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Autore: Colpa delle stelle    07/11/2014    6 recensioni
[Interattiva - posti al completo]
Il Signore Oscuro sta tornando. Agisce nell'ombra, si nasconde dal Mondo Magico e anche se nessuno lo vede e lui stesso non si presenta nelle sue solite vesti, la sua presenza è tangibile come una mannaia sul collo delle persone e nessuno riesce più a ignorarlo.
Quattro giovani coraggiosi si ritroveranno inevitabilmente attirati nel corso degli eventi e sarà il destino a decidere la riuscita o il fallimento della loro missione.
Ad Hogwarts, però, la vita scorre normalmente e per gli studenti che la frequentano rimane ancora la scuola di magia e stregoneria più sicura al mondo.
E voi, che ruolo avrete in questa storia?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo 11

 

Un grazie speciale a Cersei Evans per il suo banner splendido <3


 

 

L'espressione sul volto di Ishido tradiva tutto lo sconforto che cercava di nascondere e Andromeda non sapeva per quanto tempo ancora sarebbe riuscita a resistere a trattenersi dal ridere.
- Non posso credere di essere caduto nella loro trappola – disse per l'ennesima volta il ragazzo, passandosi una mano nei capelli e scompigliandoseli. - Proprio io che volevo tradirli nel loro stesso gioco. -
Seduta vicina a lui, Caroline si stringeva le spalle e guardava il pavimento.
Si sentiva in colpa, indubbiamente, ma ricevere la sua prima punizione della carriera scolastica la riempiva di adrenalina e sotto certi aspetti, la ragazza non vedeva l'ora di scoprire cosa la professoressa di pozioni le avrebbe fatto fare.
Era stata proprio a lei a trovarli, la sera precedente, e quella stessa notte avrebbero dovuta seguirla nella Foresta Proibita.
- Com'è infrangere le regole? - domandò invece Skylight, senza guardare nessuno in particolare, ma scambiandosi una gomitata con Andromeda.
Caroline le studiava da non poco tempo e non poteva che pensare che stessero incredibilmente bene quelle due, insieme.
- Eccitante! - esclamò, per poi tapparsi subito la bocca quando l'occhiataccia di Ishido la raggiunse.
- Non per chi ci è stato trascinato contro la propria volontà. - osservò, con finta noncuranza.
Skylight scoppiò a ridere e non si curò di Andromeda che la guardava di sottecchi.
Quell'anno scolastico era il migliore che lei avesse mai vissuto ad Hogwarts.
Le era bastato conoscere Andromeda e aprirsi con lei, che il mondo si era fatto subito più magnanimo con la giovane Tassorosso ed era da qualche settimana che non si rinchiudeva più in camera sua, da sola, con i suoi amati libri di fisica.
- Secondo me sarà una bella punizione – commentò, cauta, ma quando si accorse che Caroline annuì e le sorrise, Skylight prese fiducia e le sorrise a sua volta.
- Non lo metto in dubbio. - commentò Andromeda, sfregandosi le mani.
Ishido si accasciò sul tavolo e sbuffò.
- Se potessi, mi travestirei e prenderei il tuo posto – disse Skylight, mettendosi una mano sul petto.
- Lo apprezzo. -
Il Corvonero sollevò il pollice, ma non accennò a fare un sorriso.
- Sarà una lunga notte. - disse invece Caroline, scuotendo la testa.

 

 

Christian e Nathan camminavano insieme nel corridoio quando incrociarono Jude e Blake, di ritorno dalle lezioni pomeridiane, e si riunirono tutti e quattro in sala
comune.

Blake non aveva ancora chiesto scusa a Nathan per la discussione dell'altro giorno, ma l'amico sembrava non ricordarsene neanche più, perché quando lo vide gli sorrise.
- Siete finiti in un bel guaio – commentò Jude, lasciandosi cadere sulla prima poltrona libera.
Christian si coricò sul divano, con il braccio sotto alla testa, e fece spallucce.
- Non si può considerare un vero e proprio disastro. - disse, mantenendosi sul vago.
Ma Nathan aveva capito.
- C'è anche Caroline in punizione con noi. - gli ricordò il Tassorosso, facendogli l'occhiolino.
- Ma la Hasting non era ossessionata da Blake? -
Christian strinse i pugni quando Blake scoppiò a ridere.
- Sono ben contento di cedertela. – scherzò, sorridendo allegro.
Non fece caso al malumore dell'amico semplicemente perché quella mattina aveva incontrato Maybe e da quando l'aveva conosciuta, le giornate non erano poi così brutte come invece lo erano prima.
Scherzava più spesso e il suo sorriso nasceva molto più facilmente sul suo volto.
Era un'altra persona.
- C'è qualcosa che non ci dici, Blake Brian Baston? - domandò curioso Jude, senza far caso all'occhiataccia che ricevette in risposta.
Blake odiava quando lo chiamavano con il suo nome completo.
- Ho visto Lynne ieri – buttò lì, con apparente casualità, e scoppiò a ridere quando Jude arrossì di botto.
Nathan gli saltò addosso e gli scompigliò i capelli, mentre il Tassorosso negava e cercava di difendersi.
Christian invece non si unì all'armonia felice dei suoi amici, che avrebbe contagiato chiunque, ma non lui, non in quel momento.
Blake era uno dei suoi migliori amici, ma il Tassorosso non poteva non invidiare la sua capacità di far colpo sulle ragazze.
Era futile e banale invidiare qualcuno per quel motivo, soprattutto in un momento travagliato come quello, ma Christian non ne poteva fare a meno.
Ci rifletteva spesso, di recente.
Blake era nato per fare colpo, ma non lo voleva nemmeno.
Lui invece era una schiappa nel campo dell'amore. Ed era proprio quello che non riusciva a digerire.

 

 

- Ti hanno davvero regalato un drago? -
Quella mattina, quando il sole non era ancora sorto, qualcuno aveva bussato alla porta della stanza da Caposcuola di Angel, ma quando la ragazza aveva sbirciato fuori, il corridoio era vuoto e sul pavimento era abbandonata una scatola di cartone, abbastanza grossa e con dei buchi. Non c'era un biglietto, né tanto meno il mittente di quella sorpresa e se non fosse arrivata Amber a chiamarla per la colazione, probabilmente non l'avrebbe nemmeno aperto.
- Un drago vero. - acconsentì Angel e sbirciò la creatura leggendaria che riposava tranquillamente sulla sua spalla.
Il fratello ne aveva uno, diverso dal suo solo per il colore bianco, e più grosso, ma l'unica cosa che importava ad Angel in quel momento, era sapere chi e perché gli avesse fatto un regalo del genere.
- Non ti piace? - domandò Thalia, studiando il drago da vicino.
L'unica intrusa in quella riunione dell'A – team, come ormai l'intera scuola chiamava l'amicizia di Angel, Amber e Alice, era proprio lei, che le aveva raggiunte insieme a Ross da appena pochi minuti.
Il drago che riposava sulla spalla destra della Caposcuola aveva attirato subito la loro attenzione.
- Che figo! - aveva esclamato Ross, avvicinandosi subito. - Chi te l'ha dato? -
- Me l'hanno regalato. - lo corresse Angel.
-Dobbiamo ancora scoprirlo. - disse nello stesso momento Alice, scambiandosi una buffa occhiata con l'amica.
- Avrei un'idea – sussurrò Thalia, facendosi improvvisamente più vicina a loro. - Ma probabilmente non mi credereste. -
Amber sollevò un sopracciglio, ma quando incontrò l'occhiata di Thalia, capì al volo.
- Non dirai davvero... - provò a domandare, salvo poi fermarsi sotto lo sguardo inquisitorio di Angel.
- Sapete qualcosa? Chi è? Chi? - domandò a raffica, guardando negli occhi prima una e poi l'altra. Thalia scoppiò a ridere e Amber scosse la testa.
A risolvere la situazione, ci pensò Ross.
- Damon Black, Serpeverde del settimo anno - la informò, senza stupirsi davanti all'occhiata sorpresa che ricevette in risposta. - Non chiedermi come se l'è procurato, però. -
- Come fai a saperlo? - domandò invece Alice, precedendo Angel.
Ross portò le mani in avanti.
- Questo è complicato – le avvertì, prendendo un bel respiro. - Praticamente me l'ha detto Francisco Suarez, visto che la gemella è fidanzata con Scorpius, che è amico di Albus , che è il fidanzato di Diane, che ultimamente passa parecchio tempo con Thea, che è la migliore amica di Damon e quindi... -
- Fermo! - lo bloccò Amber. - Non ho capito niente. -
Ross le sorrise e Alice fu sicura che avrebbe ripetuto unicamente perché lo aveva chiesto lei.
- Me l'ha detto Francisco Suarez, che l'ha saputo dalla gemella, che è fidanzata con Scorpius, che è amico di Albus, che è fidanzato con Diane, la quale è particolarmente amica di Thea, la migliore amica di Damon. -
Thalia lo guardò confusa e Angel si batté una mano sulla fronte.
- È umanamente impossibile capire quello che hai detto. - commentò Amber.
Alice scoppiò a ridere e Ross fece spallucce.
- Posso ripeterlo! - la rassicurò Ross, strappando un gemito di sconforto a Thalia. - Praticamente Francisco mi ha detto che la gemella gli ha detto che Scorpius le ha detto che... -
Alice si sporse verso Angel.
- Penso che non saprai mai il perché e se davvero Damon ha fatto quello che ha fatto. -
Per un momento, Angel ebbe qualche difficoltà a capire anche quello che aveva detto l'amica, ma poi annuì.
Lei sapeva tutto invece. Aveva cercato di comprare il suo silenzio con un regalo, ma non ci sarebbe riuscito.
 

 

- Vi hanno messo in punizione? - domandò ancora Yulia, incredula.
Francisca annuì, evidentemente spazientita.
- E solo perché la vostra ciocca brillava? - chiese Zoey, confusa.
- Non ci hanno messo in punizione per quello, ovviamente. -
L'occhiataccia che le rivolse Francisca non prometteva nulla di buono.
- Ma perché giravamo per i corridoi di Hogwarts. -
- E perché lo facevate? -
- Se questo è un metodo per vendicarvi del primo giorno – sibilò Francisca, voltandosi verso Yulia. - Non è divertente. -
Zoey fece spallucce e l'amica scosse la testa.
- Non abbiamo mai preso punizioni, siamo abbastanza sorpresi – la corresse Francisco, sorridendo. - Comprendetela. -
Francisca provò a ribattere, ma Zoey era già sparita con James chissà dove e Yulia la guardava, con un sorriso innocente e sognatore sul volto.
- Avete presente il corridoio della nostra sala comune? - disse ad un certo punto.
I gemelli annuirono.
- Ci ho visto una testa di leone – li informò, sorridendo. - Proprio sul pavimento. -

 

 

Ebony stava passeggiando tranquillamente con Annelise.
Le aveva dato lezioni private di Pozioni e quel recupero, richiesto direttamente dalla Tassorosso, non era andato nemmeno poi così male. Avevano chiacchierato per la maggior parte del tempo e quando si erano dedicate alla preparazione della pozione anti brufoli, erano riuscite a non fare scoppiare niente.
- E poi di solito andavo sullo skateboard, ma ora non sono più tanto brava – spiegò Annelise, con un sorriso.
Ebony lo ricambiò.
- Skateboard? - ripeté, incredula.
Annelise annuì e le mostrò il pugno.
- Nessuno è più bravo di me! - esclamò, facendola sobbalzare.
La Corvonero sorrise di nuovo.
- Non posso che esserne convinta. -
Passarono vicino ai due gemelli in quel momento e non poterono fare a meno di sentire le parole di Yulia.
- Una testa di leone sul pavimento? - domandò Annelise, certa di non aver sentito bene.
La Grifondoro, anche se non la conosceva, le annuì.
- Certo, l'ho vista con i miei occhi. -
Ebony si bloccò e si voltò verso verso il gruppetto.
- Una testa di leone stilizzata? - chiese, in ansia. - Come quella sullo stemma di Grifondoro? -
Colta in contropiede e allarmata dalla fretta della Corvonero, annuì e subito dopo la fissò correre via, confusa.
- Ma che le è preso? -
Annelise scosse il capo.
- Non è mia amica – si giustificò, osservandola a sua volta. - Ma ti posso assicurare che è bravissima a pozioni. -
 

 

- Ti hanno messo in punizione! - cercò di dire Thea, tra le risate. - Ti sei fatto beccare dalla caposcuola di Grifondoro. -
Damon le aveva raccontato tutta la storia, di quando aveva rotto la mattonella e di come Angel lo aveva visto.
- Credevo non avrebbe parlato! - provò a giustificarsi, serrando le mani.
Thea scoppiò a ridere di nuovo e si asciugò le lacrime agli occhi.
- Le hai persino regalato un drago. - disse ancora, singhiozzando.
- Un drago? - ripeté Diane, incredula.
Damon la guardò male, ma poi annuì.
- Un drago – confermò. - Un piccolo drago nero con gli occhi viola, proprio come... -
Si interruppe a metà della frase e scosse la testa.
- Non è questo l'importante! - concluse, sbrigativo.
- Come hai fatto a rompere il pavimento? - domandò ancora Diane, senza riuscire a capire, e Thea scoppiò in una nuova risata, tenendosi la pancia.
Gli studenti che le passavano vicino la osservavano straniti: non era da tutti i giorni vedere una Serpeverde che manifestava così apertamente le proprie emozioni, davanti all'intera fauna di Hogwarts.
Era noto a tutti che le Serpi erano schive e che piuttosto che farsi conoscere dagli altri, mentivano.
Ma Thea non era una vera e propria serpe sotto quell'aspetto.
- Non lo so! - sbottò Damon, spazientito. - E tu smettila di ridere. -
Il labbro inferiore di Thea tremò, ma la Serpeverde se lo morse per trattenere le risate.
Quando poi però guardò Diane e il suo sguardo buffo, scoppiarono entrambe e continuarono per un bel po'.
Nel mentre, Damon le guardava infuriato e meditava vendetta contro Angel.
Come poteva essere stata così testarda?
Si sarebbe ripreso quel regalo. A costo di tenere in camera sua il drago.

 

 

Le tre Serpeverde passeggiavano in riva al Lago Nero da ore e ancora non avevano smesso di parlare.
Althea e Lynne non riuscivano a capire perché Dakota avesse intrapreso una missione senza di loro.
Dove andava una, andava l'altra e se l'altra ancora non voleva venire, le altre due rimanevano con lei. Era da anni che funzionava così, da quando si era ritrovate in stanza insieme. Ma quella volta, Dakota le aveva escluse.
- Non fraintendetemi – disse, alzando le braccia. - Nemmeno io voglio passare il mio tempo con quei tre, ma devo farlo. -
- Perché? - chiesero nello stesso momento le due Serpeverde, Althea stizzita e Lynne stranamente pacata.
Dakota non si aspettava altre reazioni.
- Il perché non vi riguardava – concluse il discorso. - Non permetto a nessuno di farsi gli affari miei. -
Althea si preparò a ribattere, ma Lynne le mise una mano sulla spalla e indicò un punto davanti a loro.
- Ci sta venendo incontro? - chiese, studiando la figura che si muoveva velocemente verso di loro.
- Quella è Ebony. - disse Dakota e per riflesso istintivo, le corse incontro.
Confabularono per un po', senza mai guardarle, e quando entrambe corsero via, Althea fece un passo in avanti, ma venne fermata nuovamente da Lynne, che scosse la testa.
- Non adesso. – la tranquillizzò.
Il sorriso che le era apparso in volto, convinse Althea che la sua migliore amica aveva un piano e che sarebbe stato meglio seguirlo, perché si sarebbe dimostrato geniale, come tutti gli altri.
Seguirono la figura di Dakota che si allontanava e Lynne sorrise di nuovo.
- Lo scopriremo presto. -
 

 

 

La corsa di Ebony si era fermata solo quando avevano raggiunto il corridoio del settimo piano, quello adibito alla sala comune dei Grifondoro.
Quando si era accucciata e aveva iniziato a cercare qualcosa sul pavimento, Dakota aveva sollevato un sopracciglio e aveva scambiato un'occhiata perplessa con Amber, che si limitò a scrollare la testa.
Blake invece si inginocchiò di fianco ad Ebony e provò a guardarla negli occhi.
- Che cosa stai cercando? - domandò, curioso. - C'entra forse con la profezia? -
Ebony gli fece segno di abbassare la voce e continuò a cercare.
Dopo pochi secondi però, strillò, facendo sobbalzare gli altri tre.
- L'ho trovato! – esultò, armeggiando con una mattonella del pavimento.
Amber si accorse che era spaccata a metà e che da quello spiraglio si riusciva ad intravedere...
- Una testa di cane. – sussurrò Dakota, guadagnandosi uno sguardo indignato da parte della ragazza.
- Quello è un leone. – precisò.
- Il leone di Godric. – l'appoggiò Blake, avvicinandosi al pavimento per osservare meglio la figura.
La piastrella uniforme che prima ricopriva il pavimento, ne nascondeva un'altra, dello stesso colore, ma con una testa di leone stilizzata disegnata sopra.
Ebony si affannò a cercare il pezzo che mancava e quando lo trovò, lo incastrò a forza nel buco.
- Meglio che nessuno oltre a noi lo veda – spiegò. - Lo sanno già in troppi. -
Blake si sollevò e studiò il punto in cui prima c'era il disegno: il pavimento era intatto, non aveva segni.
- Cosa pensate che significhi? - chiese Amber, facendo sbuffare Dakota.
- Perché per voi ogni cosa deve avere un significato? - si lamentò la Serpeverde, arricciandosi una ciocca di capelli intorno al dito.
- Ogni cosa può avere un significato – precisò Blake. - Da quando abbiamo scoperto una profezia che può decidere il nostro destino. -
Questo la zittì, ma il silenzio non sarebbe durato a lungo.
- Torniamoci stasera – propose Amber, per poi mordersi il labbro. - Ah no, la punizione. -
Blake si lasciò scappare una smorfia, ma Ebony li tranquillizzò.
- Domani all'ora di pranzo – decise. - Non ci sarà nessuno nel corridoio e potremo vedere se quel disegno nasconde qualcosa. -
La Grifondoro annuì, sentendosi inevitabilmente sotto pressione.
Avevano trovato il simbolo della sua casa dove non ci sarebbe dovuto essere altro che pavimento, e il fatto la turbava.
- Come se io avessi tempo per questi giochetti – sbuffò Dakota, srotolandosi la ciocca dal dito e allontanandosi dal gruppetto.
Blake scosse la testa, ma non commentò.
Erano d'accordo.

 


Angolo d'autrice piuttosto veloce:
Devo ripassare storia, faccio appena in tempo a lasciarvi un saluto e a ringraziarvi come sempre per le vostre graditissime recensioni!
Spero di aver reso bene i vostri personaggi e ora mi dedico a Filippo Augusto... E meno male che storia mi piace :/
Alla prossima,
Colpa delle stelle

   
 
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