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Autore: Glendora    07/11/2014    0 recensioni
Farla finita sembra davvero molto facile, soprattutto nella solitudine di una camera d'albergo a chilometri di distanza da casa. Questo, però, non sembra il destino di Ville Valo che, inaspettatamente, tra le mura di quello che sembra essere un vero e proprio girone dell'Inferno, troverà quello che ha sempre cercato, ciò che la fredda lametta di un rasoio appoggiato sulla pelle non è stata capace di dargli. Ma il fato ama giocare con le persone e Ville non è certo immune...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Essere forti.
Mai rimanere coinvolti.
Non lasciare che i sentimenti ottenebrino la capacità di giudizio.
 
Lily in quel momento ha infranto tutte e tre le regole: ha consentito alla debolezza di avere la meglio sulla sua capacità di giudizio, ha permesso a Ville di coinvolgerla nel suo caso e si è lasciata trasportare dai sentimenti.
 
Lily sei una stupida, stupida ragazza…
 
Solo un’altra volta è successa una cosa del genere e per poco non ha rischiato la carriera a causa del suo comportamento, anzi, è da quella volta che rischia la carriera tutti i giorni: se Jasper dovesse fare un passo falso non sarebbe l’unico a rimetterci il posto, ma a Lily in realtà non interessa il lavoro, quanto essere sicura di lasciare i suoi pazienti in mani sicure e capaci nel caso in cui non potesse prendersi più cura di loro.
 
Non mollare proprio ora…
 
Sa che Ville ha bisogno di lei. Nonostante siano passati pochissimi giorni dal suo gesto disperato, Lily è consapevole del fatto che con l’uomo si è instaurato un legame speciale, quasi empatico, fondato su un dolore diverso, ma allo stesso tempo così uguale e totalizzante da averle fatto dimenticare quelle regole necessarie a non farsi coinvolgere troppo.
 
Mamma, papà. Che cosa devo fare?
 
Non è da lei lasciarsi andare a qui pensieri. Non è nella sua natura indugiare troppo sul passato e soprattutto sull’unico avvenimento che le ha realmente sconvolto la vita, ma è da quando è arrivato Ville che le cose hanno preso una piega molto strana. La sua storia l’ha coinvolta, è inutile girare intorno al problema. Lily non ha mai visto nessuno così disperato, così fragile e così solo, ma allo stesso tempo così pieno d’amore da scambiarlo per qualcosa di pericoloso e si sente vicina a quel ragazzo particolare forse perché sta cercando in tutti i modi di sfuggire alla vita, quando è la vita stessa che gli offre mille motivi per non cedere.
 
Liberando i capelli dalla coda di cavallo in cui sono imprigionati, Lily lascia che le morbide e lunghe onde le ricadano sulle spalle fino a coprirle il viso rigato dalle lacrime. È da tanto che non piange. Non lo ha mai fatto sul posto di lavoro, qualche volta è successo nell’intimità di casa sua, ma è da moltissimo tempo che non si sente così smarrita da non riuscire a trattenersi. È fragile anche lei, dopotutto, e anche lei come tutti i suoi pazienti si è creata una bella maschera con la quale proteggersi. La sua, a differenza di quelle povere anime erranti, è solo costruita abbastanza bene da non incrinarsi mai, però anche Lily ha bisogno di togliersela, ogni tanto, e quello è il risultato non proprio edificante di un tentativo fallimentare di essere forti.
Sono un’idiota!
 
Qualcuno bussa alla porta. Lily si affretta a sistemarsi i capelli, si asciuga il visto, aspettando qualche istante prima di ricevere l’ospite misterioso, almeno quel tanto che basta per ritrovare un certo contegno, almeno apparente.
 
“Avanti…”
 
“Lily devo dirti una cosa.” La voce di Jasper arriva preoccupata e tesa dalla soglia dello studio della dottoressa, salvo poi farsi morbida e tenera quando si rende conto delle lacrime della dottoressa. “Stai bene Lily?”
 
“Ceto Jas, va tutto bene! Entra pure.”
 
“Sei sicura? Se vuoi passo più tardi, non è un problema.”
 
“No, davvero! Forza entra e siediti!” Risponde lei garbata, con un lieve sorriso sulle labbra. Sedendosi sulla sedia di fronte a Lily, Jasper inizia a contorcersi le dita cosa che insospettisce la donna che capisce immediatamente il disagio che prova l’amico. “Ehi Jas, che ti prende?”
 
“Ho raccontato a Ville di quello che hai fatto per me.” Pronunciando la frase tutta d’un fiato Jasper si aspetta una reazione sconsiderata da parte di Lily che però si limita a sorridere.
 
“Lo sapevo già, o almeno lo avevo intuito. Comunque non ti devi preoccupare.” Aprendo la bocca per poi richiuderla subito dopo, Jasper non sa davvero cosa dire e fissa con fare sospettoso Lily che non può fare a meno di sorridere ancora di più davanti a quell’espressione di pura sorpresa. “Davvero pensavi che non me ne fossi accorta? Sei un libro aperto Jas e il modo in cui avete legato tu e Ville, così dal giorno alla notte, non ha fatto che confermare i miei sospetti!”
 
“Non sei arrabbiata?”
 
“Certo che no! I patti sono che tu non combini guai, non c’è nessun vincolo di segretezza sulla tua storia: puoi raccontarla a chi vuoi! Non hai fatto niente di male, devi smetterla di pensare che sia un segreto che non deve essere rivelato.”
 
“Avevo paura che fossi triste per causa mia…” sussurra timidamente, abbassando lo sguardo che mai riesce a sostenere quello di Lily per un’intera conversazione.
 
“Non potrei mai essere triste per causa tua.”
 
“E allora cos’è successo? Se ti va di raccontarmelo…”
 
Lily soppesa per un attimo la richiesta di Jasper: non ama parlare del suo passato e soprattutto di una particolare vicenda, ma sa anche che sfogarsi con qualcuno non le può di certo fare male e l’amico conosce già parte della sua storia, anche se ignora i punti più drammatici. Dopotutto è lei la prima a invitare i suoi pazienti ad aprirsi con gli altri, con gli amici o anche solo con chi è disposto ad ascoltare e Jasper sembra essere lì per lei. È sempre lì per lei, come un gigante buono pronto a proteggerla e a ripescarla tutte le volte che si sente giù di morale.
 
“Oggi durante la terapia di gruppo Ville ha avuto una reazione strana, mi ha fatto tenerezza e mi ha ricordato i miei genitori.”
 
“Lily non sei obbligata  a parlarne, so che non ti piace ricordare.”
 
“Jas, tranquillo, è tutto okay. Mi fa piacere parlarne con te.” Lily racconta a Jasper della reazione di Ville, di come sia rimasto spiazzato alla domanda di Carry e gli racconta della sua fuga in camera e della sua decisione di dargli la chitarra di suo padre.
 
“Ma Lily era un regalo, ci tenevi così tanto a quella chitarra!” Esclama lui trattenendo quasi il fiato per lo sgomento.
 
“Lo so…ed è per questo che gliel’ho regalata: se si dimostrerà degno di questo dono allora saprò che può farcela. Non vogliamo dare a Ville una piccola occasione? Forse se la merita.”
 
“Non lo so…”
 
“Ehi, un po’ di fiducia! E poi sbaglio o sei stato tu ad avergli raccontato per primo la tua storia?!”
 
“Hai ragione, scusa.”
 
“Per questa volta ti perdono” ride lei, prendendolo in giro come farebbe una sorella con il suo dolce fratellino.
 
Quella conversazione con Jasper ci voleva proprio e ora Lily si sente più positiva e fiduciosa, anche se la malinconia torna a farla soffrire come una marea montante che si fa vedere nei momenti meno opportuni.
 
E se si fosse sbagliata? Se Ville non dovesse meritare quel regalo per lei così importante e dal significato profondo?
 
Credi in te…
 
I suoi genitori le avrebbero detto esattamente quelle parole e Lily decide di seguire quel suggerimento.
   
 
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