Era difficile in quel momento battere le palpebre per lei, era distesa sul letto, con gli occhi rivolti sempre verso la finestra, a guardar la luna. Non riusciva nemmeno a cambiare direzione degli occhi, forse sarà perché voleva giocare.
Ad un tratto i suoi singhiozzi sparirono, ma gli occhi le lacrimavano comunque. Era abbastanza brava a non battere le palpebre, forse era l effetto della luna.
Continuai a guardare la luna, attraverso i suoi occhi, feci alcuni flash-back della sua vita: era così gentile, onesta, riusciva sempre a dar il meglio di se.
Era diventata pallida la mia piccola fanciulla, guardai il suo corpo, gli misi una mano sulla pancia, e mi accorsi dopo qualche minuto che, il battito non c' era più.
Mi spaventai e tolsi subito la mano dalla pancia. Guardai la mia mano: ..."SANGUE!"...
...Accesi la luce. Si era accoltellata, con almeno circa 20 tagli ai fianchi. Piansi per lunghe ore, vidi ancora la luna, tramite i suoi occhi.La sua morte aveva causato anche una certa tristezza alla luna, perché ad un tratto, incominciò a spegnersi, come la fanciulla. L unica cosa che mi era rimasta di lei, erano i suoi occhi, i suoi occhi di luna.