Serie TV > Dr. House - Medical Division
Segui la storia  |       
Autore: Night Sins    22/10/2008    2 recensioni
Raccolta di drabble, flash-fic e one-shot la cui unica cosa che hanno in comune è: "il tema centrale di ogni fic è una parola che inizia con la lettera L." (Solo parole inglesi e/o americane). Per il resto, ogni storia va per conto proprio in fatto di genere, personaggi o rating.
1.Lie - 2.Love - 3.Lost (memory) - 4.Late
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L is for... Lost (memory)



genere malinconico, sentimentale
rating giallo/arancione (PG13/R)
avvertimenti one-shot, OOC(?)
parole 1125 (con Works)
personaggi Gregory House, James Wilson
pairing Wilson/House
timeline indefinito/ininfluente
spoiler nessuno
disclaimer i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne ha diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.



Erano lì, soli, a casa sua. House stava ridendo, non era una cosa usuale.
Di questo ne era sicuro.
Non ricordava niente prima di quelle tre settimane, ma era sicuro di ciò: Gregory House non rideva facilmente. Aveva come la sensazione di essere l’unico a conoscere il suono della sua risata, quella vera; di essere l’unico a cui era concesso di vedere quel luccichio nei suoi occhi, quella scintilla di gioia pura, incondizionata.
Era una cosa che lo faceva stare bene.
Era lui che riusciva a farlo divertire e stare così, come nessun altro era mai riuscito a fare.
Ne era sicuro, lo sentiva. Sì, non era un ricordo, bensì una sensazione.
Non era specializzato in neurologia, ma non credeva che le sensazioni si potessero perdere così come avveniva per i ricordi.
O per lo meno, era sicuro che quella sensazione fosse vera.
Però…
Una domanda, forse assurda, continuava a presentarsi nella sua mente.
Una domanda ossessiva, opprimente. Importante.
Forse la più importante di tutte.
Più importante perfino di “Quando riacquisterò la memoria?”
Benché il non ricordare nulla del suo passato era una cosa fastidiosa, non aveva nulla a che fare con l’ansia e l’inquietudine che quell’altra domanda gli provocava.

“Ehi, che c’è?” domandò House posando i suoi occhi azzurri in quelli castani dell’altro, un po’ troppo silenzioso e un po’ troppo fissato sulla sua figura. “Hai ricordato qualcosa?”
“No, non è niente… mi stavo solo chiedendo quando ricorderò.” mentì.
“Sicuro?” chiese ancora, voltando tutto il busto verso di lui e posando la mano sulla spalliera del divano, proprio dietro la sua spalla.
“S-sì.” rispose, lo sguardo sempre fisso nell’altro.

Cosa c’era davvero tra di noi?

Eccola di nuovo lì, quella domanda traditrice.
Come se non bastasse la sua sola presenza così vicina a sé a fargli battere il cuore a mille e a fargli perdere coscienza, almeno dei propri pensieri.
Un momento di incomprensione apparve in quegli occhi chiari, ma non se ne preoccupò.
Il proprio corpo sembrava muoversi da solo mentre si avvicinava a lui abbassando le palpebre e posando appena le sue labbra su quelle dell’altro, delicatamente, senza volerlo costringere a un bacio vero.
Per un paio di secondi nessuno dei due si mosse, poi avvertì la lingua umida di House sulle sue labbra, come un invito a dischiuderle.
Ci fu un solo attimo in cui provò emozioni diverse, contrastanti.
Da un lato la gioia di non esser stato respinto in malo modo; dall'altro lo stupore, bene o male per il solito motivo, ed anche perché era stato House a voler continuare.
Non si fece, però, attendere nella risposta permettendo alle loro lingue d'incontrarsi e portando contemporaneamente la mano sinistra dietro la testa dell'altro.
Poco dopo, era scivolato sul divano facendo sdraiare sopra di lui House attento a non fargli male alla gamba e aveva cominciato a sbottonargli la camicia quando il diagnosta, facendo forza con le braccia, si alzò fino a poterlo guardare negli occhi.
"Wilson, prima, noi non abbiamo mai..." mormorò quasi come in risposta, ritardataria, alla domanda che si era posto.
"Lo vuoi?" chiese, con il cuore che gli batteva a mille, interrompendolo.
"Sì."
"Allora non importa il passato. Se lo vogliamo entrambi, anche se non ricordo perché non sia mai successo prima, va bene." disse "Il fatto che non ricordi, non vuol dire che io sia un'altra persona... no?" domandò titubante.
"Non lo so... se non è mai successo, deve esserci un perché. Forse ora tu credi di volerlo perché sono l'unica persona che ti è rimasta ed hai bisogno di legarti in qualche modo." rispose alzandosi e mettendosi a sedere "Non è detto che tu voglia me... che il tuo vero Io lo voglia."
Si alzò a sua volta, mettendosi però in piedi e fissando il padrone di casa, il tentennamento si era trasformato in una certezza.
"Smettila di fare Freud! Sono sempre io, James Wilson, sono capace di intendere e di volere e, con o senza ricordi, sono sicuro di una cosa: voglio te! Voglio baciarti e fare l'amore con te, adesso! E se non è successo prima, evidentemente eravamo troppo stupidi ed egocentrici per farlo; questo non vuol dire che non lo volevamo." si fermò a riprendere fiato e notò che House lo stava fissando stupito.
"Dove hai preso tutta questa energia e sicurezza?" chiese.
"Da te." rispose poggiando le mani sulle spalle dell'altro spingendolo fino a farlo poggiare completamente contro la spalliera e posizionandosi a cavalcioni su di lui “Da quello che provo per te; dal fatto che voglio stare con te, che voglio te.” gli ripeté all’orecchio.
Si spostò un poco più dietro, fino ad arrivare davanti al suo volto, le labbra a pochi millimetri della sua “Ora.” mormorò prima di baciarlo.
“Ti ho convinto?” domandò quando si allontanò per riprendere fiato.
“Direi di sì…”
Sentì le mani di House suoi propri fianchi che tentavano di liberare la camicia dalla presa dei pantaloni mentre riprendeva a baciarlo.
Se era vero che il paradiso esisteva allora lui era riuscito a raggiungerlo e si trovava lì proprio in quel momento, ne era sicuro; a dispetto di quel Dio che aveva distrutto le città di Sodoma e Gomorra per i loro peccati. Che distruggesse pure tutto il mondo, o l’intero universo, se doveva rinunciare a baciare quelle labbra che sapevano essere così dolci nonostante le parole aspre e taglienti che pronunciavano o al tocco di quelle mani sulla propria pelle che riuscivano a farlo fremere solo sfiorandolo.
Non voleva rinunciare a tutto ciò.

“Tu ami essere amato.”

Non ricordava chi glielo avesse detto, eppure sapeva che erano parole riferite a lui.
Amava essere amato, si nutriva d’amore, dell’amore di House; e stava bene così, incredibilmente bene.
E non vi voleva rinunciare.
Non ricordava nulla del passato e non sapeva nulla del futuro, ma finché sarebbe potuto rimanere al fianco di House, ne era sicuro, sarebbe andato bene qualsiasi avvenire.

***

Una mano gli sfiorò i capelli spostandoglieli da davanti agli occhi che ora stava dischiudendo.
“Buongiorno, Wilson.” salutò House, sulle labbra uno strano sorriso.
“Buongiorno, House.” rispose lui prima di spostare lo sguardo dal volto dell’altro e lasciandosi scivolare con la testa sulla sua spalla.
Aveva creduto fosse stato tutto solo un magnifico sogno.
“Wilson…” chiamò il diagnosta, un po’ incerto.
“Non sono pentito o che altro.” lo interruppe, pensando fosse quello che stava per chiedergli.
Gregory si voltò verso di lui, infilò il braccio sotto le coperte e le tirò su per coprire entrambi. “Meglio, non avevo voglia di dovermi alzare e fare un discorso serio. Buonanotte, Wilson.” terminò chiudendo gli occhi.
James si lasciò cullare da quelle parole, raggomitolandosi di più contro il suo petto e chiuse nuovamente gli occhi, rilassato e contento che le cose, almeno per il momento, andassero bene.
“Buonanotte, House.”


Fine



note d'autore non chiedetemi da dove mi sia uscita... si è voluta scrivere da sola e la fine me l'ha trascinata per secoli... ed ancora non sono sicurissima vada bene, ma s'è detta stop sempre da sola. XD
Oh, sì... ricordo prima di iniziarla avevo letto molte fic americane su di loro... credo sia colpa loro, soprattutto di Stereophonic silence e di Strategie difensive... splendide fic! *__T Comunque, in effetti, questa storia è nata prima dell'idea generale di "L is for...", ma c'entrava bene lo stesso, no? XD

Se qualcuno stesse seguendo anche Un mese: chiedo scusa per l'immenso ritardo, mi son trovata incartata in un problema... "etico/morale" che sto ancora tentando di risolvere nel modo migliore. ù///ù (Ti pareva che in una fic con Candy Cammy protagonista non succedeva qualcosa?! XD)


Ringraziamenti

Miky91 Ah, grazie! <3 L'acronimo è stata una cosa del tutto estemporanea, ma sono contenta che piaccia! *-* (Figurati, nessun problema! ;D Anzi, se fossi nata maschio sarei stata più contenta XD)
elixyz Grazie mille per entrambe! :** Sul Chase/Cuddy io pure ho letto solo un'altra fic, in italiano quanto meno, era così adorabile che mi ha contagiata. *-*
lady house Allora questa ti sarà piaciuta ancora più della prima, spero! XD Grazie mille per i complimenti!! ^^
twy Figurati, non dirlo nemmeno per scherzo! Mi fa piacere che mi vengano detti anche i miei errori (magari così un giorno imparerò ad essere meno impulsiva XD)!! Grazie mille per tutto!! *-* Lieta che l'acronimo sia piaciuto! :D



Momento spoiler!fangirl:
Non ho letto molto gli spoiler della quinta, ma mi hanno informato che ci sono decisamente molte scene H/W. *-* Awwh! Ne ero sicura!! *__* Il mondo sarà nostro! X°D (NON ditemi niente se sapete qualcosa di più, però dovevo gongolare un po'. XD)
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Dr. House - Medical Division / Vai alla pagina dell'autore: Night Sins