermi e salvargli la vita!-

La forza proverbiale che tutti le additano, è solo un ricordo. Il pensiero che Rick non sarà più accanto a lei la annienta. Fermare le lacrime diventa impossibile. Il suo viso è rigato da gocce salate che arrivano silenziose alle labbra. Rilassa i pugni chiusi nei bracciali delle manette e sente le mani tremarle.
-Ti libero e ti restituisco la pistola Nikki… e poi? Te la do io la risposta: poi cadrai nel baratro e nessuno ti salverà… tranne me.-
Kate solleva la testa e si volta a guardarlo. La fierezza nel suo sguardo è sparita, lasciando spazio solo al vuoto, mentre lui sorride. Un sorriso beffardo che schiaffeggia il suo dolore. La vista è offuscata dalle lacrime e pian piano il viso di Rick, segnato dal dolore, si sovrappone a quello gelido di Dunn e le forze le vengono meno.
-Perché non mi spari e la facciamo finita!-
Anche la voce le viene meno. Il suo è solo un sussurro incrinato dal pianto che ormai non ha più vergogna di mostrare e lui corruccia la fronte con l’espressione seria.
-Io non voglio ucciderti Nikki… non potrei mai farti del male!-
Lo dice con dolcezza, mentre le sposta una ciocca di capelli incollata al viso per via delle lacrime e lei si ritrova a sorridere di quel controsenso. Dopo pochi attimi si allontana. Kate non riesce a vederlo, ma lo sente trafficare dietro le sue spalle.
-Se avessi voluto spararti lo avrei fatto mesi fa. Ho imbastito una trama solo per te, per riportarti allo splendore che eri prima di regalare la tua essenza ad un altro. Era giusto che lui pagasse per averti cambiata, ed è giusto che io sia qui per salvarti ancora una volta… salvarti da un epilogo banale e scontato dove tutti vissero felici e contenti.-
Sempre alle sue spalle, sente un cigolio, come uno sportello che viene aperto e poi richiuso.
Un altro rumore le dice che ha appoggiato qualcosa su di un piano.
-Cos’è che ti spaventa di più Nikki? La bramosia che hai di uccidermi o la vita che non avrai da adesso in avanti?-
Kate scuote la testa e lui si accovaccia alle sue spalle facendola rabbrividire per il suo respiro tra i capelli.
-Riuscirai mai a sopportare tutto ancora una volta, Nikki?-
Sott’occhio vede un riflesso azzurro brillare per un attimo e poi sparire. Ruota di poco la testa cercando la mano di Dunn.
-Quanto lo hai cercato, Nikki!?-
Sussurra al suo orecchio portando avanti la mano.
Nel chiarore della luna il colore intenso che ha visto poco prima, diventa un azzurro tenue.
-Quanto hai desiderato averlo tra le mani in queste ore interminabili, ma troppo veloci!?-
Continua a sussurrare sollevando sempre di più la mano in avanti.
Kate sospira per riprendere un briciolo di lucidità e resta a fissare il liquido azzurro che brilla come uno zaffiro tra il pollice e l’indice di Dunn, che continua a stare chino dietro le sue spalle. Il veleno davanti ai suoi occhi è uno schiaffo in pieno viso.
-Sei pronta a vivere così Nikki…-
Il bracciale destro delle manette si allenta di colpo e lei corruccia la fronte. Il suo polso scivola via libero, mentre Dunn le sfiora il viso tenendo sempre il veleno all’altezza dei suoi occhi, perché lo guardi.

-Nikki rimase con lo sguardo fisso sulla boccettina, non riusciva a distoglierlo, come ipnotizzata.-

Kate invece, distoglie di poco lo sguardo per cercare il suo viso, nascosto tra i suoi capelli. Non riesce a vederlo, ma sente il suo respiro addosso e torna a guardare la boccettina. Quasi senza respirare osserva il liquido ondeggiare impercettibilmente al movimento della mano di Dunn. Chiude gli occhi e il colore azzurro del veleno sfuma nella sua mente, scurendosi in un nero profondo e senza via d’uscita.

-Chiuse gli occhi pensando che quella era la sua unica soluzione…-

Kate al contrario li spalanca di colpo, girandosi verso di lui, che si sporge di poco per guardarla.
La nebbia si dirada all’improvviso e uno strano tremore s’impossessa di lei.
-Qui volevi arrivare, Scott?! Vuoi guardarmi contorcermi dal dolore, fino alla morte? Come Castle?-
La sua espressione stupita fa sorridere Dunn, che scuote la testa.
-Io non voglio niente Nikki. Quello che importa è cosa vuoi tu!-
Le accarezza ancora il viso, la sente rabbrividire e sorride pensando sia di piacere, mentre lei vorrebbe solo vomitare.
-Vuoi vivere… o smettere di provare dolore. Tu devi decidere Nikki.-
Si posiziona ancora dietro di lei, le scosta i capelli dal collo e le passa le dita sulla pelle.
-Io ho imbastito la trama… ma l’epilogo è tuo.-
Lui non vuole ucciderti, vuole che tu ti distrugga da sola…
Le parole di Rick echeggiano nelle sue orecchie, tanto forte che per un attimo non riesce a sentire il resto del discorso di Dunn. Si riscuote quando lui si sporge di poco in avanti, passando una delle dita sulle sue lacrime.
-Una volta non avresti mai pianto davanti a nessuno. Non avresti mai permesso al mondo di vedere il tuo dolore.-
Ha il viso accanto al suo e lei si volta a guardarlo.
-Ti sei affidata all’uomo sbagliato Nikki… con me saresti rimasta forte e mai… MAI avresti mostrato debolezza!-
Kate è completamente spiazzata, non riesce a ribattere, sente solo una lama dentro il cuore che preme sempre più verso l’interno, togliendole la vita lentamente e sembra davvero ipnotizzata dalla boccettina di morte sospesa a mezz’aria davanti a lei. Dunn segue il suo sguardo e toglie lentamente il tappo che la protegge, avvicinandola di più al suo viso.
-La dose intera porta l’oblio in poco tempo… pensaci Nikki… due minuti di dolore, per una pace eterna…-
Sempre chino alle sue spalle e con il viso proteso lateralmente verso il suo, le sfiora la mano ormai libera dalle manette.
-Aiutami a scrivere l’epilogo, Nikki…-
Persa nella sua voce, solleva la mano verso la boccettina e la sfiora. Le dita tremanti toccano il vetro freddo di quella piccola ampolla e si ritrovano circondate dalle dita di Dunn.
Si guardano intensamente per un attimo interminabile.
Gli occhi di Dunn sono di fuoco, mentre quelli di Kate sono completamente vuoti.
Senza rendersene conto, si ritrova la boccettina davanti alle labbra, mentre la mano di Dunn continua a ricoprire la sua.
Il bordo della piccola apertura è lucido, sulla superficie traballa pochissimo liquido rimasto come residuo dopo che Dunn ha tolto il tappo.
Come se si muovesse da sola, anche gli ultimi centimetri che separano le sue labbra dalla boccettina, diventano inesistenti. Ha l’impressione di trovarsi preda di un incantesimo perchè non riesce a muoversi, né tanto meno a reagire. Se si guardasse in uno specchio stenterebbe a riconoscersi.
Aiutami a scrivere l’epilogo, Nikki…
Chiude gli occhi, socchiude le labbra e le poggia sulla superficie liscia e umida della boccettina.
La allontana di poco e si passa la lingua sulle labbra, mentre le lacrime continuano a scorrere sul suo viso e spera che tutto finisca presto.
Solleva gli occhi su Dunn che la guarda sorridendo. Rapito.
-E’… è strano. Chissà perché pensavo fosse amaro, invece è… dolce…-
Sussurra corrucciando la fronte, mentre stringe ancora più forte la boccettina tra le mani, tirandola lei stessa verso di sé, senza distogliere lo sguardo dagli occhi Dunn, che lentamente allenta la presa dalle sue dita e si china ancora a sfiorarle i capelli con le labbra.
Kate scosta di poco la testa in avanti, dandogli libero accesso al collo e solleva la boccettina alle labbra...


Angolo di Rebecca:

La Beckett arrabbiata ha lasciato il posto alla Kate devastata dal dolore.
Scott Dunn è bravo con le parole. Sta "scrivendo" il suo epilogo davanti a lei.
Vuole portarla alla fine... e lei si perde nelle sue parole e nel suo dolore...
  
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