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Autore: Duff Rose    05/11/2014    0 recensioni
Jane è una giovane adolescente da un oscuro passato. La famiglia Porter, conosciuta in quasi tutta l'America per quanta ricchezza e potenza politica possiede, ha deciso di adottarla a tre anni.Proprio quando non le manca un bel niente, un giorno il destino le gioca un brutto scherzo. Come per caso, un'altra persona a lei sconosciuta entrerà a far parte della sua vita, nel modo più crudele che si possa immaginare.
"Jane, è giunto finalmente il momento di presentarti tuo fratello Dan. Lui ha da sempre studiato in tutto il mondo, sai? Sa parlare ben sei lingue, il nostro ometto. Quest'anno io e tuo padre abbiamo deciso di farlo restare qui con noi, per avere la famiglia al completo.Spero che facciate subito amicizia."[...]
Che cosa? Lui! No, no! Non doveva andare a finire così. Non doveva essere lui! Dio, e adesso?[...]
"Piacere"dico cercando di essere il più convincente possibile.
Lui sogghigna e mi stringe con determinazione la mano "Il piacere è tutto mio, perdente".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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CAPITOLO 1
CHE IL GIOCO ABBIA INIZIO
È buio pesto. Si sente qualche rumore provenire dall'esterno. Cerco di tornare in me, ma non ci riesco. Il nulla mi circonda. È ancora buio pesto. Si sente il rumore avvicinarsi a me. Riesco a sentirlo meglio e cerco con tutta me stessa di tornare in me, ma non ho la forza necessaria per farlo. Ancora buio pesto. Un varco di luce comincia a penetrare nell'ombra. Riesco finalmente ad avere più energia e...
La sveglia è appena caduta per terra. Mi sveglio di colpo per la paura. Rimetto a posto la sveglia e controllo l'orario "Caspita, è tardi! Devo darmi una mossa."
Corro velocemente in bagno e mi vesto in fretta. Proprio oggi ho la "papera", la professoressa di fisica, che mi aveva presa di mira sin dal giorno dal nono grado, e mi teneva sempre sott'occhio, figuriamoci adesso che sono in un mostruoso ritardo! Mi farà sicuramente una delle sue nervose paternali che non finiscono mai. Scendo rapidamente le scale e raggiungo la cucina. Miss Alexandra mi guarda e mi si avvicina << Signorina Porter, come si sente oggi? >>
Oh, dimenticavo:Miss Alexandra è la governante della villa dei miei genitori, la conosco da quando ero piccola. È una donna da un carattere davvero audace, e nonostante abbia una buona sessantina d'anni è una donna che si fa rispettare.
Lei fa anche da badante, infatti si comporta come una madre nei miei confronti. I miei genitori sono sempre troppo impegnati, e non hanno quasi mai tempo per me, ma io li amo comunque. Dopotutto, mi hanno tolta da un posto orribile. Meglio non ricordare!
La maman(così ho sempre chiamato mia madre, fin da quando ero piccola) è una donna giovanissima e bellissima:è la donna più elegante e femminile che io conosca. Ha sempre un modo di fare molto delicato e con me è sempre stata gentile. Daddy, invece, è un uomo un pò goffo e timido, però ha un'intelligenza incredibile:conosce la fisica e la matematica come le sue tasche, infatti è il direttore di diverse aziende petrolifere. Sa essere freddo e distante diverse volte, però ha un cuore d'oro, e io lo adoro!
Tornando a noi, saluto Miss Alexandra ed esco dalla villa di corsa: ho ancora qualche speranza di prendere l'autobus. Appena corro sul marciapiede, vedo il veicolo fermo: velocemente cerco di raggiungerlo e comincio a urlare un "ehy!"per farmi notare, ma sfortunatamente l'autista non si accorge di me e mette in moto l'autobus, sfrecciando via a tutta velocità.
"Perfetto"penso tra me e me "adesso mi tocca andare a piedi". Fortunatamente la mia scuola non è molto lontana da casa mia, perciò posso raggiungerla in pochi minuti. Sfreccio come una pazza non facendo nemmeno caso alle macchine mentre attraverso la strada e, alle 9:15 arrivo a scuola.
Quindici minuti di ritardo... e che saranno mai? Entro nell'edificio e percorro tutto il corridoio. Quando mi avvicino alla porta della mia classe, busso piano e la apro. Appena entro, vedo tutti i miei compagni seduti, alcuni vicino la cattedra e l'insegnate sta proprio in questo momento... segnando gli assenti? Caspita, ha anche appena chiamato gli interrogati. Oh mio Dio.
<< B-buongiorno... >> cerco di prendere fiato a causa dell'ansia ed anche per tutta quella corsa che ho fatto per arrivare fin lì << mi scusi per il... >>
<< Porter >> mi guarda la prof squadrandomi dalla testa ai piedi, con quei suoi occhiali sottili << Ti sei persa per caso nella giungla? >>
Tutti i miei compagni cominciano a ridere. Non capisco perché.
<< Come, scusi? >>
<< Era ovvio, Porter, che avevi intenzione di non essere pescata per l'interrogazione di fisica. Il ritardo era l'unica soluzione che avevi in mente? Tsk, siediti >>.
Giuro, mi sta salendo il crimine. Mi siedo al mio solito posto, accanto alla mia amica Caroline.
<< hey >>comincio io.
<< Eccoti, era ora! Devo parlarti >>
Io sorrido << si tratta di Luke, vero? >>
Lei annuisce. Il suo ennesimo ragazzo. Si, ennesimo, dato che lei è la cheerleader più conosciuta di tutta la scuola. È piuttosto alta, bionda con gli occhi verdi; cosa più importante per i ragazzi, è che ha delle forme pazzesche. Due anni fa mi disse che portava la quarta, adesso penso che porti almeno una taglia in più. La conosco da quando mia cugina Sarah aveva fatto una festa di compleanno ed io avevo sette anni. In quei giorni avevo il braccio ingessato perché ero caduta dalle scale di casa, e la prima cosa che le dissi quando l'avevo incontrata era stata << Ciao, io ho un braccio morto che non si muove, e tu? >>. Da lì, è nata un'amicizia favolosa. È la mia migliore amica, anche se ogni tanto è esuberante, no, troppo esuberante. E fuma, e (ovviamente) ha più esperienza con me in fatto di ragazzi, infatti da quando abbiamo cominciato la fase adolescenziale ha sempre avuto un boyfriend accanto, ognuno più bello di un altro. Quest'ultimo, Lukas, è un ragazzo di diciotto anni ma è molto, molto riservato, e lei fa davvero molta fatica a stargli dietro.
<< E dimmi, continua a risponderti con un semplice "si" o "no"? >>
<< Peggio: non si è fatto sentire per una settimana! Ogni volta che in quei giorni gli scrivevo qualcosa, visualizzava i miei messaggi su What's App ma non mi ha mai risposto. Sai bene che lui è il mio fidanzato e che ci tengo a lui, perciò gli ho chiesto se volevamo uscire insieme, giusto per mangiarci un gelato.
Risposta? "Devo anticipare storia, ciao" >>.
Strano gli occhi: nessuno prima d'ora si era mai rifiutato di uscire con una modella come lei.
<< Seriously? Ma allora è proprio un fesso, se preferisce anticipare i compiti invece di uscire con te >>.
<< Guarda, Jane, sto pensando di lasciarlo, è da quando non ci sentiamo più che ci penso, però non è così semplice >>.
<< Ok, ma state insieme da un mese e più, prima non era così distaccato nei tuoi confronti >>.
Caroline fa spallucce << Non so più che altro fare, tanto vale lasciarlo >>.
<< A proposito >> le chiedo << non gli hai detto del ballo di inizio scuola? >>
Ebbene, questo ballo si tiene ogni anno per iniziare un qualsiasi evento speciale, in questo caso si fa ogni volta a metà settembre per ricordare la prima apertura dell'edificio, in più ognuno può scegliere un suo partner(ovviamente della scuola). Io le altre volte ho sempre ballato con il mio migliore amico Laurent, ed è stato sempre fisso lui per tutti gli anni successivi. Caroline, invece, ha sempre portato un ragazzo diverso.
<< Certo che gliel'ho detto >> esclama << ma non ne vuole sapere! A volte, mi chiedo come abbia fatto a mettermi con uno come lui >>.
<< No, non dire così: sono sicura che... >>
<< Porter! >> urla la prof << qui non sei a casa tua, perciò evita di fare salotto con la tua amica e ascolta l'interrogazione >>.
Uffa... ma sta parlando tutta la classe! Ce l'aveva, ce l'ha e ce l'avrà sempre con me la papera! Beh, non mi rimane altro che ascoltare l'interrogazione.
Dopo un paio d'ore è arrivata la tanto desiderata ricreazione. Insieme a Caroline, vado nel corridoio in cerca del mio armadietto che contiene tutte le mie cose. Si riconosce subito, dato che è più grande rispetto a quello degli altri ed è pieno di poster. Chi ha soldi, può permetterselo l'armadietto dei sogni!
Lo apro e comincio a prendere i libri che mi servono, quando all'improvviso due ragazzi si avvicinano a me e alla mia amica.
<< Splendori >> dice uno di loro, precisamente quello più basso dei tre, avvicinandosi a noi due << Prossimamente si farà una festa di ballo e abbiamo notato che siete senza cavaliere, perché non ballate con noi? >>.
Caroline comincia a ispezionare tutti e due i ragazzi: brutto segno!
Mi faccio avanti io prima che lei possa dire qualcosa << Spiacente, siamo già impegnate >>.
L'altro ragazzo, uno più alto del primo, si avvicina pericolosamente a me << Perché, siamo brutti per caso? >>
Beh, no, proprio brutti non siete, miei cari. Il primo, come ho detto prima, è un pò basso e scuro di carnagione, i capelli rasati e una bocca tanto, troppo, carnosa. Il secondo, invece, era alto e chiaro di pelle, moro con occhi marroni. È un ragazzo carino, c'è da ammetterlo... ma non posso accettare l'invito dal primo che passa!
<< Non ho detto che siete brutti >> lo allontano da me << ma vi ripeto che non... >>.
<< Accettiamo volenieri >> urla la mia amica.
Io mi volto verso di lei e la guardo in cagnesco: no, non può fare l'oca anche con questi due!!
<< Perfetto >> urlano i due ragazzi << fatevi trovare pronte sabato prossimo, intesi? >>.
E, prima di avere la possibilità di controbattere, i due se ne sono già andati.
<< Caroline, ti rendi conto che due persone che non conosciamo balleranno con noi il prossimo sabato? >>
<< E allora, che fa? >> mi chiede come se fossi una pazza.
<< Primo: sei fidanzata. Secondo: sono comunque degli sconosciuti! >>
<< Degli sconosciuti molto sexy >> afferma << Bisogna lasciarsi andare, ogni tanto. E poi, quel moro ti guardava molto interessato >>.
Senza volerlo, arrossisco << Ehm... ma guarda che io non posso, sai, sabato forse ho un impegno con i miei e... >>
Lei mi fa l'occhiolino << Non cercare scuse, è solo un ballo, Jane, SOLO un ballo >>.


Dopo altre ore di lezione, alle 15 finalmente esco dalla mia high school. Saluto Caroline e aspetto l'autobus. Appena arriva, mi siedo all'ultima fila e mi metto le cuffie guardando al lato della finestra. Avete mai provato a mettere in autobus le canzoni dei Beatles? Sono troppo rilassanti.
Proprio mentre l'autobus sta per partire, un ragazzo con un cappello che gli nasconde il volto entra velocemente nel veicolo e, non trovando posto mi chiede << Posso sedermi? >>
Io con un gesto della mano gli dico di si. Lui si siede e noto dal finestrino che continua a fissarmi.
<< Scusa ma... ci conosciamo? >> gli chiedo, guardandolo.
Lui mi risponde con un sorrisetto << Beh, potremmo, dato che balleremo insieme >> e si toglie il cappello.
Che cosa? Aspetta... ripensandoci sembra... no, è... quel ragazzo moro della scuola! Oddio!
<< Tu dovresti conoscermi abbastanza >> gli rispondo fredda << Dato che mi hai 'invitata' ad essere la tua partner >>
<< Ahah >> comincia a ridere << Non per dire niente, ma sai, appena vedo una bella ragazza il cervello va in tilt >>.
Ma che razza di risposta è mai questa? Uomini...
"Forse qualcos'altro gli era andato in tilt.." elimino immediatamente il pensiero.
<< Quindi è casuale, la cosa? >>
<< Casualissima >> mi risponde e mi tende la mano << Piacere, mi chiamo Erik >>
<< Jane >> ci stringiamo le mani.
<< Posso chiederti dove vivi, Jane? >>
<< Mhm, ad Atlanta? >>
<< Spiritosa >> mi sorride.
<< No, sincera >> gli rispondo io di rimando e mi volto verso il finestrino. Dopo un pò sento parlare, probabilmente è lui che cerca di dirmi qualcosa, ma io non voglio sentirlo, infatti ho le orecchie occupate dai Beatles.
Dopo una decina di minuti, l'autobus si ferma e scendo, ma qualcuno mi tiene fermo il braccio.
<< Che vuoi? >> chiedo, dopo aver visto che è Erik che mi tiene bloccata.
<< Finalmente ci senti >> afferma, lasciandomi delicatamente il braccio.
<< Ripeto:che vuoi? >>
Si, lo so, a volte sono acida, ammetto che sono gentile con gli altri, solo che con lui non ci riesco. Insomma, con i ragazzi sono sempre stata un tantino riservata, ma non ho mai trattato così un ragazzo. Non so perché, ma con lui divento tutto il mio opposto.
<< Devo parlarti >> risponde serio con le braccia conserte.
Gli faccio segno di continuare << Devi dirmi dove abiti, così sabato verrò a prenderti per il ballo >>.
<< No >>
<< Ah, davvero? E perché no? >>
Lo guardo un secondo e... sta ridendo? Molto probabilmente si era aspettato questa risposta.
Gli rispondo tranquillamente << Perché io non verrò alla festa >>
Ok, silenzio di tomba. Mi guarda interrogativo come per cercare una spiegazione, ma non rispondo. È grande, per la miseria, può arrivarci anche da solo.
Spero vivamente di essermelo tolto di mezzo, ma lui reagisce in una maniera che non avevo mai immaginato. Con un braccio mi circonda la vita e avvicina il mio corpo al suo. Eravamo corpo a corpo, faccia a faccia. Sembriamo una coppietta per quanto siamo così... vicini. La cosa mi mette a disagio, e credo che lui l'abbia capito.
<< Miss Jane >> mi dice avvicinandosi ancora di più alla mia faccia. Non accenna minimamente a togliere i suoi occhi dai miei, sono come calamitati.
Il mio cuore comincia a battere come un martello, mi sento così strana...
Sento le mie gote scaldarsi; perfetto, sono diventata rossa come un peperone, anzi, più rossa dei miei boccoli rossi.
Lui avvicina il suo viso al mio, i nostri nasi si sfiorano.
Questa volta i suoi occhi sono puntati sulle mie labbra.
La sua voce è così... sensuale.
<< Riuscirò a convincerti. Questa è una promessa >> e in meno di un secondo si stacca da me, ma i suoi occhi sono ancora incatenati ai miei.
Quando sta per dileguarsi, scuoto immediatamente la testa, riprendo la lucidità e gli urlo dietro << Non ti conviene provarci. È una partita persa già in partenza! >>.
Lui, però, se ne va senza controbattere.
Sono sicura, però, che mi abbia sentita. Quella sua frase, poi, mi sembra più una sfida che un invito. Se è questo che vuole, allora, che il gioco abbia inizio.

-Salve, gentili lettori, questa è la mia prima storia romantica :3 mi piacerebbe leggere dei commenti per questo primo capitolo. Scrivete in tanti!
Alla prossima!
  
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