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Autore: Isaka chan    07/11/2014    3 recensioni
[Dal testo]
Era felice, finalmente, felice come non mai.
Vedere Sasuke sorridere e saperlo di nuovo accanto a lui come amico era la cosa per cui aveva combattuto di più.
Più del rispetto degli abitanti del villaggio, più del suo sogno di diventare Hokage.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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"Ah! Finalmente ti ho trovato!"
Sasuke non ebbe bisogno di voltarsi per sapere che Naruto era appena dietro di lui, il viso sorridente e il copricapo calato sulla testa. Gli piaceva portarlo così, diceva spesso, gli dava un'aria più seria.
"Come sapevi che ero qui?"
"Non lo sapevo, infatti, ci ho messo un bel po' a trovarti."
Sasuke alzò leggermente le spalle e si girò verso il suo interlocutore.
Come sospettava, Naruto teneva il cappello calato sul viso e la veste aperta, leggermente mossa dalla brezza estiva.
"Hai bisogno di qualcosa?"
"In effetti no."
"Sei di nuovo scappato dai tuoi doveri di Hogake?"
Naruto rise e si tolse il cappello, scoprendo la zazzera bionda. Si passò una mano tra i capelli con nervosismo, un vizio che non aveva mai perso negli anni e che si mostrava sempre nei momenti in cui veniva colto a fare qualcosa che non avrebbe dovuto.
Tipo defilarsi dai suoi doveri.
"Tanta fatica per diventare Hokage e poi scappi appena puoi... ah..." sbuffò contrariato l'Uchiha.
"Io amo il mio lavoro, ma ogni giorno ci sono sempre più moduli da firmare, sempre più scartoffie da controllare, ho anche io bisogno di una pausa! Senza contare che Bolt mi riempie di dispetti, è davvero un ragazzino impossibile!"
Sasuke si lasciò sfuggire una risata, subito guardata male dall'amico che pretese una spiegazione a labbra serrate.
"Be', non ti ricorda nessuno? Anche tu facevi così per attirare l'attenzione degli altri."
"Sì, ma io ero solo, se ben ricordi. Bolt ha una bella mamma e il papà più figo del villaggio."
Sasuke distolse lo sguardo da quello del biondo e lo puntò verso l'alto, come attirato da qualcosa.
"Già, eravamo soli a quel tempo."
Si fermò a fissare le foglie mosse dal vento, strizzando le palpebre quando un raggio di sole lo colpiva in pieno viso. Naruto sorrise e posò gli occhi sullo stesso punto fissato dall'Uchiha.
"E ora guardaci, stiamo chiacchierando come due vecchiette al mercato."
L'Hokage sghignazzò alla sua stessa frase, immaginandosi Sasuke che borbottava  sull'aumento dei prezzi e sulla mancanza di rispetto dei giovani.
Avvolse poi un braccio intorno alle spalle dell'Uchiha e si fece improvvisamente serio. 
Durante gli ultimi dieci anni era diventato più alto del moro di un paio di centimetri e non mancava mai di farglielo notare, sebbene Sasuke non raccogliesse mai le sue provocazioni e lo lasciasse sempre a bocca asciutta.
Questa volta, però, Naruto non approfittò del momento per ricordargli quanto fosse cresciuto rispetto a lui, si limitò semplicemente ad un mezzo abbraccio e a guardare le foglie che frusciavano delicate.
"Dimmi, Sasuke, cosa ne pensi di questa pace?"
Sasuke sgranò appena appena gli occhi, non aspettandosi una domanda del genere, non dopo anni dalla fine della guerra, non da un Naruto così serio come raramente lo aveva visto.
Sospirò e si spostò dalla presa del compagno per poterlo guardare in faccia.
Naruto attese, sapendo bene che l'amico stava cercando le parole adatte per esprimersi, perché un monosillabo non sarebbe bastato questa volta, lui stesso non lo avrebbe accettato.
"Sono soddisfatto. Il cuore delle persone è mutevole e non sempre buono, ma sono contento di aver riposto la mia fiducia nelle tue mani. Non mi hai deluso."
"La mia pace è migliore della tua, dunque?"
"Sì, lo ammetto. Sei stato bravo, Naruto."
L'Hokage sorrise e si aggiustò di nuovo il cappello sulla testa per coprire il rossore sulle sue guance. Di tutto quello che aveva fatto in quegli anni, la soddisfazione più grande l'aveva appena ricevuta. 
Sasuke gli aveva lasciato il futuro e la sua speranza nelle mani e non lo aveva deluso. Si portava addosso il peso della felicità di un intero villaggio, ma ciò che più gli premeva era non deludere le aspettative di chi aveva messo tutto sulle sue spalle.
In primis, Sasuke.
"Sono felice che siano andate così le cose, davvero felice. E ora scusami, ma il mio lavoro mi attende. Shikamaru borbotterà per ore se non mi faccio vivo e ho promesso a Hinata e ai bambini di rientrare per cena."
"Rientro anche io o Salada mi sgriderà un'altra volta."
"Tutta sua madre, vero?"
Sasuke annuì fintamente sconsolato e seguì l'amico verso il villaggio, verso casa sua, dove lo aspettavano Sakura e la sua piccola e preziosa figlia.
Guardando la schiena di Naruto e il mantello dell'Hokage, l'Uchiha si chiese se avrebbe mai avuto tutto questo perseguendo la sua idea di pace.
Sapeva già la risposta, l'aveva sempre saputa, in fondo.
E se non fosse stato Naruto a sobbarcarsi ogni responsabilità, a farsi carico anche della sua felicità, probabilmente nessuno lo avrebbe fermato dal proseguire nei suoi intenti.
Lo aveva salvato dalle tenebre, lo aveva salvato da una vita di solitudine e di oscurità, lo aveva reso un uomo felice e un padre, un marito, un ninja su cui fare affidamento. Senza la sua testardaggine non avrebbe mai avuto tutto ciò.
Solo vuoto e tristezza.
Si fermò di scatto e chiamò Naruto. 
Il biondo si bloccò e si voltò verso l'amico, trovandolo con il braccio sinistro disteso verso di lui, la mano chiusa a pugno.
"Grazie" disse semplicemente, sperando che Naruto cogliesse il significato del suo gesto.
L'Hokage lo guardò spaesato per un po', poi allungò il braccio destro e picchiettò il pugno su quello di Sasuke, le labbra distese in un sorriso genuino.
"Grazie a te per aver avuto fiducia in me, Sasuke."
Ripresero la strada l'uno accanto all'altro, coccolati dal vento fresco e dall'aura di pace e felicità che aleggiava in ogni angolo del loro nuovo mondo. 
"Sai Sasuke? Jiraiya mi ripeteva spesso una frase quando non riuscivo a migliorarmi e mi arrabbiavo perché sapevo che così non ti avrei mai raggiunto."
"E sarebbe?"
"La rabbia può aiutarti a sopravvivere per un po’, ma poi ti mangia pezzo per pezzo. Penso che più che a me si riferisse a te, ma me lo diceva per farmi capire che dovevo continuare ad andare avanti e sbrigrarmi, perché non avevo tutto il tempo del mondo per riportarti a casa e salvarti dall'oscurità che ti stava trascinando via."
"Aveva ragione. Stavo per essere divorato da me stesso, dalla mia rabbia. E la mia salvezza era lì, a due passi da me."
"Smettila di dire cose imbarazzanti, hai quasi trent'anni!" borbottò Naruto, imbarazzato.
Sasuke sorrise e allungò il passo, sorpassando l'amico e portandosi davanti a lui.
"Forza, Hokage-sama, il tuo villaggio ti aspetta."
Naruto si aggiustò la veste, raccolse il chakra nei piedi e scattò in avanti, in una piccola gara tra amici in ricordo dei vecchi tempi. 
Era felice, finalmente, felice come non mai.
Vedere Sasuke sorridere e saperlo di nuovo accanto a lui come amico era la cosa per cui aveva combattuto di più. 
Più del rispetto degli abitanti del villaggio, più del suo sogno di diventare Hokage.
Ed era comunque riuscito a ottenere tutto quanto.
Superarono le porte di Konoha e si separarono velocemente, salutandosi con un cenno del capo: Sasuke diretto verso casa sua, Naruto verso il palazzo dell'Hokage.
"Naruto!"
Sasuke lo chiamò un'ultima volta e il biondo si voltò curioso, solo per rigirarsi di scatto poco dopo e aumentare il passo, il viso rosso come un peperone e le orecchie quasi fumanti dalla vergogna.
"Uchiha imbarazzante, dannato Uchiha super imbarazzante!" borbottò fra sé e sé mentre raggiungeva il lavoro velocemente, il viso completamente coperto dal copricapo e le mani tremanti e sudate per l'imbarazzo.




Grazie per avermi mostrato la luce e restituito la vita, amico mio.





Angolo della barbona:
Sono mesi che non scrivo e DIO, è stato un parto (uscito pure male).
L'idea di per sé è buona, ma sono così arrugginita che è venuto un po' uno schifo, spero di non incappare nella vostra ira funesta.
Comunque, questo è un ipotetico post capitolo 700, più che altro un ulteriore chiarimento tra Naruto e Sasuke.
La fic è stata scritta per una serie su Ask: “Writing Stuff Series” Day # 27- «La rabbia può aiutarti a sopravvivere per un po’, ma poi ti mangia pezzo per pezzo».
Appena riprenderò a scrivere decentemente, comunque, la riproporrò rivista e modificata qui e là.
Nel frattempo, spero che questo sgorbio qui vi sia almeno piaciucchiato un pochino!
A presto,

Isaka chan







   
 
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