Oggi
la scuola è passata in
un batter d’occhio. Sarà perché non ho
seguito per niente le lezioni e sono
rimasta tutte le ore a pensare ad altro. Cosa avrà voluto
dire stamattina Marcus
riferendosi ai suoi “aiutanti”? E quale
sarà esattamente il suo piano? Una
volta che sarò al ballo, cosa farò?
Riuscirò a rivederlo ma cosa potrò dirgli?
Ah
ora ci mancava che avessi
anch’io le emicranie come Sulfus ma per motivi diversi. Io
almeno stavo
utilizzando quella cosa chiamata cervello mentre lui, non facendo altro
che
ubriacarsi e marinare la scuola, direi proprio di no.
Dopo
aver salutato le Angel e
Ricky, tornai tranquillamente a casa dove mi aspettò
un'altra sorpresa. Direi
che oggi è proprio la giornata delle sorprese. Appena entrai
in salotto, vidi i
miei cugini, David e Catherine. Quest’ultima ha 7 anni
più di me ed è colei che
mi ha insegnato ad andare in moto nonostante fossi minorenne.
E’ lei la cugina
che avevo accennato a Sulfus quando lui era rimasto a bocca aperta
dallo
stupore di vedermi in moto. E’ un vero asso, una donna tosta
a cui piace
trasgredire. Tuttavia a causa della sua esuberanza, i suoi genitori
erano
sempre molto preoccupati per lei. Suo fratello minore, David,
è tutto il
contrario. Certo, anche lui ha avuto dei momenti spericolati nella sua
fase
adolescenziale ma molti meno rispetto alla sorella e a parte quel
periodo della
sua vita, è sempre stato un ragazzo responsabile. Anche
nell’aspetto non si
somigliavano per niente. Lui con i capelli neri mossi e gli occhi
azzurri come
i miei e lei con i capelli biondi lunghi fino alle spalle e gli occhi
verdi.
Erano entrambi molto attraenti ma con lineamenti talmente diversi che
nessuno
avrebbe detto che sono fratelli. Tra me e David
c’è invece una differenza di
soli 4 anni e infatti lui frequenta attualmente
l’università per diventare
avvocato.
Da
piccoli, ero stata più
legata a David essendo il più vicino di età
mentre per Catherine eravamo dei
mocciosetti a cui fare la babysitter durante l’assenza degli
adulti. Ma
crescendo, lei mi ha insegnato prima ad andare in bicicletta, poi a
guidare una
moto, come truccarmi per alcune occasioni e tante altre cose. Era
diventata la
sorella maggiore che non avevo e diciamocelo, solo con lei potevo
parlare di
cose prettamente femminile. Con David avevo un legame forte ma rimaneva
comunque un maschio e di questo me ne accorsi nel periodo della
pubertà che
eravamo diversi. Bè, sono sempre stata piuttosto tarda su
queste cose. Alcune
mie amiche si erano svegliate molto prima di me.
-Guarda
chi si vede dopo
tanto tempo! Come stai, cugina?- disse David venendomi ad abbracciare.
Non
era cambiato per niente.
Perfino il suo profumo era lo stesso. Se non fosse mio cugino, ci avrei
fatto
un pensierino, ma credo ci abbia già pensato Dolce. Ricordo
che l’ultima volta
che l’ha visto, era rimasta a fissarlo con una faccia da
ebete.
-Ciao
David! Ciao Cathy!
Oddio, quanto mi siete mancati!- dissi abbracciando prima lui e poi lei.
-Anche
a noi, bionda. E da
tanto che non ci sentivamo nemmeno per telefono- disse Cathy
stritolandomi nel
suo abbraccio da boa.
-E’
vero. Io sto abbastanza
bene, voi? Su, raccontatemi che vi è successo di
interessante in tutto questo
tempo- dissi e ci accomodammo tutti sui divani. Dopo un po’,
Lorena ci portò da
bere.
-La
cara e bellissima Lorena.
Non sei invecchiata di un giorno- le disse David. Lui si che ci sa fare
con le
donne. In un attimo la governante arrossì e gli diede una
pacca scherzosa sulla
spalla.
-Non
scherzare con me,
giovanotto. Ti conosco da quando portavi il pannolino-
-Ti
è andata male,
fratellino- ridacchiò Catherine per poi bere il suo
caffè.
-Come
non detto- fece un
sorriso sghembo. –Comunque c’è un motivo
per cui siamo qua-
-Esatto.
Siamo stati invitati
al ballo che ci sarà a casa Zolfanelli- continuò
mia cugina.
Cosa?
Al sentir il cognome
Zolfanelli, persi un battito.
-Davvero?
Per adesso state in
albergo?-
-Sì.
Tanto staremo qui fino
al ballo- disse lui.
-Ma
state scherzando? Sapete
di essere sempre i benvenuti in casa nostra. Potreste venire ad
alloggiare qui-
dissi.
-Ti
ringrazio, Raf. Ma non
vorremmo disturbare. Sappiamo i problemi che avete in questo periodo tu
e lo
zio e…- disse David per poi beccarsi una gomitata e un
occhiataccia dalla
sorella.
A
quanto pare sapevano dei
problemi economici che stiamo attraversando. Ma fino a che punto
sapranno?
Sapranno della debolezza di papà per il gioco
d’azzardo? Sapranno della partita
che implicava me come premio? Mi sa proprio di no.
-Sì,
è vero. Abbiamo avuto
dei problemi con l’azienda ma adesso si sta riprendendo.
Vedrete che si
sistemerà tutto tra qualche mese- dissi cercando di
mantenere un sorriso. –La
mia offerta di rimanere rimane comunque valida-
-D’accordo.
Ci hai convinti,
resteremo- disse Cathy.
-Dopo
torneremo in hotel per
prendere i bagagli e poi saremo di nuovo da te- disse David.
-Bene!-
sorrisi contenta
sorseggiando il mio succo di frutta.
-Ora
che ne dici di
raccontarci qualcosina eh? Magari di ragazzi- disse la mia
“adorabile” cugina.
Non
poteva scegliere
argomento peggiore. Prima di Sulfus, le avrei raccontato volentieri
della mia
storia con Gabi, se si poteva definire una storia. A malapena dei baci
sulla
guancia ci siamo dati e questo sicuramente mi farebbe ricevere uno
sguardo di
disapprovazione da parte di Catherine che ama le cose più
piccanti.
-Ma
quali ragazzi? Parlaci
piuttosto di come va a scuola- disse il fratello.
-Il
solito noioso. Non è più
una bambina. Mi pare che stavi con Gabi ma che da un po’ di
tempo vi siete
lasciati-
-Bè,
sì-
-Centra
il fatto che hai
conosciuto Sulfus Zolfanelli?- disse a un tratto Catherine scrutandomi.
-Co-cosa?
Come fai a
saperlo?- chiesi sbalordita.
-Lo
abbiamo letto sui
giornali. Dicono che sei stata sua ospite per un po’- disse
David.
Certo
che ne raccontano di
balle i giornali. Ma quasi sicuramente è opera di Sulfus. La
verità avrebbe
danneggiato la reputazione dei Zolfanelli e dei Serafini. Anche se lui
non è
tipo che si preoccupa della reputazione.
-Ah-
dissi solamente.
-E’
bellissimo da togliere il
fiato, vero?- mi chiese maliziosa Cathy.
-Sì,
è carino- mentii.
“Carino” era molto riduttivo per uno come Sulfus.
Sì, era bellissimo ma non
potevo certo ammetterlo di fronte ai miei cugini.
-Più
di me?- chiese David
fingendosi offeso.
-Certo
che no! Tu sei molto
più bello- dissi io.
-Come
no. Se non fossi mio
fratello, ti salterei addosso- lo prese in giro la sorella.
-Troppo
buone- disse con
sarcasmo. –Comunque, cambiando argomento, lo sai, Raf, che ha
da poco partorito
la nostra Daisy. Ben cinque cuccioli-
Daisy
era il cane del vicino
dei miei zii. Ogni volta che li andavo a trovare, andavo volentieri a
trovare
anche Daisy. Era davvero un adorabile volpino bianco.
-Davvero?
Saranno bellissimi-
-Altrochè-
mi rispose
Catherine.
E
così restammo tutto il
pomeriggio a parlare di ciò che ci è successo in
questi anni che non ci eravamo
visti finchè non ci siamo dovuto fermare perché
dovevano andar a prendere i
loro bagagli in albergo. Presto li avrei riavuto per me per qualche
giorno, non
c’era fretta.
Il
giorno dopo, mi arrivò
l’invito per il ballo di Sulfus. Doveva averlo messo a mano
Marcus o Gas perché
non c’era né francobollo né scritto
l’indirizzo del destinatario. La aprii e
dentro c’era l’invito compilato con eleganti
scritte dorate intestato a
Valentina De Angelis. A quanto pare il vecchio maggiordomo aveva usato
il mio
secondo nome di battesimo. Cosa come faceva a saperlo? Ma per il
momento
lasciai perdere questa domanda e andai a chiedere a Catherine se nel
pomeriggio, dopo le lezioni, poteva accompagnarmi a scegliere
l’abito per il
ballo. Lei accettò volentieri e quel pomeriggio andammo a
scegliere l’abito
giusto. Lascerò Sulfus senza parole, parola di Raf Serafini.
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Il
“gran” giorno era
finalmente arrivato e già non vedevo l’ora che
finiva. Fingermi allegro e in
buoni rapporti con mia madre mi stava davvero stancando. Contavo i
minuti che
mi separavano alla fine di quella messinscena.
La
festa stava procedendo
bene senza intoppi ma purtroppo ho dovuto invitare anche quella stronza
di Kabalè.
Non potevo fare altrimenti. Ma per fortuna c’erano anche gli
altri Devil, Gas e
Cabiria. Gas, nonostante sia un servitore della mia famiglia, ho tanto
insistito a finché partecipasse alla festa. Per resistere a
questa serata avevo
decisamente bisogno di qualcuno di fidato che mi avesse fermato nel
caso avessi
commesso una sciocchezza. Poi c’è Cabiria, che
nonostante sia amica anche di
Kabalè, sa della mia situazione e soprattutto è
l’unica femmina che non mi è mai
sbavata dietro. Per questo ora è la mia miglior amica.
Anche
Kabalè un tempo lo era
ma crescendo siamo diventati amici di letto e la nostra relazione si
è complicata.
Lei si è innamorata per davvero ma a me non interessava una
storia seria e non
la ricambiavo. Da lì sono cominciati i guai. Maledico il
giorno che ci sono
andato a letto. Se fossimo rimasti solo amici, sarebbe stato molto
meglio ma allora
avevo pensato con il mio amichetto in basso e non con il cervello.
-Ehy
diavolaccio, cos’è quel
muso lungo? Non è da te- disse Cabiria, porgendomi da bere.
Accettai lo
champagne ringraziandola. Era da più di un mese che non la
vedevo visto che lei
era partita per una vacanza insieme ai suoi ai Caraibi. Era vestita con
un
tubino nero e tacchi a spillo dello stesso colore. Era molto elegante.
-Non
ho niente, Cabiria. Sono
solo annoiato-
-Vallo
a raccontare a qualcun
altro. Mi hanno detto che è da parecchio che non vieni a
scuola-
-Gas
non ti ha detto niente
sul motivo della mia assenza? Strano. Siete pappa e ciccia voi due-
-Gliel’ho
chiesto ma non mi
ha detto una parola su quello che ti sta succedendo. Sei strano, non
sei il
Sulfus che conosco-
-Ah
sì? E come sono adesso?-
dissi con un sorriso tagliente.
-Ti
sei innamorato, vero?- mi
chiese ignorando la mia domanda e scrutandomi la faccia.
-Cosa?
Ma sei impazzita?-
-È
così, non è vero?-
-E
da quando sei esperta in
materia? Non ti facevo così romanticona- la presi in giro
per mascherare ciò
che provavo realmente. La saggia Cabiria aveva colto nel segno solo
guardandomi. Era così ovvio o è lei ad essere una
persona molto attenta?
-Chi
è lei, rubacuori? Dai,
dimmelo- mi sorrise maliziosa dandomi una gomitata.
-Non
ha importanza chi lei
sia. Non potremo mai stare insieme, punto e basta-
-Ah
ah! Visto che avevo
ragione, allora lo ammetti di essere innamorato- sorrise trionfante.
Mi
ha fregato, tanto per
cambiare. Maledetta, gli volevo bene ma a volte non sopportavo quando
era
troppo intelligente.
-Il
diabolico rubacuori
Sulfus Zolfanelli innamorato. A quanto pare Cupido colpisce anche il
diavolo. Pensavo
che non avessi un cuore-
-Non
mentire. Hai sempre
saputo che sotto sotto un cuore ce l’avessi
anch’io. Se no come potrei voler
bene a te e a Gas?-
-Mi
correggo. Pensavo che non
avessi un posto nel tuo cuore per l’amore romantico. Nessuna
storia seria, solo
scopate senza sentimento…- finì il suo
bicchierino.
-Si
tratta di Raf Serafini.
Sicuramente Gas te ne ha parlato e mi ha anche detto che vi siete fatti
un
sacco di risate per telefono quando avete scoperto che era fidanzata
con Gabi
il pappamolle- la guardai impassibile. Non mi piacevano i troppi giri
di
parole. Tanto valeva dirglielo tanto lo avrebbe scoperto comunque prima
o poi.
E dopotutto era una mia amica.
-Mmmm…
interessante. Ha già
avuto modo di conoscere la nostra Kabalè e la sua gelosia?-
-Purtroppo
sì. Quella cretina
è completamente fuori di testa-
-Nessuno
ti aveva obbligato
ad andarci a letto. Come si dice… “chi
è
causa del suo mal pianga se stesso”-
-Non
mi sei di aiuto- dissi
irritato.
-Senti,
l’unica cosa che ti
posso dire è che se ami sinceramente quella ragazza, Raf,
non devi lasciartela
sfuggire, per nessun motivo. Anche
se
non mi sembravi tipo che apprezzava gli angioletti biondi-
-Oh
credimi, sembra un angelo
ma dentro ha una passione, un fuoco che nemmeno ti immagini-
Ed
io me ne sono accorto
tutte le volte che ci siamo baciati. Tutte quelle volte avrei voluto
che
durassero in eterno. È stato davvero un miracolo che io
abbia resistito dall’andare
oltre con lei.
-Bene,
allora perché adesso
non stai con lei? Hai fatto un’altra delle tue stronzate,
Sulfus?-
-Nessuna
stronzata, Cabiria.
Siamo lontani l’uno dall’altra perché
è meglio così per entrambi. Sai come
sono, non sono fatto per lei-
-Certo
come no. Lascia che
sia lei a decidere questo. Sulfus, ti conosco da molti anni ormai, ho
visto il
tuo lato oscuro ma anche quello gentile in alcune rare volte. Se ti sei
ridotto
così stando lontano da lei, vuol dire che ci tieni veramente
a Raf. Metti da
parte le tue paure e prenditela-
-Cabiria…-
stavo per risponderle
quando il mio sguardo fu catturato da una bellissima e brillante
visione. Una
ragazza con un vestito bianco a stile impero, senza spalline, lungo
fino al
pavimento. A incorniciarle il volto c’erano dei graziosi
boccoli biondi e a
impreziosire ancora di più i suoi capelli sciolti
c’era un fermaglio luccicante
a forma di giglio vicino all’orecchio destro. Non portava
molti gioielli, a
differenza delle altre invitate, ma solo una collana con un ciondolo
ovale con
incastonata una acquamarina. Era splendida.
Mi
avvicinai a lei come in
trans. Sembrava che quella ragazza mi avesse lanciato un incantesimo.
Le
presi la mano e la baciai.
-Salve-
la salutai un po’ a
disagio per la prima volta in vita mia.
-Buonasera-
mi rispose
sorridendo quell’angelica creatura. Non sembrava nemmeno
umana per quanto era
bella.
-Il
mio nome è Sulfus
Zolfanelli. Vuole concedermi l’onore di un ballo?- dissi, non
sapendo cosa mi
stava succedendo.
-Valentina
De Angelis- si
presentò. –E sì, accetto con immenso
piacere-
Continua…
E
rieccomi tornata! :D Vi
sono mancata? :3 spero di sì e per ringraziarvi della vostra
pazienza in questi
due mesi, eccovi l’aggiornamento fresco fresco. Nel prossimo
entreremo nel “vivo”
della festa ma per adesso godetevi questa roba che ho appena finito di
scrivere
:P Vi avevo anche promesso delle sorprese. Una ve l’ho
già data ma adesso è il
turno di un immagine rappresentante una scena di Love Game fatta da
Eleanor Devil
che ringrazio ancora di tutto cuore. Perciò dedico questo
aggiornamento a lei e
ad Engydragon, l’artista dell’immagine che ho messo
nel precedente avviso, come
ringraziamento *-* Alla prossima, gente!