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Autore: Alzheimer    03/11/2014    1 recensioni
Il cellulare di Molly non smetteva di vibrare da ormai venti minuti.
Sherlock non smetteva di mandarle messaggi: " Che sostanza è ? - SH " , " Molly rispondimi immediatamente - SH " , " Molly ho bisogno del latte, mi sono scordato di comprarlo passo da te a prenderne un po' - SH " .
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Uniamo i nostri vuoti, vediamo in loro cosa c’è.”


 
“Se in tutto il mondo non c’è nessuno a cui importa di te,
 esisti davvero?”







 
 

ST BART'S HOSPITAL

 

Quando Molly Hooper arrivò al  St Bart's Hospital , voleva strapparsi i capelli per il troppo lavoro che la  aspettava.
Si mise il suo camice bianco, si  lego i capelli in una treccia a lisca di grano, prese la cartella della prossima  autopsia e si buttò sul lavoro.
Si passò una mano sulla fronte per togliere il sudore. E' tre giorni che ha una lieve febbre ma a nessuno, in quell' ospedale, sembrava  importasse  qualcosa di lei. 
" Sono solo una banale patologa che è tutta lavoro - casa - casa lavoro  che non ha uno straccio di  vita sociale. "
Molly sospirò sonoramente mentre apriva il petto di un signore , ormai morto da ore.
Pensò a quanto si stentirebbe  sarebbe felice se Mary o Greg  la invitassero a bere qualcosa o  a una  cena fra amici.  Ma ormai tutti sono presi dal proprio lavoro che si sono dimenticanti della propria vita.
La piccola Patologa stava per incidere l'intestino crasso del signore, quando la porta del laboratorio si spalanco e entrò con molta calma  e  elettricità Sherlock Holmes. 
 A Molly gli manco un battito del cuore.
Molly rischia sempre un infarto appena vedeva solamente i riccioli e gli occhi glaciali del signor Holmes.
Ma dovrà convivere con questo amore " platonico " per sempre.
- Molly ! - ,  ogni volta che Sherlock pronunciava il suo nome, il corpo Molly è sempre attraversato da piccole scosse  elettriche. 
- Molly mi stai ascoltando ? - il signor Holmes si era abbassato  tanto da arrivare a incrociare i propri occhi con quelli della ragazza,  la scrutava per  riuscire a capire cosa stesse tenendo così occupata la mente della patologa. 
- Oh si certo ! Scusami ero un attimo ... - Molly si massaggiò le tempie,  stava cominciando a dolerle la testa . - .... scusa un po' di mal di testa. - 
Sherlock inclinò di poco la bocca, si avvicinò alla ragazza e gli passò una piccola busta contente qualche reperto, sicuramente appartiene a qualche scena del crimine.
- Mi serve il tuo aiuto Molly. Devi capire per me che sostanza è ! - 
La ragazza aggrottò la fronte - Ma .... puoi farlo benissimo da solo ! - L'uomo accanto a lei si infilò i guanti neri di pelle, alzò il colletto del cappotto - Ho da fare e questo piccolo lavoro insignificante potrebbe togliermi tanto tempo prezioso. Lo affido a te. - e Sherlock se ne andò, mollando Molly con un espressione indecifrabile in faccia e una busta trasparente fra le mani.





 
Casa di Molly Hooper 01:13 am

Il cellulare di Molly non smetteva di vibrare da ormai venti minuti.
Sherlock non smetteva di mandarle messaggi: " Che sostanza è ? - SH "  , " Molly rispondimi immediatamente - SH " , " Molly ho bisogno del latte,  mi sono scordato di comprarlo passo da te a prenderne un po' - SH " .
Molly guardò il display del cellulare e si chiese se Sherlock dormisse la notte o è affetto da qualche strana malattia che gli da energia 24 ore su 24.
La patologa scese dal letto, infilandosi immediatamente la vestaglia di cotone, che aveva appoggiato prima di andare a letto sulla piccola poltrona. 
Si strofinò un occhio per mandare via un po' di sonno, accese la luce della sala e si diresse verso la cucina.
Mise su del thé tanto per mettere a tacere il freddo che gli correva nel corpo, si avvolse nella piccola vestaglia e aspettò  il signor Holmes.
Sentì dei passi pesanti salire le scale del condominio, si avvicinò alla porta e aspettò il suono del campanello pochi istanti dopo.
Aprì la porta, Sherlock è in piedi davanti alla patologa, i capelli nascosti sotto un berretto e non indossava il suo solito cappotto ma una tuta da  ginnastica.
- Molly ... - disse il consulente investigativo entrando in casa della patologa.
La ragazza potè sentire il profumo del dopobarba che l'uomo usa sempre - Dov'è il latte ? -   chiese l'uomo, Molly gli indicò con il dito il frigoriferò  e lui come se fosse a casa sua si diresse nella piccola cucina.
-  Sherlock  ... - Molly disse così talmente piano il suo nome che quando l'uomo di girò, si  meravigliò che lo aveva sentito - Si Molly ?! - 
La patologa rimase a guardarlo per qualche istate, cercò  di fotografare con gli occhi ogni piccola espressione che Sherlock faceva - Niente, stai solo attento  a non berlo troppo in fretta rischieresti di stare male. -  la ragazza fece un piccolo  sorriso  dall'imbarazzo.
Sentì chiudere il frigorifero,  scrutò per qualche secondo Sherlock che si stava prendendo una tazza e verso il latte dentro di essa. 
- Spero di non averti svegliata. - la patologa fece un piccolo sorriso - Oh no. Avevo appena finito il lavoro che mi avevi chiesto  oggi.  -. 
Sherlock alzò lo  sguardo verso la ragazza che aveva  davanti  a se - Hai già finito ? -, Molly fece di si con la testa e si allontanò per qualche istante per poi tornare con  dei fascicoli. 
- Benzina,  piombo e erba.  Ecco i principali elementi che sono usciti fuori. - 
A Molly tremavano le mani,  il detective se ne accorse, alzo lo sguardo per incontrare il piccolo viso  di  lei - Hai freddo ? - ,  Molly sgranò gli occhi   - Oh ehm si solo un po' ma ora mi prendo un'altra tazza di thè  e starò meglio. Tu ... vuoi un po' di thé ? - chiese timida la ragazza. - Si. Grazie Molly.- 
Mentre Molly finiva di preparare il thè, Sherlock scrutava il piccolo fascicolo davanti a lui, seguiva questo caso da ormai una settimana ma non riusciva a capire come fosse stata uccisa la vittima. 
Senza John si sentiva un po' come un pesce fuori dall'acqua,  senza la sua " spalla destra " ma ormai John si è creato una famiglia, ha una donna e una figlia a cui badare; e adesso lui è solo. 
- Ecco  a te. - La timida voce di Molly lo distrasse dai suoi pensieri e lo riportarono con i piedi per terra, - Grazie.-  rispose Sherlock in maniera fredda. 
Molly non ci badò tanto al modo in cui l'ha ringraziata, Sherlock è fatto  così e se l'avesse ringraziata in un altro modo allora si, che si sarebbe preoccupata.
- Vuoi un po' di latte ? - Molly prese la busta di latte, ne verso un po' nella sua tazza e aspettò che Sherlock gli diede una risposta - Si. Grazie. - 
Molly  con  un po' di tramarella alle mani versò un  goccio di latte nella tazza di Sherlock, la chiuse e la rimise a posto. 
La ragazza si fece più piccola nella vestaglia, fissava Sherlock, lo guardava mentre leggeva e cercava di capire cosa stesse pensando. 
- Ti manca John ? -  le parole gli uscirono tranquille senza balbettii dalle proprie labbra. Il consulente investigativo issò la testa e fisso la patologa - Come scusa ? -. 
Molly fece un piccolo sorriso - Ti ho chiesto se ti manca John. - , Sherlock appoggiò i gomiti sul tavolo e si spettinò i capelli - Che domande sono Molly  Hooper ? - la ragazza fece una piccola risata, - In genere risolvi casi con uno schiocco di dita,  con questo ci stai mettendo un sacco di tempo ed è il primo caso che hai preso in considerazione da quando  John si è sposato e creato una famiglia. - 
La ragazza si avvicinò al detective e gli appoggiò una mano sulla spalla - Ti manca John e non lo vuoi ammettere, ma sai ... ti capisco ogniugno di noi si sente perso  quando perde una persona che ha sempre avuto affianco. - Sherlock si guardò intorno per poi sprofondare lo sguardo nella tazza del tè  - Non c'è alcuna vergogna ad ammettere che ti manca qualcuno Sherlock è normale, ogni essere umano sente questo sentimento. - 
Molly si alzò lasciando l'uomo a fissare la tazza, prese la sua e la depose nel lavandino; prese i fogli dal tavolino e li mise per bene  sul piccolo mobile affianco al tavolino. 
- Sherlock mi dispiace mandarti via, ma ho bisogno di riposare, vorrei andare a letto potresti ... - 
Il detective si alzò subito dalla sedia - Si scusa, dovrei anche io rientrare. - 
Si avvicinarono alla porta, Molly  l'aprì e aspettò che Sherlock si decidesse ad uscire 
- Buona notte Molly Hooper. - disse piano il consulente, la ragazza fece un piccolo sorriso - Buona notte Sherlock Holmes.- 
La patologa stava per chiudere la porta quando qualcosa la bloccò - Molly ... - , era Sherlock, la ragazza fece capolino con la testa dalla porta. - Vorrei che tu mi aiutassi nei prossimi casi a cui prenderò parte. - Molly fece un piccolo sorriso - Ne sarei davvero grata di aiutarti Sherlock. -





Angolo autrice.
prima volta che scrivo su Molly e Sherlock.
Prima volta che scrivo su questo fandom.
Potete picchiarmi, ciao.
Ps: potete trovarmi qui: 
https://www.facebook.com/pages/Alzheimer-%CE%A9/1484151198528259?fref=ts

   
 
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