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Autore: Valeriella    04/11/2014    2 recensioni
Norvegia e Inghilterra vivono insieme da un anno. La loro routine mattutina è caratterizzata da piccoli ma dolcissimi gesti che ricordano costantemente all'uno la presenza e l'amore dell'altro. Attenzione: moltissimo fluff. Scritta per il contest OTP Challenge della pagina Facebook Axis Powers Hetalia - Italian Fans.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Norvegia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il loro amore era vero. La loro unione era solida. La loro vita era semplice, riempita dalle piccole cose di ogni giorno che ti fanno sentire completo, amato, sicuro. Arthur e Lukas vivevano in una villa modesta nelle campagne inglesi a un’ora di macchina da Londra, città nella quale si erano conosciuti, durante un corso di studi, dove avevano imparato ad amarsi e sostenersi l’un l’altro.
Lukas aveva il sonno leggero; era quello che dei due si alzava prima, senza aver bisogno di puntare tre sveglie di fila come il suo amante. Si lavava velocemente la faccia e, silenzioso come un gatto, scendeva al piano terra per preparare la colazione. Tè e caffè dominavano nella credenza dei due, l’inglese dipendente dal primo, il norvegese dal secondo. I biscotti al burro e le fette di pane con la marmellata di fragole, però, mettevano d’accordo entrambi. Mentre aspettava che il caffè salisse, Lukas aveva l’abitudine di guardare l’alba dalla grande finestra ricoperta d’edera nel salotto, perdersi a fantasticare e magari ricevere la visita di qualche troll che soffriva d’insonnia. 
Arthur non si alzava mai con la prima sveglia, quella delle sei. Si addormentava subito la sera prima, ma si svegliava sempre dopo la mattina. Spesso l’inglese preferiva aspettare tranquillamente la sveglia delle sette, per poi fare tutto di fretta e rischiare di arrivare tardi a lavoro. Da quando Lukas aveva cominciato a preparare la colazione alle cinque del mattino, Arthur riusciva ad alzarsi anche alle sei e un quarto. Perché?
Il profumino che arrivava dal piano inferiore raggiunse le narici in dormiveglia di Arthur, che aprì gli occhi di scatto nel sentire l’odore del suo Earl Grey Tea e dei biscotti al burro appena sfornati dal suo Lukas. Si faceva forza e riusciva ad alzarsi dal letto. Cercava distrattamente le sue ciabatte, quando Flying Mint Bunny, il suo famiglio, corse in suo aiuto con il suo bagliore. Arthur la mattina era un tale zombie che qualsiasi cosa volesse dire, usciva dalle sue labbra con un borbottio. “Mghm…” voleva essere il suo ‘grazie’ alla creatura fatata. Il biondo si recava verso il bagno a soddisfare i suoi bisogni mattutini. 
Lukas aveva disposto con eleganza la colazione sul tavolo in legno di quercia, versava il tè nella tazza del suo ragazzo e poi il caffè nella propria. Un altro dei piccoli segreti di Lukas consisteva nel bere la prima tazza di caffè della giornata mentre guardava sorgere il sole, per svegliarsi insieme al mondo. La seconda la beveva insieme ad Arthur, durante la colazione, senza che l’inglese fosse a conoscenza che quella, in realtà, era la sua seconda tazza. 
Alle sei e venti Arthur scendeva dalla stanza, augurando il biongiorno in uno strano suono. La voce di Lukas invece era la solita, monotona ma gentile. “God morgen, kjære” (Buongiorno, caro) lo salutava Lukas sorridendo con gli occhi. Arthur si sedeva lentamente al tavolo, e iniziava a consumare il suo tè, svegliandosi completamente. Lukas iniziava sempre con lo spalmare enormi quantità di burro nel pane. Di solito ne mangiava tre fette: una con burro e marmellata, le altre due solo col burro. Arthur non era abituato a quel tipo di colazione quando viveva con i suoi fratelli – uovo strapazzato o pancakes erano la norma – ma da quando aveva cominciato a convivere con Lukas aveva riscoperto la bontà del sapore dolce nella bocca impastata del mattino. Così come Lukas solitamente non mangiava più nulla dopo le quattro, e invece con Arthur aveva imparato ad amare l’ora del tè – i dolci dopotutto erano l’unica cosa che Arthur sapeva cucinare.
E così, mentre mangiavano, usavano contemplarsi a vicenda, ognuno ammirava il bellissimo viso e gli eleganti gesti dell’altro, entrambi ascoltavano la voce dell’uomo davanti a sé come se fosse la melodia più orecchiabile dell’universo, parlando del più e del meno, come due vecchi amici che si conoscevano da sempre.
Alle sei e tre quarti entrambi finivano. Era sempre Arthur a sparecchiare, così come a fare la maggior parte delle pulizie, perché Lukas aveva la malsana abitudine di poltrire, specialmente il pomeriggio: dopo troppo lavoro diventava nervoso, anche con l’aiuto del suo caffè. 
Lukas si dirigeva verso il bagno per primo, ci metteva pochi minuti a farsi la doccia perché preferiva il bagno, indossava i vestiti che Arthur gli preparava la sera prima – che spesso a Lukas piaceva annusare per sentirne l’odore di pulito – e apriva tutte le finestre della casa per far cambiare aria. Intanto Arthur entrava in bagno e ne usciva alle sette e dieci già pronto. I due, però, si lavavano i denti contemporaneamente, dopodiché a Lukas piaceva pettinare i capelli di Arthur. Di solito l’inglese non se ne prendeva tanta cura, li odiava per essere sempre così naturalmente disordinati, poi però Lukas aveva trovato il modo di farli stare a posto e aveva iniziato a pettinarglieli lui. Ad Arthur questo non dispiaceva, anzi: il tocco di Lukas era dolce e rilassante, tanto che Arthur si sarebbe potuto addormentare nuovamente. 
Lukas faceva l’ammiraglio; a volte gli capitava di stare via settimane, ma quando tornava restava per mesi. Arthur, invece, lavorava come poliziotto, quindi ogni giorno doveva andare a lavoro. 
L’inglese si incamminava verso la porta, la apriva e poi si voltava verso il norvegese.
«Dicono che se dai il bacio del buon lavoro ogni giorno, vivrai più a lungo»
Ogni giorno Arthur se ne usciva con una scusa diversa per farsi baciare. Era la carica mattutina, la forza che lo aiutava ad andare avanti.
Lukas sospirava.
«Puoi chiedermelo anche normalmente» rispondeva sarcastico.
Il bacio era breve ma pieno d’affetto e dolcezza, che spesso faceva arrossire Arthur come la prima volta che si erano baciati. Lukas accennava un sorriso, sembrava quasi impassibile, ma dentro il cuore gli batteva all’impazzata.
«Buon lavoro»
«Ci vediamo oggi pomeriggio»
E così cominciava la loro giornata, monotona, ma felice, piena di tenerezza e, paradossalmente, anche di sorprese.
FINE
NdA: ok ok lo so che non è né DenNor né UsUk né FrUk, però è la mia otp e sento che ha bisogno di più amore. Inoltre Regno Unito e Norvegia, nella realtà, hanno da sempre avuto stretti contatti l'un l'altro. AWW.

Il loro amore era vero. La loro unione era solida. La loro vita era semplice, riempita dalle piccole cose di ogni giorno che ti fanno sentire completo, amato, sicuro. Arthur e Lukas vivevano in una villa modesta nelle campagne inglesi a un’ora di macchina da Londra, città nella quale si erano conosciuti, durante un corso di studi, dove avevano imparato ad amarsi e sostenersi l’un l’altro.

Lukas aveva il sonno leggero; era quello che dei due si alzava prima, senza aver bisogno di puntare tre sveglie di fila come il suo amante. Si lavava velocemente la faccia e, silenzioso come un gatto, scendeva al piano terra per preparare la colazione. Tè e caffè dominavano nella credenza dei due, l’inglese dipendente dal primo, il norvegese dal secondo. I biscotti al burro e le fette di pane con la marmellata di fragole, però, mettevano d’accordo entrambi. Mentre aspettava che il caffè salisse, Lukas aveva l’abitudine di guardare l’alba dalla grande finestra ricoperta d’edera nel salotto, perdersi a fantasticare e magari ricevere la visita di qualche troll che soffriva d’insonnia. 

Arthur non si alzava mai con la prima sveglia, quella delle sei. Si addormentava subito la sera prima, ma si svegliava sempre dopo la mattina. Spesso l’inglese preferiva aspettare tranquillamente la sveglia delle sette, per poi fare tutto di fretta e rischiare di arrivare tardi a lavoro. Da quando Lukas aveva cominciato a preparare la colazione alle cinque del mattino, Arthur riusciva ad alzarsi anche alle sei e un quarto. Perché?

Il profumino che arrivava dal piano inferiore raggiunse le narici in dormiveglia di Arthur, che aprì gli occhi di scatto nel sentire l’odore del suo Earl Grey Tea e dei biscotti al burro appena sfornati dal suo Lukas. Si faceva forza e riusciva ad alzarsi dal letto. Cercava distrattamente le sue ciabatte, quando Flying Mint Bunny, il suo famiglio, corse in suo aiuto con il suo bagliore. Arthur la mattina era un tale zombie che qualsiasi cosa volesse dire, usciva dalle sue labbra con un borbottio. “Mghm…” voleva essere il suo ‘grazie’ alla creatura fatata. Il biondo si recava verso il bagno a soddisfare i suoi bisogni mattutini. 

Lukas aveva disposto con eleganza la colazione sul tavolo in legno di quercia, versava il tè nella tazza del suo ragazzo e poi il caffè nella propria. Un altro dei piccoli segreti di Lukas consisteva nel bere la prima tazza di caffè della giornata mentre guardava sorgere il sole, per svegliarsi insieme al mondo. La seconda la beveva insieme ad Arthur, durante la colazione, senza che l’inglese fosse a conoscenza che quella, in realtà, era la sua seconda tazza. 

Alle sei e venti Arthur scendeva dalla stanza, augurando il biongiorno in uno strano suono. La voce di Lukas invece era la solita, monotona ma gentile. “God morgen, kjære” (Buongiorno, caro) lo salutava Lukas sorridendo con gli occhi. Arthur si sedeva lentamente al tavolo, e iniziava a consumare il suo tè, svegliandosi completamente. Lukas iniziava sempre con lo spalmare enormi quantità di burro nel pane. Di solito ne mangiava tre fette: una con burro e marmellata, le altre due solo col burro. Arthur non era abituato a quel tipo di colazione quando viveva con i suoi fratelli – uovo strapazzato o pancakes erano la norma – ma da quando aveva cominciato a convivere con Lukas aveva riscoperto la bontà del sapore dolce nella bocca impastata del mattino. Così come Lukas solitamente non mangiava più nulla dopo le quattro, e invece con Arthur aveva imparato ad amare l’ora del tè – i dolci dopotutto erano l’unica cosa che Arthur sapeva cucinare.

E così, mentre mangiavano, usavano contemplarsi a vicenda, ognuno ammirava il bellissimo viso e gli eleganti gesti dell’altro, entrambi ascoltavano la voce dell’uomo davanti a sé come se fosse la melodia più orecchiabile dell’universo, parlando del più e del meno, come due vecchi amici che si conoscevano da sempre.
Alle sei e tre quarti entrambi finivano. Era sempre Arthur a sparecchiare, così come a fare la maggior parte delle pulizie, perché Lukas aveva la malsana abitudine di poltrire, specialmente il pomeriggio: dopo troppo lavoro diventava nervoso, anche con l’aiuto del suo caffè. 

Lukas si dirigeva verso il bagno per primo, ci metteva pochi minuti a farsi la doccia perché preferiva il bagno, indossava i vestiti che Arthur gli preparava la sera prima – che spesso a Lukas piaceva annusare per sentirne l’odore di pulito – e apriva tutte le finestre della casa per far cambiare aria. Intanto Arthur entrava in bagno e ne usciva alle sette e dieci già pronto. I due, però, si lavavano i denti contemporaneamente, dopodiché a Lukas piaceva pettinare i capelli di Arthur. Di solito l’inglese non se ne prendeva tanta cura, li odiava per essere sempre così naturalmente disordinati, poi però Lukas aveva trovato il modo di farli stare a posto e aveva iniziato a pettinarglieli lui. Ad Arthur questo non dispiaceva, anzi: il tocco di Lukas era dolce e rilassante, tanto che Arthur si sarebbe potuto addormentare nuovamente. 

Lukas faceva l’ammiraglio; a volte gli capitava di stare via settimane, ma quando tornava restava per mesi. Arthur, invece, lavorava come poliziotto, quindi ogni giorno doveva andare a lavoro. L’inglese si incamminava verso la porta, la apriva e poi si voltava verso il norvegese.

«Dicono che se dai il bacio del buon lavoro ogni giorno, vivrai più a lungo»

Ogni giorno Arthur se ne usciva con una scusa diversa per farsi baciare. Era la carica mattutina, la forza che lo aiutava ad andare avanti.Lukas sospirava.

«Puoi chiedermelo anche normalmente» rispondeva sarcastico.
Il bacio era breve ma pieno d’affetto e dolcezza, che spesso faceva arrossire Arthur come la prima volta che si erano baciati. Lukas accennava un sorriso, sembrava quasi impassibile, ma dentro il cuore gli batteva all’impazzata.

«Buon lavoro»

«Ci vediamo oggi pomeriggio»

E così cominciava la loro giornata, monotona, ma felice, piena di tenerezza e, paradossalmente, anche di sorprese.

FINE

NdA: ok ok lo so che non è né DenNor né UsUk né FrUk, però è la mia otp e sento che ha bisogno di più amore. Inoltre Regno Unito e Norvegia, nella realtà, hanno da sempre avuto stretti contatti l'un l'altro. AWW.

  
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