Titolo: Little Wildcats.
Autore: whoa__.
Generi: Romantico,
commedia.
Pairing: Sharpay/Troy;
Taylor/Chad.
Rating: Verde.
Avvertimenti: OOC.
Note dell’autore:
Ok… ehm… cosa
posso dire? Mia prima fan fiction sui personaggi di HSM. Sono un po’ nervosa
-___-’ È una Tropay, e Chaylor, come avete letto sopra. I personaggi hanno circa
sei/sette anni. (Avete capito bene ;P) Non siete mai stati curiosi di sapere
com’erano da bambini? J Io si! Chissà, magari una storia
del genere è già stata fatta -_-’ Spero di no; nel caso, avvisatemi! Buona
lettura – sperando in qualche recensione!
Bacioni,
whoa.
little
wildcats;
- Troy! Basta, ti prego! –
esclamò Sharpay, scocciata, scuotendo le piccole trecce bionde ai lati del
viso.
Il bambino scosse furiosamente il
capo, puntando i suoi occhi azzurrini in quelli color caramella di lei. – No,
no! Sha, questa volta hai sbagliato! – mormorò, serio.
Le piccole labbra di lei si
deformarono in una smorfia di disapprovazione. – Ma come puoi dire così?! Sei
crudele!
Lui alzò un sopracciglio. – Hai
chiuso Chad e Tay nella casetta di Biancaneve! E hai bloccato la
porta!
- Quei due si odiano a morte, non
fanno che litigare – replicò, asciutta – e poi la forza bruta attrae sempre le donne. Quando Chad butterà
giù la porta con un calcio, Tay cadrà ai suoi piedi e la smetteranno di urlare
ogni giorno.
Troy sorrise debolmente. – Guarda
che non parliamo mica di Hulk! – sbottò, contrariato – e poi non ti ricordano
niente le parole: Ryan, Kelsi e piscina? – la provocò,
stizzito.
Sharpay sbuffò. – Ma dai! Mio
fratello è un eccellente nuotatore, era ovvio che la salvasse! Non l’ho mica
buttata in acqua per niente!
- No di certo! – disse,
scherzosamente.
La bionda gli lanciò
un’occhiataccia. – Troy Bolton! Come ti permetti?! – esclamò, fintamente
arrabbiata. Gli diede un delicato spintone, crucciata.
Lui spalancò la bocca, sorpreso.
– Oh!
Sharpay rimase immobile ad
osservarlo. Ma non smetteva mai di
parlare quel ragazzo? Lo prese delicatamente per i capelli, trascinando il
suo viso all’altezza della sua spalla. – Troy, sei proprio antipatico! Smettila
di parlare!
- Ehi! Ahia! Guarda che fa male!
– borbottò, offeso. – Va bene, va bene, sto zitto.
- Oh… .meno male –
sospirò.
Il bambino cominciò a fare strani
gesti con le mani, come a dirle qualcosa. La bionda lo fissò gelidamente. – E.
Non. Muoverti.
Lui alzò un sopracciglio e
Sharpay gli puntò un dito contro. – Zitto e fermo!
Troy si mise a farle gli occhi
dolci, dolcemente. Nessuno – si
sapeva, era in grado di resistere a quelle pozze color
cobalto.
Lei digrignò i denti. – Troy! –
lo sgridò, furiosa – Non parlare, non muoverti, e chiudi gli occhi! -. Nessuno
eccetto… Sharpay.
Lui trattenne un risolino, poi
fece come richiesto.
La bambina lo controllò
attentamente, per non vedere che aprisse gli occhi o si grattasse il naso.
“Sembra davvero immobile” – si disse, sorpresa. Lo scrutò ancora più
profondamente, memorizzando ogni singolo riflesso di sole sul suo
viso.
Troy aprì di scatto gli occhi e
l’afferrò per le spalle. – Presa! – gridò, con un sorriso da orecchio a
orecchio.
Sharpay strabuzzò gli occhi. –
Brutto antipatico! Lasciami andare! – gridò, offesa, cominciando a scalciare e a
sbattere le braccia.
Lui scosse il capo,
trattenendola. – No, mi dispiace. Ora sarai tu a stare zitta, ferma e ad occhi
chiusi – replicò, sicuro.
Lei dissentì furiosamente. – Una
principessa non prende ordini da nessuno!
- Ma dal suo Principe, si – mormorò, con un
sorriso divertito.
Sharpay gli fece una linguaccia.
– Tu non sei il mio Principe!
- Invece si! – esclamò – Guarda!
– e detto ciò le stampò un veloce bacio a fior di labbra, come aveva visto nei
film.
La bionda si zittì di botto,
tramutando l’espressione capricciosa in una di puro shock. – Mi hai… baciato?! Troy Bolton!!! Sei un essere odioso,
egocentrico e…
- Cosa vuol dire egocentrico? –
chiese lui, ingenuo.
Sharpay sbuffò sonoramente. – Ti
odio! Lasciami andare!
Il bambino aggrottò le
sopracciglia. – Perché mi odi? La principessa è sempre contenta del bacio del
Principe! – mormorò, ferito.
La biondina lo fissò, furiosa. –
Tu non sei un Principe! E poi…
- E tu non sei innamorata di me? – chiese lui, con una smorfia triste
sulle labbra.
- Certo che no! Mi fai sempre gli
scherzi! – sbottò, stortando il capo – e poi, tu non assomigli a un Principe –
azzardò, crucciata.
- Se è per questo neanche tu
assomigli ad una principessa! – replicò, arrabbiato.
Sharpay sbarrò gli occhi. –
Cosa?? Ma come osi!? Io sono bellissima ed assomiglio tantissimo ad una
principessa!!
Troy si mise le mani sulle
orecchie, annoiato. – Bla, bla, bla! Non ti sento, non ti
sento!
Poco più in
là…
- Ehm? Ragazzi? Ci sentite? Siamo
io e Chad… siamo nella ehm, casetta di Biancaneve. Siamo, come dire… - mormorò
Taylor, incerta.
- Smettila di fare la diplomatica
e dillo! – sbottò Chad, spostando un capello ricciolino che gli era crollato sul
volto.
- Ma se non sai neanche cosa vuol
dire diplomatica! – sbuffò. – …dai ragazzi… potreste darci una mano? Siamo
rimasti chiusi dentro! Cioè, questo non è matematicamente possibile, perché non
c’è la chiave e…
- Ma pensi sempre alla
matematica?! – sbottò lui, sarcastico.
- Almeno io la so, la matematica. – replicò,
serafica, con sguardo da sapientona.
Chad digrignò i denti. – Vuoi la
guerra? E guerra sia!
- Ma cosa stai dicendo?! Come
facciamo a farci la guerra nella casetta di Biancaneve?! – azzardò, osservando
come non potessero neanche muoversi.
Lui si guardò attorno,
confermando l’ipotesi della ragazza. – Beh, allora? Cosa
facciamo?
Si guardarono, in sincrono, poi,
urlarono. – RAGAZZI!!!
…the
end.