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Autore: FairyDream    05/11/2014    2 recensioni
Momento imprecisato, anno imprecisato...lascio spazio all'interpretazione. Quel che conta è che questa non è una dramione qualsiasi: non ha bisogno di essere rossa, non ha bisogno di baci e pozioni, non le serve stravolgere nulla. Draco ed Hermione sono semplicemente perfetti insieme, ma questo è un mio sogno impossibile.
Hermione si sveglia presto per un compito decisamente spiacevole, ma un incontro apparentemente altrettanto spiacevole la porterà a riflettere su molte cose che ha dato per scontate, e due anime divise avranno, forse, l'occasione per unirsi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno a tutti! Torno, dopo un lungo, lunghissimo periodo di inattività, a scrivere, e a farlo su questo sito, su Draco, su Hermione.
Non credo di aver bisogno di grandi introduzioni...riservo il commento alla fine, per non annoiarvi e per lasciarvi liberi di leggere a modo vostro queste righe, e di scegliere se il mio commento vi interessa o no. 
Vi ringrazio, un bacione!
 
 
Imparare a volare
(A vedere, a sperare)
 
Grattastinchi mi dà una leccata ruvida e appiccicosa.
Gli passo una mano tra il pelo polveroso e -Etciù!-
-Yawn...mmm...hai bisogno di una bella lavata carino!-
Come se mi avesse capito (e sospetto sia così), il mio gatto salta giù dal letto  per andare a cacciarsi DIo solo sa dove, ma certamente lontano dal bagno. Resto ancora un istante con gli occhi chiusi, poi mi metto a sedere, prima che il sonno mi rapisca di nuovo. Guardo l'orologio sul comodino e mi alzo sospirando: le 4 e 30 di mattina...niente di buono si prospetta.
Osservo fuori dalla finestra: l'alba sta appena colorando il cielo ancora scuro.
Il mio sguardo si sofferma su Ginny, o meglio, sulla sua folta e scompligliata chioma rossa, che spunta da sotto il piumino sollevandosi ad ogni pesante respiro; la mia compagna di stanza emette un sospiro ancora più profondo e rumoroso. -L'ho detto che russi- sussurro con dolcezza.
Ho istruito Grattastinchi a svegliarmi quando vede la bacchetta illuminarsi all'ora preimpostata: non voglio svegliare Ginny quando mi alzo presto per studiare, ma oggi in particolare non volevo che sapesse che mi sono svegliata; oggi non è una normale e calma mattina di ripasso.
Guardo un'ultima volta il letto ancora caldo con desiderio...rabbrividisco alla sola idea di spogliarmi...ma devo farlo!
 
Dopo pochi minuti, indosso la divisa invernale di Grifondoro, con aggiunta di doppio maglione e felpa, guanti, sciarpa rosso oro e berretto in tinta: sembro pronta per una scalata! Invece mi accingo a qualcosa di ben più ordinario ma altrettanto spiacevole a quest'ora: devo seriamente imparare a volare!
La prossima settimana c'è l'amichevole tra Serpeverde e Grifondoro, cosa che sembra un ossimoro solo a pensarla; d'altronde è stata soprannominata affettuosamente da entrambe le case  "il giorno del giudizio"! 
Normalmente la mia unica preoccupazione sarebbe trovare qualcosa di sufficientemente interessante da leggere da permettermi di isolarmi dalle urla dello stadio e dagli strepiti accanto a me, ma la brillante idea di Madama Bumb per attenuare le possibili ostilità tra le due amichevolissime case, è stata quella di renderla un torneo aperto ai non componenti della squadra, ovvero di far partecipare anche chi, come me, è già tanto se riesce a sollevarsi da terra, e così ora sono costretta ad allenamenti forzati.
So già che finirò per umiliarmi, dall'istante in cui quest'abominio di proposta è saltato fuori, e avevo quasi fatto l'abitudine all'idea,  ma da quando ieri ho scoperto il tabellone delle scommesse che in segreto sta compilando la squadra e mi sono vista in fondo alla lista, con solo pochi ragazzini del primo anno in posizioni inferiori, il mio orgoglio ha deciso che devo darmi da fare.
Harry e Ron mi avevano proposto più volte delle "ripetizioni", ma io ho sempre, testardamente, rifiutato, non tenendoci affatto a invertire i ruoli e a rotolare per terra davanti ai miei due migliori amici... Ripensandoci ora non farei così tanto la schizzinosa...
Ginny invece sa che non sono un asso sulla scopa, ma non sa davvero quanto, perché le lezioni di volo sono state obbligatorie solamente il primo anno, e, dal momento che il voto mi aveva rovinato una media perfetta, io ho deciso di smettere senza troppi rimpianti...che codarda! Il disagio che proverei a sapere dello shock che provocherei nella mia amica mi sembra solo un altro valido motivo per iniziare, così mi decido a scendere le scale del castello ancora deserto.
Proprio io che tormento tutti con il non procastinare, sto riducendomi ad esercitarmi di nascosto last minute! Non posso che darmi dell'idiota ad ogni gradino che, di malavoglia, scendo.
 
Apro il pesante portone ed un vento gelido mi travolge nel suo non molto accogliente "buongiorno". Rabbrividisco; e dire che è soltanto novembre!
Dopo pochi minuti raggiungo il campo, dove le alte aste delle porte proiettano le prime lugubri ombre sul terreno. Calpesto l'erba brinosa, schiacciando i minuscoli cristalli di ghiaccio, faccio due saltelli per riscaldarmi, sfrego le mani inguantate, mi piego fino a toccare le punte dei piedi...e quando ho perso fin troppo tempo decido che è ora di iniziare. 
Richiamo una scopa dal magazzino e poi la poggio a terra, mettendola alla mia sinistra.
-Su- ordino svogliatamente, e la scopa ovviamente se ne resta immobile.
-Su!- esclamo fingendomi tranquilla e serena, ma...c'è da dirlo? Quella continua il suo pisolino sull'erba. 
-Su!...SU!...Su?!- Il nervosismo inizia a salire.
Sospiro, chiudo gli occhi, mi concentro, faccio attenzione che i denti non si spezzino per quanto li sto stringendo, muovo le dita della mano...-Su!- sibilo a denti stretti malcelando il fastidio. Quel manico di scopa del cavolo si agita un pò, come a prendermi in giro, ma non ci pensa nemmeno di salire abbastanza da farsi afferrare.
"Se la scopa non viene alla mano, la mano verrà alla scopa" penso infuriata, e dopo una rapida occhiata circospetta in giro, come se temessi che qualcuno possa vedermi, mi chino rapida per afferrare il manico, ma quando ormai le mani stanno per toccarlo, quello schizza in avanti, e nell'impeto dell'operazione io finisco faccia a terra, dolorante. Superato lo stordimento iniziale, mi getto nuovamente sulla scopa, e finalmente riesco ad afferrarla.
-Ma guarda un po' chi ha vinto, alla fine! - le dico, stringendola con rabbia.
-Lei ovviamente!- bofonchia una voce annoiata, appoggiata alla base di uno degli spalti. Posa strafottente, gambe lunghe e magre, corpo sottile, pelle diafana, volto scavato, occhi di ghiaccio...
-Malfoy!- esclamo cercando di darmi un tono, pur tutta imbacuccata e sporca di erba e terra come sono.
-Mi complimento per la constatazione...-sbadiglia lui, un libro sotto gomito.
-Che cosa ci fai qui a quest'ora?- indago io acida, fingendo di non aver sentito.
-Io io ti ho forse chiesto una giustificazione per la tua presenza qui?- Si inizia a riscaldare, con la pelle delle guance che immediatamente si imporpora, come quella sudata di un maiale. Ho già pronta una rispostaccia per le prossime parole che gli usciranno dalla bocca, perché sì, oh sì, lo so che gli usciranno.
-Spor- "ecco che ci siamo" -..ca mezz...- E qui si ferma, ritornando immediatamente pallido e serio.
-Razza di..- "no, aspetta: si è fermato...perché si è fermato?"
Devo essere rimasta allibita, con la bocca ancora aperta, per un po', perché lui, dopo aver  ingoiato anche il solito probabile 'chiudi quella bocca o vuoi che ci entrino le mosche', scuote la testa, scocciato e si arrampica su uno dei gradini decidendo di ignorarmi.
-Cosa...?-non riesco a trattenermi dal chiedere, ancora stupita, tanto è probabile non risponda.
-Siamo prevedibili Granger... tutto ciò è terribilmente noioso- mi fredda lui. Mi volto a guardarlo con sguardo interrogativo, ma è chiaro che lui non voglia aggiungere altro.
Io mi ricompongo e decido di non considerarlo, mi sposto un po', faccio per aprire la bocca ma resto subito interdetta: come faccio a provare, se c'è lui? Decido di fare un tentativo: getto a terra la scopa ed esclamo -Su!- la mia voce mi appare strana, rumorosa e poco convinta... fa uno strano effetto parlar "da soli" in presenza di altri.
-Malfoy, ti dispiacerebbe andartene a leggere da un'altra parte?- mi giro scocciata. Lui alza impercettibilmente gli occhi dalla pagina, ma nemmeno mi guarda, e di certo non risponde, poi ritorna a leggere, come se la mia voce fosse stata un fastidioso ma insignificante moscerino che gli svolazzava davanti al naso.
Alzo gli occhi al cielo e cerco di mantenere la calma. Decido che dopo tutto posso fare a meno di questo stupido esercizio e che è tempo di fare  sul serio e di volare. Monto goffamente a cavalcioni della scopa, quasi ribaltandomi nell'impresa. Mi volto immediatamente per controllare che quell'altro cretino non mi stia osservando, ma lui è ancora immobile nella sua posizione.
"così è davvero impossibile...ma guarda te cosa doveva capitarmi" penso mentre mi concentro sul da farsi.
Piego le ginocchia come ho visto fare mille volte agli altri e come illustra il libro...ma penso di essere piuttosto buffa da vedersi. Controllo ancora il biondo ossigenato sulla gradinata."schifoso furetto".
Ebbene: piego le ginocchia, prendo lo slancio e salto, ma...non succede niente, e ripiombo a terra. Sembro tanto un bambino che prende la scopa di casa per fingere di saper volare!
La mia comica manovra è stata evidentemente pure rumorosa, perché il bel cretino addormentato alza di scatto la testa e guarda nella mia direzione; come se si rendesse conto solo allora che la causa di quella fastidiosa interruzione sono io, mi osserva con un misto di disprezzo e pietà. 
Ci riprovo, ma ora mi sento davvero osservata. Rifaccio tutto frettolosamente pur sapendo che stavolta ce la devo fare se non voglio che lo scheletrico furetto rida di me. Piego, carico e salto!
Mi rendo conto che ho chiuso gli occhi quando li riapro per accorgermi che...sto volando! Ghigno cattiva pensando che Malfoy non avrà niente da ridire, ma non ho che qualche frazione di secondo di gloria, perché subito il manico inizia ad oscillare furiosamente, io mi agito, perdo l'equilibrio e casco col sedere a terra con un tonfo orrendo.
Sbatto gli occhi allibita, sputacchiando polvere. Omioddio: se non sapessi che è tutto schifosamente vero questa parrebbe una straritrita gag comica.
-Pfffff...-non può trattenersi il furetto, coprendosi la bocca con una mano.
Io mi volto inferocita, tanto piena di rabbia che, visto che siamo in tema di topoi televisivi, sono certa che mi esca fumo dal naso e dalle orecchie e...subito sbollisco un pò: Draco Malfoy sta ridendo, certo, ma non in modo sbeffeggiatorio o cattivo, solo ridendo per qualcosa di buffo, in maniera assolutamente sincera ed innocente. La sua bocca non è atteggiata in un ghigno: sulle sue labbra sottili è dipinto un sorriso, e gli occhi socchiusi  luccicano come quelli di un bambino.
-Scusami è che...-ride, poi vedendomi seria si fa scuro anche lui.
Non posso certo permettermi di soffermarmi sulle sfumature della sua risata, ed anche se in parte la rabbia se ne è andata, mi sforzo di insultarlo ugualmente: - Posso ritenermi fortunata che un Malfoy abbia semplicemente trovato divertente la mia caduta, sono certa che tu ricevevi trattamenti diversi da tuo padre se sbagliavi!- Ah sì: è uscita bella cattiva, forse proprio perché sono più controllata, ora; so che l'argomento di suo padre è un callo aperto per lui.
La mia soddisfazione dura tanto quanto il mio breve volo. -Va a farti fottere- sibila, cattivo questa volta; si alza e si allontana spontaneamente, salendo più in su di parecchi gradini e mettendosi più distante possibile da me.
A me manca il respiro per qualche istante, e non posso fare a meno di sentirmi un po' in colpa... "D'altronde è Malfoy" mi dico "se l'è meritato...". Parzialmente soddisfatta della mia giustificazione, mi rendo conto di essere ancora a terra, e mi alzo di scatto.
Riprendo il mio allenamento, ma non posso fare a meno di guardare continuamente verso Malfoy, le cui guance stanno appena ricominciando a schiarire e le cui nocche stanno riprendendo colore. Lo osservo di nascosto, ancora un po' scocciata ma allo stesso tempo dispiaciuta per aver ceduto alla parte peggiore di me. E' così magro, troppo magro...sembra così fragile e delicato...come una creatura altera ed angelica, non terrena "non fosse per quella linguaccia biforcuta,che di angelico non ha proprio niente" mi correggo. Nonostante la magrezza malata, il bastardo è pure bello! Non so davvero come quel delicato rossore sulla pelle trasparente mi abbia fatto pensare ad un maiale...mi accorgo che non posso averlo pensato davvero.
Mi scuoto, prima che lui possa accorgersi che lo sto guardando e prima che inizi a sospettare di star impazzendo davvero. E' ora di ricominciare seriamente.
 
Nel giro di un quarto d'ora non ho ancora fatto praticamente nessun progresso, ed inizio a sospettare che non potrò farne, con qualcuno, tra l'altro Malfoy, che sta qui vicino. Decido di dargliela vinta e  di andare ad esercitarmi dietro allo stadio. Come sospettavo, dopo solo tre tentativi spicco il volo! La mia andatura è tremolante, insicura, ma questo è già un bel passo avanti! Mi accorgo di starmi alzando più di quanto vorrei e di non riuscire a modulare la velocità, ma ormai sono in ballo, e vedo di non perdere del tutto il controllo. La scopa va un po' dove le pare, ed infatti ormai sono quasi dentro allo stadio di nuovo, ma sapete cosa? Me ne infischio del furetto! Mi scopro a ridacchiare come una bimbetta su una giostra, e sento i capelli danzare nel fresco vento. Mi piace volare, checché si dica su di me: cerco di far credere il contrario solo perché non voglio ammettere di non esserne molto capace... ammiro ed invidio l'abilità di Harry, e vorrei essere anch'io in grado di staccare le mani dal manico e sentirmi pienamente in volo, libera! Ci voglio provare. Pian piano, con cautela, inizio a staccare una mano... tutto procede bene, stacco la seconda..."bene!" Poi provo a sollevare le mani in aria e mi sento investita dalla vita: sono felice. 
Un refolo di vento più forte degli altri fa traballare la scopa, il mio cuore inizia a battere a mille e mi precipito a riabbassare le mani, ma è troppo tardi: precipito.
 
Sbatto dolorosamente a terra, rotolando, e tutto inizia a girare, anche se ho gli occhi chiusi. Ogni parte di me strilla di dolore, ma io non ho aria nei polmoni. Sento dei passi affrettati, una voce confusa e poi niente: non sento niente, non vedo niente.
 
Riapro faticosamente gli occhi...devo esser rimasta incosciente solo per alcuni secondi, un minuto forse. La testa gira e vedo forme sfocate ancora per qualche battito di ciglia, ma il dolore si è un po' attenuato. Penso che la mia consistente imbottitura abbia attenuato la disgraziata caduta. Quando finalmente riprendo a vedere normalmente,  vedo Malfoy alzarsi in piedi, darmi un'ultima occhiata e poi allontanarsi. Sul viso lievi tracce di nervosismo, che ben presto si appianano.
Resto a terra ancora per un po', prima di provare a sollevarmi. Appena mi metto seduta, tutto gira più di prima, ma solo per poco stavolta. Riesco a muovermi: per fortuna niente di rotto, solo graffi ed escoriazioni varie. 
Mi alzo finalmente in piedi, decisamente delusa dalla mia performance, ma troppo demoralizzata per riprovarci subito. Zoppicando, arrivo alla scalinata e mi siedo sul gradone più in basso, controllando meglio i danni sulla mia pelle. Sospiro -sono un disastro!- esclamo piegando la testa sulle ginocchia.
-Sei rigida, non istintiva... serve empatia con le scope.- dice Malfoy senza staccare gli occhi dal suo libro. In realtà non mi ero neanche accorta di aver parlato davvero! Mi volto a guardarlo. -Empatia con un pezzo di legno?- esclamo, ma la  voce esce fuori acida, a forza dell'abitudine. Stavolta Malfoy mi guarda, con lo sguardo di uno che si arrende all'evidenza: non c'è la possibilità, per noi, di avere un rapporto civile. In realtà questa volta almeno lui ci aveva provato, forse approfittando del fatto che era solo, non costretto ad indossare la solita maschera da orgoglioso figlio di papà ( e tra l'altro di mangiamorte), io invece mi sono comportata come una bambina, e me ne vergogno. Lui riabbassa la testa e riprende a leggere. Dopo alcuni istanti di lotta interiore mi decido:- Scusami.- Lui mi guarda leggermente stupito. E' tutto.
Sospiro guardando il cielo che si sta annuvolando, e resto così per un po', appoggiata con la schiena alla pietra. Ora non sono felice: farò una figura orrenda alla partita, facendo la felicità di chi ha scommesso contro di me... spero almeno non Ron ed Harry... ma non è solo questo. Tutto ciò che è successo con Malfoy, stamattina, mi dà una sensazione di trappola: tutto pare già stabilito da quando eravamo bambini! Gli amici, i nemici, i nostri destini...andiamo avanti considerando solo le etichette che abbiamo appiccicato sopra alle persone per convenienza, oltretutto in un tempo in cui i nostri giudizi e le nostre azioni erano molto condizionati e condizionabili... non esistono riscatti o seconde chances per nessuno! Non parlo solo di Malfoy in particolare, parlo di me, parlo di tutti! Perché siamo così incapaci di vedere oltre le apparenze, di pensare a persone sfaccettate e non piatte come i personaggi con cui le rappresentiamo? Perché non siamo in grado di  osservare il mondo con occhi vergini, da bambino, ogni volta? Perché anche le nostre anime invecchiano e si irrigidiscono, rendendoci così ottusi, automatici, scontati, ciechi? 
Sospiro di nuovo. Guardo Malfoy. I capelli così chiari che anche se la luce è poca e siamo ancora in un mondo di ombre, si mantengono biondi e luminosi, incapaci di assorbire il colore del buio. Legge, ancora...non è poi così diverso da me, in questo momento... intendo, ovviamente, supponendo di dimenticare tutto quel che c'è stato tra noi in passato...
Ormai non manca più tanto alla sveglia del mondo: questi strani momenti estrapolati dal tempo stanno per finire, tanto vale rendere il tutto ancora più assurdo, poi potremo fingere che sia stato solo un sogno...sempre che non sia così davvero. 
-Cosa stai leggendo?- chiedo al ragazzo, che non si è neanche accorto che son risalita fin quassù da lui, sedendogli accanto.
Draco Malfoy mi guarda stupito e tentennante, poi forse la pensa come me, perché risponde.
-Niente di interessante...è per un compito di difesa contro le arti oscure.-
Nella normalità potrei pensare che stia tramando qualcosa, che si stia preparando per qualcosa di cattivo, ma questa volta non è così...d'altronde poi, perché me ne avrebbe parlato apertamente?
Un po' a disagio, cerco di mantener viva la conversazione, prima che si spenga e che noi torniamo alle vite e alle abitudini di sempre. -Tu che ne pensi di questa materia?- "oh no..una domanda troppo invadente e potenzialmente allusiva...ho spezzato l'incantesimo".
Lui ci sta un sacco a rispondere, forse riflettendo se sia o no il caso, ma con mia grande sorpresa lo fa.- Difesa contro le arti oscure è una materia fondamentale. Là fuori ci sono cose che...non dovrebbero esistere.-
- Ci prepariamo all'eterna lotta tra bene e male.-sospiro, guardando il cielo sempre più nuvoloso.
-Bene e male non soccombono, ma i loro rappresentanti sì, vengono schiacciati, una volta da una parte una volta dall'altra.- sputa fuori lui.- Bene e male sono entrambi crudeli in questo...ma bisogna schierarsi.- afferma.
Mi prendo anch'io il tempo di elaborare la cosa. Malfoy non mi guarda, ha lo sguardo perso e negli occhi mille fantasmi che lo tormentano. 
- Bene e male saranno anche due opposti, ma gli schieramenti non sono così definiti...esistono zone grigie, zone di ripensamento, zone di perdono.- affermo. E' incredibile come con Draco Malfoy, e ci tengo a sottolinearlo: Draco Malfoy,il figlio di papà viziato ed insensibile, sia arrivata in breve a parlare di filosofia! Entrambi sappiamo che però le nostre non sono speculazioni generiche: ci sono dei sottointesi, dei riferimenti...
E' da un po' che avrei dovuto farci caso, ma ultimamente Malfoy è sempre triste e tormentato da Dio solo sa cosa...non è più quel bambino che credeva di avere il mondo nelle sue mani, ma io non riuscivo a smettere di vederlo che in questo modo. Certo anche lui si sforza di dimostrarsi sempre sicuro e sprezzante, ma forse spera che qualcuno si accorga, riesca a vedere qualcosa di più, e che lo salvi; anche io sono un po' così: continuo ad essere una studiosa, seria, "brava bambina" anche se vorrei che qualcuno notasse che sono diventata una donna anch'io, che c'è di più in me della furbizia e dei tanti libri in cui mi seppellisco .
-Sei cambiato.-
-Anche tu.- 
Sento un brivido corrermi lungo la schiena... cosa intende? 
-In che senso sarei cambiata, Malfoy? Sono sempre io...-
-così come io sono io... non siamo due persone diverse, siamo due persone cresciute e maturate, un uomo e una donna, non più dei bambini; due strade sempre più chiuse ed indirizzate, non più potenzialità e sogni impossibili.-
-A me piacciono le potenzialità...-ridacchio, per sciogliere la tensione.
-A me piacciono i sogni impossibili.- afferma lui, sorridendomi.
-Malf...Draco- lui sobbalza sentendo il suo nome uscire dalla mia bocca...suona un po' strano assaporarlo sulle labbra.-Tu puoi scegliere ancora, tu non sei costretto a seguire la  strada che hai percorso da sempre...sei già diverso ed inadatto a questa strada, o non ti sentiresti così...-
-Per quanto io sia diverso, sono figlio della mia strada, e anche ipotizzando che gli altri riuscissero a dimenticarlo...credi che smetterei di esserlo, dentro di me?- Malfoy parla senza mai guardarmi in faccia. Credo si senta vulnerabile ora, che non sappia se può fidarsi...forse lo incoraggia sapere che se parlassi lui avrebbe vari episodi imbarazzanti da spiattellare, forse semplicemente ne ha davvero bisogno.
- Saresti un figlio della tua strada che ha scelto una strada nuova, una persona molto più forte di chi, su quella strada ci è nato e ci è ottusamente rimasto.- mi infervoro.
-Quindi mi daresti dell'ottuso se restassi sulla via tracciata in cui mi trovo.- sogghigna. Sembra voglia scherzare...con me? Poi si oscura di nuovo. -Io non sono forte... Hermione.- fa fatica a pronunciare il mio nome, ma lo fa, e ciò mi rende felice, speranzosa.
-Sì che lo sei, tu...- l'orologio del castello batte vibranti rintocchi, ma segna la mezz'ora! se sono le sette e mezza significa che non ci siamo accorti della prima volta che ha suonato!
-Draco? Sei qui?- la voce stridula chiaramente di Pansy Parkinson. 
-Draco?- questo dev'essere Blaise.
Io e Malfoy ci alziamo di scatto, ci guardiamo negli occhi allarmati. Lui mi osserva dal sotto in su, come se volesse imprimersi dei particolari, io, vestita e conciata così, non posso che arrossire e scuotermi via la terra dalla gonna; lui però si avvicina a me e timidamente, quasi spaventato, mi sfiora una ciocca di capelli e poi la guancia, ed io, col fiato in gola ed un incomprensibile batticuore sono in attesa.
-Dray? Sei qui?-
-Non dicevi di sapere dove viene di solito per conto suo?-strilla la Parkinson allo sfortunato compagno. Ormai sono vicini.
Draco scende dalla gradinata in pochi salti, poi grida : sì, sono qui! Venite a vedere chi ho trovato quaggiù stamattina!- urla in tono cattivo.
Blaise, Pansy, Tiger e Goyle arrivano un istante dopo e guardano su verso di me
-Ehy Granger! Che ci fai lassù?- mi deride.-Avete visto com'è conciata?- ride con loro.-cos'é? hai passato lì la notte? Finalmente han tolto la stanza ai mezzosangue come te?-
Presa alla sprovvista, non riesco a dire niente più che un -Vaffanculo Malfoy!-
I quattro ridacchiano tra di loro, prima di scappare verso il castello.
Io resto quassù ancora per un poco, inseguendo con lo sguardo quella chioma bionda sempre più distante, una mano sulla guancia appena sfiorata, sorridendo , sì, mi vergogno a dirlo, come una scema.
Scuoto la testa, tornando semi-seria. Ormai è tardi, e sento le prime gocce bagnarmi la pelle: aria di pioggia.
Mi incammino anch'io, lentamente, elettrizzata, confusa, tesa,pensierosa... nella mia testa, forse, si sta formulando un sogno impossibile.
 
 
Eccoci giunti alla fine...o meglio, per chi è giunto alla fine, ecco il mio commiato da questa storia.
Innanzitutto ringrazio chi ha letto fino a qui e chi deciderà di commentare. E' talmente tanto che non scrivo, ma so che il mio stile è cambiato, lo vedo dalle mie vecchie storie da bambina, e ovviamente ho bisogno di un riscontro dall'esterno.
Ho capito che non c'era bisogno di inserimenti erotici o eccessivamente romantici, in una one shot, perché sebbene a volte siano questi quelli che andiamo a cercare, nelle storie, non sono sempre credibili e necessari.
Leggete come volete questa storia, i significati delle loro parole, le riflessioni finali... E' un missing moment? E' l'inizio di una storia alternativa? Non lo so, non voglio sia chiara la classificazione...via libera all'interpretazione!
Amo Draco ed Hermione come coppia, ma qui so di aver lasciato un'intesa appena sfumata tra di loro; Il fatto è che mi interessava di più sperimentare la stesura di un Draco diverso da quello a cui siamo abituate nelle fanfiction, un Draco più simile a come lo vedrei io: fragile, esile, spaventato, consapevole. Draco non è forte, muscoloso, adorato come un Dio, è un personaggio che cerca di trovarsi un posto in un mondo completamente diverso dalle sue aspettative, deluso e confuso.
Non fraintendetemi: amo come tutti voi l'angelo nero, il cattivo ragazzo, il criminale, crudele che poi trova un motivo di cambiamento solo nell'amore per la ragazza improbabile... C'è da dirlo? Siamo in una generazione in cui è lui il sogno erotico, in cui la storia difficile ha decisamente soppiantato quella col principe azzurro, però... però per me Draco può essere diverso, può essere anche un ragazzo tormentato, viziato  e spaventato, senza per questo perdere il suo fascino.
Credo potrei tornare a scrivere storie più " tradizionali", in particolare vorrei riprendere e modificare la mia prima fanfiction, renderla più adulta e completarla, dopo tutto questo tempo, ma penso anche che se continuerò a scrivere, continuerei volentieri a sviluppare questo tipo di Draco.
 
Fatemi sapere cosa ne pensate, sarei felice anche di vedere il vostro particolare modo di leggerla... Spero di avervi regalato qualcosa di bello, per ora vi saluto e vi ringrazio con un sorriso nostalgico e pieno di speranze.
 
Un bacio!
 
 
Anna
  
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