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Autore: Mad_Dary    07/11/2014    0 recensioni
Il titolo e l'ispirazione per questa breve One shot arrivano dalla canzone "The Man Who Can't Be Moved" dei The Script.
L'azione parte dal finale dell'episodio 6x06- "The More You Ignore Me, the Closer I Get" di TVD.
Elena sta aspettando che Damon la raggiunga nella sua stanza del dormitorio del Whitmore College.
I suoi sentimenti riusciranno a risvegliarsi o sarà più forte il soggiogamento operato da Alaric? C'è ancora speranza per il "Delena"?
- Dal testo -
“E’ un brano che letteralmente significa –L’uomo che non poteva essere mosso-. La cosa importante è ciò che questa canzone mi ha trasmesso e di conseguenza ciò che voglio trasmettere a te.
Il testo racconta di una coppia che si è separata perché lei è cambiata rispetto a com’era all’inizio.
[…] Non posso andarmene Elena perché ho bisogno di restare qui.
Finché dentro il mio cuore resterà forte questo ideale, questo sentimento, questo amore io continuerò a credere in te. Se smettessi perderei tutto quello che di speciale ho dentro, perderei il dono che mi hai fatto".
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTE: Quello che ho scritto è il frutto delle mie fantasie malate e altamente irrealizzabili.
So perfettamente che nel prossimo episodio di "TVD" (per varie ragioni) ci aspetta tutt'altro ma chissà che magari più avanti la Plec non ci conceda qualche altro momento "Delena".
Nonostante sia un racconto prevedibile e pieno di melassa mi sono divertita a scriverlo. Spero sia ugualmente piacevole da leggere. Grazie a chiunque arriverà fino in fondo e a chi vorrà lasciarmi un commento. Buona lettura! D.

***

L'uomo che non poteva essere mosso



Questo è un momento decisivo, il momento in cui metterò alla prova me stessa.
Nella mia mente immagino una grossa bilancia antica, su un piatto ci sono i reali sentimenti che provo per Damon mentre sull’altro la forza soprannaturale che Alaric ha utilizzato per resettarmi i ricordi.
Inspiro profondamente in preda alla confusione.
L’amore che un tempo provavo sarà abbastanza forte per rompere il velo di nebbia che ammanta la mia mente?
Sono veramente pronta a rinunciare al mio attuale stato di serenità?
In realtà non vorrei scoprirlo. Non adesso. Non qui.
Mi stringo entrambe le mani al petto cercando conforto.
“Andrà tutto bene” mi dico mentalmente “Sarò in grado di superare ogni ostacolo”.
Poi due leggeri colpi sulla porta della mia stanza mi avvisano che il destino è arrivato.
Sulla soglia c’è Damon.
“Elena?” chiama una voce lontanamente familiare.
Involontariamente scatto all’indietro e sento delle lacrime scivolarmi sul viso ma è più un riflesso condizionato.
Il mio cervello è chiuso ai ricordi.
Mi prendo qualche secondo per osservarlo meglio.
Indossa una maglietta nera con scollo a v che mette in risalto il suo fisico allenato.
La cosa, però, che mi colpisce di più sono i suoi occhi: in quell’azzurro limpido e trasparente scorgo una sincera apprensione.
Il ragazzo che ho davanti non assomiglia affatto al mostro presente nelle mie memorie.
Damon fa un passo in avanti e con un dito mi asciuga una lacrima dalla guancia.
“Risolveremo questa cosa. Ora ci sono io con te” il suo tono di voce confortevole mi manda ulteriormente in crisi.
Scuoto il capo con un mezzo sorriso amaro.
“Il miracolo non è avvenuto. Non sto provando nulla eccetto un lontano senso di déjà vu. La cosa più saggia che potremmo fare è cercare di andare oltre quello che è successo. E con andare avanti intendo ricominciare da capo. Che ne dici? Vogliamo provare ad essere amici?”.
“E’ uno scherzo, vero?” incalza lui poi si avvicina e mi accarezza delicatamente i capelli “Tu sei mia e lo sarai sempre”. Vengo trafitta da un tono basso e dolce che mi avvolge come velluto nero.
Faccio un grande respiro e improvvisamente mi sento colpevole e confusa.
“Stupido!” sbotto con rabbia, allontanandomi dalla sua figura “Una cosa però me la ricordavo! Con te deve essere sempre tutto o niente!”.
“Non capisci! Sto facendo questo per noi! È al nostro bene e alla nostra felicità che penso!”
“Vattene” dico tremando “Non ho bisogno che mi tocchi, non ho bisogno delle tue rassicurazioni, non ho bisogno di ricordare una vita che non tornerà più!”.
“Per favore, vai via” ripeto più per convincere me stessa che lui.
Damon è immobile, le mani lungo i fianchi e lo sguardo fisso su di me. “Permettimi di fare un ultimo tentativo Elena, non ti chiedo altro. Dammi un’altra chance e se anche questa volta non funziona ti giuro che non ti disturberò mai più!”.
“Ok” provo ad assecondarlo sperando che tutto questo possa finir presto.
“Vedi prima di venire qui anch’io mi sentivo rassegnato. Ero in un bar a bere un goccetto con Stefan ma poi il mio fratellino, come al solito, mi ha spronato a fare la cosa giusta. Allora mi sono alzato e mentre ero in cammino un po’ di pensieri hanno iniziato a girarmi per la testa. Siccome non sono un bravo oratore ho deciso di far parlare una canzone al posto mio perché la musica è un linguaggio universale che arriva al cuore di tutti”.
Detto questo Damon accende il mio pc portatile e successivamente si collega a You Tube facendo partire una canzone.
The Script - The Man Who Can't Be Moved
Delle note tristi e malinconiche, di un pezzo che non conosco, si propagano per la mia stanza del Whitmore College.
“E’ un brano che letteralmente significa –L’uomo che non poteva essere mosso-. La cosa importante è ciò che questa canzone mi ha trasmesso e di conseguenza ciò che voglio trasmettere a te.
Il testo racconta di una coppia che si è separata perché lei è cambiata rispetto a com’era all’inizio.
Tuttavia lui è talmente innamorato e crede talmente tanto nei suoi sentimenti da prendere il suo sacco a pelo e accamparsi dietro l’angolo di una strada.
Nonostante la pioggia, la neve, la gente che gli dice –vattene! Cosa fai qua, ragazzo? Cosa stai aspettando? Stai aspettando il niente!- nonostante tutto lui rimane lì, fermo.
Siccome quello è il posto in cui si sono conosciuti lui sa che se lei un giorno si ricorderà di quanto loro insieme fossero importanti quello è il primo posto in cui andrà a cercarlo.
Ovviamente il tutto è una bellissima metafora.
Il messaggio di fondo è che è importante aspettare qualcosa: bisogna continuare ad attendere la cosa in cui si crede di più nella vita.
Non sarà mai sbagliato continuare a sperare finché quella persona sarà importante dentro il nostro cuore.
Non posso andarmene Elena perché ho bisogno di restare qui.
Finché dentro il mio cuore resterà forte questo ideale, questo sentimento, questo amore io continuerò a credere in te. Se smettessi perderei tutto quello che di speciale ho dentro, perderei il dono che mi hai fatto”.
Inspiro e respiro ripensando a quello che Damon mi ha appena detto.
Qualcosa si sta allargando nello spazio vuoto della mia testa.
Lo guardo: è così bello e familiare e io sono rimasta colpita, sopraffatta.
Il buco frastagliato dei miei ricordi, che la sua assenza ha creato, sta iniziando a colmarsi lentamente.
Sento un dolore in profondità molto più grande di quanto avessi mai potuto immaginare.
Come ho potuto prendere la decisione più facile? Come ho potuto essere così irrazionale, ipocrita e avida di una felicità che non mi apparteneva? Come ho potuto ricorrere al soggiogamento di Alaric?
“Adesso ricordo…” i singhiozzi mi impediscono di continuare a parlare.
“Cosa?”
Il volto di Damon cambia, i suoi occhi diventano di un azzurro ancora più opalescente e le sue labbra si curvano in un sorriso.
Quel sorriso mi ridà forza. Non ho più paura di sbagliare.
“Tutto”.
Faccio un passo in avanti, sento le sue dita sui capelli, sul viso, poi posa le sue labbra sulle mie.
Non sono sicura che tutto questo sta accadendo veramente. E’ come essere in un sogno ovattato.
La sua bocca si sposta più in basso, alla base della mia gola e ancora più in giù, segue la linea della mia clavicola.
Damon sospira il mio nome, prima di levarmi con foga la giacchetta che indosso. Mi stringe come non ha mai fatto.
“Ho tanto da raccontarti…” dico mentre sento i suoi polpastrelli accarezzarmi la nuca.
“Ora voglio solo fare questo” soffia lui guardandomi negli occhi poi con la bocca mi sfiora il collo e i miei pensieri deragliano completamente.
“Questo non è quello che avevo immaginato quando ti ho chiesto di incontrarmi qui…” mugolo.
“Lo so. Lo so, Elena. Ma sai che sono una persona orribile” dice ridendo prima di afferrare prontamente uno dei miei lobi fra i denti.
Una parte di me è in preda al panico per le onde di emozioni che minacciano di sopraffarmi però, ormai, non posso più farne a meno.
“Voglio stare con te…” sono costretta a confessare fra i gemiti.
"O Dio, vieni qui…" ringhia, sollevandomi per la vita proprio mentre con le gambe lo avviluppo.
Ci baciamo disordinatamente, con entusiasmo, più e più volte e più i secondi passano più il desiderio che proviamo diventa caldo e luminoso.
Ormai mi importa solo di affondare le mani nell'inchiostro morbido dei suoi capelli, dell’espressione sul suo viso che riflette amore e meraviglia e dell’emozione che si riverbera nell’immenso blu dei suoi occhi.
Tante cose cambieranno dopo questa notte ma di una cosa sono sicura: non voglio mai più rimuovere Damon dal mio cuore.


  
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