Libri > Wicked Lovely
Segui la storia  |       
Autore: Kelley    05/11/2014    0 recensioni
Per Leslie ogni cosa sembra andare nel verso giusto, finché il giorno del suo compleanno una visita inaspettata le farà rivalutare i suoi sentimenti e le decisioni prese.
Tratto dal brano:
“Lasciare la sua vecchia vita era stata la decisione migliore. Era ciò che si ripeteva ogni giorno e come un mantra era entrato nella sua mente creando un'illusione che l’aveva avvolta in un sublime manto. Ma ora aveva compreso che ciò era vero solo a metà. Era stata debole ed era scappata da ciò che provava”
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Usciti dal museo si diressero verso il venditore ambulante e dopo aver preso un hot dog si misero a sedere su una panchina.
Il cielo era terso e senza stelle. La luna risplendeva nel firmamento illuminando la notte.
Leslie ascoltava interessata Jared. Il ragazzo sapeva molte cose che riguardavano il popolo fatato, le leggende e sui i miti irlandesi e aveva viaggiato per conoscere storie che venivano tramandate oralmente.
Dopo la storia con Irial, Leslie, si era informata su tutto ciò che riguardava il popolo fatato e come potersi proteggere contro di esso. Non aveva mai perdonato ad Aislinn di averla tenuta all’oscuro. Si era sentita vulnerabile e debole, cieca nell'ignoranza ed era stato il motivo per cui aveva deciso di studiare e passare ore in biblioteca e in libreria. Studiando l'argomento aveva scoperto nuove sfaccettature di quel mondo che l’affascinava e spaventava allo stesso tempo.
L’aria si fece improvvisamente fredda e Leslie rabbrividì mentre un gruppo di esseri fatati della Corte dell’Inverno le passava affianco di corsa.
L’estate stava arrivando in anticipo quel anno. Le giornate erano molto calde, si poteva parlare di giornate estive, solo la sera le temperature ritornavano ad essere come dovevano essere nella stagione in cui si trovavano.
L’equinozio di primavera era passato da pochi giorni, ma il cambiamento stagionale era stato talmente improvviso che l’aveva scioccata. Dopo anni di perenne inverno questo caldo improvviso l’aveva sorpresa piacevolmente.
La ragazza guardava affascinata alcuni spiriti degli Biancospini giocare affianco alla fontana con un cucciolo di Kelpie. Avevano un aspetto dolce e innocente, ma lei sapeva che al di là dell’aspetto potevano essere letali e crudeli come gli esseri fatati della Corte del Buio. Era una visione surreale, da favola, ma in essa c'era qualcosa che la turbava. Alcune ninfe dei boschi danzavano accanto ai spiriti del sorbo selvatico.
Leslie sentì qualcosa di caldo dalla stoffa ruvida le veniva appoggiato sulle spalle. La ragazza voltò lo sguardo e vide Jared che le stava sistemando la sua giacca per tenerla al caldo.
“Non dovevi. Non avevo così tanto freddo” disse Leslie guardando Jared che era rimasto con una maglia a mezze maniche.
“È il come spieghi il fatto di esserti raggomitolata improvvisamente?” chiese Jared.
Leslie fino a quel momento non si era accorta che si stava stringendo le forte le braccia, sentiva le unghie conficcate nella carne e stava tremando, ma non per il freddo.
Vedere tutte quelle creature fatate radunate in un unico luogo la faceva sentire nervosa e il suo corpo aveva reagito istintivamente al suo stato d'animo, e quella sera si erano radunate molte.
“Grazie. A pensarci bene ho un po di freddo” mentii Leslie giustificando il suo comportamento.
“Il clima di questi giorni è impazzito. Il giorno fa caldo e la sera fa freddo” disse Jared per calmare la tensione che si era formata.
“Tu come farai?” chiese Leslie vedendo Jared.
“Ormai sono abituato a climi più rigidi di questo. Sai viaggiando spesso per il nord Europa ..” mentre Jared parlava dei suoi viaggi per scoprire vecchie leggende Leslie smise di sentire la sua voce e il rumore circostante, come se una forza sovrannaturale avesse creato una bolla d'aria intorno a lei.
L'aria di fece carica di elettricità ed ebbe la sanzione che qualcuno la stessero fissando.
Si girò lentamente e incrociò lo sguardo con dei occhi neri profondi come due pozze oscure .
Irial stava dal lato opposto della piazza, oltre la fontana, circondato da un aurea oscura. Nonostante stesse lontano, Leslie riusciva a vedere che era irritato dalla presenza e dalle attenzioni di Jared nei suoi confronti.
Irial attraversò la distanza che li separava andando a sedere a una panchina affianco alla loro, posizionandosi alle spalle di Jared, in modo che Leslie non dovesse guardare in altre direzioni per osservarlo.
Molte creature fatate si erano si erano allontanate o si erano nascoste tremanti al suo passaggio. Anche se non era più il re, restava uno dei esseri fatati più forti della Corte del Buio e la sua fama lo precedeva.
L'atmosfera fiabesca, che c'era stata fino a un attimo prima della presenza, era sparita. Era come se l'oscurità di Irial avesse risucchiato il clima di gioa e spensieratezza lasciando tensione nell'aria.
Jared continuava a parlare dei suoi viaggi come se non fosse successo nulla, così stavano facendo il resto della gente li presente.
Leslie era distratta dalla presenza di Irial e aveva perso il filo del discorso di Jared che ormai era diventato un monologo.
“Scusa, ti sto annoiando con i miei discorsi strampalati. A volte posso essere molto logorroico” disse Jared vedendo Leslie distratta.“Cosa?” chiese Leslie un po' inebetita e distogliendo lo sguardo da Irial che stava ridendo.
“Lo sapevo, ti sto annoiando” disse Jared esasperato.
“No, non sono annoiata, anzi ciò che dici mi affascino molto” disse Leslie.
“Allora c'è qualcosa che ti preoccupa? Ne vuoi parlare?” chiese Jared aggrottando la fronte.
“No, non vorrei essere io ad annoiarti con le mie banali preoccupazioni” rispose Leslie.
“Io invece avrei molto da cui discutere” disse Irial.
“Nulla è banale se ti preoccupa” disse Jared.
Dopo un po di tempo in cui ci riflesse su Leslie disse “Va bene, parliamone. C'è una persona che mi preoccupa”
“Un amico, parente o qualcos'altro?” chiese Jared.
“Un professore” disse Leslie.
“Un professore?” chiesero Jared e Irial all'unisono “Cosa fa questo professore che ti da preoccupazioni? Ti ha forse preso di mira?” continuò Jared.
“Più o meno. Diciamo che mi sta osservando da lontano e ora mi ha chiesto di discutere su qualcosa” disse Leslie.
Lei si stava inventando di avere un problema con un professore per parlare indirettamente con Irial attraverso Jared, in modo da parlare con lui in modo non diretto.
“Di cosa vorrebbe discutere?” chiese Jared.
“Non lo so, è questo che mi preoccupa” disse Leslie guardando Irial.
“Vorrei parlare del tuo amico” disse Irial.
“Forse vorrà parlare del tuo andamento scolastico, anche se ne dubito visto che Lindsay mi ha detto che sei molto brava” disse Jared.
“O magari ti vuole avvertire di stare attenta al suo amico perché non è ciò che afferma di essere” disse Irial.
“Chi può dirlo casa potrebbe essere o non?” disse Leslie.
“Non saprei” disse Jared “Quale professore è?” chiese poi.
“Il professore di letteratura” Leslie rispose a Jared.
“Il rappresentante di classe. Forse ti vorrà parlare delle tue attività extracurricolari e in quale università vorrai fare domanda di iscrizione”disse Jared, conosceva ogni singolo professore dell'istituto grazie a suo padre.
“Io non sono ancora cosa potrebbe essere, ma ti conviene stare lontana da lui fino a quando non lo scoprirò” disse Irial.
“Come fai a dire una cosa del genere?” chiese Leslie con un po troppa preoccupazione nella voce.
“L'altro giorno Lindsay è stata chiamata dal professore per questo motivo, forse vorrà parlarne anche con te”
“Lui è un bravo attore. L'altra volta, quando eravamo in biblioteca, mi ha visto, ma ha fatto finta di nulla. Anche ora riesce a vedermi a vedermi e a sentirmi” disse Irial.
“Attore?” disse Leslie.
“Cosa?” chiese Jared.
“Stavo pensando ad alta voce a ciò che mi hai detto. Ho detto la parola attore perché Lindsay mi aveva proposto di entrare a fare parte di una compagnia teatrale insieme a lei” disse Leslie.
“Cosa le hai risposto?” chiese Jared.
“Io voglio solo che sei al sicuro. Rispetto la tua decisione di stare lontana dal mondo fatato, ma voglio che tu stia al sicuro” disse Irial.
“Paranoico e geloso” disse Leslie rivolta ad Irial.
“Cosa?” chiese Jared.
“Le ho risposto che non mi interessava perché è un ambiente pieno di paranoia e gelosia” disse Leslie. Quel dialogo la stava sfinendo.
“Spero per il tuo bene di sbagliarmi” disse Irial.
“Ora basta parlare di questo argomento” disse Leslie “Mi sento un po stanca. La serata è stata meravigliosa, ma ora vorrei farmi un bella dormita” disse Leslie enfatizzando la parola meravigliosa.
Jared le sorrise mentre Irial li osservava allontanarsi senza distogliere lo sguardo su Leslie.

 

 

Ritornata a casa, Leslie, si buttò sul letto riflettendo su ciò che le aveva detto Irial.
Chiuse gli occhi e le rivide gli occhi oscuri di Irial. Quando li riapri lo vide su di lei che fluttuava a pochi centimetri dal suo corpo. Aveva le sue grandi ali aperte che lo facevano sembrare a un angelo rappresentato nei dipinti preraffaelliti.
La stavano osservando in silenzio con sguardo carico di preoccupazione, senza nessuna traccia di gelosia.
Irial avvicinò il suo viso. Lei poteva sentire il calore del suo respiro sulla sua pelle.
Avvicinò le labbra all'orecchio della ragazza e disse:
“Ricordati, a ghrà, che nel momento in cui tu avrai bisogno di me io ci sarò. Ogni volta che avrai bisogno di aiuto e ti sentirai sola basterà solo dire il mio nome e io verrò da te” dopodiché le sfiorò le labbra di Leslie con le sue e la avvolse con le sue immense ali nere.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Wicked Lovely / Vai alla pagina dell'autore: Kelley