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Autore: LunaLue    05/11/2014    2 recensioni
Prima Destiel della mia vita. Spero di non aver scritto un obbrobrio.
Nata per puro piacere personale, alcune amiche mi hanno convinta a condividerla con il mondo (?!) d(^o^)b
Quindi eccola a voi.
Quattro capitoli (che dovevano essere tre =__=), con un Dean capriccioso che non vuole proprio prendere la sua medicina. u.u
- Dean, sul serio... - Riprese il fratello minore. - Non è che non abbiamo mai fatto qualcosa di spiacevole per salvarci la vita. -
- Si, ma non questo! - Urlò l'altro voltandosi a guardare Sam, mentre allargava un braccio in direzione di Castiel, che restava nell'angolo a fissarlo.
- Per me non è un problema. - Si intromise nuovamente questi.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Piccola premessa: Non ho mai scritto fanfiction su Supernatural...In effetti questa è la mia seconda fanfiction in assoluto. *sconvolta*
Spero solo di essere stata abbastanza fedele ai personaggi che ho manovrato a mio piacimento. Deheheheh x3
I capitolo sono 4 in tutto, e conto di pubblicare i restanti 3 a breve...Per breve intendo ora, non nel giro di qualche giorno. xD
Odio aspettare gli aggiornamenti, quindi non farò di certo aspettare chi spenderà il proprio tempo per leggere questa storiella senza pretese. ( ^//w//^)b
E niente. Rimando eventuali commenti alla fine dei capitoli. Non voglio tediarvi oltre.
Buona lettura! ♥

- Ti ha dato di volta il cervello?! -
- Dean... -
- No, Sam. Cazzo. No! -
- Dean, capisco che non è facile ma... -
- Capisci, Sam? Davvero?! - Lo interruppe il maggiore guardandolo a labbra strette.
- Senti... - Disse l'altro con un sospiro. - So' cosa pensi di...di queste 'cose'... - Cominciò con un certo imbarazzo. - Ma è l'unico modo che abbiamo per impedire al Neushin di risucchiarti l'anima! - Concluse, poi, con determinazione.
Dean si voltò e raggiunse il tavolo della stanza che avevano preso in quel motel, per poggiarvi sopra i palmi delle mani.
Rimase in silenzio, ad occhi chiusi, mentre cercava di venire a patti con se stesso, mentre faceva ruotare le spalle cercando di allentare la tensione.
Dopo neanche un minuto, sospirò rumorosamente scuotendo la testa con forza.
- Mi dispiace, Sam. Ma non ce la faccio! - Esclamò voltandosi con le mani alzate, come se avesse appena perso una qualche battaglia interiore.
- Dean. - Una terza voce si aggiunse alla discussione, da un angolo della stanza.
- Tu stanne fuori! - Gli urlò contro il maggiore dei Winchester.
- Non riesco a capire il motivo della tua reticenza. - Continuò l'angelo come se non fosse stato interrotto.
Aveva piegato leggermente la testa di lato e lo stava fissando con gli occhi socchiusi, come se cercasse di leggere la ragione del comportamento dell'altro direttamente dalla sua anima.
- No, certo! Qui capisco solo io. - Borbottò Dean portandosi le mani al volto, strofinandovele sopra.
- Dean, sul serio... - Riprese il fratello minore. - Non è che non abbiamo mai fatto qualcosa di spiacevole per salvarci la vita. -
- Si, ma non questo! - Urlò l'altro voltandosi a guardare il fratello minore, mentre allargava un braccio in direzione di Castiel, che restava nell'angolo a fissarlo.
- Per me non è un problema. - Si intromise nuovamente questi.
- Ma che diavolo ti sei fumato?! - Gli chiese Dean guardandolo come se avesse qualcosa di ripugnante sul volto.
- Io non fumo, Dean. - Rispose l'angelo corrugando la fronte perplesso.
- D'accordo. - Sospirò ancora il minore dei Winchester.
- Dean. Non è che abbiamo un'alternativa. Quindi vedi di fartelo piacere. - Si rese conto di aver usato le parole sbagliate nell'istante in cui gli occhi del fratello tornarono a puntarsi nei suoi.
- Piacere?! - Ringhiò infatti l'altro a voce bassa. - Piacere?! -
- N...no...Lo sai che intendevo... - Rispose Sam imbarazzato, mentre alzava le mani in segno di resa.
D'accordo. Piacere non era il termine più appropriato considerando la situazione in cui si trovavano.
L'ultima caccia era stata un vero e proprio fiasco.
Non solo non avevano capito subito contro chi avrebbero dovuto combattere, ma Dean aveva anche avuto un incontro ravvicinato con la creatura. E il marchio ambrato che aveva sull'avambraccio destro ne era la prova.
Nulla di nuovo, insomma. Ma il Neushin era scappato, e i fratelli ne avevano perso le tracce, ritrovandosi costretti a richiedere un aiuto superiore.
Aiuto che Dean aveva poi rifiutato categoricamente.
- Perché reagisci in questo modo? - Chiese Castiel attirando l'attenzione del maggiore dei Winchester.
- Non è chiaro?! - Chiese retoricamente l'interpellato allargando le braccia.
- No. - Disse l'angelo senza distogliere gli occhi azzurri da quelli verdi dell'altro, il quale gli stava restituendo lo sguardo con le labbra dischiuse senza sapere come rispondergli.
- Avete un problema ed una soluzione. - Espose l'angelo con calma. - Non capisco perché tanta agitazione, Dean. - Concluse con una nota curiosa nella voce, mentre piegava nuovamente di lato la testa.
Dean fulminò con lo sguardo il fratello che si era lasciato sfuggire un sorrisetto, per poi rivolgersi all'uomo in trench davanti a se'.
- Perché la soluzione, come la chiami tu, è un problema ancora più grande! - Ovvio, no?! Per essere un millenario angelo del Signore, Castiel sapeva essere veramente tardo in certe situazioni.
- ...Non capisco. - Ammise l'angelo costernato.
Prima che Dean potesse ribattere con qualche commento sarcastico, Sam si schiarì la voce per attirare l'attenzione di Castiel.
- Amico, non è tanto la soluzione, il vero problema... -
- Ovvero che Dean deve curarsi prima che la sua anima venga consumata dal marchio del Neushin. - Lo interruppe l'angelo esponendo la cosa come se si trattasse dell'annuncio di un'imminente Apocalisse.
Un'altra.
- Già. - Riprese il minore dei Winchester. - Il problema, qui, è il...il modo in cui bisogna...operarla, per così dire. - Davvero. Tutta quella situazione aveva dell'assurdo. Non poteva che provare empatia per il fratello maggiore.
- ...Oh. - Castiel aveva abbassato lo sguardo. Sembrava aver finalmente compreso il dilemma.
- Ancora non capisco. -
''Come non detto.'' Pensò Sam sedendosi sul bordo del letto alle sue spalle, mentre il fratello sbatteva insofferente le mani sui lati esterni delle proprie cosce, dando le spalle ad entrambi.
L'angelo spostò lo sguardo tra i due fratelli cercando di ragionare su quello che era successo e le discussioni che ne erano seguite.
- Vuoi lasciarti morire, Dean? - Chiese corrugando le sopracciglia contrariato alla sola idea che l'altro potesse volere una cosa del genere.
- Cristo, no! - Esclamò Dean voltandosi ancora. -Come diavolo fai a non capire, mh?! - Gli chiese avvicinandosi. - L'unico modo per curarmi da questo schifo – Disse rabbioso indicandosi il marchio sull'avambraccio. - è quello di...di... - Cercò di continuare, ma la sola idea lo scombussolava più di qualunque altra cosa avesse mai fatto.
E lui ne aveva fatte di cose nella sua breve vita...e anche durante la sua morte, non poteva negarlo.
- Di scambiare liquidi corporei con il tramite di un angelo. - Concluse Castiel per lui, senza ancora capire perché la cosa sembrava mettere tanto a disagio Dean.
- Ugh! - Con un verso strozzato, Dean diede nuovamente le spalle all'angelo, mentre Sam corrugava la fronte guardando il fratello che si allontanava per raggiungere il tavolo.
- Il fatto, Castiel, è che non ci sono molti angeli a cui andiamo a genio. - Sam aveva poggiato gli avambracci sulle cosce, intrecciando le dita delle mani tra le gambe, mentre guardava Castiel con le sopracciglia corrugate.
- Vogliono uccidervi tutti. - Confermò l'angelo con noncuranza.
- Già... - Rispose Sam con un accenno di sorriso, divertito per il modo serafico in cui l'amico aveva appena rivelato che gli esseri più potenti del mondo volevano vederli morti. - Quindi non abbiamo molte possibilità di scelta sul candidato che -
- Io sono un angelo, Sam. - Lo interruppe Castiel con sguardo corrucciato.
- ...Sssi... - Sam ignorò un altro verso strozzato del fratello che si ostinava a non voltarsi. - E questo è il motivo della reticenza di Dean. -
- Reticenza. - Borbottò questi passandosi una mano tra i capelli.
- ...Credo di aver capito. - Rispose pacato l'angelo che non staccava lo sguardo dalla schiena del biondo.
- Era ora! - Sospirò con esasperazione Dean lasciandosi cadere su una sedia lì accanto.
- Preferisci qualcun altro. - Disse atono. - Potrei chiedere a Balthazar, o forse possiamo provare a convincere Gabriel. - Propose meditabondo.
- Oh Dio! - Dean poggiò i gomiti sulle cosce, affossando il volto tra le mani aperte.
- Si, mio Padre ha sicuramente il potere per aiutarci, ma dubito che sia disposto a farlo considerando che si è dileguato da tempo, ormai.- Sospirò l'angelo.
Dio li aveva lasciati tutti a loro stessi, e per Castiel non era stato facile accettarlo.
Dean alzò lo sguardo sull'uomo in trench, con la bocca socchiusa e le sopracciglia corrugate. - Basta. Io me ne vado. - Proruppe dopo qualche attimo di silenzio.
- Dove vai? - Gli chiese il fratello.
- A bere, Sammy. Ho bisogno di bere. - E si fiondò alla porta per poi sbattersela alle spalle con frustrazione.
- Pensi che sia un bene lasciarlo andare nelle sue condizioni? - Chiese Castiel all'altro uomo nella stanza.
- Non dovrebbero esserci problemi per una sera. Il marchio lo consumerà lentamente. - Sospirò il Winchester osservando la porta da cui era appena uscito il fratello.
- Ho bisogno che tu mi spieghi, Sam. Qual'è il problema? -
Sam spostò lo sguardo in quello dell'angelo cercando le parole giuste con cui spiegarsi. - E' una questione di... - Si bloccò non sapendo come continuare.
Non era sicuro su come affrontare l'argomento con Castiel. Dubitava che l'angelo potesse capire il punto di vista di Dean.
- E' che tu sei un uomo, Castiel. - Si risolse a gettar fuori.
- Sono un angelo, Sam. -
- Lo so, ma sei in un tramite maschile. - Precisò il Winchester indicando il corpo di Castiel, il quale aveva abbassato lo sguardo ad osservarsi.
- Jimmy Novak è l'ultimo nella linea di sangue di Ismaele. Ci sarebbe sua figlia Claire, ma ho promesso a Jimmy di non prenderla. -
Sam lo guardò ad occhi e bocca spalancati. - Dubito che Dean voglia annoverare la pedofilia tra le sue credenziali. -
- Quindi cosa? -
- Quindi bisogna solo convincere Dean ad accettarti come unico rimedio possibile. -
- E' solo uno scambio di fluidi. -
- Lo so. Ma lo scambio avverrà tramite un...Sai... - Fece il Winchester imbarazzato agitando una mano nel vuoto.
- Uno scambio di saliva. Un bacio. - Finì per lui l'angelo.
- Esatto! Quindi vedi il problema. -
- No. - Rispose Castiel guardandolo.
- Castiel...è un bacio!Tra due uomini... - Cercò di fargli capire l'altro sollevando le sopracciglia come a sottolineare qualcosa di ovvio.
- E allora? - Sam raddrizzò la schiena spostando lo sguardo di lato.
No che non poteva capire. Era un angelo, e gli angeli erano creature assessuate.
Certo, anche Dean, diavolo. Stava esagerando la cosa fino all'inverosimile.
- E' solo un bacio. - Un semplice contatto di labbra e lingue. Gli umani lo facevano spesso e non sembrava neanche dispiacergli.
Persino Dean trovava piacevole quella pratica. Castiel lo aveva osservato spesso, senza mostrarsi, mentre il suo protetto si dava da fare con le donne che incontrava lungo la strada.
Davvero non sapeva spiegarsi il motivo di tanta rabbia all'idea di farlo con lui.
- Lo so, Castiel, e lo sa anche lui ma... -
- Ma cosa? Preferisce lasciarsi divorare l'anima piuttosto che avere di questi contatti con me?! - Ora l'angelo sembrava arrabbiato.
Più rifletteva sulla cosa, più gli veniva in mente che fosse proprio lui, Castiel, il vero problema, e non il fatto che il suo tramite fosse un uomo.
- E'...complicato. -
- No, non lo è. - Rispose tornando impassibile.
Sam sospirò passandosi una mano trai folti capelli.
- D'accordo, senti. Ci parlo io. - Propose il Winchester. - Sono sicuro che riuscirò a farlo ragionare. In fondo non è che abbia poi tutta questa scelta. -
Castiel strinse i denti ormai offeso, senza neanche comprenderne a pieno il motivo, dal comportamento di Dean. - Chiamatemi quando avrete deciso. - E senza aspettare una risposta da parte dell'altro, sparì in un frullo d'ali.
Sam, ormai solo nella stanza, si lasciò cadere a peso morto sul letto guardando il soffitto.
Non sarebbe stato affatto facile, no.

  
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