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Autore: Rain e Ren    22/10/2008    0 recensioni
Eccomi di nuovo qui (e non ho ancora aggiornato l’altra fic! Vi prego di perdonarmi). Non so come mi sia uscita quest’idea, ma spero che vi piaccia.
Chiamatemi ipocrita, chiamatemi debole, chiamatemi codarda. Me lo merito, lo so, ma ci sono cose che non si possono sopportare, cose che un cuore umano non ha la forza di provare. O meglio, provare è facile, è andare avanti dopo aver provato il difficile…questo ve lo posso assicurare.
Incuriositi? [comunque si tratta di una storia su Patricia!]
Baci…Baci…Rain!!!
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà

Ehilà! Sono tornata a rompere con una nuova one-shot su questo splendido anime-manga (anche se ancora non ho terminato l’altra ff).

Questa volta ho deciso di scrivere su un personaggio…particolare per me! Ma spero di aver  fatto bene comunque.

Buona lettura.

Baci…Baci…Rain!

 

 

Alla fine…

 

Ah…ormai gli anni sono passati…e non sono stati facili. Davvero! Sembra che il tempo abbia accelerato il suo corso indomabile negli ultimi tempi…o forse sono io che, alla fine di tante avventure e di tanti dolori, non vedo l’ora che questa vita raggiunga il traguardo!

Sono stanca, tremendamente stanca di tutto questo; ho visto troppo, negli anni passati, e il peso di tutto ciò mi sta crollando addosso ora che sono sola, ora che sono così vulnerabile. Ho perso tutto in questi anni, dalla speranza alla vita. Si, nonostante il mio corpo sia ancora su questa Terra e gli altri mi vedano ancora come essere vivente, io so di essere gia morta molto tempo fa.

Sono morta quand’è morto lui, quando l’ultimo legame con la mia famiglia se ne andato. Ad essere sincera non ho nemmeno idea del perché respiro ancora, dato che l’unica cosa che voglio è la morte.

Si, voglio morire!

Perché questo è l’unico modo per raggiungerlo, ed essere di nuovo ciò ch’eravamo tanto tempo fa.

Ne ho davvero viste tante nella mia vita, a tal punto che mi rendo conto che forse, forse, nessun essere umano dovrebbe mai vivere come me. E pensare che io ho visto solo una minima parte!

Non riesco proprio a capire come abbiano fatto loro a sopravvivere così a lungo!

A volte mi viene da pensare che se fossi rimasta in quel paesello greco, se non avessi mai seguito Castalia, forse a quest’ora non starei soffrendo così tanto, forse non avrei visto mio fratello morire…forse avrei amato la vita come tanti anni fa! E invece ho afferrato la mano che quella donna mi offriva e l’ho seguita, smaniosa di conoscere il passato che avevo dimenticato. Ma quello che ho visto, quello che ho trovato, non era quello che volevo.

Non fraintendetemi! Ho amato mio fratello dal profondo dell’anima, davvero. Ma se potessi tornare indietro, non so se accetterei la mano di Castalia, non so se avrei il coraggio di scoprire il mio passato, e forse lascerei tutto così, indeterminato e confuso…ma almeno non soffrirei a questo modo.

Chiamatemi ipocrita, chiamatemi debole, chiamatemi codarda. Me lo merito, lo so, ma ci sono cose che non si possono sopportare, cose che un cuore umano non ha la forza di provare. O meglio, provare è facile, è andare avanti dopo aver provato il difficile…questo ve lo posso assicurare.

 

Quando ho ritrovato Pegasus, credevo che tutto fosse concluso, che niente ci avrebbe più separato. Mi sbagliavo. Mi sbagliavo da morire, e non sapete nemmeno quanto. Era convinta che, appena l’avrei rivisto, mi sarei gettata tra le sue braccia piangendo a dirotto, e lui mi avrebbe consolata. Sciocca! Sciocca ed ingenua. Come potevo pensare che le cose si sarebbero concluse così semplicemente?

No, Pegasus non mi ha né abbracciata né ha pianto!

È invece rimasto immobile, con gli occhi chiusi, senza nemmeno un briciolo di forza nel suo corpo: il colpo di spada di Hades lo aveva ridotto ad un vegetale!

Ne rimasi distrutta! Dopo tutto quello che avevamo passato ancora non potevamo stare insieme. Ho lottato, mi sono ribellata per i primi tempi, ma poi ho dovuto cedere davanti all’evidenza. Sono stata per un po’ con lui, ma poi la mia forza ha vacillato e ho dovuto lasciarlo nelle mani di Isabel che, sapevo benissimo, avrebbe di sicuro fatto meglio di me.

E avevo ragione! Però…non era finita lì. No, certo che no!

Ci sono voluti ancora Apollo, Artemide, Ares e Zeus prima che io potessi riabbracciare il mio fratellino, prima che potessi sperare in una vita spensierata insieme a lui. Ma anche qui le cose non sono durate.

Cinque anni!

Cinque anni a tutto è esploso nuovamente, strappandomi via quello che restava della mia famiglia, strappandomi mio fratello…e con lui la gioia di vivere.

Anche gli altri ne furono distrutti! E uno ad uno iniziarono ad isolarsi per poi soccombere lentamente ma inesorabilmente. Non c’era altro futuro per loro, per chi aveva osato ribellarsi agli Dei fino a sfidarli sul loro campo di guerra. Nessuna speranza per chi aveva creduto nei propri ideali ad ogni costo. Fino alla morte.

Fu un periodo assurdo e difficile.

Nei Cavalieri avevo trovato degli amici fidati e sinceri, e con Lania era stato come ritrovare una sorellina. Ma a parte lei se ne andarono tutti, uno alla volta, senza che io potessi fare nulla. Li vidi morire uno dopo l’altro, senza forza - o voglia di lottare. Questo, ad essere sincera, è uno dei tanti quesiti a cui non ho mai saputo rispondere -. Se ne andarono semplicemente, in una maniera non degna di loro. Loro ch’erano eroi, prodi guerrieri della Giustizia pronti a tutto per difenderla…loro

Non ho potuto far nulla, solo restare a guardare come d’altronde avevo fatto sino a quel momento; spettatrice e nient’altro, questo è sempre stato il mio compito. Solo questo!

Quel decennio fu quasi insopportabile per me, e arrivai all’età di ventisei anni senza nemmeno un briciolo di voglia di vivere; ero un fantasma, lo spettro di quella che tutti avevano imparato a conoscere negli anni passati. È incredibile quanto si faccia per costruire qualcosa, un qualsiasi cosa…e quanto poco tempo ci voglia per distruggere tutto in un soffio di vento.

Ho passato notti insonni, quando Pegasus lottava contro gli Dei per la Giustizia, a chiedermi se fosse giusto ciò che faceva. Ho sempre creduto nella Giustizia, ma il solo fatto che mi stesse strappando mio fratello era gia una motivazione per odiarla. Sciocco, come comportamento, ma il mio cuore non poteva che provare questi sentimenti.

Davvero, quel decennio è stato davvero insopportabile per me. Ho vissuto in uno stato di totale apatia per quei 10 anni, indifferente a tutto ciò che accadeva intorno a me. Fino a quando non è stata Isabel a tirarmi fuori dal buio in cui mi ero autoesiliata per non soffrire ancora. È stata con me sempre, aiutandomi nelle crisi di nervi che avevo nella notte, o standomi accanto quando sprofondavo nella mia solitudine; non mi ha mai detto nulla, non mi ha mai obbligata a fare nulla, è solo rimasta al mio fianco in silenzio. E quel silenzio è stato la mia salvezza!

Prima non mi piaceva quella ragazza, la vedevo come una bambina viziata a cui la vita aveva dato tutto (la vedevo così anche a causa dei racconti di Lania quando andava alla Villa, ancora da bambina). Ma poi, con il passare del tempo, ho iniziato ha vedere una persona diversa dietro a quella della duchessa: non era più la ragazzina di tanti anni prima, ma era cresciuta, maturata, fino a diventare una donna intelligente e saggia.

Se non ci fosse stata lei, in quel periodo, non credo che sarei riuscita a rialzarmi!

Ma poi…anche lei…così come gli altri…

Era umana, Isabel, non era immortale come la Dea che incarnava su questa Terra, e alla fine anche lei dovette cedere il passo alla morte, benché ancora molto giovane. Però…non credo che fu dispiaciuta di lasciare questo mondo; sul suo volto brillò lo stesso sorriso che le avevo conosciuto anche in vita. E poi…finalmente riabbracciava Pegasus, come poteva essere triste!?

Eh si. Quei due si sono amati dal primo momento, ma hanno preferito mettere da parte i sentimenti per lasciare posto alla Guerra che da sempre incombeva sulle loro vite. La stessa Guerra che ha distrutto la vita di molte persone…troppe, a dirla tutta.

Anche io avrei voluto soccombere come loro, ma purtroppo questa grazia non mi è stata concessa, e ho dovuto vedere la morte di chi amavo, ho dovuto vedere questo mondo cambiare ancora molte volte. Ma almeno di una cosa sono felice, l’unica che abbia dato gioia alla mia vita ormai priva di significato.

Ho visto nascere e crescere le nuove generazioni e…e almeno loro hanno avuto il futuro per cui Pegasus, Isabel e tutti gli altri hanno tanto lottato! Quel futuro per il quale si sono opposti agli Dei.

Questa è l’unica cosa che non rimpiango!

 

Ora però sono stanca. Tanto stanca.

L’unica cosa che voglio è chiuder gli occhi e addormentarmi per sempre.

Mi lascio andare all’oblio…e finalmente avrò la morte.

Finalmente rivedrò chi ho tanto amato.

 

 

“ Ciao, Pegasus.”

“ Ciao, Patricia.”

 

 

Allora? Com’era questo esperimento? Bello? Brutto? Troppo triste?

Fatemi sapere.

Baci…Baci…Rain!!!

   
 
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