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Autore: Micaela___    03/11/2014    0 recensioni
"Non dimenticarti di quanto abbiamo lottato per noi. Dimentica il passato, ricordati di vivere."
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È la prima volta che scrivo una storia, e beh, spero vi piaccia! :D
La storia è, principalmente, sui One Direction, ma ci sono anche altri personaggi importanti, ad esempio i 5sos.
E niente. Vi auguro una buona lettura!
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Triangolo
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Sarah sorrise. Comparvero delle piccole fossette su quelle guance magre. A catena sorrise anche Louis che non riusciva a smettere di guardarla. “Allora?! Dobbiamo aspettare ancora molto?” Disse Niall ironicamente mentre si lanciava occhiate di intesa con Justin e Harry. “…Sta zitto Niall!” Sbraitò Louis. Poi finirono tutti a ridere, anche Sarah. “…che vogliamo fare?” Chiese Louis guardando Sarah. “Potremo andare in giro in centro.” Propose Austin. “Ottima idea!” Rispose Sarah prima che rispondessero gli altri. “Allora è deciso! Andiamo.” Disse Louis deciso. Tutti e sei iniziarono a camminare per raggiungere il centro della città. Justin andava avanti con Harry e Austin che ridevano grazie a Niall che faceva smorfie strane. Louis e Sarah erano più indietro e ogni tanto si scambiavano intensi sguardi. “Sei…bella.” Disse Louis guardandola. “Grazie …non me lo hanno mai detto.” Rispose Sarah abbassando lo sguardo. “Davvero? Che strano…Comunque, perché sei qui?” Chiese Louis cambiando discorso. Poi riattaccò. “Insomma…ti sei trasferita qui per il lavoro di tuo padre e robe simili?” Il volto di Sarah si spense in un attimo. “…mio padre…”Sussurrò. Poi alzò lo sguardo. Le sue guance rigate dalle lacrime persero colore. “Ehy, ehy piccola cosa c’è?!” Domandò Louis allarmandosi. “…Niente. D-devo andare ora…Grazie per la serata ragazzi…Ci vediamo in giro” Disse Sarah. “Ma cos’hai?” Chiese Louis a voce alta. Ma Sarah era già fuggita, in lacrime. I ragazzi rimasero lì. Guardandola correre via. “Cos’ha?” Chiese Harry. “Non lo so … le ho nominato il padre e.. cioè ha iniziato a piangere.” Rispose Louis. I ragazzi rimasero in silenzio, guardando Sarah che ormai era diventata un puntino all’orizzonte. Piangeva. Suo padre. Louis che lo aveva nominato. Dannazione. Era tutto così difficile. Sarah rientrò in casa piano, per non fare rumore. Salì le scale e si fiondò in camera chiudendo la porta e gettandosi sul suo letto. Le lacrime cadevano, mentre quegli occhi scrutavano il cielo scuro che si scorgeva dalla finestra che occupava tutta la parete. La luna faceva capolino da quel mare sospeso e illuminava il viso di Sarah. Poi più nulla. Chiuse gli occhi e si immerse nell’ infinito mondo dei sogni. C’era lei e Louis, c’era suo padre, sua madre…c’era la felicità. La mattina dopo si svegliò di soppiatto. Erano le otto e mezza, così decise di uscire, sperando di rincontrare Louis. Sarah si alzò dal letto e si preparò per uscire. Mise dei pantaloncini corti bianchi e una canottiera azzurra, che si intonava perfettamente con quei suoi occhi. Scese le scale e mangiò un croissant alla marmellata, poi prese il telefono, le chiavi e uscì. Percorse il giardino e quando aprì il cancelletto si ritrovò Louis davanti. “Ah…abiti qui?” Chiese lui, accennando un sorriso. “Si…E allora?” Rispose Sarah ricambiando lo sguardo di sfida. “No perché io abito lì” Disse Louis indicando la casa accanto. “Wow…Si vede dalla mia finestra!” Fece Sarah, quasi sbalordita. “Sei bellissima quando dormi.” Disse Louis, voltandosi e dandole le spalle. “…Cosa?!” Rispose Sarah. Lui l’aveva vista dormire. No, non poteva essere. “Sei bellissima. La mia camera è davanti alla tua finestra. Ti ho guardata per molto ieri sera e…Scusa, so che non dovevo, ma…Eri lì e…Eri bellissima.” Concluse Louis voltandosi di nuovo verso Sarah. Sarah guardò negli occhi di Louis, gli stessi che la sera prima l’avevano vista dormire. “Quindi…Dalle nostre camere ci possiamo vedere?” Disse Sarah, sorridendo. “…Si” Rispose Louis con un sorriso alquanto malizioso. “Che tipo di musica ascolti?” Chiese Sarah per rompere quell’istante di silenzio. “Ehm…Mi piacciono gli Iron Maiden!” Esclamò Louis. “Davvero? Anche a me! Sono la mia band preferita…Poi ci sono i Queen, i Rolling Stones…Ma gli Iron Maiden mi piacciono da impazzire!” Disse Sarah sorridendo. “Wow…Figo… Che ne diresti di andare al parco qua vicino? Sai, è il ritrovo per tutti i ragazzi di qui.” Chiese Louis. “Va bene…e che ci andiamo a fare?” Fece Sarah, mentre si incamminavano. “Ci divertiamo e ti faccio conoscere qualcuno!” Rispose Louis. “Louis, ma quanti anni hai tu?” Domandò Sarah, cercando di essere gentile. “Diciassette” Rispose Louis guardando Sarah, poi chiese: “E... tu quanti anni hai?” “Quindici!” Esclamò Sarah. Louis sorrise e poi annuì, staccò gli occhi da Sarah e guardò avanti. Dopo poco mise il braccio intorno alla vita di Sarah. “Beh…Sarah. Non posso presentarmi al ritrovo senza una ragazza.” Disse Louis, con una voce da saputello. “Quindi?” Rispose Sarah togliendosi la mano dalla vita e guardando Louis negli occhi. “Quindi niente. Mi interessi, punto.” Esclamò ricambiando lo sguardo. Sarah sorrise, e Louis anche. Ripresero a camminare velocemente, con Louis che cercava invano di prenderle la mano. Perché Sarah fuggiva. Fuggiva dalle sue paure invece di affrontarle, come sempre.
   
 
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