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Autore: pensa_e_potrai    05/11/2014    1 recensioni
La Rowling ci ha regalato delle grandi emozioni con le sue storie. Ma se si fosse scordata un particolare?
E se Voldemort avesse visto in Hermione l'erede perfetta del suo potere?
Se per ottenere fedeltà da lei fosse costretto a giocare più sporco di quanto non faccia già?
Se Draco Malfoy volesse salvarla e impedire all'Oscuro Signore di negarle la libertà?
Se Hermione, per quel sentimento che vacilla tra amore e odio, di cui neanche lei è sicura, dovrà passare dalla parte sbagliata?
#Marchiati a morte#
Tratto dalla storia:
La sua manica mezza strappata gli scoprì la pelle, e vide ciò che non avrebbe immaginato: il Marchio Nero.
Era lì, sul suo braccio bianco.
Si allontanò da Draco e si mise a schiena contro il muro
"Granger...'' tentò lui, cercando il contatto visivo con lei, mentre provava a tornarle accanto.
"Non ti avvicinare!"
non lo guardava negli occhi. Era terrorizzata da lui. Da chi gli aveva fatto quello.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Hermione Granger, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Pensavo fosse odio...'
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"No, no e poi no!" Hermione stava gridando contro i suoi amici, che sembravano supplicarla.
"Andiamo, Hermione, cerca di essere ragionevole!" Harry stava cercando in tutti i modi di convincerla 
"Ragionevole? Mi chiedi di ragionare? A me? Siete voi che non volete capire!" Ma lo sanno tutti che se c'era una persona testarda era proprio Hermione
"È pericoloso! Vuoi capirlo?"
Invece no, perché bisogna dire che anche Ron, in questo caso, è irremovibile.
"È pericoloso per tutti e tre, nn solo per me! Se andate a cercare gli Horcrux, io vengo con voi!"
Harry le fece cenno di abbassare la voce. La prese per il braccio e, seguito da Ron, la trascinò fuori dalla Sala Grande. Quei giorni era molto silenziosa, sia per il fatto che quasi tutti fossero tornati a casa per le vacanze, sia perché nessuno aveva voglia di scherzare.
"Senti Hermione, tu sai benissimo come stanno le cose! Questo è compito mio! Ron verrà con me per aiutarmi! Tu per prima dovresti capire che per una persona come te il rischio è molto maggiore! Staremo via solo un paio di settimane, e ci terrò in contatto via gufo! Non ti devi preoccupare, ok?"
Lei prese un respiro, abbassò gli occhi e cedette. Con una nota di tristezza nella voce disse
"Va bene... quando partite?"
Harry cercò di non rispondere ma Ron fu rapido
"Oggi pomeriggio!" Disse quasi con freddezza.
Non ascoltarono le sue ulteriori proteste. Tornarono ai dormitori per prepararsi. Erano d'accordo che lei li avrebbe accompagnati a Hogsmead, dove sarebbero partiti. Non aveva il permesso per uscire, considerando che non era sabato, e sapeva che se qualcuno l'avesse scoperta sarebbe finita nei guai, ma non le importava più di tanto. Strano a dirsi, per lei. Quando i suoi amici uscirono dalla porta del dormitorio dei maschi, la trovarono seduta su uno dei divani della Sala Comune. Harry le si avvicinò e le prose il Mantello dell'invisibilita, e lei lo mise. Percorsero tutti i corridoi e la strada fino a Hogsmead in silenzio. Si fermarono ai Tre Manici di Scopa e bevvero una Burrobirra. Il tempo nn era dei migliori, per non parlare dell'umore dei tre amici. Sembrava che niente li potesse sollevare, d'altronde era così.
Temporeggiarono per molto prima di decidersi a uscire.
Il vento tagliente gli sfiorava i volti, che avevano iniziato ad arrossarsi.
Era molto tardi, Hermione sarebbe dovuta rientrare per la cena a breve. Gli occhi divennero lucidi per via delle lacrime. Si gettò al collo degli amici e prese a singhiozzare. Harry le prese il viso e le asciugò le lacrime
"Torneremo presto, ok?"
Lei si diede coraggio e si sforzò di rispondere
"Va bene!" Li abbracciò ancora, e si voltò. Non voleva vederli sparire
"Ciao Hermione!" Sentì solo un sussurro da parte dell'amico dai capelli rossi. Strinse il Mantello e lo indossò, per poi correre a perdifiato verso la scuola. 
Si fermò davanti all'ingresso, indecisa se entrare o meno.
Rimase a testa bassa per molto, e ricominciò a piangere.
Si voltò da un lato e cadde a terra.
Mise le ginocchia all'altezza del petto, prese la testa e la chiuse tra esse. Non voleva rientrare. 
Nel silenzio che si era creato attorno a lei le parve di sentire dei passi, ma non si voltò. Non le importava.
Ciò che la fece sobbalzare fu quando la persona si avvicinò a lei, e sentì una voce tagliente, che con tono di noncuranzae chiedeva
"Problemi, Granger?"

"Ti prego, non lui!"

   
 
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