Capitolo uno: Un’insolita telefonata
Norman Osborn, quella sera, era tornato a
casa molto tardi. Un'altra riunione inaspettata. Per fortuna dopo la
morte dei suoi colleghi (che volevano vendere la società, ma che Goblin aveva ucciso a Time square)
"Mr Osborn? Salve ! Mi scusi per
l'ora…" . Al telefono squillò una voce femminile
che Norman non riusciva a ricordare. "Si figuri…
Sono appena tornato. Ma… Lei chi è ???" mentre
parlava, Norman si era seduto quasi involontariamente
su una poltrona nell'ingresso. "Il mio nome è Kolina
Frederickson. Il dott. Albert
Bendix mi aveva pregata di contattarla il prima
possibile. Da oggi in poi io sarò la sua… ehm… la sua infermiera
personale…" la donna si fermò come per cercare le parole giuste. Norman approfittò del silenzio per dire: "Splendido ! Ascolti, ora è un po’ tardi per metterci d'accordo. Che
ne dice di richiamarmi domattina?".
Ma la donna, che
evidentemente non aveva
fretta di dormire, esclamo: "Chiamarla domattina? Senta, perchè non
facciamo colazione insieme? Diciamo, alle 8:00 al
Green Garden, sa, quello della ventitreesima strada." E poi aggiunse:
"Dopotutto dovremmo cominciare a prendere un po’ di confidenza…". Norman attese un attimo, sbadigliò silenziosamente, poi
rispose: "Per me va bene. A domattina, allora."
disse con voce suadente. "Buonanotte, Mr Osborn." concluse Kolina, ma Norman aggiunse "Mi chiami semplicemente Norman" . "Oh… Allora, buonanotte Norman." e dopo una risatina Kolina chiuse il telefono. Norman,
dopo pochi secondi, fece altrettanto. "Che tipo…" pensò. Sbadigliò
nuovamente, poi si alzò, prese la posta sparsa sul pavimento e salì le scale
verso il piano superiore. Poi volse lo sguardo verso la fine del corridoio,
dove si trovava la camera di Harry. Si avvicinò e
mormorò "Buonanotte…" dalla porta. Nessuna risposta. Allora
si avviò verso la sua camera. Si distese sul letto, con l'intenzione di leggere
la posta, ma si addormentò quasi subito, ancora vestito. "Che giornata
!" fu il suo ultimo pensiero lucido.