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Autore: saramichy    04/11/2014    7 recensioni
Non sono stata soddisfatta della fine di questa quinta stagione, perciò ho deciso di scrivere un'ipotetica sesta stagione per questo telefilm.
Dal prologo:
Non poteva sopportare di vivere in quella mansarda un minuto di più, avrebbe cancellato il ricordo di Marco dal suo cuore, senza per questo togliere a Marta il padre. Con un piano già preciso in testa, scese in cucina per parlare con sua madre.
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Non sopportava di piangere come un bambino di due anni, si rialzò dal letto e prese una decisione: sarebbe andato a studiare al DAMS di Roma, ma avrebbe abbandonato casa Cesaroni. C'erano troppi ricordi tristi e lui aveva bisogno di ricominciare daccapo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Depressione

Depressione o lucida follia?


Era passato un mese dall'aborto spontaneo di Maya e la ragazza sembrava essere caduta in una depressione davvero inevitabile. Marco cercava di starle vicino, ma appena lei si ritirava in camera sua per rilassarsi, il ragazzo andava a trovare Marta per poter fare il padre come si deve.

Non aveva più visto Eva, in quel periodo, lei evitava di incontrarlo, anche per paura che lui potesse capire che lei era incinta, anche se la pancia non si vedeva ancora. Carlotta aveva cercato più volte di far ragionare la sua amica e provato a farle rivelare la verità, ma lei si era trincerata dietro ad un silenzio alquanto strano.

Eva non voleva che Marco si sentisse obbligato nei suoi confronti, non voleva che lui potesse lasciare Maya solo perché lei era incinta, avrebbe tanto voluto che lui tornasse da lei solo perché la amava ancora, ma se così non doveva essere, allora preferiva crescere da sola il bambino in arrivo.

Marco, dal canto suo invece, avrebbe voluto passare molto più tempo assieme ad Eva e Marta, che iniziava a considerare la sua unica famiglia. Si sentiva un estraneo dentro al palazzo di Lady Victoria, Maya era diventata un'ameba e quando Marco aveva provato a chiedere aiuto alla nonna, la donna si era irrigidita e gli aveva detto che spettava solo a lei decidere come agire con la nipote, quindi il ragazzo si era ritirato dalla discussione e non ne avevano più parlato.

Quel giorno, però, qualcosa cambiò radicalmente e le cose presero una piega piuttosto strana.

*****

Mentre stava lavorando, Eva ricevette la telefonata di Alex che non sentiva da quasi due mesi ormai, in pratica dalla notte che lei e Marco avevano passato insieme dopo la cena con il cuoco.

Eva rispose controvoglia a quella inaspettata telefonata, ma la voce squillante e piena di euforia di Alex, le fecero decidere di rompere il loro rapporto di amicizia al più presto possibile.

«Eva, ma che fai sei praticamente scappata dalla mia vita, non avevamo deciso di restare amici? Non ti sei più fatta sentire ed ero preoccupato, che ne dici di uscire stasera?»

Alex non aveva capito che ad Eva non interessava come fidanzato, ma lei cercò di essere il più naturale possibile e gli rispose.

«Sono stata occupata dal mio lavoro, scusami ma credo che faremmo meglio a prendere un caffé oggi pomeriggio e non uscire a cena.»

Eva voleva dirgli che era incinta, se lo sarebbe tolto di torno sicuramente dopo questa rivelazione e se non gli fosse bastato, allora gli avrebbe detto che il bambino era di Marco, ma per il momento era meglio glissare su questo punto.

«Se a te torna meglio un caffé, va benissimo, ci vediamo alle quattro sotto il tuo ufficio, ho visto che c'è un bar carino proprio li sotto.»

«D'accordo ci vediamo alle quattro.»

Eva riagganciò il telefono sentendosi pronta per una battaglia che sarebbe stata epocale.

*****

Nel frattempo, a palazzo, Maya si era svegliata di buon umore quel giorno e con un unico pensiero in testa: doveva al più presto rimanere di nuovo incinta! Fino a quel momento non ci aveva pensato, troppo presa a capire dove avesse sbagliato e troppo ferita dall'aborto subito, ma Marco era innamorato di lei e sarebbe stato sicuramente d'accordo.

A lui piacevano i bambini, Maya ricordava bene quanto amasse Marta e come giocasse con lei, quindi decise di approntare un piano d'attacco per arrivare al suo scopo.

Quando scese ed entrò nella sala da pranzo, Lady Victoria le sorrise calorosamente e fece uno strano sguardo verso Marco, mentre il ragazzo la salutò.

«Buongiorno Maya, è veramente una bella sorpresa vederti uscire dalla nostra camera. Siediti qui, vicino a me e facciamo colazione insieme.»

Lady Victoria aveva un sorriso di trionfo, come se fosse tutto merito suo se la nipote si trovasse lì e questa cosa non passò inosservata agli occhi di Marco, ma il ragazzo decise di non dire niente per non creare altre rotture con la famiglia di Maya.

La colazione passò in fretta e Lady Victoria lasciò i due ragazzi da soli perché aveva delle faccende da sbrigare, in quel momento Maya decise di provare a mettere in atto il suo piano.

«Marco, adesso mi sento proprio bene, che ne dici di passare del tempo noi due soli in camera nostra?»

A Marco gelò il sangue nelle vene, non capiva dove diavolo volesse arrivare con quei sottointesi Maya, anche se aveva avuto un piccolo intuito e la cosa non gli piaceva affatto.

«Va bene, forse è meglio che ti riposi ancora un po'. Andiamo in camera, ti accompagno.»

Maya fece il broncio, non gradiva essere trattata come una malata. Non era più tale e Marco doveva capirlo al più presto, altrimenti non avrebbero potuto formare la famiglia che lei desiderava così tanto.

Salirono le scale e andarono in camera, ma Maya invece di stendersi per riposare sul letto si lanciò verso Marco, dandogli un appassionato bacio sulla bocca. Il ragazzo all'improvviso capì dove volesse andare a parare la principessa, ma decise di non dargli corda.

«Maya, ma che fai, sei impazzita? Avevi detto che volevi riposare.»

«Veramente io avevo detto che volevo passare del tempo da sola con te in camera, non che volevo riposare. Non hai capito, io ti voglio Marco, ho bisogno di te. Voglio avere un altro bambino, sempre che tu sia d'accordo.»

Marco non si capacitava della situazione nella quale si era appena messo e cercò un appiglio per poterne uscire fuori indenne.

«Maya, ma certo che mi piacerebbe, ma non possiamo. Il dottore ha detto che dovevi prima rimetterti, non possiamo fare un altro bambino proprio adesso, devi prima permettere al tuo fisico di ricostruirsi e poi potremmo riprovarci. Devi avere più pazienza.»

«D'accordo, ma non sembra proprio che tu sia così contento di riprovare ad avere un bambino, non è che mi nascondi qualcosa, vero Marco?»

«Certo che non ti nascondo niente, stai tranquilla e riposa adesso, io devo andare a tenere Marta, visto che Rudi ed Eva hanno entrambi da fare.»

«Okay, salutamela. Digli che gli mando un bacio.»

«Sarà fatto.»

Mentre Marco usciva dalla camera, Maya intanto complottava per capire come risolvere la situazione ed aveva già un piano ben delineato in testa, prese il telefono e chiamò suo padre, aveva bisogno del suo aiuto.

*****

Le quattro del pomeriggio arrivarono troppo in fretta per Eva, che iniziava a sentirsi agitata dal confronto che avrebbe avuto con Alex. La ragazza si fece trovare al tavolino del bar all'ora prefissata ed Alex non si fece attendere tanto.

«Ciao Eva, è tanto che aspetti?»

«No, sono appena arrivata anche io.»

«Senti lo so che non ti sei più fatta sentire e ci deve essere una ragione valida, ma io vorrei davvero tornare ad essere tuo amico.»

«Alex, senti per me sei già un buon amico, ma niente di più e non ci potrà essere mai nient'altro tra di noi, capisci?»

«Io capisco che tu sei ancora in fissa con Marco, ma non so come fai visto che lui ha già un'altra e aspettano un bambino.»

«Non sono cose che ti riguardano e comunque non è proprio così, te lo posso assicurare.»

«Sei veramente un'illusa, credi che tornerà da te?»

A questo punto, Eva non riusciva più a tollerare la sfrontatezza di Alex e decise di dirgli la verità.

«Senti tu non sai come sia Marco, non lo conosci, non lo hai mai conosciuto veramente, nemmeno quando stavo assieme a te. Non puoi sapere come si sente adesso e soprattutto non sai come mi sento io, d'accordo. Comunque a prescindere da Marco, io e te non possiamo stare insieme, perché aspetto un bambino e mi sembra chiaro che non sia il tuo.»

Alex rimase di sasso, ma poi si fece prendere dalla rabbia.

«Come fai ad essere incinta, Eva, siamo usciti solo due mesi fa e tu non ti vedevi con nessuno allora o così mi è parso di capire.»

«Hai capito bene, Alex. Non uscivo con nessuno, ma adesso sono incinta e non posso legarmi a te. Devo pensare solo al bene dei miei figli.»

«Di chi è il bambino, Eva? Dimmelo!»

«Tu lo sai di chi è, perché ti ostini a chiederlo, perché vuoi farmelo dire per forza?»

«E' di Marco, vero? Come diavolo hai fatto a farti prendere in giro in questo modo, un'altra volta. Non ci credo, sei una persona intelligente, avresti dovuto sapere che ti saresti ritrovata da sola di nuovo.»

«Vedi questo non ti deve interessare, io non sono sola, ho la mia famiglia. Rudi e mia sorella mi aiutano molto e Marta sarà una sorella fantastica. Non ero sola nemmeno mentre aspettavo lei, avevo Marco e Walter che mi sostenevano, tu non c'eri e loro sono stati splendidi con me, adesso me la caverò lo stesso, non ho più vent'anni e so essere una buona madre anche senza avere un marito ed un padre per i miei figli vicino.»

Alex non sapeva che dire, certo lui non c'era stato, mentre Marco era presente ad ogni passo assieme ad Eva ed anche adesso che non stavano più insieme, lei voleva tenere il loro bambino ed era chiaro che quel legame non si sarebbe mai spezzato.

«Sai non credo che tu capisca la gravità della situazione, Marco non tornerà mai indietro e tu vuoi lo stesso avere un bambino da lui, non credi di essere un po' troppo presuntuosa a pensare di poter tirare su da sola un bambino?»

«Lo sto già facendo con Marta, non c'è una grande differenza ad occuparsi di uno o due bambini e poi non sono affari tuoi se ho intenzione di tenerlo o meno.»

Mentre stavano discutendo animatamente e Alex cercava di far ragionare Eva, Marco e la piccola Marta dopo aver passato una bella mattinata insieme, stavano andando a prendere Eva al lavoro e proprio mentre Alex batteva un pugno sopra il tavolino del bar, i due fecero la loro apparizione e Marco si fece avanti per proteggere Eva.

«Ma che cazzo ti prende, Alex, sei impazzito?»

Alex era talmente incazzato e ce l'aveva con Marco per quello che secondo lui era un torto che Eva stava subendo che non si rese nemmeno conto di quello che diceva, ma la verità si sa prima o poi viene a galla in modi inaspettati.

«Chiedilo ad Eva e alla creatura che porta in grembo che cavolo mi prende.»

E detto questo se ne andò, lasciando da soli Eva, Marco e la piccola Marta. Eva non riusciva a guardare in faccia il ragazzo, mentre Marco cercava di processare le parole che Alex aveva appena detto. La prima a riprendersi da tutta quella situazione fu Marta, che andando vicino alla madre fece una domanda con ingenuità.

«Mammina, è vero che avrò una sorellina o un fratellino?»

Eva si sciolse, gli occhi di Marta brillavano e lei si decise a rispondere.

«Si, amore, è vero. Mi dispiace non avertelo detto prima, ma la mamma voleva prima esserne sicura.»

Marco guardò Eva negli occhi, per la prima volta dopo più di un mese e fece una domanda alquanto sciocca.

«Quando è successo? Io non capisco....»

Eva scosse la testa, doveva saperlo che lui non avrebbe pensato a quella notte.

«Marco, se ancora non lo avessi capito è tuo il bambino. So che probabilmente non ci hai pensato, ma quella notte non abbiamo utilizzato protezioni e io non voglio assolutamente forzarti a fare il padre, ma ho intenzione di tenere il bambino, anche se tu non lo vuoi.»

Marco avrebbe voluto prendere in braccio Eva e baciarla fino a farla svenire, ma aveva troppa paura che fosse un sogno e non riusciva a muovere nemmeno un muscolo. Eva fu quindi costretta a farlo riscuotere, agitandogli un braccio.

«Marco non dici niente, senti lo so che hai i tuoi problemi con Maya in questo momento e mi dispiace che abbiate perso il bambino, ma  io non ti sto chiedendo niente. Ho Rudi ed Alice che mi aiuteranno e persino Marta, devi stare tranquillo e...»

Marco non le fece finire la frase, perché la bacio improvvisamente ed appassionatamente. Quando si divisero in cerca d'aria, Marco riprese l'uso della parola.

«Io ti amo, lo sai questo, vero?»

Eva sorrise e gli rispose.

«Sai non pensavo che avresti più detto quelle due parole, dopo quello che mi hai detto mesi fa io pensavo che fosse veramente finita tra noi e ho sofferto molto per la tua mancanza, ma come hai intezione di fare con Maya?»

«Non voglio pensarci adesso, voglio solo godermi questo momento. Devo rimettere tutto apposto, non posso lasciare Maya in questo preciso momento, ma lo farò, te lo giuro ed allora potremmo tornare a vivere tutti insieme come una vera famiglia.»

«Ti amo, Marco e non ho mai smesso, nemmeno quando mi hai fatto soffrire e neanche quando ti ho allontanato.»

«Allontanato in che senso Eva?»

«Ho fatto un grosso sbaglio a non dirti niente, ma avevo paura in quel momento.»

Marta che aveva capito tutto, parlò per la madre.

«Papi, la mamma è stata male a Parigi. Quando sei andato via, lei piangeva e non mangiava più, poi un giorno è caduta e ho dovuto chiamare il dottore perché stava male.»

Marco guardava incredulo la piccola Marta ed anche Eva, non capiva che cosa fosse successo. Lui era andato via, quando lei gli aveva detto che amava un altro, allora perché piangeva e non mangiava più?

«Non capisco, io... sei stata tu a dirmi di andarmene, non ti avrei mai lasciata altrimenti, che significa quello che dice Marta?»

«Avevo paura, ti avevo detto che uscivo con Jean, solo per paura che tu potessi di nuovo tradirmi. Jean è gay, Marco! Mi dispiace, ho fatto un casino e qualche giorno dopo che sei partito, ho saputo di essere incinta, ma visto il mio stato d'animo ho perso il bambino e quando sono tornata ho perso anche te.»

«Eva, perché non mi hai telefonato? Cavolo non ero dall'altra parte del mondo, ero qui a Roma, sarei venuto in un lampo a Parigi. Io ti amavo, capisco che eri spaventata ma dovevi parlarmene e non tenerti tutto dentro.»

«Tu non eri felice a Parigi, ti mancava Roma e la tua famiglia ed io lo capivo. Ti mancava anche la musica e l'ispirazione, l'ho fatto per te, quando sei tornato qui hai riniziato a scrivere e in qualche modo ho capito di aver fatto la scelta giusta, solo che non era quella giusta per tutti e due.»

«Sei davvero una persona straordinaria, è anche per questo che ti amo. Metti sempre prima me di qualsiasi altra cosa nella tua vita ed io dovrei esserti grato per l'eternità.»

«A me basta solo il tuo amore, del resto non importa proprio niente. Adesso è meglio che torni in ufficio, vado a prendere le mie cose e torniamo a casa.»

Mentre Eva si allontanava verso l'ufficio, il telefono di Marco prese a squillare, era Maya che gli annunciava che doveva assentarsi per problemi con il principato e Marco le disse che l'avrebbe aspettata, anche se in quel momento era contento solo di passare più tempo assieme alla sua vera famiglia: Eva, Marta e il piccolo che sarebbe arrivato tra sette mesi.



  
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