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Autore: Ornyl    07/11/2014    0 recensioni
blah blah faccio la nostalgica prima che la gente se ne vada blah blah
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La grande sala giaceva nel silenzio. Solo il fuoco bruciava e strepitava nel focolare, lanciando scintille per l'aria vuota e polverosa.
Incantata da quella specie di danza di lingue incandescenti, stava ritta dinanzi ad esso, come quando, da bambina, il vecchio cantore accarezzava la cetra e faceva sbocciare dei ed eroi e mostri tremendi da quelle corde e tutti pendevano dalle sue anziane labbra.
E in principio era il Caos, e poi venne Amore che ad esso fece unire la madre Gaia, e da lì tutte le stirpi di antichi dei e di antiche stragi e di antichi terribili, mostruosi amori. E il Caos ancora regnava, perso nell'infinità di quel cielo multicolore ad ogni ora che passava e nella vasta piccolezza di quella sua mente annebbiata.
Lontane, tanto lontane erano ormai quelle storie! Lontane come erano quelle sale paterne. Lontane erano le sorelle e così i fratelli, in qualche altro palazzo o in qualche altra battaglia, lontani tutti da quel focolare strepitante.
Loro, quei luridi parassiti, anch'essi erano lontani. Terribilmente più vicini di tutti gli altri, ma sicuramente lontani dalle sue faimme e dalle sue stanze e dal suo cuore pesante e rigido come uno scudo. Che continuassero a cacciare tutto il giorno, che entrassero nei bordelli per stare via una notte intera e poi tornare portandole come dono fiori strappati dagli altari, poco le importava.
E lontano, lontanissimo, era anche lui, in balia di chissà che tempeste, in balia di chissà quali nuove pallide braccia. Da quanto fosse lontano non lo ricordava neppure più.
E anche lei stessa,lo riconobbe con le lacrime agli occhi, era lontana da sè. Anche lei stessa era via mentre il suo corpo la implorava da sotto terra di ricondursi alle nere case dell'Ade e di riconciliarsi con i cari che l'attendevano laggiù. Ma le rovine di quella sala e quell'aria intrisa di fumo e di scintille danzanti erano come catene.
Allungò una mano verso le lingue danzanti del fuoco. Dolceamara inconsistenza: non sapeva se gioire per non essersi scottata o piangere perchè era impossibile, ormai, sentirne di nuovo il calore.
   
 
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