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Autore: Vanilla_91    04/11/2014    2 recensioni
Seguito di "Questioni d'amicizia o d'amore?"
Tre anni sono trascorsi e molte cose sono cambiate. Il legame tra Inuyasha e Kagome ha subito un forte strappo ed è stato logorato dalla gelosia, il tradimento e le menzogne. Kagome sembra aver voltato pagina, ma Inuyasha è determinato a riaverla con sè.
Questioni irrisolte, amori sospesi, gelosie pericolose, verità celate e nuovi sentimenti separano i protagonisti..è proprio vero che il dolore cancella tutti i sentimenti?
Dal prologo:
"E' giunto il momento di far ritorno, di fare i conti col mio cuore. Tutto ciò che mi sono lasciata alle spalle alla mia partenza è il passato..questioni d'amicizia e d'amore ormai dimenticate!"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Questioni di cuore!'
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Il cielo buio, tenebroso, le grosse nubi grigie, annunciano una tempesta imminente. Le luci accese donano luminosità all’ambiente altrimenti cupo, nonostante l’ora mattutina.
Com’è quello strano proverbio europeo? Sposa bagnata, sposa fortunata..bagnata lo sarò di sicuro, ma fortunata non so.
Il cielo scuro riflette in modo perfetto il mio umore. Oggi è il giorno del mio matrimonio, ed io mi sento all’inferno, più che in paradiso.
Fisso il lungo abito bianco e sento il cuore sprofondare un po’ di più. Il corpetto risplende per effetto dei milioni di punti luce disseminati su tutto il bustino e la parte inferiore, a sirena, rispecchia i canoni della moda occidentale. Avrei preferito qualcosa di più classico, magari un kimono, ma non posso dimenticare che Eric è avvezzo a tradizioni diverse rispetto a quelle della mia terra.
Ci sposeremo nel tempio di casa mia, per far felice mio nonno, in uno strano mix di culture e usanze differenti.
Quante volte da bambina ho sognato questo giorno? Eppure niente mi sembra come lo vorrei.
Sospiro, osservando il mio riflesso allo specchio.
 
-Sei molto bella, tesoro mio.- mi sussurra mia madre, cingendomi le spalle.
-Ti ringrazio, mamma.-
Incatena i nostri sguardi attraverso la superficie di vetro e nei suoi occhi leggo tutto ciò che le sue parole non mi stanno dicendo. Dovrei essere il ritratto della felicità, ma non scorgo nessuna emozione sul mio volto.
-Se non ci foste tu, il nonno e Sota oggi sarei sola.- mormoro.
-Kagome, non prendertela con i tuoi amici. Sono sicura che questa situazione non è semplice nemmeno per loro.-
-Non gli porto di certo rancore, mamma, non potrei. Tuttavia, in un giorno così importante e delicato, averli vicini per me sarebbe stato davvero fondamentale.- ammetto.
-Sango è qui, di sotto.- mi fa notare, nel tentativo di rincuorarmi.
Sango parteciperà come semplice invitata e invece lei dovrebbe essere lì, al mio fianco, come mia damigella. Ennesima nota stonata di una melodia stridente.
Tutti i miei amici oggi non saranno presenti, causandomi un ulteriore dispiacere. Ognuno di loro ha trovato una giusta motivazione per mancare al “mio grande giorno”.
 
-Che scusa ha inventato Koga?- mi chiede Sango.
-Nessuna scusa.- sussurro, arrossendo.
-Avanti, sputa il rospo.-
- È stato molto sincero. Mi ha fatto notare che nonostante siano passati un po’ di anni, come mi aveva confessato, i suoi sentimenti per me non si sono completamente spenti e che quindi sarebbe doloroso per lui vedermi andare in sposa ad un altro uomo. Ha poi aggiunto che se proprio doveva vedermi sposata con un uomo che non era lui, allora quell’uomo poteva essere solo il suo migliore amico.- mormoro.
-Parole sagge le sue.-
La ignoro, facendo finta di non averla sentita.
-Miroku non sarà presente, Kagome.-
Annuisco, già preparata.
-Lo immaginavo, non farebbe mai una cosa del genere ad InuYasha.-
Chino il capo, ulteriormente rattristata.
-Mi sposo e i miei amici non ci saranno.-
-Ehi, io sarò lì.- cerca di confortarmi Sango, abbracciandomi.
-Sarai lì, ma non nel modo in cui io vorrei. Che scusa hai tu per non essere al mio fianco, per non essere la mia testimone?- le domando, risentita per la sua scelta.
Mi allontana gentilmente.
-Non ho bisogno di scuse, Kagome. Sai che io prendo sempre sul serio tutto quello che faccio. Non potrei mai mancare al tuo matrimonio, sei la mia migliore amica, ma non potrei nemmeno starmene al tuo fianco fingendo che tutto va bene. Sarei una pessima testimone perché ritengo quest’ unione sbagliata. Sarei testimone e sostenitrice dello sbaglio più grande della tua vita e questo, per il bene che ti voglio, non posso proprio farlo.-
Il suo tono è tranquillo, ma le sue parole sono dure. Le pronuncia senza nessuna remora o esitazione..è convinta fino in fondo di ciò che dice.
-Kagome, tesoro, gli invitati sono arrivati e tuo nonno è pronto per ufficializzare la funzione. Capisco che in questo momento tu sia tesa, ma questo bellissimo abito starà meglio addosso a te che appeso lì. Non puoi farlo aspettare in eterno.- mi fa notare, gentilmente, mia madre, riportandomi alla realtà.
Annuisco, mentre delicatamente mi aiuta ad indossare l’elegante vestito.
-Sei bellissima.- sussurra, palesemente emozionata.
Mi osservo, ancora, allo specchio e di bellissimo non riesco a vedere nulla. Il vestito è perfetto, evidenzia le linee del mio corpo in modo per nulla volgare, il trucco, sobrio, ha donato maggiore lucentezza al mio viso e i capelli, intrecciati in modo complicato, incorniciano amabilmente il mio volto, ma dentro mi sento marcia, sporca.
- È stato così anche per te, mamma? Io non lo so come mi sento, avrei solamente voglia di scappare via.-
-Anche io, il giorno in cui ho sposato tuo padre, ho avuto paura. Improvvisamente mi sembrava troppo presto, tutto troppo grande, ma sapevo che lui era l’uomo giusto per me, l’unico con cui avrei voluto passare il resto della mia vita.-
Cosa, nelle sue parole, suona come un avvertimento?
Mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Ho passato tre anni scappando dalla verità, a lasciare che il dolore prendesse il sopravvento su di me, permettendo che la paura guidasse le mie azioni e mi conducesse fino a qui, ad un passo dall’errore più grande della mia vita.
Non è questa la persona che sognavo di essere..non è questa la persona che voglio essere.
Sto per sposare un uomo che non amo, solo per mettere una barriera definitiva tra me ed InuYasha.
-Mamma, ti prego, chiama Sango.-
-Kagome, cosa..-
La interrompo.
-Io..ho bisogno di lei.-
Mi sorride, intensificando la stretta sulle mie spalle.
-Tesoro, io so che la verità può ferire, può far paura, ma bisogna trovare il coraggio per affrontarla. Non si può scappare per sempre.-
Senza aggiungere altro va via, lasciandomi a rimuginare sulle sue parole.
Mi sento agitata, instabile, impaurita.
La porta cigola, aprendosi appena e rivelando un visitatore inaspettato.
-Sota.-
Lo fisso, confusa. Se ne sta lì, esitante, sull’uscio della porta.
-Cosa succede?- gli domando.
Avanza, con passo incerto. Lo osservo e non posso fare a meno di sorridere. Il mio fratellino è cresciuto molto in questi tre anni. È alto, molto per la sua età, e i tratti del suo volto stanno perdendo l’indecisione infantile..non è più un bambino.
-Sei molto bella, sorellina- farfuglia.
-Ti ringrazio. Ma cosa ci fai qui? E perché ti comporti in modo così strano?- gli domando, iniziando a preoccuparmi. – È forse successo qualcosa di sotto?-
-No, ti stanno tutti aspettando, ma io avrei qualcosa da dirti.-
In silenzio, attendo che continui.
-Lo so che non sono fatti miei e che sono ancora un bambino, ma io ti conosco.- comincia, per poi esitare ancora.
-Cosa stai tentando di dirmi, Sota?-
Stringe i pugni e il suo sguardo si fa terribilmente serio.
-Kagome, devi pensarci bene, perché stai facendo un errore. Eric è simpatico, mi piace, ma non va bene per te, perché lui non è il fratellone.- urla, prima di fuggire via, rischiando quasi di travolgere Sango.
Resto immobile, paralizzata. Il fratellone? C’è solo una persona che chiama così..
Le gambe minacciano di cedermi e sono costretta a sedermi per non rischiare di crollare.
Sango mi si avvicina immediatamente, visibilmente preoccupata.
-Kagome, stai bene? Sei molto pallida.-
Le mani corrono a coprirmi il volto, come se quel gesto potesse schermirmi dalla realtà, creare una barriera tra me ed il resto del mondo. Una nuova consapevolezza si smuove dentro me, una sensazione che per troppo tempo ho messo a tacere.
-Non è possibile..- mormoro.
-Kagome, mi stai spaventando..-
Un bambino di 11 anni è riuscito a capirlo ancora prima di me..
Quanti casini ho combinato in tutto questo tempo, ma soprattutto come ho fatto ad accorgermene solo ora?
-Io..finalmente ho capito, Sango.-
Sollevo il volto, incontrando lo sguardo confuso della mia migliore amica.
-Capito, cosa?-
-Che sono una stupida, una terribile stupida. Ho sempre saputo che questo matrimonio era un errore, ma ho messo a tacere la mia coscienza. Amo InuYasha, non ho mai smesso di farlo, ma c’è dell’altro.-
Resta in silenzio, lasciando che finalmente ammetta ad alta voce ciò che tutti hanno compreso prima di me.
-Con Eric è esattamente com’era con Koga e come sarebbe con chiunque altro.-
-Cosa vuoi dire?-
-Lui mi piace, con lui sto bene, ma non potrebbe mai essere amore.-
-Cos’è allora?-
-Un rimpiazzo, un’imitazione, chiamala come vuoi. Koga, Eric, non sarebbero altro che un pallido, sottile e vulnerabile riflesso dell’amore che provo per InuYasha. Sarebbero solo la simulazione della vita felice che vorrei vivere con un altro uomo.-
-Questo lo sapevi già da un po’, avevi già ammesso di provare ancora qualcosa per InuYasha. Cos’è cambiato ora, Kagome?-
-Io, Sango, ho finalmente aperto davvero gli occhi. Il matrimonio..da qui, ora, non si potrebbe più tornare indietro. È come se, inconsapevolmente, avessi sempre lasciato aperto uno spiraglio, una strada che mi avrebbe concesso di tornare indietro, da lui, ma se sposassi Eric, dovrei dire addio per sempre ai miei sentimenti.- ammetto, finalmente sincera con me stessa. –Questo matrimonio sarebbe solo una farsa e sebbene possa ingannare me stessa non posso farlo con Eric..lo condannerei ad una vita vuota ed infelice.-
Di slancio mi abbraccia, lasciando definitivamente le mie inutili barriere crollare in mille pezzi.
Sento le lacrime sgorgare, ma questa volta mi sento felice, libera.
-Sono fiera di te, Kagome..finalmente la mia migliore amica è tornata.-
Sorrido, tirando su con il naso in un gesto poco fine.
-Cosa pensi di fare ora?-
-Parlerò con Eric. Probabilmente mi odierà, ma non posso continuare in questo modo.-
Esita qualche istante, prima di porgermi un’altra domanda.
-E InuYasha, come farai con lui?-
-Gli parlerò ancora, lo implorerò se sarà necessario, ma non mi arrenderò. Se non mi vorrà, trascorrerò il resto dei miei giorni da sola..saranno solo i sentimenti che provo per lui a riempire le mie giornate e non qualcuno che non potrei mai amare.-
Sarà davvero troppo tardi per porre rimedio ai miei errori?
-Ho intenzione di andare da lui, ma c’è ancora una cosa che devo fare prima.-
Annuisce, comprendendo le mie intenzioni.
-Non sarà semplice.- mormora, stringendo le mie mani tra le sue, in un inutile tentativo di infondermi coraggio.
-Lo so, ma è il momento di cominciare a fare i conti con la realtà, di mettere la parola fine ai tanti errori che ho commesso.-
L’abbraccio di nuovo, prima di lasciarla andare.
-Vado a chiamarlo.- mi dice, prima di lasciare la camera.
In fretta mi libero dell’ingombrante abito, indossando le prime cose che riesco a tirar fuori dall’armadio.
Sono ansiosa, dispiaciuta per il male che farò ad Eric, ma non posso più aspettare.
Quando sento dei colpi leggeri alla porta, lo stomaco mi si contrae, quasi in difesa.
-A..avanti.-
-Posso entrare? Non sai che porta sfortuna vedere la sposa prima del matrimonio? So che sono tradizioni europee, ma io ci credo davvero..-scherza, aprendo la porta.
I suoi occhi, gioiosi, si soffermano su di me e poi, inevitabilmente, sull’elegante abito gettato malamente sul letto.
-Che sta succedendo?- mi domanda, di colpo serio.
È bello, non posso fare a meno di notarlo. L’elegante completo, grigio, gli fascia alla perfezione il corpo muscoloso e mette in maggior risalto i favolosi occhi chiari.
-Perché non sei ancora pronta? Gli invitati ci stanno aspettando.-
La sua voce ha perso ogni traccia d’ironia.
Lo guardo e perdo la parola. Perché dovrà essere lui a pagare il prezzo per i miei sbagli?
Ho la gola secca, il cuore in tumulto e l’angoscia mi pervade.
-Kagome, hai sentito cosa ho detto? Dovresti sbrig..-
-Non posso farlo, Eric, non posso sposarti.- dichiaro, di getto.
La confusione si dipinge sul suo volto.
Come vorrei che fosse tutto più semplice, indolore..mi basterebbe poter tornare a tre anni fa e non salire su quel maledetto aereo per risparmiare tanta sofferenza a tutti quanti.
-Amore, lo so che ti senti spaventata, ma non devi preoccuparti.-
Si avvicina, tentando di fami forza.
-Non è quello il problema, non è l’ansia che mi impedisce di sposarti.-
-E allora cosa?-
La sua voce è fredda, furiosa e i suoi occhi privi di calore.
Deglutisco, tentando di sciogliere il nodo che mi serra la gola e di trovare il coraggio.
-Io non posso farlo perché..-
Avanti, Kagome, non è questo il momento di essere codarda..
-Perché non sei tu l’uomo che amo.-
Sollevo gli occhi ad incontrare i suoi, gelidi come gli inverni della Svezia.
-Pensavo avessimo già affrontato questo discorso.- sibila, serrando la mascella in un chiaro segno d’ira.
-Eric, amo InuYasha, ed è con lui che voglio trascorrere il resto della mia vita.- trovo il coraggio di dire.
-Ancora osi pronunciare il nome di quel vigliacco davanti a me? Spero che questo sia solo uno scherzo di pessimo gusto, Kagome.- ringhia.
Non riesco a trattenere le lacrime, in balia di mille emozioni diverse.
-Non vorrei farti questo..io dico davvero, ma..-
-Allora non farlo, dannazione! È il giorno del nostro matrimonio e vorresti piantarmi così? Non ti permetterò di umiliarmi davanti alla mia famiglia. Indosserai quel maledetto vestito, uscirai da questa camera con me e mi sposerai!- strilla.
-Perché non lo capisci? Non vorrei mai farti questo, ma queste nozze sarebbero un terribile errore.-
-E sentiamo, cosa farai? Mi lascerai qui per poi correre da lui pregandolo affinché ti accolga di nuovo nella sua vita? Non pensavo tu fossi una persona tanto patetica. Mi fai pena!- sentenzia, con rabbia.
Le sue parole mi feriscono, ma non  posso biasimarlo.
-Probabilmente hai ragione, sono patetica, ma questo non mi fermerà. Ho accusato lui di aver sempre sbagliato, ma in questi tre anni gli errori più grandi li ho fatti io.-
-Cazzo, non ti riconosco. Non hai un po’ di dignità, di amor proprio? Hai già dimenticato il modo in cui ti ha trattata?- sbraita, passando nervosamente una mano tra i capelli ormai scomposti.
Non l’ho mai visto tanto inquieto. Sospiro, tentando di mantenere la calma e di riportare la conversazione su toni più miti.
-Kagome, continuerà a trattarti come ha sempre fatto. I soldi, il prestigio della sua famiglia, l’opinione della sua gente, verranno sempre prima di te. Non ti ricordi come tutto questo ti ha fatto soffrire? Mi hai sempre ripetuto che con me non ti sei mai sentita così, che con me stavi bene. Non ti ho mai procurato sofferenza, a differenza sua, e potrei darti la vita che meriti.- insiste.
Annuisco, riconoscendo che ciò che dice è vero..non ho nessuna certezza per il futuro.
- È vero, forse finirà così, ma neanche questo mi farà cambiare idea, Eric. In quel caso avrò la certezza di averci provato, non potrò aggiungere altri rimorsi a quelli che già mi porto dietro.- dichiaro, convinta.
-Rimorsi? Vuoi dire che hai dei ripensamenti per tutto il tempo passato insieme?- urla, ormai privo di controllo.
Le parole mi sfuggono di bocca, prima ancora che me ne renda conto.
-Sì, è stato tutto un maledettissimo errore, perché era solo finzione. Ho sempre amato solo lui, Eric.-
La sua mano si solleva, improvvisamente, in modo inaspettato, fino a scontrarsi con la mia guancia, producendo un suono sordo ed inequivocabile.
Porto un palmo a coprire la parte lesa, restando senza parole. Mi ha schiaffeggiata e mai prima d’ora lo aveva fatto.
Chino il capo, conscia di meritare anche questo.
-M..mi dispiace, non volevo farlo, ho perso il controllo.- si giustifica, visibilmente sorpreso dal suo stesso gesto.
Si allontana da me, forse per proteggermi da sé stesso. È furente, rabbioso, devastato.
-Eric..-
-No, non dire niente. Io non so in cosa tu mi abbia trasformato, Kagome. Forse sono diventato un mostro come l’uomo per cui tanto ti struggi, forse se anche io ti avessi trattata in quel modo orribile oggi non sarebbe finita così, forse oggi mi ameresti davvero. Se è lui che vuoi, và pure a prendertelo, non ti porterà altro che nuova infelicità. Con me hai chiuso, è finita.- sussurra, prima di voltarsi e andare via.
Si richiude la porta alle spalle, uscendo per sempre dalla mia vita. Fa male, non era così che volevo che andasse, ma questa volta sarà il mio cuore ad aver ragione.
So già cosa devo fare..
 
 
 -Sei un maledetto coglione, InuYasha.-
-È l’ennesima volta che me lo ripeti.- replico, scocciato.
Se in un primo momento ho fatto fatica a non prenderlo a cazzotti, ormai la sua voce è solo un sottile eco fastidioso.
-Ma insomma come hai potuto trattarla in quel modo, dirle quelle cose?-
-Dannazione! Ma perché non riesci a capirlo, Miroku? L’ho fatto solo per lei, perché non voglio più vederla soffrire.-
Crede forse che per me sia stato facile rinunciare a lei? Ho condannato me stesso a morte per farlo..
-Sei un bugiardo. L’hai fatto solamente perché era più semplice, sei finito vittima delle stesse paure di Kagome. Lei ha trovato il coraggio per venire qui da te e tu l’hai spedita dritta tra le braccia di quello svedese.-
Serro la mascella, per il fastidio che questo pensiero mi provoca. Immaginarli insieme mi incendia il sangue.
-Sta per sposarsi, Miroku. Tante volte da quella sera ho pensato di correre da lei, ma se alla fine ha deciso comunque di restare con il parrucchino un motivo ci sarà.-
-Certo che c’è: il tuo comportamento assurdo e sconclusionato!-
-Voglio solo proteggerla da me stesso, dal male che so farle.- sbraito.
-Se davvero non vuoi più farla soffrire, corri da lei e permetti ad entrambi di avere un’altra possibilità.-
-Kagome non mi vuole, sta per sposare un altro.- nego, con poca convinzione.
-Lei è venuta qui, per te, per ricominciare. Sbrigati InuYasha, perché in questo momento rischi davvero di perderla per sempre. Se sposerà Holmgren, non tornerà più indietro, per voi non ci sarà più alcuna speranza. Ti accaserai tra qualche anno con una donna che non ami, frivola, che pensa solo al tuo nome e ai tuoi soldi, quello che poteva darti Kagome, non l’avrai mai più.-
Serro gli occhi, tentando di dare ordine ai pensieri che mi affollano la mente.
Perdere Kagome è qualcosa di irreale, non l’ho creduto mai nemmeno quando è andata via, non ci credo nemmeno ora.
La mia migliore amica, la mia compagna, la mia amante, il mio punto fermo..tutto quello che potrei volere è solo lei.
-Ormai è tardi, Miroku. L’ho perduta e sempre a causa del mio comportamento.-
-No, InuYasha, non sarebbe tardi se tu ti decidessi ad alzare quel cazzo di culo e a correre da lei.-
Correre da lei?
-Forse..-
-No, niente forse. Devi volerlo, InuYasha, volerlo davvero, altrimenti non servirà a nulla. Se in questo momento non vai a prenderla, apparterrà per sempre ad un’altra persona, avrà dei bambini che la legheranno per sempre ad un uomo che non sei tu.-
-No!- ringhio.
Dei figli da un altro uomo, un legame indissolubile..questo non lo permetterò mai. Immaginarla sorridere a qualcuno che non sono io fa già troppo male, ma pensarla mentre stringe un bambino che non è mio, che non è nostro, non posso nemmeno considerarlo.
Vedere il suo ventre arrotondarsi per far crescere nostro figlio, sentirla parlare ad un piccino non ancora nato, immaginare come sarà, volerlo con tutto me stesso e infine stringerlo tra le braccia, sono momenti ai quali non rinuncerò. Saranno frutto del nostro amore i figli che cullerà, non il risultato di un rapporto con un uomo che non ama e che sposerà solo a causa di un mio stupido ed insensato rifiuto.
Da lei voglio tutto: una vita insieme, una famiglia, un nuovo destino.
Abbandono velocemente il letto, ignaro e completamente disinteressato al mio abbigliamento e al mio aspetto. Ho indugiato anche troppo..
-Non lo permetterò, Miroku. Non sbaglierò ancora, vado a riprendermi la donna che amo.- dichiaro, infilando velocemente le scarpe.
-Questo è l’InuYasha che conosco.- mi sussurra il mio amico, visibilmente più rilassato.
Lo ignoro, fiondandomi giù per le scale. Devo sbrigarmi, non mi importa se interrompere questa assurda cerimonia mi farà finire in prima pagina su tutti i giornali. Non mi frega un cazzo se il nome di famiglia verrà infangato, se le azioni della società ne risentiranno o se dovrò subirmi una delle ramanzine di mio padre, mi importa solo e soltanto di lei.
Apro la porta, pronto a fiondarmi fuori, ma resto paralizzato per la sorpresa. Kagome è qui, davanti a me, più bella che mai. I capelli intrecciati in un’elegante pettinatura le incorniciano adorabilmente il volto truccato e la fanno sembrare più donna, più adulta, ma il jeans macchiato e la maglietta al rovescio le danno un’aria buffa e scombinata. Resta qualche istante a guardarmi, in silenzio.
La mia attenzione si concentra immediatamente sulla sua mano sinistra..non porta la fede.
-Ti amo..- sussurro.
Mi sento stupido..avrei potuto dirle tante cose, ma questa è quella più sincera.
Arrossisce, ma non mi risponde.
Perché indugia? Perché questo silenzio? Non può essere venuta fin qui solo per dirmi che è troppo tardi.
-Non è questo il tipo di accoglienza che mi sarei aspettata.- mormora, a disagio.
-Ci sono tante cose che dobbiamo dirci, mille spiegazioni da darci, ma al momento è solo una la cosa che voglio sentire. Ti prego, dimmi che non l’hai sposato e che sei qui per restare per sempre.-
Mi sorride- quel sorriso che tanto amo- prima di buttarsi tra le mie braccia. La stringo come se fosse la più preziosa e delicata tra le cose..perchè per me Kagome è proprio questo.
Non mi ha ancora risposto e un nuovo timore mi mozza il fiato. E se lo avesse già sposato? Non mi importa, troverei lo stesso un modo per tenerla con me.
-Ci sono tante cose che dobbiamo dirci..- sussurra, riprendendo le parole usate da me poco fa –mille spiegazioni da darci, ma per il momento ti dico solo che sono qui per non andare più via. Ti amo anche io. Amo solo te, InuYasha.- mormora, contro il mio petto. Bastano queste parole a sanare il mio dolore.
Non resisto oltre e catturando il suo viso tra le mie mani permetto alle nostre labbra di ricontrarsi. È un bacio bramoso, smanioso, che sa di riconciliazione..che sa di noi.
 La mia vita, la nostra vita, ricomincia da qui!


NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti, in primis mi devo scusare per la sparizione del capitolo. Non so in quanti se ne siano accorti, ma avevo già pubblicato una precedente versione. Per errore l'ho cancellata, ma ho esitato prima di ripubblicarla immediatamente perchè non mi convinceva per nulla. Non che questa sia molto differente, ma, purtroppo, di meglio non sono riuscita a fare :\ L'ispirazione per questa storia è andata scemando e desideravo solo scrivere la parola fine :)
Anyway, tutto è bene quel che finisce bene..i due piccioncini sono tornati insieme, Eric ha fatto un biglietto di solo andata per la Svezia (poverino T.T) e Sango e Miroku sono sempre fondamentali per quei due testoni. xD So che la parte finale è un pò vaga, banale, ma dal momento che ci sarà un epilogo, conto di rifarmi con quello. Spero che questo ultimo/ penultimo capitolo non vi abbia deluse..Ci tengo a ringraziare principalmente Faby e Serena per l'aiuto e i consigli che mi hanno dato :)
Un grazie a chi segue la storia, chi la recensisce e chi l'ha inserita tra le seguite/ preferite/ ricordate. Insomma, grazie a tutte voi :)
Se vi fa piacere, sarei lieta di conoscere il vostro parere. Consigli, critiche, opinioni sono sempre ben accette se costruttive e stimolanti :)
Ultima cosa, invito chi ne avesse voglia ad iscriversi al nostro pazzo mondo "Vanilla's World.
Ci trovate qui: https://www.facebook.com/groups/758064124210814/ Vi aspettiamo :)
Baci
   
 
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