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Autore: Fink    04/11/2014    3 recensioni
Daenerys è a conoscenza dei sentimenti di Jorah, ma lei cosa prova per lui?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jorah Mormont
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Armati di carta, penna e fantasia'
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Una notte rubata







Titolo: Una notte rubata
Challenge: sfida dei duecento prompt
Prompt: 22. Resa
Fandom: Game of Thrones
Personaggi: Jorah Mormont, Daenerys Targaryen
Raiting: arancione1
Tipologia: one-shot
Parole: 1653







La notte era già calata sull’accampamento quando lo vide entrare nella tende, accompagnato da Verme Grigio. Aveva il viso sporco di sudore e polvere e il sangue colava dalle ferite sul collo e sulla fronte, ma i suoi occhi azzurri brillavano di orgoglio e lui stava lì, ritto e fiero come un orso, mentre le comunicava l’esito della sortita.
Sulle labbra di Daenerys comparve un lieve sorriso che lui ricambiò, ma che scomparve non appena la regina pronunciò quattro semplice e odiate parole.
“Dov’è Daario Naahris” chiese la Kahleesi, guardandosi attorno.
La risposta arrivò poco dopo. Il comandante dei Secondi Figli varcò la tenda, passandogli accanto, e si inginocchiò davanti a lei, mostrando il drappo della vittoria, il simbolo della città che ora le apparteneva.



***



Ser Jorah uscì dall’accampamento e si diresse verso sud. C’era un piccolo corso d’acqua che scendeva verso il mare, correva per alcuni metri tra alberi nodosi e poco prima della foce si apriva in una radura verdeggiante.
Jorah si avvicinò allo specchio d’acqua e guardò il proprio riflesso. Vide un uomo stanco, con la barba imbiancata dalla polvere e una maschera di sudore e sangue dove fino a qualche ora prima c’era il volto fiero di un comandante. La ferita sulla fronte bruciava, anche se non era molto profonda. Un uomo saggio si sarebbe fatto medicare per evitare che si infettasse, ma lui non si riteneva più un uomo saggio. Non da quando aveva iniziato a spedire le lettere a Varys per ottenere il perdono, e soprattutto, non da quando si era innamorato di Daenerys.
Aveva bisogno di un bagno, doveva lavarsi di dosso il sangue e la delusione provata nella tenda della regina, quando le labbra di Daenerys avevano pronunciato il nome di Daario Naahris.
Era rimasto nella tenda il tempo necessario ad illustrare lo svolgimento della battaglia e gli accordi di pace. Aveva accettato una coppa di vino da Ser Barristan e l’aveva bevuta assieme a Daario Naahris e a Verme Grigio. Si era congratulato con il comandante dei Secondi Figli, ammettendo di aver diffidato della sua lealtà e congratulandosi per le sue doti di guerriero. Ma appena la Kahleesi li aveva congedati si era incamminato verso i limiti dell’accampamento, con il solo desiderio di allontanarsi da lì.
Ser Jorah iniziò piano a spogliarsi. Si levò la cintura che reggeva la spada e la adagiò a terra, sciolse i lacci di cuoio e si sfilò gli spallacci e la panziera, e li lasciò cadere accanto al fodero. Infine si liberò dalla camicia, dal gonnellone, dai calzari e dai calzoni, appoggiò gli abiti sopra un masso e ed entrò in acqua. Era fresca e il suo corpo nudo rabbrividì al contatto. Si immerse completamente, lasciando che l’acqua gli accarezzasse la pelle.



***



Era notte fonda quando Daenerys uscì dalla sua tenda e si diresse ai limiti dell’accampamento. Solo il disco lunare, pieno e lattiginoso, illuminava i vessilli e le mura gialle di Yunkai. Le tende gettavano ombre scure e aguzze come le punte delle lance degli Immacolati. Ovunque regnava il silenzio.
A battaglia conclusa, dopo aver congedato i tre comandanti, la regina si era concessa un lungo bagno caldo assistita da Missandei e poi si era coricata in attesa dell’indomani. Ma il sonno sembrava non voler avere il sopravvento. Per una qualche ragione a lei sconosciuta le tornava alla mente l’espressione di Jorah quando lei aveva pronunciato il nome di Daario Naahris. La fierezza che poco prima aveva illuminato i suoi occhi chiari mentre le riportava il successo della sortita si era spento, e al suo posto c’erano solo amarezza e delusione.
Sospettava il motivo di quella tristezza. Da tempo sapeva che i sentimenti del suo consigliere avevano oltrepassato i confini dell’amicizia, ma non vi aveva mai dato molto peso. Eppure quella notte, il pensiero di Jorah continuava a tenerla sveglia.
“Kahleesi.”La sua ancella l’aveva vista uscire dalla tenda e ora la stava seguendo.
“Non è necessario che tu venga con me.”
“Non è sicuro andare soli, fatti accompagnare. Chiamo uno degli uomini.”
Un grido acuto echeggiò in quel momento sopra di loro. Le donne alzarono la testa e videro sei paia di ali ondeggiare sopra di loro.
“Non sono sola. Non preoccuparti Missandei, non starò via molto.”
La donna osservò la sua regina allontanarsi verso sud e seguire il corso del fiume. Avrebbe voluto seguirla, ma Daenerys era stata chiara, voleva essere lasciata sola. La presenza dei draghi, comunque, la rincuorava, non avrebbero lasciato che accadesse qualcosa alla loro madre. Quando la vide sparire oltre la cortina di alberi, ritornò verso la sua tenda.
Daenerys camminò senza fermarsi, aveva un meta precisa. Quando erano giunti nei pressi di Yunkai aveva scorto un bacino d’acqua circondato dal verde non lontano dalla foce del fiume e le era parso un posto incantevole e tranquillo dove fermarsi a riflettere. E solo gli dei sapevano quanto avesse bisogno di pensare in quel momento.
Comandava un esercito, era circondata da uomini valorosi, ancelle che si prendevano cura di lei, Ser Barristan e Verme Grigio le erano affezionati, ma a volte sentiva che le mancava qualcosa.
Drogo era il primo e unico uomo che avesse amato e che ricambiasse quel sentimento. Alla sua morte era andata avanti, più forte e fiera di quando era partita, ma ne avvertiva l’assenza. L’amore e la devozione che Jorah provava per lei la facevano sentire meno sola, ma quanto poteva andare avanti? Per quanto tempo poteva fingere indifferenza e sfruttare quel sentimento senza restarne coinvolta?
Il bacio2 che Jorah le aveva dato le ritornò in mente; le sue labbra morbide, la lingua ardente e la presa salda delle sue braccia. Si era sentita al sicuro e protetta come non le accadeva da tempo. Un piacevole calore le salì allo stomaco e alle gote, mentre ripensava a quel bacio. Ser Jorah la amava, non lo aveva mai negato e glielo aveva detto e dimostrato molte volte, ma lei cosa provava?
Il rumore di un tuffo la riportò alla realtà. Era giunta al limite della fascia di alberi, davanti e lei il fiume si allargava in un piccolo lago, circondato da un prato verde. Il disco lunare si rifletteva sulla superficie increspata dell’acqua. Un uomo nuotava nel lago, colpiva l’acqua con possenti bracciate, spostandosi da una sponda all’altra. Daenerys non riusciva a vedere chi fosse perché il suo volto restava in ombra, ma scorse l’armatura e le vesti abbandonate sopra le pietre e riconobbe gli abiti di Jorah.
Avrebbe dovuto allontanarsi, girarsi e tornare all’accampamento, invece avanzò di un passo. Poi un secondo e un terzo finchè non si avvicinò a sufficienza per essere vista.
Jorah uscì dall’acqua, accorgendosi troppo tardi che qualcuno lo osservava dalla riva.
“Kahleesi!” esclamò, riconoscendo la sua regina.
Daenerys non provò alcuna vergogna, ferma nella sua posizione osservò l’uomo. I capelli bagnati gli ricadevano sul viso e il corpo muscoloso era cosparso di goccioline d’acqua. Nonostante l’età non più giovane i muscoli erano ancora tonici, merito dei combattimenti e degli allenamenti a cui veniva sottoposto. Gli occhi scivolarono lungo il petto segnato da cicatrici e più giù, verso la virilità dell’uomo e le gambe longilinee ben salde nell’acqua.
Si sentì attratta dalla forza che sprigionava da quel corpo, fece un altro passo ed entrò in acqua. Daenerys indossava un abito di lino chiaro che ad ogni passo aderiva maggiormente al suo corpo, avvolgendo le sue gambe tornite e i fianchi morbidi.
“Jorah.” Rispose lei, fermandosi davanti a lui.
Gli appoggiò una mano sul petto e lui non si ritrasse, né si mosse quando lei si alzò in punta di piedi e lo baciò.
“Perdonami, Jorah.” Si scusò, credendo di averlo offeso.
Lui la attirò a sé e la zittì con le sue labbra. Se il loro primo bacio era stato delicato, in questo Jorah mise tutto il bisogno che aveva di lei. Vorace e famelico la strinse a sé e Daenerys si lasciò trasportare da quella bocca, facendo aderire il proprio corpo a quello caldo e nudo di lui. Sentì le proprie difese crollare. Aveva cercato di innalzare un muro, ma erano solo pareti di sabbia che ora si sgretolavano tra le braccia dell’uomo. Era tempo di arrendersi.
Il desiderio del cavaliere premeva contro il suo ventre e la regina gemette sulle sue labbra. Le mani di Jorah scivolarono lungo la sua schiena, afferrarono la veste sottile e la sfilarono dalla testa, gettandola oltre la riva. Ora anche Dany era nuda e lui osservò il suo corpo perfetto sotto la luce lunare.
La baciò ancora, sulle labbra e lungo il collo che lei gli offrì generosamente, reclinando la testa. La sollevò da terra e lei gli allacciò le gambe al bacino. La tenne tra le braccia mentre uscivano dall’acqua e la distese sul prato.
Le labbra di Jorah scesero ardenti sul suo seno, lungo il ventre, fino al punto più sensibile del suo corpo. La barba le solleticava la pelle morbida e accaldata, Drogo non l’aveva mai baciata con tanta voluttà da farle dimenticare chi era.
Sospirò trattenendolo per i capelli “Jorah. Aspetta…”
Il cavaliere si sollevò a guardarla. Sapeva di essersi spinto troppo oltre ed era certo che ora avrebbe pagato per questo suo comportamento con la regina.
“Kahleesi, io…”
“Daenery. Oggi non voglio essere altro. Non una Kahleesi, non una Targaryen. Solo Daenerys. Solo tua.” Gli accarezzò il viso, passandogli una mano tra i capelli e lo baciò ancora, con rinnovato trasporto.
Lo sentì entrare in lei con una spinta vigorosa che le tolse il fiato; ogni spinta fu un gemito di piacere che saliva verso l’alto dove solo la luna vegliava quella passione, come muta testimone.
Si amarono a lungo perdendosi l’uno nel corpo dell’altra. Erano entrambi consapevoli che quella notte stava accadendo qualcosa di unico che mai si sarebbe ripetuto e che il mattino dopo la realtà sarebbe tornata a far loro visita. Ma nulla sembrò più perfetto di quella loro unione che parve durare una vita intera.


Note dell'autrice:

1 Il raiting è arancione perchè non sono scesa eccessivamente nel dettaglio e il raiting rosso mi sembrava eccessivo.

2 Come ho già ricordato anche nelle altre storie dedicate a questo fandom io non ho ancora letto i libri. So che tra Daenerys e Jorah c'è stato un bacio, ma non so esattamente se si colloca prima o dopo la battaglia nella Baia degli Schiavisti, o se avviene prima. Io qui, come avete avuto modo di leggere, l'ho collocato prima della sortita a Yunkai. Se la mia cronologia è corretta, allora bene, se il bacio dovesse essere avvenuto dopo, fatemelo sapere così provvederò a rimediare. Sia chiaro, non cambierò la storia, ma tra gli avvertimenti inserirò un AU o un What if. Detto questo spero vi sia piaciuta almeno un pochino e grazie per l'attenzione.

   
 
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