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Autore: livia_    08/11/2014    1 recensioni
Prima di iniziare una immersione in ciò che scrivo vi consiglio di leggere due righe di introduzione.
Partendo dal presupposto che sconsiglio vivamente la lettura a chiunque abbia da ridere sull’omosessualità. Ciò che scrivo in queste pagine forse si potrà avvicinare la concetto di diario, ma non ne sono sicura. Scriverò quando vorrò scrivere, nella maggior parte dei casi quindi, quando avrò qualcosa da scrivere. Sono parole buttate su carte, senza pensarci due volte. Se volete leggere un qualcosa sempre di introspettivo ma più curato andate a vedere la mia altra storia. (Andrea e i Treni.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di inziare una immersione totale in ciò che scrivo vi consiglio di leggere due righe di introduzione.
Partendo dal presupposto che sconsiglio vivamente la lettura a chiunque abbia da ridere sull’omosessualità. Ciò che scrivo in queste pagine forse si potrà avvicinare la concetto di diario, ma non ne sono sicura. Scriverò quando vorrò scrivere, nella maggiorparte dei casi quindi, quando avrò qualcosa da scrivere.  Sono parole buttate su carte, senza pensarci due volte. Se volete leggere un qualcosa sembre di introspettivo ma più curato andate a vedere la mia altra storia. (Andrea e i Treni.)
 
Cazzo.
Inizio questo qualcosa con la parola CAZZO. Già, sono una persona mediamente volgare, in genere non avrei mai iniziato a scrivere un qualcosa con una parola del genere. Ma avevo voglia di farlo.
Perché in fondo cosa altro è la vita se non fare quello che si vuole fare? Quindi, se io ho la possibilità di iniziare uno pseudo diario come voglio io, lo devo fare. Perché ne ho la possibilità.
Perché bisogna sempre fare quello che si vuole quando se ne ha la possibilità. E non bisogna soffermarsi sulle cose impossibili. Impossibili come quello che io considero il mio primo amore. Beh, perché duecento kilometri fidatevi, sono impossibili. Ma malgrado tutto ci stavo riuscendo. Ovviamente ho mandato tutto a puttane, ma intanto stavo riuscendo nel’impossibile. Scordandomi però il possibile.
E essendo nell’età del “non posso fare nulla ma voglio fare tutto” è stato un po’ un casino.
Fino a che non ho incontrato lei. Cazzo, lei!
   
 
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