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Autore: saramermaid    05/11/2014    2 recensioni
Thadastian | Mini Long | Bas!The Flash
Dal testo:
"E frattanto mentre il suo respiro diventava regolare ed il suo petto si alzava ed abbassava per incamerare aria, Sebastian non sapeva nemmeno lontanamente quanto quell’incontro con Harwood avrebbe sconvolto radicalmente sia la sua vita che quella dell’altro, ma lo avrebbe capito molto presto e forse quello in fondo era semplicemente il loro personale punto di partenza. "
Genere: Angst, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Superheroes



Epilogo




Questo lo dedico a te twin,
perché entrambe programmiamo
da secoli un lieto fine Thadastian e
perché i nostri pargoli se lo meritano (:









Il profumo del caffè appena pronto gli solleticò le narici, costringendolo ad aprire prima un occhio e poi l’altro nel tentativo di evitare i raggi del sole che filtravano nonostante le persiane chiuse. La sua mano destra corse lungo le pieghe del lenzuolo di cotone e delle coperte autunnali, trovando il posto accanto a sé vuoto ma ancora tiepido, segno di come l’altro occupante avesse abbandonato quel giaciglio da poco tempo. L’altra mano invece si spostò automaticamente sulla bocca, mascherando un sonoro sbadiglio, e poi sugli occhi strofinandoli per togliere via la patina tipica del dormiveglia.

Una volta che fu sicuro di aver riacquistato uno sprazzo di lucidità, controllò la sveglia digitale posta sul comodino e notò di come fosse ancora mattino presto. La sua fronte si aggrottò in automatico e la sua faccia assunse un’espressione scettica, del resto era sabato mattina e né lui né l’altro dovevano andare a lavoro. Con decisione si puntellò sui gomiti mettendosi a sedere sul materasso e, proprio quando stava per alzarsi, la porta venne spalancata con cautela rivelando la schiena slanciata, e fasciata da una maglia a mezze maniche grigio chiaro, di un uomo. Thad sorrise a quella vista sostanzialmente impacciata e buffa di un Sebastian Smythe intento a reggere tra le mani un enorme vassoio, con due tazzine di caffè e due croissant posti sopra, mentre con tutta l’attenzione possibile tentava di non fare troppo casino.

Quando poi il castano si trovò davanti al dilemma amletico di dover chiudere la porta senza l’uso delle mani, non poté evitare di lasciarsi scappare una risatina divertita che arrivò nitidamente alle orecchie del più alto. Sebastian si voltò ad osservarlo lanciandogli una finta occhiata offesa e con poca grazia chiuse l’uscio aiutandosi con i talloni, posando poi il vassoio della colazione sul comodino più vicino e buttandosi a peso morto tra le coperte. Thad ci mise relativamente poco a rifugiarsi tra quelle braccia, volutamente spalancate in un chiaro invito, ed altrettanto ci mise per sporgersi a baciare quella labbra sottili ma invitanti. Entrambi sorrisero in quel bacio troppo casto per i loro soliti standard e quando si staccarono Sebastian continuò a stringerlo contro il suo petto.

«Non so se essere emozionato o guardingo, tu che mi porti la colazione a letto nel tentativo di farmi una sorpresa non è cosa da tutti i giorni. Cosa devi farti perdonare, Bas?» Mormorò Thad con tono divertito, beccandosi un pizzicotto al fianco da parte dell’altro.

«Devo per forza aver fatto qualcosa di male? Sai, alle volte anche io ho delle idee carine per quanto quello coccoloso, come un cucciolo di panda, tra i due sia senz’altro tu.» Rispose Sebastian punzecchiandolo di proposito ed iniziando ad accarezzargli la schiena per tutta la sua lunghezza.

Thad mugolò appena per quelle attenzioni gradite e sostanzialmente dolci, stringendosi di più al fianco dell’altro quasi come a fondere insieme le loro pelli a contatto. Adorava letteralmente quei momenti, quelli in cui entrambi avevano tempo illimitato da poter spendere insieme senza la fretta costante di dover andare al lavoro in laboratorio o senza che Sebastian dovesse scappare via per salvare la vita di qualcuno. Erano passati circa due anni da quel famoso giorno in cui lui aveva preso la sua decisione e mai in quel lasso di tempo si era pentito. Il tempo speso con Sebastian, le loro risate mischiate, i loro cuori che battevano all’unisono, il condividere ogni singolo istante insieme, le loro personali tradizioni gli facevano credere fermamente che ne valesse la pena.

E poco gli importava se da quel giorno di due anni fa insieme all’altro aveva preso il pacchetto completo con la sua identità segreta; col tempo aveva imparato a sopportare anche quell’aspetto delle loro vite e a renderlo parte di loro due come coppia a tutti gli effetti. Non poteva certamente negare che ogni qualvolta il castano metteva a rischio la propria persona, il suo stomaco si attorcigliava in preda alla tensione e alla paura di non vederlo ritornare tutto intero. E molte volte si era ritrovato a dover disinfettare i tagli e le escoriazioni presenti sul quel corpo niveo, nonostante sapesse che nel giro di poche ore si sarebbero completamente rimarginati da soli a causa della velocità di riproduzione delle cellule. Ma anche in quei casi, pressoché frequenti, il suo cuore non smetteva per un solo istante di battere per Sebastian. Si, constatò, aveva decisamente fatto la scelta giusta lottando per il loro amore.

«Hey pulce, a cosa pensi?» Esclamò il castano posando i polpastrelli sulle increspature della sua fronte nel tentativo di distrarlo da quei pensieri distanti che assorbivano tutta la sua attenzione.

Sebastian adorava quando Thad era così concentrato o assorto e si incantava ogni volta di fronte a quell’espressione che lui trovava decisamente sexy. In quei momenti gli occhi nocciola di Harwood diventavano più profondi e le labbra carnose venivano puntualmente martoriate dai denti superiori, tanto da costringere il più alto a controllarsi per evitare di saltargli addosso e baciarlo fino a che ad entrambi non mancava il respiro. Col tempo aveva inoltre imparato a comprendere, e soprattutto capire, quando l’altro aveva bisogno di ritagliarsi un po’ di tempo per se stesso. Era come se Thad avesse bisogno di immergersi in quel mondo tutto suo nel quale nessuno riusciva a penetrare, perlomeno nessuno tranne Sebastian.

«Stavo pensando a due anni fa, a quando ho deciso di prendere il pacchetto completo perché avevo capito di non poter vivere senza di te e che amarti aveva decisamente più importanza di una tuta da supereroe.» Bisbigliò con decisione ed un tono amorevole, rilassandosi pian piano nel calore di quel corpo ormai familiare.

Se gli avessero chiesto di disegnarlo, lui era assolutamente certo che sarebbe stato in grado di riprodurlo alla perfezione. Avrebbe tracciato nettamente quelle ciglia chiare e lunghe accompagnate da due iridi di smeraldi, passando poi al naso, alle labbra e persino a quei piccoli nei presenti sulle spalle e sul collo. Thad conosceva ogni singolo frammento e porzione di pelle dell’altro, sapeva persino dov’erano situati alcuni piccoli tatuaggi ed una voglia che col passare del tempo stava scomparendo a rapidità sorprendente grazie ai poteri sovraumani. Ancora una volta si era perso tra i ricordi della loro vita insieme ed ancora una volta fu la voce leggermente roca e strascicata di Sebastian, unita al movimento dei polpastrelli sotto la sua maglia, a riportarlo al presente.

«Non ringrazierò mai abbastanza qualsiasi divinità esistente per averti riportato da me. Era un vero inferno il doverti stare lontano con la paura di vederti andar via per sempre. So che l’identità di The Flash è un peso troppo grande da sopportare e ti amo anche per il fatto che tu non ti lamenti mai, ma non voglio che questo diventi più importante di noi, Thad. Credo proprio che d’ora in poi quella tuta non mi servirà più, non se posso avere un’intera vita accanto a te.» Confessò il castano nel silenzio intimo della loro stanza.

Thad si sollevò appena puntellandosi su un gomito a quelle ultime parole, scrutandolo con un’espressione indecifrabile ed incerta a causa del significato criptico di quei vocaboli. Sebastian lo vide mordersi le labbra ed osservare un punto impreciso sul muro, nel tentativo di decifrare da solo quelle righe e ricavarci la dovuta conclusione, come faceva di solito quando lavorava a contatto con le lunghe trafile di catene ellittiche e non riusciva a proseguire. Tuttavia ben presto il moro si arrese, riportando le pozze castane nelle sue verde smeraldo e porgendogli delle mute domande che Smythe colse alla perfezione. Tra loro funzionava così ogni volta, spesso e volentieri non avevano bisogno di parole per comunicare e nella maggior parte dei casi bastava uno sguardo profondo o uno un po’ più malizioso per spingerli ad avvicinarsi o baciarsi. Jeff e Nick li definivano scherzosamente Thadastian perché non riuscivano a restare separati per più di mezz’ora senza iniziare a dare di matto. Era del tutto naturale per Thad cercare la presenza di Sebastian all’interno di una stanza ed allo stesso modo era del tutto naturale per Sebastian cercare un qualsiasi contatto con l’altro, anche solo lo sfiorarsi delle dita tra di loro.

«Che intendi dire?» Esclamò, infine, Harwood dando voce a quei quesiti che gli ronzavano in testa e che per quanto ci provasse restavano senza risposta.

«Intendo dire che adesso è giunto il momento che sia io a prendere una decisione fondamentale per il benessere del nostro futuro ed ho scelto noi. The Flash smetterà di esistere dal momento in cui il mio eccitante e sexy fidanzato diventerà il signor Smythe-Harwood, promettendo di restare insieme a me finché morte non ci separi.» Spiegò Sebastian concedendosi un sorriso tenero privo di smorfie e sospingendo la testa di Thad in direzione delle sue labbra per unirle in altro tenero bacio.

Smythe ricordava perfettamente il momento esatto in cui aveva chiesto all’altro di sposarlo e rimembrava anche di come la proposta fosse stata alquanto singolare ed improvvisa, proprio come del resto lo era stata la loro storia fin dal principio e dal loro primo incontro. Era il giorno in cui finalmente avevano avuto i risultati sulle cure fatte grazie al siero ed Harrison li aveva informati, con un ampio sorriso, che il corpo di Sebastian reagiva positivamente a quella medicina, riassorbendo un po’ per volta tutti gli effetti collaterali dei superpoteri. In quel frangente era stato del tutto naturale, durante l’euforia, stringere le mani calde di Thad tra le sue e dirgli semplicemente “sposami” mentre ancora i loro occhi erano incatenati.

«O Harwood-Smythe.» Precisò in modo puntiglioso il moro tra un bacio e l’altro, portandosi poi sopra Sebastian fino a sovrastarlo col proprio peso.

«In qualunque modo non cambia il fatto che sarai mio per sempre ed in questo momento non hai idea di quanto tu sia maledettamente eccitante.» Si lasciò sfuggire il più alto, ribaltando le posizioni ed iniziando a baciare con insistenza la pelle olivastra di quel collo lasciato scoperto dal pigiama.

E mentre i vestiti scivolavano uno dietro l’altro sul pavimento ai piedi del letto, scoprendo quanta più pelle possibile, Thad si ritrovò ancora una volta a pensare che se era quello il suo imminente futuro non l’avrebbe cambiato per nulla al mondo. Un futuro pieno di amore incondizionato, passione, sorrisi complici, tante risate e soprattutto la presenza costante della persona che amava più di se stesso.












A/N

Posso finalmente mettere un punto fermo a questa mini long che è nata così quasi per caso e che col passare dei giorni è diventata parte di me e spero anche di voi. Questo epilogo, per quanto corto possa essere, era necessario e lo era soprattutto perché i Thadastian meritano di essere felici e di esserlo insieme fino all’eternità. Sentivo quasi la necessità pressante di scrivere un lieto fine anche per loro ed alla fine ho dato ascolto al mio istinto. Non ho parole adatte per ringraziare singolarmente ognuno di voi che mi avete seguito ad ogni passo pronti a gioire, disperarvi o essere tristi insieme a me in questo strambo percorso. Sembrerà banale dire semplicemente “grazie” ma è quello che il cuore mi consiglia di dire per cui ringrazio tutti i lettori, anche quelli silenziosi, che hanno continuato a supportare questa follia. Ringrazio tutti coloro che hanno commentato e lasciato recensioni perché, davvero, ragazzi vi adoro e mi sono divertita un sacco a scambiare opinioni con voi o sclerare in diretta. Infine ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra i seguiti/preferiti/ricordati perché anche se questo era un salto nel vuoto, voi avete continuato a saltare insieme a me. Per ultimo, ma non perché sia meno importante, un grazie speciale va a te twin perché ogni volta che ti propongo nuove idee non esiti mai ad appoggiarmi anche se queste sono folli o arrivano ad orari assurdi. GRAZIE semplicemente di cuore. Ci si ribecca tra le mie innumerevoli storie senza senso e tra i commenti se vi va di lasciare una piccola recensione (:

xoxo

Sara
  
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