Non era la prima volta che lo osservava radersi e certamente non sarebbe stata l'ultima; ma quella mattina Temari si sentì travolgere da un'emozione particolare e ad ogni discesa del rasoio lungo le guance ormai mature, si ritrovò a contare gli anni passati assieme. Non erano ancora così tanti e lei se ne rallegrò, perché voleva passarne molti di più, così. Si commosse al pensiero della futura peluria color sale e si chiese se avrebbe ostinatamente continuato ad acconciarsi i capelli con quel codino.
«Cosa stai macchinando, seccatura?».
Si riscosse da quei pensieri così melodrammatici per una donna pragmatica come lei e senza dargli spiegazioni fece sparire con due dita un angolo di schiuma nascosta proprio sotto l'orecchio, invisibile all'uomo. Si sciacquò velocemente la sostanza bianca e lo lasciò solo a riflettere su quel piccolo gesto così inaspettato, ma terribilmente gradito.
Shikamaru ancora non aveva scoperto la chiave dei percorsi tumultuosi che quel tremendo cervello sapeva formulare, ma aveva imparato a interpretare quei minuscoli atti d'amore e lo riconobbe all'istante per quello che era. Tornò a radersi sorridendo, augurandosi di poter godere per sempre dell'affetto, seppur ben celato ai più, di sua moglie.
Black gets black.