<< Ma perché? >> domandò Nicoletta, sconsolata.
<< Come sarebbe a dire “perché”? >> domandò a sua volta Lupin, assumendo un’espressione sorpresa.
<< Insomma… Io e te stiamo bene, no? >> chiese la ragazza.
Il mago annuì << Certo >>
<< E allora perché vuoi fidanzarti con… quella? >> chiese Nicoletta, in tono esasperato.
<< Si chiama Nymphadora, Niky, non “quella” >> la rimproverò lui.
La ragazza alzò le spalle << Chi se ne importa di come si chiama! >>
<< Niky! >> esclamò il mago in tono di rimprovero. Poi la sua espressione si addolcì << Vuoi spiegarmi qual è il problema? >> le domandò.
<< Non lo immagini proprio? >> chiese lei, stizzita. << Vado a fare un giro >> annunciò poi, e lasciò la stanza a passo pesante. Qualche istante dopo, Lupin sentì sbattere la porta d’ingresso.
 
***   ***   ***   ****
 
Sirius stava salendo le scale che conducevano al piano superiore della sua casa a Grimmauld Place, quando sentì qualcuno singhiozzare nella sua camera. Estrasse la bacchetta con un movimento rapido e silenzioso, ed aprì la porta.
<< Ma… ma tu che ci fai, qui? >> domandò sorpreso, quando scoprì l’identità dell’intruso.
Seduta sul suo letto c’era Nicoletta, che ora lo guardava con un’espressione imbarazzata.
<< I-io… Scusa, Sirius… >> disse, alzandosi in piedi << N-non volevo disturbare, ma… non sapevo dove altro andare… >>
Sirius entrò nella stanza chiudendosi la porta alle spalle e si avvicinò al letto, guardando la ragazza con un’espressione preoccupata. << E’ successo qualcosa? >>
Lei arrossì << Ecco, io… >>
L’uomo si sedette sul letto, invitandola a fare altrettanto. << Raccontami cos’è successo… >>
Nicoletta annuì e gli descrisse la scena avvenuta tra lei e suo padre.
<< E così sei preoccupata che Remus possa provare un interesse maggiore per mia cugina che per te? >> domandò Sirius.
Alla parola “cugina”, la ragazza strabuzzò gli occhi, e il mago scoppiò a ridere; non aveva fatto caso alla parentela tra Sirius e Tonks.
<< Non ho nulla contro Tonks >> si affrettò a specificare la ragazza << E’ solo che… Non ho mai avuto una famiglia, e adesso che ce l’ho non voglio che… le cose cambino… >>
Sirius annuì, con aria comprensiva << I cambiamenti possono spaventare, a volte… >> disse << Ma potrebbero avere risvolti positivi! A te piace Dora, non è vero? >>
<< Si, e molto >> rispose lei << Ma… ho paura che possa… >>
<< …allontanare Remus da te >> concluse Sirius.
Nicoletta annuì. << E se… se si sposassero? Che ne sarebbe di me e papà? >>
Sirius sorrise << Sareste in tre invece che in due. Qual è il problema? >>
La ragazza abbassò lo sguardo, senza replicare.
Il mago le mise una mano sulla spalla << Remus ti vuole molto bene, Niky, e tu lo sai… >> disse con dolcezza << Il fatto che nel suo cuore ci sia anche Dora non significa che non ci sia più posto per te… >>
Nicoletta si voltò verso di lui << Lo pensi davvero? >>
Il sorriso di Sirius si fece più largo << Certo >> Si alzò in piedi, imitato dalla ragazza. << Forza, >> le disse << torna a casa, e sistema le cose con il vecchio Lunastorta >>
 
***   ***   ***
 
<< Papà? >> chiamò timidamente Nicoletta, entrando in casa.
Lupin si precipitò all’ingresso. << Oh, ecco dov’eri! Ero in pensiero! >> esclamò.
<< Scusa… >> disse lei, le mani dietro la schiena.
<< Avresti almeno potuto dirmi dove stavi andando! >> la sgridò il mago << Per fortuna Sirius mi ha mandato un Patronus per avvisarmi che stavi bene e stavi tornando a casa… >>
<< Mi dispiace >> si scusò lei. Fece un passo verso di lui, << Papà, io… ho bisogno di parlarti… Hai un minuto per me? >> domandò timidamente.
L’espressione sul viso di Lupin si distese, e il mago sorrise. << Certo, piccola >>
I due si sedettero al tavolo della cucina. Lupin si avvicinò ai fornelli, e mescolò il contenuto di un pentolino con un cucchiaio di legno.
<< Fa molto freddo, fuori. Vuoi un po’ di cioccolata calda? >> le domandò.
<< Oh si, per favore! >> rispose lei.
Il mago sorrise tra sé e sé ed estrasse due tazze dalla credenza e le appoggiò sul tavolo.
<< Ecco qui >> disse, riempiendo quella della ragazza.
<< Grazie >> sorrise lei, grata. Stava congelando.
Lupin si sedette di fronte a lei, e le rivolse un rapido sorriso << Per fortuna è ancora calda >> disse << L’ho preparata appena ho ricevuto il Patronus di Sirius, e temevo si sarebbe raffreddata… >> bevve un lungo sorso e poi continuò: << Certo, avrei potuto riscaldarla con un incantesimo, ma il sapore non sarebbe stato lo stesso >>
<< L’hai… l’hai fatta per me? >> domandò la ragazza, sorpresa.
<< Certo >> rispose semplicemente lui << Ho immaginato che saresti stata infreddolita, e una cioccolata calda è quello che i vuole quando fa freddo >>
<< Ma… io pensavo… che fossi arrabbiato con me… >> sussurrò lei, abbassando lo sguardo.
<< In effetti lo sono >> disse Lupin in tono calmo << Non saresti dovuta andare via in quel modo. Avresti dovuto dirmi dove eri diretta >> la ammonì.
<< Lo so, scusa… Non succederà più >>
<< Uhm, questa l’ho già sentita >> commentò Lupin con un sorrisetto. Bevve un altro sorso di cioccolata, poi si rivolse nuovamente alla figlia. << Allora, cosa volevi dirmi? >>
Lei arrossì << Bhe, ecco… Volevo… chiederti scusa… >>
Lupin alzò un sopracciglio, sorpreso << E per che cosa? >>
<< Bé, per… per quello che è successo oggi… Per aver reagito così quando mi hai detto di esserti innamorato di Tonks… >>
<< Oh… >>
<< Avevo paura che se lei fosse entrata a far parte della famiglia tu… mi avresti voluto meno bene… >>
Lupin sospirò << Niky… >>
<< Lo so, lo so, è una cosa stupida >> continuò lei << So che mi vuoi bene e che il fatto che tu sia innamorato di lei non cambierà le cose… Ero gelosa dell’affetto che provi nei suoi confronti, ma ho capito che ero io quella in torto… >> si fece coraggio e guardò Lupin dritto negli occhi << Mi dispiace di essermi comportata così… Dora ti rende felice, e se tu sei felice, lo sono anche io… >>
<< Sei sicura? >> domandò il mago con aria incerta.
La ragazza annuì << Sicurissima. Voglio che tu sia felice. Tonks è in gamba, e molto simpatica… Andrà tutto alla grande >> disse, sicura.
Lupin sorrise. Si alzò, fece il giro del tavolo e la abbracciò stretta. << Grazie, piccola >>
Nicoletta sorrise e si stinse a lui << Di nulla, papà >>