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Autore: The Mad Tinhatter    04/11/2014    1 recensioni
"Ogni giorno, lui osservava il pubblico davanti a lui con felicità, e cominciava il suo spettacolo. Ballava, cantava, intratteneva gli ospiti, e tutto ciò che riceveva in cambio erano calore ed approvazione, a suo piacimento. Poco importava che si trattasse della registrazione di un programma televisivo o di un concerto: era arrivato a poter prendere il controllo su ogni dettaglio. Quando si trovava su un palco, nulla poteva accadere, se lui non lo desiderava. Tutto procedeva come aveva programmato." [Personaggio principale: Sorpresa! (l'opzione non è disponibile nell'elenco)]
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Himitsu no Arashi-chan - The Secret Arashi'
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Sguardo


Il ragazzo aprì la porta di casa, e poggiò le chiavi sul tavolino del salotto. Anche quella giornata, così come tutte dall'inizio della sua carriera, era stata un successo. Da parte di tutti, aveva ricevuto solo applausi, sorrisi e complimenti.


Era una fortuna che il suo potere fosse diventato così grande; quel giorno, infatti, Jun gli era sembrato un po' strano. Ogni tanto, gli sembrava che la sua mente fosse più difficile da penetrare, come se fosse conscio delle sue capacità, e stesse attivamente resistendo. Era però una situazione che si risolveva in poco tempo: era sufficiente uno sguardo o una battuta, qualche minuto dopo, e tutto tornava alla normalità, quella normalità in cui la sua influenza regnava sovrana.


Ogni giorno, lui osservava il pubblico davanti a lui con felicità, e cominciava il suo spettacolo. Ballava, cantava, intratteneva gli ospiti, e tutto ciò che riceveva in cambio erano calore ed approvazione, come lui ordinava. Poco importava che si trattasse della registrazione di un programma televisivo o di un concerto: era arrivato a poter prendere il controllo su ogni dettaglio. Quando si trovava su un palco, nulla poteva accadere, se lui non lo desiderava. Tutto procedeva come aveva programmato.


Quegli stolti dei miei genitori si staranno mangiando le mani, pensò, appendendo la giacca all'attaccapanni.


La sua famiglia era sempre stata appartenente alla Luce. Erano secoli che nessuno dei suoi componenti sceglieva le Tenebre.


Poi, beh, era nato lui. Lui, figlio di genitori severi, bambino sempre allegro, ma ben poco versato nella magia. Lui, ragazzino desideroso di attenzioni, ma incredibilmente pasticcione. Sempre ignorato, se non per essere rimproverato.


- Non sarai mai in grado di fare nulla, se continuerai così!

- Guarda tuo fratello, è più piccolo, ma molto più avanti di te. Si impegna così tanto, dovresti seguire il suo esempio!

- Se mai dovessi incontrare un mago delle Tenebre non avresti alcuna speranza, saresti spacciato!

La sua famiglia non vedeva le lacrime che versava ogni sera in camera sua. Nessuno poteva sentirlo, mentre trascorreva notti intere a cercare di eseguire incantesimi complessi, ma inutilmente. Era come se nel suo essere ci fosse stato un blocco che gli impediva di dare il meglio di sé.


Nessuno apprezzava il suo impegno, e questo aveva inevitabilmente influenzato i suoi rapporti col prossimo.


Quale famiglia può definirsi devota al bene, se poi fa questo ad un proprio figlio?


Era invaso da un forte desiderio di rivalsa. Un giorno avrebbe mostrato a tutti il suo valore. Un giorno nessuno avrebbe mai nemmeno osato dire che era un buono a nulla. Un giorno tutti l'avrebbero adorato, e gli avrebbero chiesto scusa.


Aveva passato gran parte della sua adolescenza ad attendere il giorno in cui avrebbe compiuto sedici anni. Non vedeva l'ora di lasciarsi indietro quella famiglia.


Soltanto sua nonna aveva mostrato un minimo di fiducia nei suoi confronti.


- Stai tranquillo, nipotino - gli aveva detto, la sera prima del grande giorno. - Dopo che avrai fatto la tua scelta, sono certa che troverai il ruolo giusto per te.


Aveva avuto ragione, molto più di quanto, probabilmente, lei stessa avesse immaginato.


Quando si era ritrovato di fronte a quella scelta, il ragazzo non aveva avuto dubbi.


Mentre sentiva le Tenebre che lo avvolgevano, percepì qualcosa di nuovo dentro di sé. Si sentiva più potente, finalmente capace di non essere più considerato lo zimbello della famiglia.


Aveva visto gli sguardi dei suoi parenti pieni di orrore di fronte alla sua trasformazione; erano spaventati anche solo dall'averlo davanti a loro.


Lui aveva semplicemente sorriso. Non l'avrebbero mai amato come aveva desiderato, ma perlomeno l'avrebbero temuto ed ammirato.


Poi, era successa una cosa strana. Nel momento in cui lui aveva guardato negli occhi ciascuno dei suoi familiari, le loro espressioni si erano addolcite.


- Ti vogliamo bene - aveva detto sua madre. - Forse siamo stati troppo duri con te. Perdonaci, per favore.


Era strano. Sua madre non avrebbe mai detto quelle cose di sua spontanea volontà, quelle parole che il sé quindicenne avrebbe pagato oro per sentire. Inoltre, il cambio di espressione di tutti era stato fin troppo veloce, come se il suo sguardo avesse avuto la capacità di cambiare i loro pensieri.


Forse... forse era quello il suo potere? Era qualcosa di molto più potente e prezioso di qualsiasi stupida magia avesse mai tentato di fare prima.


Avrebbe potuto piegare le loro menti, fare in modo che tutti gli dimostrassero l'amore e l'approvazione che tanto aveva desiderato. Fare in modo che la sua famiglia lo considerasse importante....


Scoprì che, in fondo, non gli importava più così tanto. Del resto, la sua famiglia era piccola, e con le sue capacità poteva fare molto di più....


Aveva abbandonato quella casa senza nemmeno un saluto. Grazie alla sua nuova natura, ogni cosa che avesse mai potuto desiderare precedentemente aveva perso importanza. Aveva in mente piani molto più ambiziosi.


Era entrato in un'agenzia di idol, e nel giro di qualche anno era diventato famoso. Aveva stregato una nazione intera, in quegli anni. Gli bastava concentrarsi un pochino, e così influenzava il modo in cui la gente vedeva lui e il suo gruppo. Tutti li adoravano, tanto da considerarli tra i volti più importanti del Giappone, ed il merito era soltanto suo e delle sue doti.


Il pubblico vedeva solo ciò che lui desiderava, provava soltanto le emozioni che lui permetteva ad esso di provare. Donava alla gente qualche ora di buonumore, li faceva commuovere alla fine di ogni concerto, ed in cambio loro quasi lo idolatravano. Perlomeno, le persone con le menti più deboli finivano per farlo. In certe occasioni, le loro coscienze diventavano quasi delle marionette, e lui era il burattinaio che sapeva quali fili tirare.


"Raggio di sole", lo chiamavano, o anche "Ragazzo dei miracoli". Lui, però, sapeva bene che l'unico, vero miracolo della sua vita era accaduto il ventiquattro Dicembre di sedici anni prima.


Le sue capacità erano tanto grandi che tutte quelle persone avrebbero fatto qualunque cosa lui avesse chiesto loro, se solo l'avesse ordinato. Soltanto con uno sguardo, avrebbe potuto trasformare le folle adoranti in eserciti, e conquistare un tipo di potere decisamente più concreto di quello che già possedeva.


Tuttavia, al momento quello non gli interessava. Era soddisfatto di ciò che stava facendo. Del resto, anche manipolare le menti di un'intera nazione non era una cosa da niente. E ancora non aveva finito....


La prima cosa che il ragazzo fece, una volta posata la sua roba, fu andare in bagno, e fermarsi davanti allo specchio.


Era una fortuna che, tra i suoi nuovi poteri, ci fosse anche quello di poter cambiare aspetto. Le lenti a contatto erano fastidiose, oltre ad essere un'inutile perdita di tempo. Si presentava al mondo come un ragazzo dai begli occhi castani, ma lui preferiva di gran lunga il suo aspetto originario.


Uno schiocco di dita, ed il suo sguardo era tornato quello di sempre: occhi dorati, simili a quelli di un gatto.


Quello era lo sguardo che, finalmente, gli permetteva di essere adorato da tutti.


Quello era lo sguardo con cui Masaki Aiba avrebbe conquistato il mondo.

Note: Ciao a tutti e grazie per essere arrivati alla fine di questa storia! So che può sembrare strano, ma mi affascina molto l'idea che Aiba, perlomeno nelle AU, abbia un lato un po' oscuro xD qui in particolare, trattandosi di un crossover con Beautiful Creatures, Aiba diventa un Evo. Spero che vi abbia fatto piacere leggere questa fic, alla prossima!

   
 
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