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Autore: RescuemeGeorge    04/11/2014    1 recensioni
Avete presente quando tutto sta dando alla grande, quando avete tutto e quel tutto è tutta la vostra felicita'? Avete presente quando finisce tutto, in un battito di ciglia?
//SENTIMENTALE, MALINCOMICO, ROMANTINCO //
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Shelley, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Era inverno, precisamente Gennaio. Il mio compleanno. Al momento del soffio sulle mie 21 candeline, alzai gli occhi e lo trovai lì. George. Come puo' essere? È andato via tempo fa a causa di un incidente stradale dopo la festa di JJ e Sarah per la loro promessa di fidanzamento. C'ero anche io. Il mio piccolo mondo fu diviso da quella macchina che ci venne contro. Il mio airbag si apri', ma per George furono gli ultimi secondi di vita, lasciandomi l'ultimo suo sorriso. Tre, due, uno, soffiai sulle candeline, mordendomi con forza il labbro inferiore, quasi a romperlo, a gonfiarlo. Lo sentivo lì, che mi guardava con quegli occhi profondi e nocciola. Quegli occhi che bruciavano. Quegli occhi che sprizzavano sincerita' ovunque. George era la persona piu' sincera di questo mondo. La piu' buona. La fiducia in persona. Percepivo la sua presenza sempre piu' forte. Non ce la feci piu', manco' la forza nelle mie gambe, un mio amico, Daniel, mi prese al volo mentre Erica corse a poggiarmi una sedia sotto il sedere. Avevo giramenti di testa, chiudevo gli occhi e lo avevo lì, fermo, come una fotografia. Quel sorriso che contagiava anche chi era quasi sul capolinea della propria vita. Quella risata, quel magnifico suono dolce, quasi come una melodia, una dolcissima melodia. Una sua risata scatenava le peggiori risate di tutto. Per primo la mia. Erica mi porto' un bicchiere con dell'acqua e dello zucchero. Non riuscivo a respirare, mi sentivo soffocare, gli occhi si fecero rossi. Prima o poi sarei scoppiata in un pianto isterico, e cosi' fu. Non ce la feci. Col tempo, con la sua mancanza, diventai debole. Sia dentro che fuori. Dentro diventai marcia, nessuno curava me. Nemmeno io. Poggia una mano sulla pancia. George lascio' qualcosa lì, in me, ma ero ancora in tempo. Non ce l'avrei fatta ad accudire qualcosa che fosse sotto forma di George. Non ce l'avrei fatta nemmeno con l'aiuto della mia migliore amica. Non ce l'avrei fatta, ma mi dicevano di tenerlo. Mi girai verso l'ingresso di casa mia, non c'era piu'. Era forse la mia fantasia? La mia mente elaborava la sua figura giorno per giorno, e cio' mi distruggeva, ecco la mia debolezza che si faceva presente. Non mancava mai. Feci un sospiro lungo e mi alzai, facendo un sorriso ad Erica che ricambio' dopo qualche secondo, riposi la sedia al suo posto e riandai accanto ai miei amici. La serata fini', Erica rimase da me per aiutarmi a levare la ultime cose da mezzo, anche se non c'era questo bisogno, ce la facevo, ma non volle sentire nessun ma. Accontentiamola. Parlammo del piu' e del meno, anche di George che fu l'argomento principale dato che capi' cosa mi girava in testa. Mi abbraccio' e ando' via. Restai sola in quella casa che ormai sapeva di me. Sapeva di George. Andai verso la cristalliera per posare dei bicchieri usati per lo spumante e mi bloccai, una foto che ritraeva me e lui a Carnevale. Sorrisi, con dolore. Mi mancava. Mi cambiai e indossai, come sempre, i pigiama di George. Era una fissazione, ma capitemi, ero innamorata dai tempi delle medie/superiori. Mai smesso una volta. Mai. Mi coricai a letto e mi copri' con le coperte calde e morbide che profumavano di lavanda, il mio fiore preferito. Senti' un calore alle mie spalle, ma non mi girai, avevo paura. Chiusi gli occhi e una lacrima percorse tutta la lunghezza da occhi-guancia fino a raggiungere il mento e cadere sul cuscino ormai pieno di sofferenza, mancanze, di tutto e di piu'. Quel calore divento' sempre piu' intenso, come un abbraccio. Mi sentivo protetta, in quel momento, ma tutto svani' nel giro di due, tre secondi.
  
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