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Autore: Ino chan    05/11/2014    6 recensioni
John Paciock è perfettamente consapevole che il minimo accenno di risa segnerà la sua fine, ma non riesce a stare serio. Sapeva perfettamente che aprire il pacco regalo di Fred e George avrebbe portato grandi sciagure, visto il tiro giocato loro durante le ultime feste pasquali, ma non si aspettava di certo una cosa simile.
[Ambientata durante I lost my home vol. I] [James Remus/Jolie]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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PUFFOLA PER UN GIORNO.
-Storia ambientata fra il capitolo 46 e il capitolo 47 di I Lost my Home vol. I°-

 

 

 

 

 

John Paciock è perfettamente consapevole che il minimo accenno di risa segnerà la sua fine, ma non riesce a stare serio. Sapeva perfettamente che aprire il pacco regalo di Fred e George avrebbe portato grandi sciagure, visto il tiro giocato loro durante le ultime feste pasquali, ma non si aspettava di certo una cosa simile.
-Si può sapere che diavolo è successo?-
John passa la mano sulle labbra e voltandosi cerca lo sguardo di Charlie che prontamente gira la testa. Tappo è abilissimo nell’arte dello scaricabarile in puro stile Serpeverde, e John ormai è abituato a vederlo sgusciare via dai problemi con la grazia di una ballerina classica.
In anni di scuola, non è mai riuscito di incolparlo di qualcosa, e direi che si è impegnato davvero tanto per farlo.
Volta la testa nell’altra direzione e lo scenario non è assolutamente migliore.
Ted è quasi viola per lo sforzo di non ridere e Emmie ha quell’espressione lì, quella che mette su quando ha trovato un peluche particolarmente carino e sta per iniziare a chiocciare paroline dolci nella sua direzione
-James, vuoi spiegarglielo tu?-
James Remus alza entrambe le sopracciglia e piano si indica il petto, John sa perfettamente che è una mossa da bastardo la sua, ma Jolie gli fa paura, anche ora che è così viola.
-Vedi Jolie, ecco…-
Sul viso o forse, vista le circostanze sarebbe meglio dire muso, di Jolie si forma un espressione confusa -Vuoi parlare?-
Per fortuna c’è Joel, il sempre efficiente Joel, che chiude le mani attorno al minuscolo corpicino di Jolie e la solleva fino a portarla ad altezza dello specchio sopra al lavello più vicino all’ingresso .
Jolie batte le palpebre confusa, fra le mani di Joel c’è una palla di pelo viola con un delizioso nasino a bottoncino di un viola appena più scuro e minuscole zampine.
-Cosa?- gracchia alzando una zampina.
-COSA?- ripete alzando l’altra e agitandole forsennatamente avanti gli occhi.
-Sei diventata una puffola pigmea.-

Come ogni puffola pigmea che si rispetti, Jolie ne ha di fiato da spendere. Sono dieci minuti che saltella fra le mani di Joel e inveisce contro i presenti. L’ultima cosa che ricorda è uno spruzzo di melma che la investe non appena oltrepassato il buco del ritratto della Signora Grassa  e  poi più niente.
James prova a calmarla, a blandirla con paroline dolci,  ma come al solito, riesce solo a farla arrabbiare di più. La puffola Jolie spicca un balzo inimmaginabile, tanto che Emmie  esclama un sorpreso -Ma le muffole saltano?- mentre segue la sua traiettoria di volo, e si scaglia di testa contro il suo naso facendolo uggiolare per il dolore.
-Calmi! Calmi! - Ted raccoglie da terra la piccola palla di pelo viola che invoca vendetta in nome di Merlino e ogni mago della storia che le viene in mente  -Aspettiamo che Lorien finisca di fare lezione e poi gli chiederemo aiuto.-

Il problema è che ancora prima di essere un professore, Lorien Potter è figlio di suo padre. Alla vista della sorella tramutata in una graziosa pallina di pelliccia, non riesce a trattenersi dallo sbottare a riderle in faccia e quando Jolie inizia a inveire anche contro di lui, quasi lacrima .
-State tranquilli è solo una pozione che i gemelli hanno messo in vendita da poco. Basterà che la teniate al sicuro dai professori per le prossime ventiquattro ore e tutto andrà bene.-
Usciti dall’ufficio di Lorien, che si sente ancora ridere da dietro la porta chiusa, i ragazzi decidono chi dovrà sorvegliare puffola Jolie e non si sa come, James si ritrova quella palletta di pelo infilata nel taschino della camicia.
E dire che per una volta che non si era  proposto per passare del tempo con Jolie.
-Questa volta io non c’entro.-
Jolie incrocia le zampette , James non credeva che le muffole riuscissero a farlo, e  storce il musetto stizzita - Nemmeno da puffola sei molto simpatia, sai amore mio?-

Intanto che James si occupa di Jolie, il resto dei baby Malandrini si occupa di ripulire il disastro in Sala Comune. Il pacco, aperto ingenuamente da John, è letteralmente saltato in aria spandendo viscidume su tutte le pareti.
Emmie raccoglie i pezzi della scatola saltata in aria in grembo e con un versetto disgustato solleva fra due dita a favore degli amici una pezzo di pergamena scritto con una grafia larga e familiare.
-Oh merda!- esclama Joel coprendosi la bocca con una mano.
-Cazzo Jolie ci ucciderà.- gli fa eco John raddrizzandosi.
-E dire che stavolta nemmeno c’entriamo.-
Emmie gira verso di sé il foglio  tenendolo sollevato in direzione del viso -Perché? Che succede?-


Questo è per averci riempito il letto di  miele John,
non ti preoccupare, l’incantesimo durerà solo ventiquattro ore,
e avrà un finale con il botto.

Fred e George.

 

 

-Secondo voi che intendono per finale con il botto?-
-Non ho idea, ma Jolie ci farà morire male, me lo sento.- E se lo dice Ted che è da sempre la bandiera dell’ottimismo dei baby Malandrini allora è la pura verità.

Jolie deve ammettere che non è James a fare il cascamorto con le ragazze come aveva sempre pensato, ma che sono loro a corrergli dietro. In soli dieci minuti di permanenza in biblioteca è stato avvicinato da due Tassorosso che gli hanno chiesto un appuntamento e da una Corvonero che gli è caduta addosso usando la vecchia scusa della scarpa slacciata.
Jolie infilata nel taschino della camicia di James e coperta dal suo mantello, ha temuto seriamente di morire schiacciata quando la ragazza è piombata su di James di tette e non è riuscita a trattenere un lamento di dolore mentre quella indugiava ad alzarsi.
-Cos’era?-
-No, niente.-
Jolie batte le palpebre quando la ragazza apre il mantello di James e si arriccia su sé stessa al suo gridolino deliziato. Oh le sue povere e minuscole orecchie.
-Jaime non credevo che avessi una puffola pigmea per animaletto!-
-In realtà non è mia.- Jolie lo guarda astiosa mentre tentenna imbarazzato. Non sarà l’animaletto più virile del mondo, ma disconoscerla addirittura? Si divincola quando la ragazza cerca di prenderla in braccio, ma non riesce ad impedirle di sfilarla dalla tasca di James - E’ di Jolie.-
-Quell’antipatia della Potter ha un animaletto così carino?-
James è sicuro di aver appena visto Jolie raddoppiare di una taglia nel giro di una frazione di secondi. Deglutisce a vuoto mentre appunta gli occhi sul viso della Corvonero.
-Sai, non ho capito cosa ci trovi in lei Jaime. E’ così scorbutica, sempre con quell’aria scontenta stampata sulla faccia e poi non è per nulla carina con quell’aspetto dozzinale che si ritrova.-
James non riesce a non fissare la puffola che ora sembra sul punto di esplodere come una bomba.
-Potresti avere molto meglio.-
-Tipo te?-
Gli occhi della ragazza brillano deliziati mentre poggia Jolie sul tavolino e si avvicina -Certo, potresti avermi anche subito e di certo non ti prenderei a sberle.-
Jolie si copre il musetto con le sue minuscole zampine. Non può assistere a quello che sta per accadere:Ora lo bacia, ora lo bacia e io quando torno umana glie lo faccio vedere per bene quanto so essere stronza! Pensa forsennatamente.
-Hai ragione, Jolie non è assolutamente una brava ragazza.-
La piccola palla di pelo seduta sul tomo di aritmanzia di James inizia a giurare vendetta su maghi vecchi e nuovi mentre punta gli occhietti sul viso di James - E’ rozza, manesca e decisamente non mi merita.-

-STRILLLLLLL!- il grido di Jolie è acutissimo e fa girare più di una testa verso di lei. La piccola palla di pelo rotola fino al bordo del tavolo e si lancia di pancia. Rimbalza sul pavimento come una palla e ruzzola verso la porta. Non ha la minima idea di cosa abbia gridato, le  muffole non hanno un vero e proprio verso, così ha urlato la prima cosa che l’è venuta in mente per impedire a quella di ficcare la lingua a gola a James.
-Hai intenzione di scappare ancora per molto?-

James la sta seguendo a passo lento visto le sue lunghe gambe e le mani infilate in tasche giusto per prenderla ancora di più in giro.
-STRILLLLLLLL!-
-Smettila di gridare Potter.-
-STRILLL!-
-Non fare la bambina, non l’avrei baciata.-
-Strill?-
-Certo che no.-
-Strill?-
-Perché il mio primo bacio lo conservo per te.-
-Ekkk!-
James aggrotta la fronte mentre si china a raccoglierla da terra - Questo verso non è proprio da puffola.-

 

 

CAPITOLO UNO DI DUE.

 

 

Sto riprendendo in mano le mie due più grandi storie incompiute ovvero Came back to the Hell e I lost my Home. Ho già scritto il finale della prima e sono a buon punto con la seconda, ma prima di pubblicarli su EFP vorrei essere sicura di saper ancora scrivere su questi personaggi. Perciò mi  sarebbe davvero utile oltre che farebbe davvero piacere, se mi lasciaste la vostra opinione sia qui o tramite la mia pagina facebook :  https://www.facebook.com/pages/Ino-chan-EFP/242440032548208

   
 
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