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Autore: Elsa00    03/11/2014    0 recensioni
Dal primo capitolo
Camminarono in silenzio guardando le rovine di Londra. Passarono davanti al mare. Una volta Liam le aveva detto che un tempo Londra era attraversata solo da un fiume e che per andare a vedere il mare bisognava prendere una macchina ma lei non riusciva ad immaginarsi la grande ruota panoramica senza le onde scure dell’oceano davanti. Le era impossibile ricordare.
Anno 2020, il pianeta è stato devastato da una misteriosa epidemia.
Jennifer non si ricorda nulla, sa solo che è ancora viva e che deve sopravvivere.
Liam la aiuta ad andare avanti.
Harry nasconde molti segreti, troppi.
Scusate ma amo gli zombie, non ho resistito.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno - Together

Jennifer fece una smorfia mentre Liam girò sulla schiena il cadavere ed iniziò a cercare qualcosa di utile nei suoi indumenti “Hey” disse estraendo dalla tasca interna della giacca polverosa una carta plastificata “Leggi un po’” lanciò l’oggetto verso la ragazza che lo prese al volo
“Avvocato” lesse ad alta voce “Direi che non gli è servito a molto” infilò la carta nella tasca dei pantaloni poi sistemò la maglietta. Liam si alzò
“Nulla di interessante qui, possiamo andarcene” Jennifer sospirò ed annuì subito dopo. Liam si mise accanto a lei. Iniziarono a camminare verso casa “Cosa c’è?” chiese riponendo il suo coltello nella cintura. La ragazza non rispose ed aumentò il passo lasciandosi il compagno alle spalle “Ma che ti prende?” lui la fermò per il polso
“Nulla” si liberò dalla sua presa “Voglio solo tornare a casa” fece fatica a pronunciare quella parola. Casa, lei non ne aveva mai avuta una. In realtà si, ma aveva un ricordo sbiadito del piccolo giardino, nulla di più. Tutto era andato perso, era stata portata via da Liam 12 anni prima. In salvo, fuori dalla città.
Durante il primo anno di infezione suo padre era morto, sua madre aveva resistito qualche mese ma si era spenta durante la notte, mentre Jennifer dormiva accoccolata contro il suo petto. Il giorno dopo Liam fece irruzione in casa e la costrinse a seguirlo senza darle spiegazioni. Lui aveva 14 anni mentre Jennifer solo 8. Erano vicini di casa, semplici conoscenti.
Negli anni a seguire divennero sempre più affiatati ed inseparabili. Erano cresciuti guardandosi le spalle a vicenda, e nessuno lasciava mai indietro l'altro.
Jennifer si morse il labbro mentre scavalcava il tronco marcio di un albero che sbarrava la strada, Liam lo saltò agilmente ed atterrò su entrambi i piedi. Camminarono in silenzio guardando le rovine di Londra. Passarono davanti al mare. Una volta Liam le aveva detto che un tempo Londra era attraversata solo da un fiume e che per andare a vedere il mare bisognava prendere una macchina ma lei non riusciva ad immaginarsi la grande ruota panoramica senza le onde scure dell’oceano davanti. Le era impossibile ricordare. Aggirarono uno squarcio che si era formato nell’asfalto e proseguirono
“Dimmi qualcos’altro” la voce di Jennifer tagliò l’aria come un coltello, Liam guardò il cielo grigio mentre lei non staccò lo sguardo dalla strada umida “Su questo posto, intendo” Il ragazzo si inumidì le labbra e poi spostò la sua attenzione su Jennifer
“Era pieno di gente” disse quasi in un sussurro “E musica, si sentiva la musica per strada. Potevi trovare qualsiasi tipo di persona, colore, profumo. Vivevo abbastanza lontano da qui ma ogni occasione era buona per venire, qualche volta ti ho accompagnata” la sua voce era piatta “Era bello” aggiunse abbassando lo sguardo. Jennifer decise di non chiedere altro.
 

Liam aprì la porta con enorme fatica, fece entrare Jennifer e dopo essersi assicurato di non avere nemici intorno si chiuse dentro. Scesero entrambi le scale che conducevano al seminterrato, Jennifer si sedette sul divano malconcio posizionato nella parete laterale della stanza. Tirò fuori dalla tasca la carta che Liam le aveva mostrato prima, la rigirò tra le dita pallide e ricoperte da piccole cicatrici bianche
“Come si chiama questa?” domandò senza smettere di guardarla
“Carta di identità” rispose lui in tono stanco mentre scrollava le spalle per via del freddo “Serviva per farsi riconoscere davanti a persone più importanti di te”
“Pensavo che fossimo tutti importanti allo stesso modo”
“Era così infatti” tolse la cintura ed i coltelli i che custodiva “Ma alcune persone erano comunque più importanti” Liam la guardò qualche secondo senza dire nulla “Perché non la fai vedere ad Harry?”
“Si” si alzò sulle gambe stanche “Ottima idea” tornò di sopra, attraversò la casa in silenzio e si fermò davanti all’ultima porta. Bussò un paio di volte anche se non si aspettava una risposta. Entrò sforzandosi di sorridere “Ciao Harry, siamo tornati ora” il ragazzo si girò verso di lei e ricambiò il sorriso “Ho trovato questa” gli porse la carta di identità che Harry prese subito. La osservò curioso aprendola e guardandola da ogni lato. Alla fine guardò Jennifer esigendo spiegazioni “Si chiama ‘Carta di identità’” si assicurò di scandire bene quelle parole “E serviva per farsi riconoscere da persone più importanti di te” utilizzò gli stessi termini di Liam per essere sicura di non sbagliare. Non era mai stata brava a spiegarsi. Harry annuì, Jennifer si sedette sul suo letto mentre lui rimase sulla sua sedia.
Conosceva Harry da meno tempo rispetto a Liam. Si ricordava che aveva 16 anni quando lo trovò in fin di vita in una casa che stava ispezionando. Liam decise subito di aiutarlo e lei obbedì. Erano passati 4 anni da quel giorno ed Harry non aveva mai detto una parola, ma a lei andava bene così. Le piaceva stare con lui quando Liam doveva uscire e non la voleva con sé. Si era sempre chiesta perché fosse diventato muto. Probabilmente per la morte di qualcuno ma esattamente di chi? Chi si era portato con sé la sua voce? Si domandava che tipo di ragazzo fosse prima dell’epidemia che aveva ucciso la maggior parte della popolazione mondiale. Non sapeva nemmeno la sua età. Le vennero i brividi.
“Meglio andare a letto” Jennifer si riprese e vide Liam sulla soglia della stanza con le braccia incrociate, Harry la stava fissando con due occhi vitrei anche lui immerso in un groviglio di pensieri.
“Buonanotte Harry” disse lei  mantenendo il solito tono duro. Liam salutò il riccio con un cenno della testa. Jennifer lo seguì fino al seminterrato. Dormivano insieme per diversi motivi. Liam non lo voleva ammettere ma la ragione principale era la paura. Non sapeva nemmeno lui se temeva di perdere la sua vita o quella di Jennifer. Si rannicchiarono uno contro l’altro sul divano. Chiusero gli occhi e si lasciarono trascinare nel sonno.


Hey!
Spero che questo primo capitolo ti sia piaciuto o quanto meno intrigato! Per favore, fammi sapere cosa ne pensi!
Domani aggiornerò, alla prossima :3
   
 
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