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Autore: Klaineinlove    04/11/2014    1 recensioni
Dopo la morte di sua moglie, Burt decide di tenere Kurt al sicuro. Diventa molto protettivo nei suoi confronti facendolo studiare a casa e permettendogli raramente di uscire. Con il tempo Kurt cresce restando all'oscuro della realtà che lo circonda.
Le cose cominceranno a cambiare quando Blaine Anderson entrerà lentamente nella sua vita.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Blaine stava studiando in un'aula vuota. Aveva un'ora di buca e non aveva voglia di vedere gli altri ragazzi mentre si allenavano e le ragazze che facevano il tifo per loro. Sicuramente sarebbe finito col litigare con qualcuno.

Nell'aula lo raggiunse Rachel.

“Berry di nuovo qui. Ti servono altre lezioni? Guarda che potrei aumentare la mia paga.”

“Oh davvero?” lo canzonò Rachel “Quanto mi costeresti?”

“Quando è grosso il tuo ego”

La ragazza irrigidì la mascella e alzò il viso, ma non voltò le spalle, anzi lisciò la sua gonna e si sedette al banco davanti al moro.

“Che ti serve?”

“Hai portato fuori Kurt. Lo hai portato al cinema”

Blaine scrollò le spalle “E allora?”

“Perché?”

Blaine chiuse il suo libro “Mi ero ferito e mi ha aiutato. Volevo solo cambiargli il favore.

“Blaine non ti azzardare”

Il ragazzo la fissò con occhi spalancati “A fare cosa per la precisione?”

“Non prenderlo in giro. Non è un ragazzo forte. Tutt'altro come avrai ben potuto osservare”

“Penso tu lo stia sottovalutando e comunque non voglio prendere in giro nessuno Rachel”

“E vedi di non farlo. Io ti conosco, sei un bravo ragazzo ma per qualche ragione dai contro a tutto il mondo”

“Ho una ragione ben chiara se odio questa scuola e chi ci studia”

“Blaine è successo due anni fa! Ormai nessuno più pensa a quella storia, dovresti andare avanti. Arnold si è diplomato da un pezzo”

“Non posso andare avanti quando mi ritrovo quei ragazzi fratelli degli amici di Arnold che mi prendono ancora in giro”

“Ed è una buona ragione per usare la violenza?”

“Sono sempre loro ad iniziare. E comunque Kurt non fa parte di questa cerchia”

Rachel notò come il tono di Blaine si era addolcito solo a pronunciare il nome di Kurt

“E di quale cerchia fa parte?”

“Nessuna”

La ragazza si alzò “Ho capito. Mi raccomando Blaine. Comportati bene con lui”

 

**

 

Erano le 16:30 e Kurt e Blaine si trovavano in un fast food.

“Blaine non vivo nella preistoria, ho sempre mangiato il panino con le patatine”

Blaine scosse la testa mentre fissava il menù “Ma lo hai mangiato mai a quest'ora? E poi le patatine di questo posto sono le più buone di Lima. Certo dopo ti conviene evitare di mangiare per due giorni ma comunque...”

“Perché? Posso ingrassare molto?”

“Sto scherzando, Kurt”

Quando i loro piatti vennero serviti Kurt per poco non tirò un urlo “Ma è enorme Blaine. Non posso mangiarlo, non entra nemmeno nel mio stomaco”

“Ci entra eccome”

“Forse se lo taglio” mormorò Kurt

“No. Arrotolati le maniche e affonda le mani in questo panino. Io ti metto il ketckup”

Kurt fece come gli era stato detto e poi con titubanza afferrò il panino con entrambe le mani e diede un piccolo morso.

“Su andiamo! Un morso bello grosso!” lo incoraggiò l'altro.

Kurt masticò e poi addentò di nuovo il panino con più forza prendendo un boccone molto più grande.

“Dio è buoniffimo!” disse con la bocca piena facendo scoppiare a ridere Blaine.

“Questo si metterà sullo stomaco per una settimana”

Blaine continuò a ridere vedendo un Kurt affamato afferrare con grinta il panino per poi divorarlo ritrovandosi il volto sporco fino alla punta del naso. Blaine gli passò dei fazzoletti e lo aiutò a pulirsi e poi insieme finirono le patatine.

“Sono strapieno” disse Kurt una volta usciti dal fast food. Erano appena le 18:00 e Blaine sperava di poter passare almeno un'altra mezz'oretta con questo ragazzo strano e adorabile (adorabile è l'aggettivo che Blaine non avrebbe mai detto ad alta voce)

“Fai attenzione frocetto” la voce arrivò da un ragazzo poco più alto di Kurt che per entrare nel locale diede una spallata a Kurt facendolo sbandare.

Kurt si lamentò massaggiandosi la spalla e poi i suoi occhi catturarono il gesto di Blaine.

Quest'ultimo si spostò verso il ragazzo e lo piazzò al muro mentre con il braccio gli teneva stretto il collo facendolo tossire.

“Non azzardarti mai più mi hai capito!” urlò con rabbia

“Lasciami andare” sbraitò con forza il ragazzo spingendo Blaine e liberandosi dalla sua stretta. Per fortuna un amico del tipo lo tirò dentro mormorando un *“Lasciali perdere”

Blaine si voltò per vedere Kurt come stava ma quest'ultimo si stava allontanando da solo. Blaine lo inseguì.

“Kurt, l'auto è dall'altra parte!”

“Lasciami in pace” urlò Kurt cercando la direzione giusta dove girare per tornare a casa.”
“Cosa ti ho fatto?” Blaine riuscì a piazzarsi davanti a lui fermandolo

“N-Non mi piace la violenza”

“Io...non-” Blaine stava per dire che non era un ragazzo violento, ma sapeva che non era proprio la verità

“Mi dispiace Kurt. Ma non ti farei mai del male. Mai. Volevo difenderti”

“Non farlo più. Intendo usare la violenza. Ti prego”

Blaine allungò le mani: voleva abbracciarlo, accarezzarlo, assicurargli che non l'avrebbe fatto, ma poi evitò il contatto fisico.
“Va bene. Lo prometto. Scusami”

Kurt sospirò e si voltò per tornare alla macchina.

Non parlarono più.

 

 

Il giorno seguente, Blaine aspettò che il professore di Kurt uscisse di casa per poi andare a bussare la porta.

Kurt lo aprì con uno sguardo timoroso. Blaine perse quasi le parole.

“Io mi chiedevo, non so, se ti andava di andare a fare un giro? Conosco una gelateria che-”

“Mi dispiace. Devo studiare e devo fare il bucato. Non posso uscire” rispose Kurt tenendo la testa calata.

“Oh, va bene. Non c'è problema. Passo domani? Possiamo andare dove vuoi...”

“Io non credo. Ho-ho da fare tante cose. In-in tanti giorni” Blaine riuscì a vedere le guance di Kurt arrossarsi.

“Kurt se è per quello che è successo ieri a me-”

“Scusami Blaine. Devo andare”

Kurt alzò la testa e provò a fare mezzo sorriso ma poi tornò dentro e chiuse la porta lasciando Blaine sul portico.

 

 

**

 

Blaine tornò a casa imprecando ad alta voce “Sono un idiota” continuava a dire non riuscendo a stare fermo.

“Blaine, che succede?” domandò il padre uscendo dalla cucina con un piatto con sopra un tramezzino.

“Succede che sono un idiota, ecco cosa succede!”

“Vuoi parlarne?”

“No”

Il padre scrollò le spalle “Va bene. Ma vieni e siediti, dai ti do metà del mio tramezzino, sta iniziando una partita”

Blaine stava per urlargli contro, voleva dirgli che se ne fregava del panino e della partita. Voleva urlargli dicendo di aver trovato un briciolo di interesse nella sua vita e lo aveva distrutto nelle sue stesse mani, ma invece di dire tutto questo sospirò e si sedette accanto a suo padre, afferrando metà del suo tramezzino, allungò la mano verso la birra fredda poggiata sul tavolino ma il padre la tirò via prima di lui.

“Questa non la divido”

 

 

 

**

 

Durante la cena, Kurt era piuttosto silenzioso.

“Qualcosa non va? Non mi hai detto come sono andate le lezioni e non hai toccato cibo”

“Non ho fame” mormorò Kurt con la testa poggiata sulla mano mentre fissava il suo piatto pieno.

“Problemi con il tuo insegnante?” Burt cercò di capire il problema

“No. Mi ha detto che sono stato bravo come sempre”

“E allora? Che cos'hai?”

Kurt roteò gli occhi “Pensi mai che voglio tenere alcuni pensieri per me? Non devo raccontarti sempre tutto”

“Beh non che possa succederti molto restando in casa”

“Tu mi ci fai stare in casa!” urlò Kurt spostandosi dal tavolo “Se mi facessi uscire un po' di più almeno non avrei il terrore di ogni singola cosa!”

Burt si alzò facendo rumore con la sedia “Kurt, calmati”

“No!” urlò Kurt “Io ho il terrore di qualsiasi cosa per colpa tua”

“Cosa ti ha terrorizzato da farti stare così male?”

Kurt si ammutolì. Di certo non poteva confessare al padre cosa gli era successo oggi.

“N-Niente”

“Non è niente, visto il modo in cui ti sei comportato”

“Mi dispiace. Sono solo stanco. Posso andare a letto?”

Burt si passò una mano sulla testa togliendosi il capello “Vai”

 

 

 

**

 

Erano circa le quattro e venti di notte quando il cellulare di Blaine vibrò per la quarta volta. Senza guardare nemmeno il display, il ragazzo rispose

“-onto”

“Blaine?”

Il nominato scattò dal letto liberandosi delle coperte

“K-Kurt?”

“Scusami se ti ho svegliato, ma non riesco a dormire”

“Che succede?”

“Ho sognato che uno di quei zombie ti mordeva un braccio. Stai bene vero?”

Kurt di certo non si sarebbe aspettato dall'altra parte del telefono una risata di Blaine.

“Ancora con questa storia eh?” disse Blaine con un tono calmo e un sorriso sul volto

“Non prendermi in giro, sono serio”

“Ed io ti ho detto che non esistono. Se mai dovessi trovarne uno colpiscilo alla testa”

ci fu un momento di silenzio poi Kurt parlò “Sei serio?”

Blaine rise “No. Sto scherzando. Kurt mi dispiace per come mi sono comportato al fast food. Solo che mi succede che questi ragazzi mi fanno arrabbiare e-”

“Dispiace anche a me” lo interruppe Kurt “Ho reagito in modo eccessivo. E lo so che sembro e sono molto immaturo per la mia età ma io-”

“Kurt. Non devi giustificarti, ho capito che non è colpa tua. Ma possiamo ancora rimediare, giusto?”

“Come?” domandò Kurt cercando di nascondere quel pizzico di speranza racchiuso in sé.

“Accettando di venire con me e trascorrere un altro pomeriggio insieme. Cosa ti piacerebbe fare?”

Kurt si ritrovò a riflettere di nuovo su quella domanda.

“Mi piacerebbe bere qualcosa di...alcol”

“Vuoi ubriacarti?”

“No...cioè sì, forse. Sembrano tutti scatenati quando lo fanno”

“Kurt ubriacarsi non è poi così divertente, sopratutto il giorno dopo. Mal di testa, vomito e cose così”

“Sì ma Santana si diverte sempre! O almeno, così ha detto”

“Non sai nemmeno se ti piace-”

“Appunto voglio provare” ribatté Kurt

“E' stupido”

“E' da adolescenti!”

“E se poi inizia a piacerti? Vorrai bere sempre? No, non te lo lascio fare”

“Sei un amico cattivissimo”

“Usando il termine cattivissimo mi convinci ancora meno a farti bere”

“Bene” si impuntò Kurt “Parlerò con Rachel! Buonanotte Blaine, ti voglio bene” disse con tono arrabbiato Kurt, da sembrare un perfetto bambino che fa i capricci.

Blaine non rispose e la chiamata terminò. Il moro era tra un misto di divertimento e emozione.

   
 
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