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Autore: Yamicry    06/11/2014    1 recensioni
mi scuso per il titolo, ma non sapevo cosa scrivere.
qui sasuke e neji lavorano ad un piccolo caso dove un killer ha già mietuto cinque vittime, nel cercarlo incontreranno una ragazza bionda che sembra sapere qualcosa più di loro.
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non sono molto sicura su come sia venuta questa storia, ma spero sia accettabile ;)
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurama, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Orochimaru, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto e Sasuke.

La luna era alta nel cielo oscuro, non una stella ad illuminare quel mare corvino o a far compagnia alla solitaria luna, che osservava una figura illuminata solamente dalla tenue luce di qualche lampione.

Una ragazza di si e no sedici o diciassette anni camminava solitaria; lunghissimi capelli mossi di un tenue biondo erano legati da due fiocchetti neri ai lati della testa, mentre una frangia cadeva dolcemente anche su due grandi e splendidi occhi cerulei, che passavano dal profondo blu degli oceani al gelido celeste dei ghiacciai.

La carnagione era rosata, ma molto chiara, che aggregandosi con i tratti incredibilmente dolci che le conferivano un’aria angelica, nonostante le belle labbra rosee non accennassero alcun sorriso.

Al collo portava due fiocchetti neri, l’abito nero aveva le spalline gonfie che poi tornavano a ristringersi per poi allargarsi nuovamente in una manica a campana ricamata sui bordi e copriva quasi interamente le dita affusolate.

Il vestito nero si stringeva attorno alla fine vita, permettendo ad una maglia arancione di coprire il prosperoso seno, la maglia aveva ricami sulla cima e un fiocchetto del medesimo colore dove ricominciava il vestito, questo finiva con un ricamo prima di metà coscia.

Le lunghe e snelle gambe invece, erano fasciate fin poco più in basso del vestito da delle calze nere, mentre ai piccoli piedi portava un paio di sandali con un piccolo tacco del medesimo colore.

? – m … sembrano agitati … forse faremo meglio a tornare a casa … sei d’accordo Kurama? - disse la voce femminile e soave della ragazza, parlando ad una volpe scarlatta dalla folta pelliccia e le lunghe e fini zampe.

La volpe in questione la guardò con i suoi occhi infuocati ed annuì, accelerando leggermente il passo e muovendo quasi in modo ipnotico la morbidissima coda.

Anche la ragazza aumentò sensibilmente il passo e in breve si ritrovarono dinnanzi ad un’enorme villa, che faceva anche da costoso hotel per i ricchi visitatori che passavano le vacanze lì a Konoha.

? – sono tornata. – disse calma vedendo subito la padrona dell’hotel arrivare a salutarla.

La donna in questione era niente meno che Tsunade Senju, uno dei migliori medici al mondo, che ora ritiratasi, aveva deciso di prendere in gestione quell’immensa villa in stile occidentale, che tempo prima apparteneva al defunto marito, Jiraiya.

La donna aveva dei vivaci occhi color nocciola e dei setosi capelli biondi, che cadevano morbidi legati da due codini bassi anche se si fermavano a metà schiena.

La donna aveva un seno a dir poco enorme, che valorizzava sempre con magliette con la scollatura a V, purtroppo oltre ad essere una donna particolarmente irascibile, era anche una amante del gioco d’azzardo, anche se vinceva solo quando stava per accadere qualcosa di catastrofico, e più alta era la vincita, più la catastrofe era pericolosa.

Tsu – ben tornata Naruto-chan , abbiamo degli ospiti importanti, vieni di là, ultimamente ci sono state numerose sparizioni e degli agenti sono venuti a far qualche domanda. Quando avranno finito potrai tornare in camera tua con Kurama. – disse gentile, ma senza ammettere prediche.

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? – oh? Lei deve essere Uzumaki Naruto , eravate rimasta solo voi da interrogare. – disse un ragazzo dagli occhi di perla.

Questo avrà avuto si e no venti anni, aveva dei lunghissimi capelli castani che arrivavano alla fine della schiena tenuti da un piccolo codino proprio verso la fine.

I tratti erano dolci e la pelle rosea, mentre le labbra fine si aprivano in un gentil sorriso che invitava la ragazza a sedersi.

Quel ragazzo sembrava una ragazza, ma la cosa veniva smentita non solo dal fatto che fosse piuttosto muscoloso, ma anche dalla profonda voce.

Era un bel ragazzo, quasi quanto il suo compagno.

Questo aveva all’incirca l’età del compagno, e come lui vestiva con camicia bianca e jeans, questo però aveva un incarnato veramente chiaro e i tratti erano taglienti, quasi regali.

Gli occhi erano di pura onice e i capelli sembravano esser fili di notte, anche se l’acconciatura li faceva assomigliare al sedere di una papera.

Al contrario dell’alto però le fine labbra non davano cenno di sorriso e i gelidi occhi dicevano semplicemente “muoviti o ti uccido” .

Erano entrambi alti all’incirca 185 cm, e avevano un fisico tonico e snello, insomma erano veramente belli.

? – ts … che hai da guardare? – chiese la voce stizzita del ragazzo dalla strana capigliatura.

Na – i capelli. Ricordano il sedere di una papera. – rispose calma e schietta la bionda, sorridendo e lasciando di stucco i presenti.

? – tu come ! – stava per urlarle contro, ma il compagno lo fermò e lo fece sedere.

? – io sono Neji Hyuga e lui è Sasuke Uchiha, siamo agenti e immagino che lei sappia perché siamo qui … - disse tornando serio e facendo sedere il compagno.

Na – si … se non sbaglio sono scomparsi circa cinque ragazzi … - disse fra se  e se ignorando le occhiate non propriamente amichevoli che il moro le lanciava.

Ne – si esatto, la signorina Tsunade ci ha detto che lei esce tutte le sere dal giorno in cui è arrivata qui tre settimane fa, guarda caso le sparizioni in questa città coincidono con il suo arrivo. Quindi la faccio breve. È stata lei a rapirli? – disse serio senza peli sulla lingua.

Na – no, e la pregherei di smetterla di darmi del lei. – disse assolutamente tranquilla facendo salire la volpe sulle sue gambe.

Sa – allora cosa fai tutte le sere ragazzina? – chiese ancora stizzito il moro che nonostante tutto aveva l’impressione di conoscere già quella ragazza.

Na – ciò che faccio non le deve interessare, non so nulla sulle scomparse. – disse ancora con tono calmo per poi aggiungere gelida – io vado, buon lavoro. – e si alzò seguita dalla volpe che ringhiò furiosa quando l’Uchiha scattò per afferrare la bionda.

Ne – … capisco …. Allora se non vuole dirmi cosa fa di notte potrebbe diventare … -

Na – vado al cimitero. – lo interruppe attirando l’attenzione della volpe che la seguì lanciando un ultima occhiataccia al ragazza dalla buffa capigliatura.

Sa- che diamine ci va fare al cimitero … - disse il moro felice che quella volpe se ne fosse andata, ma stranamente triste di non avere più sotto gli occhi quegli zaffiri che tanto gli ricordavano qualcosa o … qualcuno.

Tsu – non ne ho idea … è una cliente un po’ strana, ma nonostante la  nonostante non la conosca da molto tempo è una ragazza dalla natura veramente gentile, aiuta sempre quando ce ne è bisogno. - disse la donna con un sorriso, stranamente anche lei aveva un che di famigliare … provava la stessa sensazione del giorno in cui aveva per la prima volta visto Neji .

Ne – capisco … dovremmo comunque farle qualche domanda sull’accaduto … domani verremo nuovamente a trovarvi. – concluse calmo il moro.

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Na –m? ciao papera, Neji-chan … cosa ci fate qui? – chiese alzandosi dopo aver osservato attentamente la tomba che stava pulendo e non curandosi del sopracciglio alzato del moro dagli occhi di perla quando aveva usato il “chan”.

Sa – senti ragazzina! –

Na –non urlare, o disturberai i morti. – disse calma pulendo attentamente tutte le tombe.

Ne – a? o ok … cambiamo argomento … lavori qui? – chiese osservando attentamente il modo minuzioso in cui puliva ogni singola tomba, anche lui come il compagno avvertiva qualcosa, ma il suo era in un certo senso rispetto.

Na – aiuto il guardiano, è piuttosto vecchio, e probabilmente non gli resta molto da vivere … - disse calma degnandosi di guardarli fissi negli occhi.

Sa – e sentiamo … i morti hanno visto chi è il rapitore? – disse con mal celata ironia.

Na – papera tu credi negli spiriti ? – disse fissandolo negli occhi con un’intensità tale da farlo rabbrividire.

Sa – se ti dicessi di si cosa diresti?– rispose fissandola altrettanto intensamente, ma al contrario dell’altro questa sorrise quasi fosse sollevata dalla cosa.

Na – i morti vedono molte cose papera, veramente molte … il rapitore è nel bosco, in una casetta nel bel mezzo della radura, ma le persone rapite sono tutte morte … - disse stranamente calma osservando attentamente l’espressione dei due davanti a lei.

Ne – tu come – ma il compagno non gli diede tempo di continuare, perché subito allungò il braccio per farlo tacere.

Sa – hai altro da dire? – chiese calmo senza interrompere il contatto visivo.

Na – se tu dicessi si, ti consiglieri di portare con te Kurama … oggi la luna è piena … gli spiriti maligni vanno a caccia … - disse calma e con un leggero sorriso prima di allontanarsi a passo lento, lasciando la sua volpe davanti ai mori.

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I due mori si diressero nel luogo indicatogli dalla bionda, e portarono con loro la volpe, che seguiva ogni loro passo come uno spettatore silenzioso.

In poco tempo si ritrovarono davanti una vecchia casetta in legno proprio ne bel mezzo della radura.

La volpe li precedette a passo lento sin davanti alla porta, lì li videro ….

Cinque cadaveri smembrati, i loro cuori, gli occhi e qualsiasi altro organo tutti accuratamente messi sottovuoto …

Sa – è uno spettacolo raccapricciante … quale mostro potrebbe fare una cosa del genere … - sussurrò inorridito il moro.

Ne – appunto … un mostro … teniamo gli occhi aperti, quella ragazza ha detto che con la luna piena gli spiriti maligni  vanno a caccia … sinceramente mi ha messo una certa ansia … - disse l’altro moro tenendo d’occhio la volpe.

? – già … quando c’è la luna piena noi youkai andiamo a caccia … - sibilò una voce maschile senza nascondere il suo sibilare.

I due si girarono di scatto trovandosi davanti un uomo poco più alto di loro.

Occhi da rettile, capelli lisci di un nero profondo che contrastavano con il pallore della sua pelle.

I tratti erano taglienti, il fisico asciutto e lunghe dita affusolate.

Sarebbe stato un bellissimo uomo se non fosse stato che dalle fine labbra aperte in un ghigno non si mostrasse una lingua lunghissima che in uno scatto perforò il pavimento.

Ne – c cosa sei tu … - sussurrò spaventato il moro dai lunghi capelli.

? –io? Io sono Orochimaru e nonostante fossi umano un tempo ora sono un demone serpente … uno youkai … esattamente come la volpe che vi portate appresso. – disse calmo indicando l’animale i cui occhi iniziarono a brillare sinistri.

? – marmocchi … preparatevi … - disse la voce che proveniva dalla volpe – non capisco perché la mia padrona mi abbia mandato con due marmocchi … ts … chi le capisce le donne …. – continuò a brontolare la volpe sotto lo sguardo allibito dei due ragazzi.

Sa – tu parli? – chiese tentando di rimanere impassibile il moro.

Ku – sono un demone volpe, è ovvio che parli. Ora preparatevi … questo è veramente forte. Non potete batterlo, ma in compenso potete intrappolarlo – disse la calma e roca voce maschile della volpe.

Oro – intrappolarmi? Pensi te lo lascerò fare di nuovo! – detto ciò senza pensarci due volte attaccò la rossa volpe che in risposta divenne grande come un cavallo, con nove lunghe code e con una fiammata portò lo scontro all’esterno sotto lo sguardo allibito dei presenti.

Ku – cercate nella casa una bottiglia da sakè! – ringhiò la volpe svegliandoli dal loro stato di trans.

I due guardandosi un attimo negli occhi sconcertati e fecero come gli era stato ordinato.

In poco tempo i due uscirono con una bottiglia aspettando istruzioni, che non tardarono ad arrivare.

Ku – quella è totsuka, è una spada! Apritela e trafiggete questo coso! – urlò riferendosi ad Orochimaru che si era trasformato in un’idra ad otto teste.

Sasuke non se lo fece ripetere e quando il mostro si avvicinò per attaccare, stappò la bottiglia che divenne brillante e dal foro apparì un’affilatissima spada che quando tagliò una delle otto teste del mostro iniziò a risucchiarlo, e una volta fatto il moro ritappò la bottiglia e la lanciò in direzione della volpe che stava tornando normale.

Ne – che diamine era quello … e che racconteremo al capo! – iniziò a pensare il ragazzo dagli occhi di perla mettendosi una mano in testa.

? – ho pensato a tutto io, non preoccuparti Neji – disse una soave voce nota ai due mori che iniziarono a girarsi lentamente tentando di rimandare il più possibile l’incontro con due occhi di zaffiro.

Sa – chi sei tu in realtà ragazzina? – chiese l’Uchiha osservando la volpe che portava la bottiglia di sakè alla sua padrona che una volta presa estrasse un libro e vi imprigionò il serpente spostandolo dalla bottiglia al libro.

Na  - sei eccezionale come sempre con la spada papera. Totsuka però la tengo io, un’arma del genere è una rarità … - e così dicendo la fece sparire insieme al libro sotto lo sguardo sorpreso e spaventato dei due ragazzi.

Sa – che intendi con “come sempre” io non ti ho mai vista!  chi sei? Rispondi! – gridò allora Sasuke irritato, ma la sua ira sfumò dinnanzi allo sguardo addolorato della ragazza ... non sapeva perché, ma in quel momento gli si stava straziando il cuore ….

Na – sai un giorno verrò a prendervi … ma nonostante tutto vedendo la tua attuale felicità spero che quel giorno arrivi il più tardi possibile … arrivederci … Sas’ke teme …  - sussurrò prima di sparire fra le fiamme della volpe. ****************************************************************************************************************************************************************

Erano passati sessanta anni da quando i due mori avevano incontrato quella ragazza, Neji era morto e a Sasuke non restava molto …

? – sei venuta alla fine è Naruto? – disse un anziano uomo dal volto che un tempo vantava una grande bellezza, ma che ora era coperto da rughe e  da candidi capelli ricordavano il sedere di un anatra e che contrastavano con profondi occhi d’onice.

Na – si, ma questa volta sono qui per fare il mio lavoro … - disse una soave voce stranamente roca.

Il moro la guardò un secondo … non era cambiata per nulla ....

Na – io sono uno spirito del sonno lo sai? – sussurrò mentre il suo aspetto cambiava … l’unica cosa che il moro poté vedere chiaramente furono due occhi scarlatti e due pallide mani dalle unghie corvine che impugnavano una falce d’argento deve erano incisi dei roghi.

Sa – già … il sonno eterno … - sospiro prima di lasciarsi colpire, non era spaventato, aveva incontrato quell’essere una sola volta, ma la sensazione di fiducia che provava nei suoi confronti era immensa, come se la conoscesse da sempre … 

Stranamente dalla ferità non uscì sangue, e il moro si ritrovò ad osservare il suo corpo come un osservatore esterno.

Si guardò un secondo, era tornato un ragazzo di si e no diciotto anni.

Vide una luce, e lì vide i suoi famigliari, i suoi vecchi amici tra cui una ragazza dai capelli rosa, Neji, un ragazzo dai capelli rossi, e molti altri oltre che il suo amato fratello, iniziò ad avviarsi verso di loro con passo lento, poi pensò un secondo al fatto che lui non avesse ma conosciuto molti dei ragazzi presenti, ripensò al fatto che lui non aveva  ne un fratello ne dei famigliari … ma  come un flash tutto gli tornò in mente ….

 Chi erano le persone che lo salutavano e soprattutto la “ragazza “ alle sue spalle che era tornata al suo aspetto originale, ma stranamente non indossava il suo vestito, ma una tuta arancione e un copri fronte con una foglia come quello della maggior parte delle persone all’interno della luce e … come quello che indossava lui.

Sa – grazie per aver vegliato sempre su di me … questa però era l’ultima volta vero? – disse senza fissandola intensamente negli occhi e sorridendo in modo malinconico.

Na – si papera, era l’ultima …presto anche io arriverò dall’altra parte … - sussurrò sorridendo e non come quando l’aveva vista, ma un sorriso a trentadue denti che non era rimasto intaccato dal tempo …

Sa – pf … muoviti … abbiamo aspettato anche troppo … – disse iniziando ad incamminarsi, ripensando a quella ragazza …

Quella che vegliava su di lui sin dalla quarta guerra mondiale ninja, quella che durante lo scontro finale aveva promesso che avrebbe continuato a stare con lui fino a quando non avrebbe trovato pace … quella che da millenni vegliava su ogni sua reincarnazione nell’attesa che trovasse la serenità …  quella che aveva accettato di divenire temporaneamente un dio della morte pur di vegliare su di lui …

La sua Naruto Uzumaki , che mai e poi mai avrebbe infranto la sua promessa.

  
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