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Autore: Lost_xena    07/11/2014    0 recensioni
teen drama lesbo. Caterina si trasferisce in una nuova scuola,non piace a molte persone. Ma Nadia non sembra notare i suoi atteggiamenti sgarbati,tutto inizierà in un incontro nello sgabuzzino e sboccerà nella passione assoluta.
Genere: Dark, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Caterina aveva le cuffie nelle orecchie e ogni cosa si muoveva a ritmo della sua canzone preferita. Accese lo schermo dell’ipod,sopra il titolo “Maps” c’era l’ora,aguzzò la vista per capirla attraverso le crepe sullo schermo,le sette e quaranta,ed era ancora lontana dalla scuola. Il primo giorno di liceo e già poteva arrivare in ritardo. << Caterina! >>urlò una voce,flebile oltre la canzone. Si tolse una cuffietta e spostò lo sguardo su sua madre che guidava alla sua sinistra. Era una donna di mezz’età,di quelle tutte acqua e sapone,rigorosamente religiosa. I capelli biondi erano tagliati poco sopra le spalle,gli occhi neri mandavano lampi fiassandola furenti. << Che c’è!? >>disse bruscamente Caterina stoppando la canzone. << Ti ho chiesto,hai tutto per oggi? >>disse la madre lentamente cercando di contenere la rabbia. Era la decima volta che glielo chiedeva e la risposta era sempre la stessa<< Si mamma >>disse Caterina rimmergendosi nella musica. Tornò a guardare fuori dal finestrino,la scuola era dall’altra parte del corso e la pioggia iniziava a cadere con violenza sul vetro del finestrino disegnando lunghi rivoli che lo attraversavano tutto. La macchina accostò al cancello dipinto di blu scuro,oltre un edificio grigio rettangolare,che aveva l’aria di essere severo e duro,come d’altronde tutti gli istituti cattolici. << Cerca di comportarti bene >>le disse sua madre tirando il freno a mano. Senza rispondere Caterina prese la cartella e uscì dall’auto,sentì un lieve “ciao” ma chiuse la portiera prima di rispondere. Oltrepassò il cancello,la pioggia era più lieve ma decise ugualmente di tirarsi su il cappuccio della felpa nera sotto la giacca di pelle. Non sapeva dove andare,avevano detto di presentarsi nella palestra. Ma dov’era? Vide passare un uomo vestito con una felpa blu su maglia rossa,calzoncini grigi e calzini che coprivano tutto il polpaccio. << Scusi >>disse avanzando verso di lui. Ma l’uomo scosse la testa mormorando<< No,No >>passò oltre di lei e oltrepassò una porta. <>disse Caterina al nulla alzando le braccia al cielo. Si guardò intorno,accanto a lei una porta si apriva in una piccola casetta,entrò. Una donna e un uomo molto anziani stavano parlando con un ragazzo alto con i capelli raccolti in un codino e un accenno di barba sul mento. << Scusate >>disse schiarendosi la voce. L’uomo spostò lo sguardo su di lei e le fece cenno di avvicinarsi. << Io sono della prima liceo,ma non so dove sia la palestra >>disse Caterina appoggiandosi al bancone. << Francesco,accompagna la signorina in palestra >>disse l’uomo facendo cenno al ragazzo. Lui guardò a malapena Caterina e con uno sbuffo disse<< vieni con me >> Caterina lo seguì senza dire una parola,passarono davanti ad uno specchio e si diede uno sguardo per vedere se tutto era a posto,i riccioli neri le ricadevano sulle spalle coperte dall’ampia maglia blu. In testa il cappello rosso era leggermente piegato all’indietro e il trucco era a posto incorniciando gli occhi verdi. Francesco aprì una grande porta viola,dentro su degli spalti erano radunati tutti gli studenti dei primi anni che parlavano rumorosamente. Caterina mormorò un grazie al ragazzo ed entrò,risalì le scalinate fino al punto più alto,un piccolo posto c’era,stretto,ma pur sempre sarebbe potuta sedersi. Al suo fianco una ragazza stava leggendo  un piccolo libro foderato in cuoio. Caterina si chinò in avanti per leggerne il titolo “Bibbia” si tirò su immediatamente. Era l’unica ad andare in una scuola cattolica e a cui non glie fregava nulla della religione? -Probabilmente si- le rispose una voce nella testa. Incrociò le braccia al petto e si appoggiò al muro,sospirando annoiata. Sul campo da basket della palestra vide raggruppati gli insegnanti,stavano discutendo animatamente e indicavano quasi tutti gli studenti. Uno di loro si allontanò con le braccia all’aria,in una mano aveva un grande blocco di fogli che sventolava in aria. << Scusate >>disse nel microfono,interrompendo il brusio della folla<< Salve a tutti. Io sono il preside il signor Tonzo. Vi diamo il benvenuto in questa scuola che frequenterete per i prossimi anni >>un vociferare si alzò probabilmente per la voce nasale e la r moscia del preside,Caterina rimase appoggiata al muro detestava gli immaturi. Osservò la reazione del preside,sembrava interdetto,quasi stupefatto dalla reazione degli studenti. Si sentì un cigolio e tutti tacquero,da una delle porte infondo alla palestra era entrata una ragazza,aveva i capelli rosso acceso e indossava un cappello nero come la maglia e i pantaloni,ai piedi indossava degli anfibi scuri. Il volto era pallido ma arrossato per l’imbarazzo gli occhi erano di un intenso blu scuro e sul naso aveva un piccolo punto luminoso,probabilmente un piercing si disse Caterina. << Scusate >>disse tirandosi sulla spalla la borsa che le era caduta fino al gomito. << Non fa nulla,siediti pure >>disse il preside sorridente. -Che fortuna,se non fosse arrivata lei,con la il carattere di questo avremmo finito a mezzogiorno- Pensò Caterina. La ragazza dai capelli rossi si sedette  in prima fila chiaramente imbarazzata. Caterina non sapeva perché ma continuò a fissarla finchè la voce del preside non la scosse<< Caterina Fresena >>stava dicendo. Caterina con rapidità alzò la mano,tutti si voltarono a fissarla. Anche la ragazza dai capelli rossi che le accennò un lieve sorriso,con negli occhi blu notte un velo di divertimento. << Nadia Giarre? >> la ragazza,o meglio Nadia alzò la mano ricoperta da bracciali di metallo che tintinnarono tra di loro. Il resto della mattinata fu una successione di appelli,Caterina era stata inserita nella prima D e,a contrario di ciò che sperava,la ragazza con i capelli rossi anche era stata messa in quella classe. --Perfetto sarò distratta tutto l’anno-pensò guardando la chioma rossa in punta alla fila. Infatti per quanto tentasse il suo sguardo vagante si andava a posare sempre su di Nadia. Certo essendo bisessuale probabilmente la osservava perché la trovava carina,ma non le era mai capitato prima. Le varie classi vennero assegnate ai propri professori. Quella di Caterina venne accompagnata proprio dall’uomo vestito in tuta e pantaloncini che prima l’aveva ignorata in cortile. I suoi compagni erano per la maggior parte ragazzi,le ragazze erano una decina compresa lei e la cosa la impaurì,non era mai andata molto d’accordo con i ragazzi ma era evidente che in quella classe sarebbe stata costretta a farlo. Quando entrarono nell’aula si disposero ai banchi a coppie. Accanto a lei si sedette un ragazzo biondo un po’ grassottello che le parve si chiamasse Ettore. Nadia invece rimase sola all’ultimo banco in fondo. La giornata proseguì fino al suono della campanella,quel giorno tutti gli studenti erano obbligati a restare a pranzo e così fu. Caterina prese un posto in disparte dalla folla di gente che vociferava intorno a lei,il pranzo era composto da una fetta di pizza,la divorò e si infilò le cuffie nelle orecchie. Mentre ascoltava la musica il suo sguardo vagava nella folla,accanto ad una porta c’era Nadia. La stava fissando con quegli occhi scuri,quando i loro sguardi si incrociarono la ragazza si voltò ed aprì la porta al suo fianco facendole un piccolo segno con la testa. Caterina si tolse le cuffie dalle orecchie,quasi sovrappensiero,se qualcun altro le avesse fato un segno del genere probabilmente l’avrebbe mandato a fanculo e sarebbe rimasta li,ma qualcosa la attirava in quella ragazza e sarebbe andata a scoprire che cosa. Cercando di non farsi notare scivolò verso la porta la aprì ed entrò. Tutto era buio all’inizio ma poi i suoi occhi si abituarono all’oscurità,Nadia le stava davanti e la fissava sorridente. << Vuoi uccidermi? >>chiese Caterina deglutendo per la tensione. Nadia non rispose e con rapidità la schiantò contro al muro e iniziò a baciarla. Caterina sentiva le labbra calde di lei premere sulle sue con desiderio. Istintivamente portò le mani tra i capelli di lei e li strinse. Sentiva le guance in fiamme e una forte sensazione di piacere in tutto il corpo. Nadia ormai era sul punto di sfilarle la maglietta quando si sentì un fischio e la voce del direttore dire<< Ognuno raggiunga la propria classe >> << Cazzo >>disse Nadia staccandosi da lei e uscendo dalla porta. Caterina rimase perplessa a fissare la porta. Ma che diavolo era appena successo?
   
 
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