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Autore: Sebs    07/11/2014    3 recensioni
In The Flesh AU!
Kieren è un ragazzo comune, che lavora in una piccola libreria impolverata e ignorata di Roarton. Le sue giornate sono scandite dal lavoro, la lettura e la pittura.
Fino a quando un ragazzo con un leggero accento irlandese, un fuggitivo secondo Kieren, arriva nella piccola città.
E, come prima cosa, entra nella più piccola ed impolverata libreria di Roarton
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Amy Dyer, Kieren Walker, Simon Monroe, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La libreria

Roarton era così piccola che nessuno, con una cartina dell'Inghilterra in mano, avrebbe trovato il suo nome scritto nel Lancashire.
A Kieren ciò stava un po' stretto. Sognava di andare in Francia, ma non la Francia d'oltremanica: lui sognava la Costa Azzurra descritta da Fitzgerald ne Tenera è la notte, con la sabbia sottile e il sole che sparisce lentamente all'orizzonte.
Quel libro era stato letto e riletto molte volte, così come tutti quelli di Fitzgerald, ma leggere non era la vera passione di Kieren.
Aveva un effetto catartico, certo, ma non come disegnare, o dipingere. Vedere una bozza trasformarsi lentamente nel soggetto che aveva immaginato. Il più delle volte usava i personaggi dei suoi libri come soggetti, così come li immaginava lui.
La piccola libreria dove lavorava, poi, gli dava un mare di soggetti. Le descrizioni più minuziose e noiose per il Kieren lettore, davano vita ai più bei ritratti del Kieren disegnatore.
Portava i suoi libri a lavoro, e si perdeva nel leggerli e nell'iniziare a fare schizzi per quando tornava a casa; c'era molto tempo da perdere, lì, visto che a Roarton non leggeva quasi nessuno, e quel luogo era quasi sempre vuoto.
E poi c'era Amy.
Amy, la migliore amica per sempre, ma sempre sempre, come lei stessa si definiva, di Kieren. Passava ogni pomeriggio a salutarlo, prima di scappare anche lei al suo lavoro da quattro soldi. Era più piccola di Kieren, ma nessuno l'avrebbe mai detto. Forse perché, per essere una ragazza, Amy era molto alta, o perché Kieren aveva un viso così delicato da sembrare quello di uno degli angeli dipinti sulle pareti della chiesa di Roarton.
Amy lavorava nel canile di Roarton, e per lei era come essere al Paradiso: i cani che arrivavano lì stanchi e tristi riacquistavano vitalità con Amy, che non riusciva a rimanere un attimo ferma, che un momento prima accudiva e giocava con uno e un attimo dopo era già impegnata con un altro cucciolo. Perché per lei erano tutti i suoi cuccioli, fin quando erano lì con lei. Non erano molti, ma erano abbastanza per tenere Amy occupata.
Era il 4 novembre, un giorno come gli altri, pensò Kieren quando si svegliò quella mattina.
Andò alla libreria, sollevò la serranda, girò il cartellino con scritto "Aperto" e sistemò lo zaino dietro la cassa, cacciando il suo Tenera è la notte.
-Kier! Kier, sei già arrivato?
Amy si spinse oltre il bancone, trovando Kier inginocchiato sulla vecchia radio dietro il bancone per convincerla a funzionare.
-Già.
-Ti ho portato il caffè!
Passò uno dei bicchieri a Kieren e si sedette sul bancone, facendo svolazzare la sua gonna lunga fino alle caviglie.
-Non è scomoda per correre?
-Ai cagnolini piace.
Kieren sorrise e bevve il caffè.
Non dicevano molto a quell'ora, si auguravano solo il buongiorno, Amy canticchiava la canzone che passavano in radio in quel momento, e ognuno iniziava a lavorare. Si sarebbero rivisti successivamente, per andare a pranzo. E a quel punto Amy avrebbe iniziato a tessere le lodi dei suoi piccoli.
-Allora ci vediamo a pranzo!
Amy si spinse oltre il bancone e spettinò i capelli di Kier.
Uscita Amy dal negozio, Kieren andò in bagno a dare un'occhiata al danno di Amy di quella mattina.
Cercò di porvi rimedio, sistemando un po' questo e un po' quel ciuffo, e tornò nel locale.
Che non era più vuoto.
Un ragazzo con i capelli scuri era girato di spalle da dove era Kieren in quel momento e appoggiato al bancone, come se aspettasse di pagare o di parlare con qualcuno.
-Mi scusi, ero... -iniziò, avvicinandosi al bancone.
Kieren si bloccò. Il ragazzo era completamente coinvolto nella lettura del Tenera è la notte che Kieren aveva appoggiato lì prima dell'arrivo di Amy.
-Scusami, ehm...
Il ragazzo si girò, senza alzare gli occhi dal libro. Dopo neanche mezzo minuto, li alzò. Come se non volesse lasciare a metà un rigo.
-Sì?
-Quello è mio. Non... non del negozio, intendo. Mio-mio.
Il ragazzo andò alla prima pagina. -Sue? Ti chiami Sue?
-No, lei è mia madre. Il libro era suo, e ci aveva scritto il suo nome. Infatti il mio nome è quello scritto...
-Kieren. Kieren Walker, -lesse, con una cadenza irlandese.
-Già.
-Allora, Kieren Walker, cosa ne pensi di Fitzgerald?
-Cosa... cosa ne penso? Mi piace come scrive.
-Io credo sia un po' troppo mollaccione, non credi? Intendo, capisco tutto ciò che è successo, ma non sei quello a cui è andata peggio, no? Forse Zelda aveva un po' ragione.
-Forse Zelda non doveva scaricare tutte le colpe su suo marito.
Il ragazzo sollevò le spalle e le fece cadere come se fossero troppo pesanti per lui. Il cappotto che portava era almeno una misura troppo grande per lui, e lo faceva sembrare un ragazzino, o un gigante con la testa piccola. -Un matrimonio è fatto da due persone.
Rimasero in silenzio. Kieren fissava le scarpe del tipo, troppo timido per alzare gli occhi.
Il tipo, invece, scrutava Kieren. Quanti anni aveva quel ragazzino? Era davvero così... minuto.
-Cercava... Cercava qualcosa in particolare?
-Vendete anche libri usati qui?
-Sì, sono in fondo, lì a destra.
Il ragazzo sorrise appena, porgendo il libro a Kieren, e andando lì dove il ragazzino aveva indicato.
Kieren pensò che fosse strano comprare libri usati in una libreria piena zeppa di libri nuovi. Ma dopotutto, anche lui si era fermato spesso davanti quello scaffale, accarezzando la copertina rovinata, il dorso piegato, dispiegando gli angoli piegati a mo' di segnalibro, scorrendo il dito lungo le sottolineature sbiadite.
Scosse il capo, accorgendosi di star fissando un punto vuoto, e andò dietro il bancone. C'era uno zaino incredibilmente pieno, che sembrava sul punto di scoppiare.
Non era di Amy, sicuramente. Lei non aveva così tante cose da scarrozzare in giro con i suoi cuccioli e le sue gonne giganti. Doveva essere del ragazzo.
Si sedette sulla sedia girevole e iniziò a dondolarsi.
Non sentiva un accento così diverso in una persona Roarton da tanto tempo. Doveva essere appena arrivato, se portava con sé uno zaino così grande. Scappato di casa? Sembrava un po' troppo grande per essere scappato di casa. Le supposizioni iniziarono a far sognare Kieren, che iniziò a studiare anche i tratti del volto di quello sconosciuto, o di quello che rimaneva nella sua memoria. Aveva delle labbra così sottili, e...
-Scusami.
Kieren si fermò immediatamente e si alzò di colpo, mentre la sedia continuava a girare, più lenta, fino a fermarsi.
Il ragazzo allungò il libro a Kieren, che lesse il titolo, Foglie d'erba, di Walt Whitman. Non avrebbe pensato subito ad un lettore di poesie, da come criticava Fitzgerald.
Kieren strappò lo scontrino e lo passò al ragazzo.
-Hai una penna, per caso?
Kieren cercò nei cassetti, e cacciò una penna blu con il tappo mangiucchiato. Chissà da quanto tempo era lì.
Il ragazzo aprì il libro alla prima pagina e iniziò a scrivere.
-Non ho mai scritto sui miei libri, ma dopo ciò che è successo...
Kieren resistette alla tentazione di chiedere subito cosa fosse successo.
-Grazie per la penna.
Kieren sorrise, e il ragazzo sollevò un angolo della bocca. Sì, aveva le labbra molto sottili.
Kieren fece scivolare lo sguardo sul libro, però non riuscì a cogliere il nome del ragazzo che, infilato lo zaino, uscì dalla libreria augurandogli buongiorno.





A
ngolo della autrice -
Salve a tutti! Questa fanfiction doveva essere una one-shot, ma alla fine, visto che le idee iniziavano ad accavallarsi e l'idea mi piaceva, ho deciso di renderla una long... Fatemi sapere se vi piace, e se ne vale la pena continuare!
Sebs
  
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