Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Sherryna    07/11/2014    0 recensioni
Leader Begins è una raccolta di fanfiction più o meno creepy/violente/misteriose su come tutti i capipalestra esistenti sono diventati quel che sono: intrighi, omicidi, eventi soprannaturali nel mondo dei Pokèmon hanno fatto sì che persone elette e non diventassero reggenti di palestra, venite a scoprire i loro misteri!
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Nina! Aya! È ora dell'addestramento al buio, correte! -

-Si maestro Koga!- risposero assieme le due allieve. -

Nina era una ragazza di circa 16 anni e Aya era sua zia, di soli di 18 anni, ma per Nina più che la sorella di suo padre era la sua migliore amica, complice anche la ben poca differenza d'età; un'amicizia complicata, piena di litigi e competizioni, ma si volevano un gran bene.

Corsero attraverso il lungo corridoio della palestra segreta: il padre di Nina era il capopalestra di Fucsiapoli, sotto la cui palestra pokémon si trovava la base ninja di cui Koga era diventato il maestro; la sede della setta segreta di ninja che da sempre vegliano sulla città e sul parco safari.

Di norma, ogni maestro cede il posto al proprio migliore allievo al termine dei suoi giorni, per cui di solito si arriva a tale grado solo in tarda età, ma il maestro di Koga morì molto prematuramente, così lui divenne capopalestra e maestro dell'ordine in giovane età.

Le due ragazze correvano felici spintonandosi scherzosamente finché non giunsero al salone principale.

-Allieve? -

-Si maestro? -

-Siete pronte per l'allenamento con le spade? -

-Si maestro. -

Le ragazze presero le bende e le katane; si coprirono entrambe gli occhi e da quel momento il loro compito lo conoscevano bene: combattere con le spade e riuscire a slacciare il nodo della benda dell'avversaria.

Il silenzio calò nella sala: le ragazze affinavano il loro udito sondando l'aria con le rispettive spade, camminavano lentamente in circolo aspettando un qualunque accenno di rumore.

Ad un passo più pesante di Aya le tavole di legno sotto i suoi piedi scricchiolarono e Nina senza perdere tempo si avventò sull'amica.

Iniziò a sferrare possenti colpi con la katana e Aya rispondeva prontamente ai suoi fendenti; Le due allieve ninja combattevano come se avessero potuto vedersi, nessuna delle due parlava per non dare all'avversaria l'ubicazione precisa della propria testa.

Dopo qualche minuto Nina eseguì un perfetto salto mortale e si trovò dietro la sua avversaria: ancor prima che Aya potesse accorgersene e girarsi, Nina aveva già sciolto il nodo e la benda cadde a terra.

-Brava Nina!- si congratulò Koga ridendo- Aya, brava anche tu, ma devi affinare il tuo orecchio.-

-Si fratello. -

-Nina, devo parlarti -

-Si maestro.-

La giovane ninja diede sorridendo una pacca sulla spalla dell'amica e si diresse a passi svelti verso il padre attraverso il lungo corridoio che separava il salone dell'addestramento dallo studio del maestro, pieno di statue raffiguranti i maestri passati.

Nina osservava rispettosa le imponenti sculture: ognuna di quelle statue rappresentava una piccola parte del grande ordine di Fucsiapoli, il più antico e severo di tutta Kanto. Nina aveva grande riguardo del passato e aveva una vera e propria venerazione per suo padre: Koga! Il maestro giovane, il più giovane mai esistito.

Arrivati nello studio la giovane chiuse la porta e si mise sull'attenti davanti al padre.

-Siediti, Nina.-

La ragazza incrociò le gambe e si sedette sul tatami*. Il padre, dopo avere acceso due stecche d'incenso, la raggiunse e le si accomodò di fronte. In silenzio meditarono assieme per qualche minuto. Poi Koga parlò:

-Nina, come sai per ogni apprendista arriva il momento di dimostrare all'ordine chi si è davvero. Io sono il tuo maestro e devo perciò eliminare ogni difetto da te sottoponendoti alla prova finale, dopodiché di fronte all'alto consiglio dovrò affermare che hai superato ogni prova e che sei degna di diventare un vero e proprio membro dell'ordine. -

-Ne sono consapevole, maestro. Sono pronta per la mia prova. -

-La tua prova, Nina è... Uccidere Aya. -

-C-c-osa, maestro? Uccidere Aya?? Ma perché??? -

-Nonostante il legame di sangue sia sacro, la tua amicizia con Aya può intralciare la tua ascesa; i tuoi sentimenti ti porteranno solo alla distruzione. Tieni troppo a lei, Nina...e questo ti rende debole. Uccidere Aya: questa è la tua prova, la prova di lealtà verso le nostre tradizioni.-

-Si maestro.-

Nina salutò cordialmente il proprio padre, come se nulla fosse accaduto, ma appena ebbe chiuso la porta dello studio alle sue spalle si mise a correre, scioccata, con le lacrime che le rigavano il volto, mentre sconvolta ritornava nelle stanze delle allieve.

Intanto Aya stava proseguendo il suo allenamento, nella speranza di poter eguagliare il salto dell'amata nipote, quando d'un tratto sentì i passi veloci e pesanti dell'amica e vide le porte spalancarsi.

-NINA! Che è successo???-

-Il maestro mi ha assegnato la mia prova finale... Devo... Devo...- provò a spiegare, ma le parole le si bloccarono in gola.

-Su, su, fai un bel respiro e prova a raccontarmi, cara. -

-Ok... Devo... Devo ucciderti, Aya. -

-COSA?!? -

Nina scoppiò a piangere e singhiozzando spiegò all'amica: -Il maestro dice che la nostra amicizia mi rende debole, perché tengo troppo a te... Non so cosa fare, Aya... -

-Tuo padre è arrivato a questo punto, non si smentisce mai... -

-Che intendi?-

-Lascia perdere, non mi crederesti, devi vedere tu stessa: stanotte vai nel suo studio e apri il terzo cassetto della sua scrivania. Nasconde un doppio fondo, aprilo e leggi, Vedrai che tutto ti sarà chiaro. -

 

Nina quella sera rimase molte ore a fissare la sua candela preferita in meditazione. Verso l'una decise di agire e nell'oscurità si recò nello studio del padre. Il lungo corridoio era inondato dai raggi della luna e le statue sembravano guardare severamente la ragazza mentre sgattaiolava nell'ombra. Arrivata nello studio aprì il cassetto indicatogli dalla zia-amica e lì vi trovò un fascicolo.

Inquietata dalla scoperta la ragazza soffiò via la polvere dai fogli e incominciò a darvi un'occhiata. Era pieno di carte che non comprendeva ma qualcosa la colpì: una foto di un uomo che aveva già visto, ma non ricordava dove. Lesse con interesse il foglio allegato alla foto: era un referto autoptico... UN AUTOPSIA!

 

La ragazza Continuò a scorrere la complessa terminologia, fino a quando la sua attenzione fu attirata da una frase sottolineata, che senza accorgersi lesse ad voce: “Il defunto presenta cianosi in viso e sulle labbra, conseguenza evidente di avvelenamento...”

Si chiese perché suo padre conservasse quel fascicolo.

-Non hai ancora capito Nina? -

La ragazza sobbalzò credendosi scoperta dal padre, ma tirò un sospiro di sollievo quando vide che era stata Aya a parlare.

-Cosa intendi, Aya? Cosa dovrei capire? -

-Quell'uomo nella foto è il maestro di tuo padre, il maestro la cui prematura morte ha reso tuo padre capopalestra.-

-E con questo? -

-Nina... È stato tuo padre ad uccidere il maestro: lo ha avvelenato perché voleva essere ad ogni costo al suo posto. Mio fratello all'epoca non era pronto, e il suo maestro ovviamente non assecondava le sue folli ambizioni. Così, Koga non ha potuto far altro che avvelenarlo.-

-TU MENTI! NON DIRE QUESTE MENZOGNE! LO STAI DICENDO SOLO PERCHÉ IO SONO LA PRESCELTA A SUCCEDERGLI!- gridò, ed in preda all'ira si scagliò sull'amica e la colpì violentemente alla testa. Prima di svenire, Aya riuscì a sussurrare in flebile respiro: -So che è difficile... Cerca alla statua del maestro e troverai la prova delle mie parole...- detto questo, si accasciò al suolo.

 

Nina, nuovamente sconvolta, spalancò le porte dello studio e corse verso la statua del maestro del padre: la esaminò, le girò attorno e dentro una nicchia trovò una boccetta contenente uno strano liquido giallastro. Aprì la fiala e dall'odore capì subito di cosa si trattava: veleno di Fugu... Lo stesso che sua padre vantava di avere scoperto in giovane età.

In quel momento capì tutto: suo padre, certamente era diventato maestro perché aveva ucciso il suo e Aya lo aveva scoperto. Ecco perché la prova finale sarebbe stata ucciderla! Era sua parente, avrebbe destato troppi sospetti se fosse stata trovata avvelenata... Allora, quale metodo migliore per eliminare una testimone se non durante addestramento con un'innocente apprendista, per quanto molto dotata?

 

Mentre la sua mente vagava tra tetri pensieri sentì dei passi dietro di se. Koga si avvicinò alla figlia e sommesso le disse: -Nina, non posso spiegarti... Non capiresti il mio dolore... -

-Non mi interessa, padre! Tu hai ucciso il tuo maestro! Secondo le nostre leggi dovresti essere bollito, ma non prima del taglio della lingua! Questa volta non la passerai liscia, padre! Tu te ne andrai da qui. Vai dove vuoi, vai alla Lega, candidati per essere Superquattro, ma non tornare mai più a Fucsiapoli. Sarò clemente per il sangue che ci lega: tu fai questo e nessuno saprà mai come hai disonorato il nostro clan. -

-E la palestra? E il tempio? Chi si occuperà di tutto?-

-Mi occuperò io della palestra e Aya delle tradizioni del tempio. Tu, invece... Ti ritirerai davanti all'alto consiglio e sparirai da qui, ora siamo in due a saperlo, non potresti ma ucciderci entrambe, ci sarebbero un po' troppe morti sospette intorno a te non credi? Non sei degno del titolo di maestro. VATTENE!-

 

Il giorno seguente Koga lasciò Fucsiapoli senza proferire parola e si presentò alla Lega. Nina venne ritenuta idonea a sostituire il padre e Aya continuò a mantenere vive le tradizioni ninja della città.

Nel cuore della giovane nuova capopalestra tuttavia qualcosa cambiò, quel giorno: l'ambiziosa apprendista ninja aveva scoperto un terribile segreto, e dovrà serbarlo fino alla tomba.

 

Non scendere mai nei sotterranei della palestra di Fucsiapoli se non vuoi incombere in un oscuro segreto che non dovrà mai uscire dal tempio.

Spazio all'autrice

Dopo l'inizio dell'università non mi sono fatta più vedere XD sono tornata ahah
in ogni caso ho ricominciato a postare le prime fic di questa serie che sto lentamente portando avanti, in questa ho cercato di restare il più fedele possibile alle tradizioni della cultura giapponese, spero non ci siano imperfezioni eclatanti XD (e spero che gradiate ovviamente)

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Sherryna